LA BIBBIA:
Riveduta Luzzi:
Isaia
Capitolo 1
1 La visione d'Isaia, figliuolo
d'Amots, ch'egli ebbe relativamente a Giuda e a Gerusalemme ai giorni di Uzzia,
di Jotham, di Achaz e di Ezechia, re di Giuda.
2 Udite, o cieli! e tu, terra, presta orecchio!
poiché l'Eterno parla: Io, dic'egli, ho nutrito de' figliuoli e li ho allevati,
ma essi si son ribellati a me.
3 Il
bue conosce il suo possessore, e l'asino la greppia del suo padrone; ma Israele
non ha conoscenza, il mio popolo non ha discernimento.
4 Ahi,
nazione peccatrice, popolo carico d'iniquità, razza di malvagi, figliuoli
corrotti! Hanno abbandonato l'Eterno, hanno sprezzato il Santo d'Israele, si
son vòlti e ritratti indietro.
5 A che
pro colpirvi ancora? Aggiungereste altre rivolte. Tutto il capo è malato, tutto
il cuore è languente.
6 Dalla
pianta del piè fino alla testa non v'è nulla di sano in esso: non vi son che
ferite, contusioni, piaghe aperte, che non sono state nettate, né fasciate, né
lenite con olio.
7 Il
vostro paese è desolato, le vostre città son consumate dal fuoco, i vostri
campi li divorano degli stranieri, sotto agli occhi vostri; tutto è devastato,
come per un sovvertimento di barbari.
8 E la
figliuola di Sion è rimasta come un frascato in una vigna, come una capanna in
un campo di cocomeri, come una città assediata.
9 Se
l'Eterno degli eserciti non ci avesse lasciato un picciol residuo, saremmo come
Sodoma, somiglieremmo a Gomorra.
10 Ascoltate
la parola dell'Eterno o capi di Sodoma! Prestate orecchio alla legge del nostro
Dio, o popolo di Gomorra!
11 Che
m'importa la moltitudine de' vostri sacrifizi? dice l'Eterno; io son sazio
d'olocausti di montoni e di grasso di bestie ingrassate; il sangue dei
giovenchi, degli agnelli e dei capri, io non lo gradisco.
12 Quando
venite a presentarvi nel mio cospetto, chi v'ha chiesto di calcare i miei
cortili?
13 Cessate
dal recare oblazioni vane; il profumo io l'ho in abominio; e quanto ai
novilunî, ai sabati, al convocar raunanze, io non posso soffrire l'iniquità
unita all'assemblea solenne.
14 I vostri
noviluni, le vostre feste stabilite l'anima mia li odia, mi sono un peso che
sono stanco di portare.
15 Quando
stendete le mani, io rifiuto di vederlo; anche quando moltiplicate le
preghiere, io non ascolto; le vostre mani son piene di sangue.
16 Lavatevi,
purificatevi, togliete d'innanzi agli occhi miei la malvagità delle vostre
azioni; cessate dal fare il male;
17 imparate a
fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l'oppresso, fate ragione
all'orfano, difendete la causa della vedova!
18 Eppoi
venite, e discutiamo assieme, dice l'Eterno; quand'anche i vostri peccati
fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; quand'anche
fossero rossi come la porpora, diventeranno come la lana.
19 Se siete
disposti ad ubbidire, mangerete i prodotti migliori del paese;
20 ma se
rifiutate e siete ribelli, sarete divorati dalla spada; poiché la bocca
dell'Eterno ha parlato.
21 Come mai
la città fedele è ella diventata una prostituta? Era piena di rettitudine, la
giustizia dimorava in lei, ed ora è ricetto d'assassini!
22 Il tuo
argento s'è cangiato in scorie, il tuo vino è stato tagliato con acqua.
23 I tuoi
principi sono ribelli e compagni di ladri; tutti amano i regali e corron dietro
alle ricompense; non fanno ragione all'orfano, e la causa della vedova non vien
davanti a loro.
24 Perciò il
Signore, l'Eterno degli eserciti, il Potente d'Israele, dice: Ah, io avrò
soddisfazione dai miei avversari, e mi vendicherò de' miei nemici!
25 E ti
rimetterò la mano addosso, ti purgherò delle tue scorie come colla potassa, e
toglierò da te ogni particella di piombo.
26
Ristabilirò i tuoi giudici com'erano anticamente, e i tuoi consiglieri
com'erano al principio. Dopo questo, sarai chiamata `la città della giustizia',
`la città fedele'.
27 Sion sarà
redenta mediante la rettitudine, e quelli che in lei si convertiranno saran
redenti mediante la giustizia;
28 ma i
ribelli e i peccatori saran fiaccati assieme, e quelli che abbandonano l'Eterno
saranno distrutti.
29 Allora
avrete vergogna de' terebinti che avete amati, e arrossirete de' giardini che
vi siete scelti.
30 Poiché
sarete come un terebinto dalle foglie appassite, e come un giardino senz'acqua.
31 L'uomo
forte sarà come stoppa, e l'opera sua come una favilla; ambedue bruceranno
assieme, e non vi sarà chi spenga.
Capitolo 2
1 Parola che Isaia, figliuolo d'Amots, ebbe in visione,
relativamente a Giuda e a Gerusalemme.
2
Avverrà, negli ultimi giorni, che il monte della casa dell'Eterno si ergerà
sulla vetta dei monti, e sarà elevato al disopra dei colli; e tutte le nazioni
affluiranno ad esso.
3 Molti
popoli v'accorreranno, e diranno: `Venite, saliamo al monte dell'Eterno, alla
casa dell'Iddio di Giacobbe; egli ci ammaestrerà intorno alle sue vie, e noi cammineremo
per i suoi sentieri'. Poiché da Sion uscirà la legge, e da Gerusalemme la
parola dell'Eterno.
4 Egli
giudicherà tra nazione e nazione e sarà l'arbitro fra molti popoli; ed essi
delle loro spade fabbricheranno vomeri d'aratro, e delle loro lance, roncole;
una nazione non leverà più la spada contro un'altra, e non impareranno più la
guerra.
5 O
casa di Giacobbe, venite, e camminiamo alla luce dell'Eterno!
6
Poiché tu, o Eterno, hai abbandonato il tuo popolo, la casa di Giacobbe, perché
son pieni di pratiche orientali, praticano le arti occulte come i Filistei,
fanno alleanza coi figli degli stranieri.
7 Il
loro paese è pieno d'argento e d'oro, e hanno tesori senza fine; il loro paese
è pieno di cavalli, e hanno carri senza fine.
8 Il
loro paese è pieno d'idoli; si prostrano dinanzi all'opera delle loro mani,
dinanzi a ciò che le lor dita han fatto.
9
Perciò l'uomo del volgo è umiliato, e i grandi sono abbassati, e tu non li
perdoni.
10 Entra
nella roccia, e nasconditi nella polvere per sottrarti al terrore dell'Eterno e
allo splendore della sua maestà.
11 Lo sguardo
altero dell'uomo del volgo sarà abbassato, e l'orgoglio de' grandi sarà
umiliato; l'Eterno solo sarà esaltato in quel giorno.
12 Poiché
l'Eterno degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò ch'è orgoglioso ed
altero, e contro chiunque s'innalza, per abbassarlo;
13 contro
tutti i cedri del Libano, alti, elevati, e contro tutte le querce di Basan;
14 contro
tutti i monti alti, e contro tutti i colli elevati;
15 contro
ogni torre eccelsa, e contro ogni muro fortificato;
16 contro
tutte le navi di Tarsis, e contro tutto ciò che piace allo sguardo.
17
L'alterigia dell'uomo del volgo sarà abbassata, e l'orgoglio de' grandi sarà
umiliato; l'Eterno solo sarà esaltato in quel giorno.
18 Gl'idoli
scompariranno del tutto.
19 Gli uomini
entreranno nelle caverne delle rocce e negli antri della terra per sottrarsi al
terrore dell'Eterno e allo splendore della sua maestà, quand'ei si leverà per
far tremare la terra.
20 In quel
giorno, gli uomini getteranno ai topi ed ai pipistrelli gl'idoli d'argento e
gl'idoli d'oro, che s'eran fatti per adorarli;
21 ed
entreranno nelle fessure delle rocce e nei crepacci delle rupi per sottrarsi al
terrore dell'Eterno e allo splendore della sua maestà, quand'ei si leverà per
far tremare la terra.
22 Cessate di
confidarvi nell'uomo, nelle cui narici non è che un soffio; poiché qual caso se
ne può fare?
Capitolo 3
1 Ecco, il Signore, l'Eterno degli eserciti, sta per togliere a
Gerusalemme ed a Giuda ogni risorsa ed ogni appoggio, ogni risorsa di pane e
ogni risorsa d'acqua,
2 il
prode ed il guerriero, il giudice ed il profeta, l'indovino e l'anziano,
3 il
capo di cinquantina e il notabile, il consigliere, l'artefice esperto, e
l'abile incantatore.
4 Io
darò loro de' giovinetti per principi, e de' bambini domineranno sovr'essi.
5 Il
popolo sarà oppresso, uomo da uomo, ciascuno dal suo prossimo; il giovane
insolentirà contro il vecchio, l'abietto contro colui ch'è onorato.
6
Quand'uno prenderà il fratello nella sua casa paterna e gli dirà: `Tu hai un
mantello, sii nostro capo, prendi queste ruine sotto la tua mano',
7 egli,
in quel giorno, alzerà la voce, dicendo: `Io non sarò vostro medico, e nella
mia casa non v'è né pane né mantello; non mi fate capo del popolo!'
8
Poiché Gerusalemme vacilla e Giuda crolla, perché la loro lingua e le loro
opere son contro l'Eterno, sì da provocare ad ira il suo sguardo maestoso.
9
L'aspetto del loro volto testimonia contr'essi, pubblicano il loro peccato,
come Sodoma, e non lo nascondono. Guai all'anima loro! perché procurano a se
stessi del male.
10 Ditelo che
il giusto avrà del bene, perch'ei mangerà il frutto delle opere sue!
11 Guai
all'empio! male gl'incoglierà, perché gli sarà reso quel che le sue mani han
fatto.
12 Il mio
popolo ha per oppressori dei fanciulli, e delle donne lo signoreggiano. O
popolo mio, quei che ti guidano ti sviano, e distruggono il sentiero per cui
devi passare!
13 L'Eterno
si presenta per discuter la causa, e sta in piè per giudicare i popoli.
14 L'Eterno
entra in giudizio con gli anziani del suo popolo e coi principi d'esso: `Voi
siete quelli che avete divorato la vigna! Le spoglie del povero sono nelle
vostre case!
15 Con qual
diritto schiacciate voi il mio popolo e pestate la faccia de' miseri?' dice il
Signore, l'Eterno degli eserciti.
16 L'Eterno
dice ancora: Poiché le figliuole di Sion sono altere, sen vanno col collo teso,
lanciando sguardi provocanti, camminando a piccoli passi e facendo tintinnare
gli anelli de' lor piedi,
17 il Signore
renderà calvo il sommo del capo alle figliuole di Sion, e l'Eterno metterà a
nudo le loro vergogne.
18 In quel
giorno, il Signore torrà via il lusso degli anelli de' piedi, delle reti e
delle mezzelune;
19 gli
orecchini, i braccialetti ed i veli;
20 i diademi,
le catenelle de' piedi, le cinture, i vasetti di profumo e gli amuleti;
21 gli
anelli, i cerchietti da naso;
22 gli abiti
da festa, le mantelline, gli scialli e le borse;
23 gli
specchi, le camice finissime, le tiare e le mantiglie.
24 Invece del
profumo s'avrà fetore; invece di cintura, una corda; invece di riccioli,
calvizie; invece d'ampio manto, un sacco stretto; un marchio di fuoco invece di
bellezza.
25 I tuoi
uomini cadranno di spada, e i tuoi prodi, in battaglia.
26 Le porte
di Sion gemeranno e saranno in lutto; tutta desolata, ella sederà per terra.
Capitolo 4
1 E, in quel giorno, sette donne afferreranno un uomo e diranno:
`Noi mangeremo il nostro pane, ci vestiremo delle nostre vesti; facci solo
portare il tuo nome! togli via il nostro obbrobrio!'
2 In
quel giorno, il germoglio dell'Eterno sarà lo splendore e la gloria degli
scampati d'Israele, e il frutto della terra sarà il loro orgoglio ed il loro
ornamento.
3 Ed
avverrà che i superstiti di Sion e i rimasti di Gerusalemme saran chiamati
santi: chiunque, cioè, in Gerusalemme, sarà iscritto tra i vivi,
4 una
volta che il Signore avrà lavato le brutture delle figliuole di Sion, e avrà
nettato Gerusalemme dal sangue ch'è in mezzo a lei, col soffio della giustizia,
e col soffio dello sterminio.
5 E
l'Eterno creerà su tutta la distesa del monte Sion e sulle sue raunanze una
nuvola di fumo durante il giorno, e uno splendore di fuoco fiammeggiante
durante la notte; poiché, su tutta questa gloria vi sarà un padiglione.
6 E vi
sarà una tenda per far ombra di giorno e proteggere dal caldo, e per servir di
rifugio e d'asilo durante la tempesta e la pioggia.
Capitolo 5
1 Io vo' cantare per il mio benamato il cantico dell'amico mio circa
la sua vigna. Il mio benamato aveva una vigna sopra una fertile collina.
2 La
dissodò, ne tolse via le pietre, vi piantò delle viti di scelta, vi fabbricò in
mezzo una torre, e vi scavò uno strettoio. Ei s'aspettava ch'essa gli facesse
dell'uva, e gli ha fatto invece delle lambrusche.
3 Or
dunque, o abitanti di Gerusalemme e voi uomini di Giuda, giudicate voi fra me e
la mia vigna!
4 Che
più si sarebbe potuto fare alla mia vigna di quello che io ho fatto per essa?
Perché, mentr'io m'aspettavo che facesse dell'uva, ha essa fatto delle
lambrusche?
5
Ebbene, ora io vi farò conoscere quel che sto per fare alla mia vigna: ne torrò
via la siepe e vi pascoleranno le bestie; ne abbatterò il muro di cinta e sarà
calpestata.
6 Ne
farò un deserto; non sarà più né potata né zappata, vi cresceranno i rovi e le
spine; e darò ordine alle nuvole che su lei non lascino cader pioggia.
7 Or la
vigna dell'Eterno degli eserciti è la casa d'Israele, e gli uomini di Giuda son
la piantagione ch'era la sua delizia; ei s'era aspettato rettitudine, ed ecco
spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grida d'angoscia!
8 Guai
a quelli che aggiungon casa a casa, che uniscon campo a campo, finché non
rimanga più spazio, e voi restiate soli ad abitare in mezzo al paese!
9
Questo m'ha detto all'orecchio l'Eterno degli eserciti: In verità queste case
numerose saran desolate, queste case grandi e belle saran private d'abitanti;
10 dieci
iugeri di vigna non daranno che un bato, e un omer di seme non darà che un efa.
11 Guai a
quelli che la mattina s'alzan di buon'ora per correr dietro alle bevande
alcooliche, e fan tardi la sera, finché il vino l'infiammi!
12 La cetra,
il saltèro, il tamburello, il flauto ed il vino, ecco i loro conviti! ma non
pongon mente a quel che fa l'Eterno, e non considerano l'opera delle sue mani.
13 Perciò il
mio popolo sen va in cattività per mancanza di conoscimento, la sua nobiltà
muore di fame, e le sue folle sono inaridite dalla sete.
14 Perciò il
soggiorno de' morti s'è aperto bramoso, ed ha spalancata fuor di modo la gola;
e laggiù scende lo splendore di Sion, la sua folla, il suo chiasso, e colui che
in mezzo ad essa festeggia.
15 E l'uomo
del volgo è umiliato, i grandi sono abbassati, e abbassati son gli sguardi
alteri;
16 ma
l'Eterno degli eserciti è esaltato mediante il giudizio e l'Iddio santo è
santificato per la sua giustizia.
17 Gli
agnelli pastureranno come nei loro pascoli, e gli stranieri divoreranno i campi
deserti dei ricchi!
18 Guai a
quelli che tiran l'iniquità come con le corde del vizio, e il peccato con le
corde d'un cocchio,
19 e dicono:
`Faccia presto, affretti l'opera sua, che noi la veggiamo! Venga e si eseguisca
il disegno del Santo d'Israele, che noi lo conosciamo!'
20 Guai a
quelli che chiaman bene il male, e male il bene, che mutan le tenebre in luce e
la luce in tenebre, che mutan l'amaro in dolce e il dolce in amaro!
21 Guai a
quelli che si reputano savi e si credono intelligenti!
22 Guai a
quelli che son prodi nel bevere il vino, e valorosi nel mescolar le bevande
alcooliche;
23 che assolvono
il malvagio per un regalo, e privano il giusto del suo diritto!
24 Perciò,
come una lingua di fuoco divora la stoppia e come la fiamma consuma l'erba
secca, così la loro radice sarà come marciume, e il loro fiore sarà portato via
come polvere, perché hanno rigettata la legge dell'Eterno degli eserciti, e
hanno sprezzata la parola del Santo d'Israele.
25 Per questo
avvampa l'ira dell'Eterno contro il suo popolo; ed egli stende contr'esso la
sua mano, e lo colpisce; tremano i monti, e i cadaveri son come spazzatura in
mezzo alle vie; e, con tutto ciò, l'ira sua non si calma, e la sua mano rimane
distesa.
26 Egli alza
un vessillo per le nazioni lontane; fischia ad un popolo, ch'è all'estremità
della terra; ed eccolo che arriva, pronto, leggero.
27 In esso
nessuno è stanco o vacilla, nessuno sonnecchia o dorme; a nessuno si scioglie
la cintura de' fianchi o si rompe il legaccio de' calzari.
28 Le sue
frecce son acute, tutti i suoi archi son tesi; gli zoccoli de' suoi cavalli
paiono pietre, le ruote de' suoi carri, un turbine.
29 Il suo
ruggito è come quello d'un leone; rugge come i leoncelli; rugge, afferra la
preda, la porta via al sicuro, senza che alcuno gliela strappi.
30 In quel
giorno, ei muggirà contro Giuda, come mugge il mare; e a guardare il paese,
ecco tenebre, angoscia, e la luce che s'oscura nel suo cielo.
Capitolo 6
1 Nell'anno della morte del re Uzzia, io vidi il Signore assiso
sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo manto riempivano il
tempio.
2 Sopra
di lui stavano dei serafini, ognun de' quali aveva sei ali: con due si copriva
la faccia, con due si copriva i piedi, e con due volava.
3 E
l'uno gridava all'altro e diceva: Santo, santo, santo è l'Eterno degli
eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria!
4 Le
porte furono scosse fin dalle loro fondamenta dalla voce di loro che gridavano,
e la casa fu ripiena di fumo.
5
Allora io dissi: `Ahi, lasso me, ch'io son perduto! Poiché io sono un uomo
dalle labbra impure, e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; e gli
occhi miei han veduto il Re, l'Eterno degli eserciti!'
6 Ma
uno de' serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, che avea
tolto con le molle di sull'altare.
7 Mi
toccò con esso la bocca, e disse: `Ecco, questo t'ha toccato le labbra, la tua
iniquità è tolta e il tuo peccato è espiato'.
8 Poi
udii la voce del Signore che diceva: `Chi manderò? E chi andrà per noi?' Allora
io risposi: `Eccomi, manda me!'
9 Ed
egli disse: `Va', e di' a questo popolo: Ascoltate, sì, ma senza capire;
guardate, sì, ma senza discernere!
10 Rendi
insensibile il cuore di questo popolo, rendigli duri gli orecchi, e chiudigli
gli occhi, in guisa che non vegga co' suoi occhi, non oda co' suoi orecchi, non
intenda col cuore, non si converta e non sia guarito!'
11 E io
dissi: `Fino a quando, Signore?' Ed egli rispose: `Finché le città siano
devastate e senza abitanti e non vi sia più alcuno nelle case e il paese sia
ridotto in desolazione;
12 finché
l'Eterno abbia allontanati gli uomini, e la solitudine sia grande in mezzo al
paese.
13 E se vi
rimane ancora un decimo della popolazione, esso a sua volta sarà distrutto; ma,
come al terebinto e alla querce, quando sono abbattuti, rimane il ceppo, così
rimarrà al popolo, come ceppo, una progenie santa'.
Capitolo 7
1 Or avvenne ai giorni d'Achaz, figliuolo di Jotham, figliuolo
d'Uzzia, re di Giuda, che Retsin, re di Siria, e Pekah, figliuolo di Remalia,
re d'Israele, salirono contro Gerusalemme per muoverle guerra; ma non
riuscirono ad espugnarla.
2 E fu
riferita alla casa di Davide questa notizia: `La Siria s'è confederata con
Efraim'. E il cuore di Achaz e il cuore del suo popolo furono agitati, come gli
alberi della foresta sono agitati dal vento.
3
Allora l'Eterno disse ad Isaia: `Va' incontro ad Achaz, tu con Scear-Jashub,
tuo figliuolo, verso l'estremità dell'acquedotto dello stagno superiore, sulla
strada del campo del gualchieraio, e digli:
4
Guarda di startene calmo e tranquillo, non temere e non ti s'avvilisca il cuore
a motivo di questi due avanzi di tizzoni fumanti, a motivo dell'ira ardente di
Retsin e della Siria, e del figliuolo di Remalia.
5
Siccome la Siria, Efraim e il figliuolo di Remalia meditano del male a tuo
danno, dicendo:
6 -
Saliamo contro Giuda, terrorizziamolo, apriamovi una breccia e proclamiamo re
in mezzo ad esso il figliuolo di Tabbeel, -
7 così
dice il Signore, l'Eterno: - Questo non avrà effetto; non succederà;
8
poiché Damasco è il capo della Siria, e Retsin è il capo di Damasco. Fra
sessantacinque anni Efraim sarà fiaccato in guisa che non sarà più popolo.
9 E
Samaria è il capo d'Efraim, e il figliuolo di Remalia è il capo di Samaria. Se
voi non avete fede, certo, non potrete sussistere'.
10 L'Eterno
parlò di nuovo ad Achaz, e gli disse:
11 `Chiedi un
segno all'Eterno, al tuo Dio! chiedilo giù nei luoghi sotterra o nei luoghi
eccelsi!'
12 Achaz
rispose: `Io non chiederò nulla; non tenterò l'Eterno'.
13 E Isaia
disse: `Or ascoltate, o casa di Davide! È egli poca cosa per voi lo stancar gli
uomini, che volete stancare anche l'Iddio mio?
14 Perciò il
Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la giovane concepirà, partorirà un
figliuolo, e gli porrà nome Emmanuele.
15 Egli
mangerà crema e miele finché sappia riprovare il male e scegliere il bene.
16 Ma prima
che il fanciullo sappia riprovare il male e scegliere il bene, il paese del
quale tu paventi i due re, sarà devastato.
17 L'Eterno
farà venire su te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre de' giorni, come
non se n'ebbero mai dal giorno che Efraim s'è separato da Giuda: vale a dire,
il re d'Assiria.
18 E in quel
giorno l'Eterno fischierà alle mosche che sono all'estremità de' fiumi
d'Egitto, e alle api che sono nel paese d'Assiria.
19 Esse
verranno e si poseranno tutte nelle valli deserte, nelle fessure delle rocce,
su tutti gli spini e su tutti i pascoli.
20 In quel
giorno, il Signore, con un rasoio preso a nolo di là dal fiume, cioè col re
d'Assiria, raderà la testa, i peli delle gambe, e porterà via anche la barba.
21 In quel
giorno avverrà che uno nutrirà una giovine vacca e due pecore,
22 ed esse
daranno tale abbondanza di latte, che egli mangerà della crema; poiché crema e
miele mangerà chiunque sarà rimasto superstite in mezzo al paese.
23 In quel
giorno, ogni terreno contenente mille viti del valore di mille sicli d'argento,
sarà abbandonato in balìa de' rovi e de' pruni.
24 Vi
s'entrerà con le freccie e con l'arco, perché tutto il paese non sarà che rovi
e pruni.
25 E tutti i
colli che si dissodavan con la vanga, non saran più frequentati per timore de'
rovi e de' pruni; vi si lasceran andare i buoi, e le pecore ne calpesteranno il
suolo.
Capitolo 8
1 L'Eterno mi disse: `Prenditi una tavoletta grande e scrivici sopra
in caratteri leggibili: `Affrettate il saccheggio! Presto, al bottino!'
2 E presi
meco come testimoni, dei testimoni fededegni: il sacerdote Uria e Zaccaria,
figliuolo di Jeberekia.
3
M'accostai pure alla profetessa, ed ella concepì e partorì un figliuolo. Allora
l'Eterno mi disse: `Chiamalo Maher-Shalal-Hash-Baz;
4
poiché prima che il bambino sappia gridare: - Padre mio, madre mia, - le
ricchezze di Damasco e il bottino di Samaria saran portati davanti al re
d'Assiria'.
5 E
l'Eterno mi parlò ancora e mi disse:
6
Poiché questo popolo ha sprezzate le acque di Siloe che scorrono placidamente,
e si rallegra a motivo di Retsin e del figliuolo di Remalia,
7
perciò ecco, il Signore sta per far salire su loro le potenti e grandi acque
del fiume, cioè il re d'Assiria e tutta la sua gloria; esso s'eleverà da per
tutto sopra il suo livello, e strariperà su tutte le sue sponde.
8
Passerà sopra Giuda, inonderà, e passerà oltre; arriverà fino al collo, e le
sue ali spiegate copriranno tutta la larghezza del tuo paese, o Emmanuele!
9
Mandate pur gridi di guerra, o popoli; sarete frantumati! prestate orecchio, o
voi tutti di paesi lontani! Preparatevi pure alla lotta; sarete frantumati!
10 Fate pure
de' piani, e saranno sventati! Dite pur la parola, e rimarrà senza effetto,
perché Dio è con noi.
11 Poiché
così m'ha parlato l'Eterno, quando la sua mano m'ha afferrato, ed egli m'ha
avvertito di non camminare per la via di questo popolo, dicendo:
12 `Non
chiamate congiura tutto ciò che questo popolo chiama congiura; e non temete ciò
ch'esso teme, e non vi spaventate.
13 L'Eterno
degli eserciti, quello, santificate! Sia lui quello che temete e paventate!
14 Ed egli
sarà un santuario, ma anche una pietra d'intoppo, un sasso d'inciampo per le
due case d'Israele, un laccio e una rete per gli abitanti di Gerusalemme.
15 Molti tra
loro inciamperanno, cadranno, saranno infranti, rimarranno nel laccio, e
saranno presi'.
16 `Chiudi
questa testimonianza, suggella questa legge fra i miei discepoli'.
17 Io aspetto
l'Eterno che nasconde la sua faccia alla casa di Giacobbe; in lui ripongo la
mia speranza.
18 Ecco me, e
i figliuoli che l'Eterno m'ha dati; noi siam de' segni e dei presagi in Israele
da parte dell'Eterno degli eserciti, che abita sul monte di Sion.
19 Se vi si
dice: `Consultate quelli che evocano gli spiriti e gl'indovini, quelli che susurrano
e bisbigliano', rispondete: `Un popolo non dev'egli consultare il suo Dio? Si
rivolgerà egli ai morti a pro de' vivi?'
20 Alla
legge! alla testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui
alcuna aurora!
21 Andrà
errando per il paese, affranto, affamato; e quando avrà fame, s'irriterà,
maledirà il suo re ed il suo Dio. Volgerà lo sguardo in alto,
22 lo volgerà
verso la terra, ed ecco, non vedrà che distretta, tenebre, oscurità piena
d'angoscia, e sarà sospinto in fitta tenebria.
Capitolo 9
1 Ma le tenebre non dureranno sempre per la terra ch'è ora
nell'angoscia. Come ne' tempi passati Iddio coprì d'obbrobrio il paese di
Zabulon e il paese di Neftali, così ne' tempi avvenire coprirà di gloria la
terra vicina al mare, di là dal Giordano, la Galilea de' Gentili.
2 Il
popolo che camminava nelle tenebre, vede una gran luce; su quelli che abitavano
il paese dell'ombra della morte, la luce risplende.
3 Tu
moltiplichi il popolo, tu gli largisci una gran gioia; ed egli si rallegra nel
tuo cospetto come uno si rallegra al tempo della mèsse, come uno giubila quando
si spartisce il bottino.
4
Poiché il giogo che gravava su lui, il bastone che gli percoteva il dosso, la
verga di chi l'opprimeva tu li spezzi, come nel giorno di Madian.
5 Poiché
ogni calzatura portata dal guerriero nella mischia, ogni mantello avvoltolato
nel sangue, saran dati alle fiamme, saran divorati dal fuoco.
6
Poiché un fanciullo ci è nato, un figliuolo ci è stato dato, e l'imperio
riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente,
Padre eterno, Principe della pace,
7 per
dare incremento all'impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo
regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la
giustizia, da ora in perpetuo: questo farà lo zelo dell'Eterno degli eserciti.
8 Il
Signore manda una parola a Giacobbe, ed essa cade sopra Israele.
9 Tutto
il popolo ne avrà conoscenza, Efraim e gli abitanti di Samaria, che nel loro
orgoglio e nella superbia del loro cuore dicono:
10 `I mattoni
son caduti, ma noi costruiremo con pietre squadrate; i sicomori sono stati
tagliati, ma noi li sostituiremo con de' cedri'.
11 Per questo
l'Eterno farà sorgere contro il popolo gli avversari di Retsin, ed ecciterà i
suoi nemici:
12 i Sirî da
oriente, i Filistei da occidente; ed essi divoreranno Israele a bocca
spalancata. E, con tutto ciò, l'ira sua non si calma, e la sua mano rimane
distesa.
13 Ma il
popolo non torna a colui che lo colpisce, e non cerca l'Eterno degli eserciti.
14 Perciò
l'Eterno reciderà da Israele capo e coda, palmizio e giunco, in un medesimo
giorno.
15 (L'anziano
e il notabile sono il capo, e il profeta che insegna la menzogna è la coda).
16 Quelli che
guidano questo popolo lo sviano, e quelli che si lascian guidare vanno in
perdizione.
17 Perciò
l'Eterno non si compiacerà de' giovani del popolo, né avrà compassione de' suoi
orfani e delle sue vedove; poiché tutti quanti sono empi e perversi, ed ogni
bocca proferisce follia. E, con tutto ciò, la sua ira non si calma, e la sua
mano rimane distesa.
18 Poiché la
malvagità arde come il fuoco, che divora rovi e pruni e divampa nel folto della
foresta, donde s'elevano vorticosamente colonne di fumo.
19 Per l'ira
dell'Eterno degli eserciti il paese è in fiamme, e il popolo è in preda al
fuoco; nessuno risparmia il fratello.
20 Si
saccheggia a destra, e si ha fame; si divora a sinistra, e non si è saziati;
ognun divora la carne del proprio braccio:
21 Manasse
divora Efraim, ed Efraim Manasse; e insieme piomban su Giuda. E, con tutto ciò,
l'ira sua non si calma, e la sua mano rimane distesa.
Capitolo 10
1 Guai a quelli che fanno decreti iniqui e a quelli che redigono in
iscritto sentenze ingiuste,
2 per
negare giustizia ai miseri, per spogliare del loro diritto i poveri del mio
popolo, per far delle vedove la loro preda e degli orfani il loro bottino!
3 E che
farete il giorno che Dio vi visiterà, nel giorno che la ruina verrà di lontano?
A chi fuggirete in cerca di soccorso? e dove lascerete quel ch'è la vostra
gloria?
4 Non
rimarrà loro che curvarsi fra i prigionieri o cadere fra gli uccisi. E, con
tutto ciò, l'ira sua non si calma, e la sua mano rimane distesa.
5 Guai
all'Assiria, verga della mia ira! Il bastone che ha in mano, è lo strumento
della mia indignazione.
6 Io
l'ho mandato contro una nazione empia, gli ho dato, contro il popolo del mio
cruccio, l'ordine di darsi al saccheggio, di far bottino, di calpestarlo come
il fango delle strade.
7 Ma
egli non la intende così; non così la pensa in cuor suo; egli ha in cuore di
distruggere, di sterminare nazioni in gran numero.
8
Poiché dice: `I miei principi non son eglino tanti re?
9 Non è
egli avvenuto di Calno come di Carkemish? Di Hamath come d'Arpad? di Samaria
come di Damasco?
10 Come la
mia mano è giunta a colpire i regni degl'idoli dove le immagini eran più
numerose che a Gerusalemme e a Samaria,
11 come ho
fatto a Samaria e ai suoi idoli, non farò io così a Gerusalemme e alle sue
statue?'
12 Ma quando
il Signore avrà compiuta tutta l'opera sua sul monte di Sion ed a Gerusalemme,
io, dice l'Eterno, punirò il re d'Assiria per il frutto della superbia del cuor
suo e dell'arroganza de' suoi sguardi alteri.
13 Poich'egli
dice: `Io l'ho fatto per la forza della mia mano, e per la mia sapienza, perché
sono intelligente; ho rimosso i confini de' popoli, ho predato i loro tesori;
e, potente come sono, ho detronizzato dei re,
14 la mia
mano ha trovato, come un nido, le ricchezze dei popoli; e come uno raccoglie
delle uova abbandonate, così ho io raccolta tutta la terra; e nessuno ha mosso
l'ala o aperto il becco o mandato un grido'.
15 La scure
si gloria essa contro colui che la maneggia? la sega si magnifica essa contro
colui che la mena? Come se la verga facesse muovere colui che l'alza, come se il
bastone alzasse colui che non è di legno!
16 Perciò il
Signore, l'Eterno degli eserciti, manderà la consunzione tra i suoi più
robusti; e sotto la sua gloria accenderà un fuoco, come il fuoco d'un incendio.
17 La luce
d'Israele diventerà un fuoco, e il suo Santo una fiamma, che arderà e divorerà
i suoi rovi ed i suoi pruni in un sol giorno.
18 E la
gloria della sua foresta e della sua ferace campagna egli la consumerà, anima e
corpo; sarà come il deperimento d'un uomo che langue.
19 Il resto
degli alberi della sua foresta sarà così minimo che un bambino potrebbe farne
il conto.
20 In quel
giorno, il residuo d'Israele e gli scampati della casa di Giacobbe cesseranno
d'appoggiarsi su colui che li colpiva, e s'appoggeranno con sincerità
sull'Eterno, sul Santo d'Israele.
21 Un
residuo, il residuo di Giacobbe, tornerà all'Iddio potente.
22 Poiché,
quand'anche il tuo popolo, o Israele, fosse come la rena del mare, un residuo
soltanto ne tornerà; uno sterminio è decretato, che farà traboccare la
giustizia.
23 Poiché lo
sterminio che ha decretato, il Signore, l'Eterno degli eserciti, lo effettuerà
in mezzo a tutta la terra.
24 Così
dunque dice il Signore, l'Eterno degli eserciti: O popolo mio, che abiti in
Sion, non temere l'Assiro, benché ti batta di verga e alzi su te il bastone,
come fece l'Egitto!
25 Ancora un
breve, brevissimo tempo, e la mia indignazione sarà finita, e l'ira mia si
volgerà alla loro distruzione.
26 L'Eterno
degli eserciti leverà contro di lui la frusta, come quando colpì Madian, alla
roccia d'Oreb; e come alzò il suo bastone sul mare, così l'alzerà ancora, come
in Egitto.
27 E, in quel
giorno, il suo carico ti cadrà dalle spalle, e il suo giogo di sul collo; il
giogo sarà scosso dalla tua forza rigogliosa.
28 L'Assiro
marcia contro Aiath, attraversa Migron, depone i suoi bagagli a Micmash.
29 Valicano
il passo, passano la notte a Gheba; Rama trema, Ghibea di Saul è in fuga.
30 Grida
forte a tutta voce, o figlia di Gallim! Tendi l'orecchio, o Laish! Povera
Anathoth!
31 Madmenah è
in fuga precipitosa, gli abitanti di Ghebim cercano un rifugio.
32 Oggi
stesso sosterà a Nob, agitando il pugno contro il monte della figlia di Sion,
contro la collina di Gerusalemme.
33 Ecco, il
Signore, l'Eterno degli eserciti, stronca i rami in modo tremendo; i più alti
sono tagliati, i più superbi sono atterrati.
34 Egli
abbatte col ferro il folto della foresta, e il Libano cade sotto i colpi del
Potente.
Capitolo 11
1 Poi un ramo uscirà dal tronco d'Isai, e un rampollo spunterà dalle
sue radici.
2 Lo
spirito dell'Eterno riposerà su lui: spirito di sapienza e d'intelligenza,
spirito di consiglio e di forza, spirito di conoscenza e di timor dell'Eterno.
3
Respirerà come profumo il timor dell'Eterno, non giudicherà dall'apparenza, non
darà sentenze stando al sentito dire,
4 ma
giudicherà i poveri con giustizia, farà ragione con equità agli umili del
paese. Colpirà il paese con la verga della sua bocca, e col soffio delle sue
labbra farà morir l'empio.
5 La
giustizia sarà la cintura delle sue reni, e la fedeltà la cintura dei suoi
fianchi.
6 Il
lupo abiterà con l'agnello, e il leopardo giacerà col capretto; il vitello, il
giovin leone e il bestiame ingrassato staranno assieme, e un bambino li
condurrà.
7 La
vacca pascolerà con l'orsa, i loro piccini giaceranno assieme, e il leone
mangerà lo strame come il bue.
8 Il
lattante si trastullerà sul buco dell'aspide, e il divezzato stenderà la mano
sul covo del basilisco.
9 Non
si farà né male né guasto su tutto il mio monte santo, poiché la terra sarà
ripiena della conoscenza dell'Eterno, come il fondo del mare dall'acque che lo
coprono.
10 In quel
giorno, verso la radice d'Isai, issata come vessillo de' popoli, si volgeranno
premurose le nazioni, e il luogo del suo riposo sarà glorioso.
11 In quel
giorno, il Signore stenderà una seconda volta la mano per riscattare il residuo
del suo popolo rimasto in Assiria e in Egitto, a Pathros e in Etiopia, ad Elam,
a Scinear ed a Hamath, e nelle isole del mare.
12 Egli
alzerà un vessillo verso le nazioni, raccoglierà gli esuli d'Israele, e
radunerà i dispersi di Giuda dai quattro canti della terra.
13 La gelosia
d'Efraim scomparirà, e gli avversari di Giuda saranno annientati; Efraim non
invidierà più Giuda, e Giuda non sarà più ostile ad Efraim.
14 Essi
piomberanno a volo sulle spalle de' Filistei ad occidente, insieme prederanno i
figliuoli dell'oriente; metteran le mani addosso a Edom ed a Moab, e i
figliuoli d'Ammon saran loro sudditi.
15 L'Eterno
metterà interamente a secco la lingua del mar d'Egitto; scuoterà
minacciosamente la mano sul fiume, e, col suo soffio impetuoso, lo spartirà in
sette canali, e farà sì che lo si passi coi sandali.
16 E vi sarà
una strada per il residuo del suo popolo rimasto in Assiria, come ve ne fu una
per Israele il giorno che uscì dal paese d'Egitto.
Capitolo 12
1 In quel giorno, dirai: `Io ti celebro, o Eterno! Poiché, dopo
esserti adirato con me, l'ira tua s'è calmata, e tu m'hai consolato.
2 Ecco,
Iddio è la mia salvezza, io avrò fiducia, e non avrò paura di nulla; poiché
l'Eterno, l'Eterno è la mia forza ed il mio cantico, ed egli è stato la mia
salvezza'.
3 Voi
attingerete con gioia l'acqua dalle fonti della salvezza,
4 e in
quel giorno direte: `Celebrate l'Eterno, invocate il suo nome, fate conoscere
le sue opere tra i popoli, proclamate che il suo nome è eccelso!
5
Salmeggiate all'Eterno, perché ha fatte cose magnifiche; siano esse note a
tutta la terra!
6 Manda
de' gridi, de' gridi di gioia, o abitatrice di Sion! poiché il Santo d'Israele
è grande in mezzo a te'.
Capitolo 13
1 Oracolo contro Babilonia, rivelato a Isaia, figliuolo di Amots.
2 Su di
un nudo monte, innalzate un vessillo, chiamateli a gran voce, fate segno con la
mano, ed entrino nelle porte de' principi!
3 Io ho
dato ordini a quelli che mi son consacrati, ho chiamato i miei prodi, ministri
della mia ira, quelli che esultano nella mia grandezza.
4 S'ode
sui monti un rumore di gente, come quello d'un popolo immenso; il rumor d'un
tumulto di regni, di nazioni raunate: l'Eterno degli eserciti passa in rivista
l'esercito, che va a combattere.
5
Vengono da lontano paese, dalla estremità de' cieli, l'Eterno e gli strumenti
della sua ira, per distruggere tutta la terra.
6
Urlate, poiché il giorno dell'Eterno è vicino; esso viene come una devastazione
dell'Onnipotente.
7
Perciò, tutte le mani diventan fiacche, ed ogni cuor d'uomo vien meno.
8 Son
còlti da spavento, son presi da spasimi e da doglie; si contorcono come donna
che partorisce, si guardan l'un l'altro sbigottiti, le loro facce son facce di
fuoco.
9 Ecco,
il giorno dell'Eterno giunge: giorno crudele, d'indignazione e d'ira ardente,
che farà della terra un deserto, e ne distruggerà i peccatori.
10 Poiché le
stelle e le costellazioni del cielo non faran più brillare la loro luce, il
sole s'oscurerà fin dalla sua levata, e la luna non farà più risplendere il suo
chiarore.
11 Io punirò
il mondo per la sua malvagità, e gli empi per la loro iniquità; farò cessare
l'alterigia de' superbi, e abbatterò l'arroganza de' tiranni.
12 Renderò
gli uomini più rari dell'oro fino, più rari dell'oro d'Ofir.
13 Perciò
farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo per l'indignazione
dell'Eterno degli eserciti, nel giorno della sua ira ardente.
14 Allora,
come gazzella inseguita o come pecora che nessuno raccoglie, ognuno si volgerà
verso il suo popolo, ognuno fuggirà al proprio paese.
15 Chiunque
sarà trovato sarà trafitto, chiunque sarà còlto cadrà di spada.
16 I loro
bimbi saranno schiacciati davanti ai loro occhi, le loro case saran
saccheggiate, le loro mogli saranno violate.
17 Ecco, io
suscito contro di loro i Medi, i quali non fanno alcun caso dell'argento, e non
prendono alcun piacere nell'oro.
18 I loro
archi atterreranno i giovani, ed essi non avran pietà del frutto delle viscere:
l'occhio loro non risparmierà i bambini.
19 E
Babilonia, lo splendore de' regni, la superba bellezza de' Caldei, sarà come
Sodoma e Gomorra quando Iddio le sovvertì.
20 Essa non
sarà mai più abitata, d'età in età nessuno vi si stabilirà più; l'Arabo non vi
pianterà più la sua tenda, né i pastori vi faran più riposare i lor greggi;
21 ma vi
riposeranno le bestie del deserto, e le sue case saran piene di gufi; vi faran
la loro dimora gli struzzi, i satiri vi balleranno.
22 Gli
sciacalli ululeranno nei suoi palazzi, i cani salvatici nelle sue ville
deliziose. Il suo tempo sta per venire, i suoi giorni non saran prolungati.
Capitolo 14
1 Poiché l'Eterno avrà pietà di Giacobbe, sceglierà ancora Israele,
e li ristabilirà sul loro suolo; lo straniero s'unirà ad essi, e si stringerà
alla casa di Giacobbe.
2 I
popoli li prenderanno e li ricondurranno al loro luogo, e la casa d'Israele li
possederà nel paese dell'Eterno come servi e come serve; essi terranno in
cattività quelli che li avean ridotti in cattività, e signoreggeranno sui loro
oppressori.
3 E il
giorno che l'Eterno t'avrà dato requie dal tuo affanno, dalle tue agitazioni e
dalla dura schiavitù alla quale eri stato assoggettato, tu pronunzierai questo
canto sul re di Babilonia e dirai:
4 Come!
l'oppressore ha finito? ha finito l'esattrice d'oro?
5
L'Eterno ha spezzato il bastone degli empi, lo scettro dei despoti.
6 Colui
che furiosamente percoteva i popoli di colpi senza tregua, colui che dominava
irosamente sulle nazioni, è inseguito senza misericordia.
7 Tutta
la terra è in riposo, è tranquilla, la gente manda gridi di gioia.
8
Perfino i cipressi e i cedri del Libano si rallegrano a motivo di te. `Da che
sei atterrato, essi dicono, il boscaiolo non sale più contro di noi'.
9 Il
soggiorno de' morti, laggiù s'è commosso per te, per venire ad incontrarti alla
tua venuta; esso sveglia per te le ombre, tutti i principi della terra; fa
alzare dai loro troni tutti i re delle nazioni.
10 Tutti
prendon la parola e ti dicono: `Anche tu dunque sei diventato debole come noi?
anche tu sei dunque divenuto simile a noi?
11 Il tuo
fasto e il suon de' tuoi saltèri sono stati fatti scendere nel soggiorno de'
morti; sotto di te sta un letto di vermi, e i vermi son la tua coperta'.
12 Come mai sei
caduto dal cielo, o astro mattutino, figliuol dell'aurora?! Come mai sei
atterrato, tu che calpestavi le nazioni?!
13 Tu dicevi
in cuor tuo: `Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al disopra delle stelle
di Dio; io m'assiderò sul monte dell'assemblea, nella parte estrema del
settentrione;
14 salirò
sulle sommità delle nubi, sarò simile all'Altissimo'.
15 Invece
t'han fatto discendere nel soggiorno de' morti, nelle profondità della fossa!
16 Quei che
ti vedono fissano in te lo sguardo, ti considerano attentamente, e dicono: `È
questo l'uomo che faceva tremare la terra, che scoteva i regni,
17 che
riduceva il mondo in un deserto, ne distruggeva le città, e non rimandava mai
liberi a casa i suoi prigioni?'
18 Tutti i re
delle nazioni, tutti quanti riposano in gloria ciascuno nella propria dimora;
19 ma tu sei
stato gettato lungi dalla tua tomba come un rampollo abominevole coperto di
uccisi trafitti colla spada, calati sotto i sassi della fossa, come un cadavere
calpestato.
20 Tu non
sarai riunito a loro nel sepolcro perché hai distrutto il tuo paese, hai ucciso
il tuo popolo; della razza de' malfattori non si ragionerà mai più.
21 Preparate
il massacro de' suoi figli, a motivo della iniquità de' loro padri! Che non si
rialzino più a conquistare la terra, a riempire il mondo di città!
22 Io mi
leverò contro di loro, dice l'Eterno degli eserciti; sterminerò di Babilonia il
nome, ed i superstiti, la razza e la progenie, dice l'Eterno.
23 Ne farò il
dominio del porcospino, un luogo di paludi, la spazzerò con la scopa della
distruzione, dice l'Eterno degli eserciti.
24 L'Eterno
degli eserciti l'ha giurato, dicendo: In verità, com'io penso, così sarà; come
ho deciso, così avverrà.
25 Frantumerò
l'Assiro nel mio paese, lo calpesterò sui miei monti; allora il suo giogo sarà
tolto di sovr'essi, e il suo carico sarà tolto di su le loro spalle.
26 Questo è
il piano deciso contro tutta la terra; questa è la mano stesa contro tutte le
nazioni.
27 L'Eterno
degli eserciti ha fatto questo piano; Chi lo frustrerà? La sua mano è stesa;
Chi gliela farà ritirare?
28 L'anno
della morte di Achaz fu pronunziato quest'oracolo:
29 Non ti
rallegrare, o Filistia tutta quanta, perché la verga che ti colpiva è spezzata!
giacché dalla radice del serpente uscirà un basilisco, e il suo frutto sarà un
serpente ardente e volante.
30 I più
poveri avran di che pascersi, e i bisognosi riposeranno al sicuro; ma io farò
morir di fame la tua radice, e quel che rimarrà di te sarà ucciso.
31 Urla, o
porta! grida, o città! Struggiti, o Filistia tutta quanta! Poiché dal nord
viene un fumo, e niuno si sbanda dalla sua schiera.
32 E che si
risponderà ai messi di questa nazione? Che l'Eterno ha fondata Sion, e che in
essa gli afflitti del suo popolo trovano rifugio.
Capitolo 15
1 Oracolo su Moab. Sì, nella notte in cui è devastata, Ar-Moab
perisce! Sì, nella notte in cui è devastata, Kir-Moab perisce!
2 Si
sale al tempio e a Dibon, sugli alti luoghi, per piangere; Moab urla su Nebo e
su Medeba: tutte le teste son rase, tutte le barbe, tagliate.
3 Per
le strade tutti indossano sacchi, sui tetti e per le piazze ognuno urla,
piangendo a dirotto.
4
Heshbon ed Elealeh gridano; la loro voce s'ode fino a Jahats; perciò i
guerrieri di Moab si lamentano, l'anima loro trema.
5 Il
mio cuore geme per Moab, i cui fuggiaschi son già a Tsoar, a Eglath-Scelisciah;
perché fanno, piangendo, la salita di Luhith e mandan grida d'angoscia sulla
via di Horonaim;
6
perché le acque di Nimrim sono una desolazione, l'erba è seccata, l'erba minuta
è scomparsa, non c'è più verdura;
7 onde
le ricchezze che hanno accumulate, le provvisioni che han tenuto accumulate in
serbo, essi le trasportano oltre il torrente de' salici.
8 Le
grida fanno il giro de' confini di Moab, il suo urlo rintrona fino ad Eglaim, il
suo urlo rintrona fino a Beer-Elim.
9
Perché le acque di Dimon son piene di sangue, perché infliggerò a Dimon de'
nuovi guai: un leone contro gli scampati di Moab e contro quel che resta del
paese.
Capitolo 16
1 `Mandate gli agnelli per il dominatore del paese, mandateli da
Sela, per la via del deserto, al monte della figliuola di Sion!' -
2 Come
uccelli che fuggono, come una nidiata dispersa, così saranno le figliuole di
Moab ai guadi dell'Arnon.
3 -
`Consigliaci, fa' giustizia! In pien mezzodì, stendi su noi l'ombra tua densa
come la notte, nascondi gli esuli, non tradire i fuggiaschi;
4
lascia dimorare presso di te gli esuli di Moab, sii tu per loro un rifugio
contro il devastatore! Poiché l'oppressione è finita, la devastazione è
cessata, gl'invasori sono scomparsi dal paese,
5 il
trono è stabilito fermamente sulla clemenza, e sul trono sta assiso fedelmente,
nella tenda di Davide, un giudice amico del diritto, e pronto a far giustizia'.
6 -
`Noi conosciamo l'orgoglio di Moab, l'orgogliosissima, la sua alterigia, la sua
superbia, la sua arroganza, il suo vantarsi senza fondamento!' -
7
Perciò gema Moab per Moab, tutti gemano! Rimpiangete, costernati, le
schiacciate d'uva di Kir-Hareseth!
8
Poiché le campagne di Heshbon languono; languono i vigneti di Sibmah, le cui
viti scelte, che inebriavano i padroni delle nazioni, arrivavano fino a Jazer,
erravano per il deserto, ed avean propaggini che s'espandevan lontano, e
passavano il mare.
9
Piango, perciò, come piange Jazer, i vigneti di Sibmah; io v'irrigo delle mie
lacrime, o Heshbon, o Elealeh! poiché sui vostri frutti d'estate e sulle vostre
mèssi s'è abbattuto un grido di guerra.
10 La gioia,
il giubilo sono scomparsi dalla ferace campagna; e nelle vigne non ci son più
canti, né grida d'allegrezza; il vendemmiatore non pigia più l'uva nei tini; io
ho fatto cessare il grido di gioia della vendemmia.
11 Perciò le
mie viscere fremono per Moab come un'arpa, e geme il mio cuore per Kir-Heres.
12 E quando
Moab si presenterà, quando si affaticherà su l'alto luogo ed entrerà nel suo
santuario a pregare, esso nulla otterrà.
13 Questa è
la parola che l'Eterno già da lungo tempo pronunziò contro Moab.
14 E ora
l'Eterno parla e dice: `Fra tre anni, contati come quelli d'un mercenario, la
gloria di Moab cadrà in disprezzo, nonostante la sua gran moltitudine; e ciò
che ne resterà sarà poca, pochissima cosa, senza forza'.
Capitolo 17
1 Oracolo contro Damasco. Ecco, Damasco è tolto dal numero delle
città, e non sarà più che un ammasso di rovine.
2 Le
città d'Aroer sono abbandonate; son lasciate alle mandre che vi si riposano, e
niuno le spaventa.
3 Non
vi sarà più fortezza in Efraim né reame in Damasco; e del residuo di Siria
avverrà quel ch'è avvenuto della gloria de' figliuoli d'Israele, dice l'Eterno
degli eserciti.
4 In
quel giorno, la gloria di Giacobbe sarà menomata, e la pinguedine del suo corpo
dimagrerà.
5
Avverrà come quando il mietitore raccoglie il grano, e col braccio falcia le
spighe; avverrà come quando si raccolgon le spighe nella valle di Refaim.
6 Vi
rimarrà qualcosa da spigolare, come quando si scuote l'ulivo restan due o tre
ulive nelle cime più alte, quattro o cinque ne' rami più carichi, dice
l'Eterno, l'Iddio d'Israele.
7 In
quel giorno, l'uomo volgerà lo sguardo verso il suo Creatore, e i suoi occhi
guarderanno al Santo d'Israele;
8 e non
volgerà più lo sguardo verso gli altari, opra delle sue mani; e non guarderà
più a quel che le sue dita han fatto, agl'idoli d'Astarte e alle colonne
solari.
9 In
quel giorno, le sue città forti saranno abbandonate, come le foreste e le
sommità dei monti furono abbandonate all'avvicinarsi de' figliuoli d'Israele:
sarà una desolazione.
10 Perché hai
dimenticato l'Iddio della tua salvezza e non ti sei ricordato della ròcca della
tua forza; tu ti sei fatto delle piantagioni piacevoli, e hai piantato de'
magliuoli stranieri.
11 Il giorno
che li piantasti li circondasti d'una siepe, e ben presto facesti fiorire le
tue piante: ma la raccolta ti sfugge nel dì dell'angoscia, del disperato dolore.
12 Oh che
rumore di popoli numerosi! muggono, come muggono i mari.
13 Che
tumulto di nazioni! le nazioni tumultuano come tumultuan le grandi acque. Ma
Egli le minaccia, ed esse fuggon lontano, cacciate, come la pula de' monti dal
vento, come un turbine di polvere dell'uragano.
14 Alla sera,
ecco il terrore; prima del mattino, non sono più. Ecco la parte di quei che ci
spogliano, ecco la sorte di chi ci saccheggia!
Capitolo 18
1 Oh paese dall'ali strepitanti oltre i fiumi d'Etiopia,
2 che
invia messi per mare in navicelle di papiro, voganti a pel d'acqua! Andate, o
veloci messaggeri, verso la nazione dall'alta statura e dalla pelle lucida,
verso il popolo temuto fin nelle regioni lontane, nazione potente che calpesta
tutto, il cui paese è solcato da fiumi!
3 Voi
tutti, abitanti del mondo, voi tutti che abitate sulla terra, quando il
vessillo sarà issato sui monti, guardate! quando la tromba sonerà, ascoltate!
4
Poiché così m'ha detto l'Eterno: Io me ne starò tranquillo e guarderò dalla mia
dimora, come un calore sereno alla luce del sole, come una nube di rugiada nel
calor della mèsse.
5 Ma
prima della mèsse, quando la fioritura sarà passata e il fiore sarà divenuto
grappolo formato, Egli taglierà i tralci con delle roncole, torrà via e reciderà
i pampini.
6 Gli
Assiri saran tutti assieme abbandonati agli uccelli rapaci de' monti e alle
bestie della terra: gli uccelli rapaci passeranno l'estate sui loro cadaveri, e
le bestie della terra vi passeran l'inverno.
7 In
quel tempo, delle offerte saran recate all'Eterno degli eserciti dalla nazione
dall'alta statura e dalla pelle lucida, dal popolo temuto fin nelle regioni
lontane, dalla nazione potente che calpesta tutto, il cui paese è solcato da
fiumi: saran recate al luogo dov'è il nome dell'Eterno degli eserciti, sul
monte di Sion.
Capitolo 19
1 Oracolo sull'Egitto. Ecco l'Eterno, che cavalca portato da una
nuvola leggera, e viene in Egitto; gl'idoli d'Egitto tremano dinanzi a lui, e
all'Egitto si strugge, dentro, il cuore.
2 Io
inciterò Egiziani contro Egiziani, combatteranno il fratello contro il
fratello, il vicino contro il vicino, città contro città, regno contro regno.
3 Lo
spirito che anima l'Egitto svanirà, io frustrerò i suoi disegni; e quelli
consulteranno gl'idoli, gl'incantatori, gli evocatori di spiriti e gl'indovini.
4 Io
darò l'Egitto in mano d'un signore duro, e un re crudele signoreggerà su lui,
dice il Signore, l'Eterno degli eserciti.
5 Le
acque verranno meno al mare, il fiume diverrà secco, arido;
6 i
rivi diventeranno infetti, i canali d'Egitto scemeranno, e resteranno asciutti,
le canne ed i giunchi deperiranno.
7 Le
praterie sul Nilo, lungo le rive del Nilo, tutti i seminati presso il fiume
seccheranno, diverranno brulli, spariranno.
8 I
pescatori gemeranno, tutti quelli che gettan l'amo nel Nilo saranno in lutto, e
quei che stendon le reti sull'acque languiranno.
9 Quei
che lavorano il lino pettinato e i tessitori di cotone saranno confusi.
10 Le colonne
del paese saranno infrante, tutti quelli che vivon d'un salario avran l'anima
attristata.
11 I principi
di Tsoan non son che degli stolti; i più savi tra i consiglieri di Faraone
danno dei consigli insensati. Come potete mai dire a Faraone: `Io sono
figliuolo de' savi, figliuolo degli antichi re?'
12 E dove
sono i tuoi savi? Te lo annunzino essi e lo riconoscano essi stessi quel che
l'Eterno degli eserciti ha deciso contro l'Egitto!
13 I principi
di Tsoan son diventati stolti, i principi di Nof s'ingannano; han traviato
l'Egitto, essi, la pietra angolare delle sue tribù.
14 L'Eterno
ha messo in loro uno spirito di vertigine, ed essi fan barcollare l'Egitto in
ogni sua impresa, come l'ubriaco, che barcolla vomitando.
15 E nulla
gioverà all'Egitto di quel che potran fare il capo o la coda, la palma o il giunco.
16 In quel
giorno, l'Egitto sarà come le donne: tremerà, sarà spaventato, vedendo la mano
dell'Eterno degli eserciti che s'agita, che s'agita minacciosa contro di lui.
17 E il paese
di Giuda sarà il terrore dell'Egitto; tutte le volte che gli se ne farà
menzione, l'Egitto sarà spaventato a motivo della decisione presa contro di lui
dall'Eterno degli eserciti.
18 In quel
giorno, vi saranno nel paese d'Egitto cinque città che parleranno la lingua di
Canaan, e che giureranno per l'Eterno degli eserciti; una d'esse si chiamerà
`la città del sole'.
19 In quel
giorno, in mezzo al paese d'Egitto, vi sarà un altare eretto all'Eterno; e
presso la frontiera, una colonna consacrata all'Eterno.
20 Sarà per
l'Eterno degli eserciti un segno e una testimonianza nel paese d'Egitto;
quand'essi grideranno all'Eterno a motivo dei loro oppressori, egli manderà
loro un salvatore e un difensore a liberarli.
21 E l'Eterno
si farà conoscere all'Egitto e gli Egiziani, in quel giorno, conosceranno
l'Eterno, gli offriranno un culto con sacrifizi ed offerte, faranno voti
all'Eterno e li adempiranno.
22 Così
l'Eterno colpirà gli Egiziani: li colpirà e li guarirà; ed essi si
convertiranno all'Eterno, che s'arrenderà alle loro supplicazioni e li guarirà.
23 In quel
giorno, vi sarà una strada dall'Egitto in Assiria; gli Assiri andranno in
Egitto, e gli Egiziani in Assiria, e gli Egiziani serviranno l'Eterno con gli
Assiri.
24 In quel
giorno, Israele sarà terzo con l'Egitto e con l'Assiria, e tutti e tre saranno
una benedizione in mezzo alla terra.
25 L'Eterno
degli eserciti li benedirà, dicendo: `Benedetti siano l'Egitto, mio popolo,
l'Assiria, opera delle mie mani, e Israele, mia eredità!'
Capitolo 20
1 L'anno che Tartan, mandato da Sargon, re d'Assiria, mosse contro
Asdod, la cinse d'assedio e la prese,
2 verso
quel tempo, l'Eterno parlò per mezzo d'Isaia, figliuolo di Amots, e gli disse:
`Va', sciogliti il sacco di sui fianchi, e togliti i calzari dai piedi'. Questi
fece così, e camminò seminudo e scalzo.
3 E
l'Eterno disse: Come il mio servo Isaia va seminudo e scalzo, segno e presagio,
durante tre anni, contro l'Egitto e contro l'Etiopia,
4 così
il re d'Assiria menerà via i prigionieri dall'Egitto e i deportati
dell'Etiopia, giovani e vecchi, seminudi e scalzi, con le natiche scoperte, a
vergogna dell'Egitto.
5 E
quelli saranno costernati e confusi, a motivo dell'Etiopia in cui avean riposta
la loro speranza, e a motivo dell'Egitto di cui si gloriavano.
6 E gli
abitanti di questa costa diranno in quel giorno: `Ecco a che è ridotto il paese
in cui speravamo, al quale avevamo ricorso in cerca d'aiuto, per esser liberati
dal re d'Assiria! Come scamperemo noi?'
Capitolo 21
1 Oracolo contro il deserto marittimo. Come gli uragani del mezzodì
quando si scatenano, ei viene dal deserto, da un paese spaventoso.
2 Una
visione terribile m'è stata data: `Il perfido agisce con perfidia, il
devastatore devasta. Sali, o Elam! Metti l'assedio, o Media! Io fo cessare ogni
gemito'.
3
Perciò i miei fianchi son pieni di dolori; delle doglie m'han còlto, pari alle
doglie d'una donna di parto; io mi contorco, per quel che sento; sono
spaventato da quel che vedo.
4 Il
mio cuore si smarrisce, il terrore s'impossessa di me; la sera, alla quale
anelavo, è diventata per me uno spavento.
5 Si
prepara la mensa, veglian le guardie, si mangia, si beve... `In piedi, o capi!
ungete lo scudo!'
6
Poiché così m'ha parlato il Signore: `Va' metti una sentinella; ch'essa annunzi
quel che vedrà!'
7 Essa
vide della cavalleria, de' cavalieri a due a due, della truppa a dorso d'asini,
della truppa a dorso di cammelli; e quella ascoltava, ascoltava attentamente.
8 Poi
gridò come un leone: `O Signore, di giorno io sto del continuo sulla torre di
vedetta, e tutte le notti sono in piè nel mio posto di guardia.
9 Ed
ecco venir della cavalleria, de' cavalieri a due a due'. E quella riprese a
dire: `Caduta, caduta è Babilonia! e tutte le immagini scolpite de' suoi dèi
giaccion frantumate al suolo'.
10 O popolo
mio, che sei trebbiato come il grano della mia aia, ciò che ho udito
dall'Eterno degli eserciti, dall'Iddio d'Israele, io te l'ho annunziato!
11 Oracolo
contro Duma. Mi si grida da Seir: `Sentinella, a che punto è la notte?
Sentinella, a che punto è la notte?'
12 La
sentinella risponde: `Vien la mattina, e vien anche la notte. Se volete
interrogare, interrogate pure; tornate un'altra volta'.
13 Oracolo
contro l'Arabia. Passerete la notte nelle foreste, in Arabia, o carovane dei
Dedaniti!
14 Venite
incontro all'assetato con dell'acqua, o abitanti del paese di Tema; recate del
pane ai fuggiaschi.
15 Poich'essi
fuggon dinanzi alle spade, dinanzi alla spada snudata, dinanzi all'arco teso,
dinanzi al furor della battaglia.
16 Poiché
così m'ha parlato il Signore: `Fra un anno, contato come quello d'un
mercenario, tutta la gloria di Kedar sarà venuta meno;
17 e ciò che
resterà del numero dei valorosi arcieri di Kedar sarà poca cosa; poiché
l'Eterno, l'Iddio d'Israele, l'ha detto'.
Capitolo 22
1 Oracolo contro la Valle della Visione. Che hai tu dunque che tu
sia tutta quanta salita sui tetti,
2 o
città piena di clamori, città di tumulti, città piena di gaiezza? I tuoi uccisi
non sono uccisi di spada né morti in battaglia.
3 Tutti
i tuoi capi fuggono assieme, son fatti prigionieri senza che l'arco sia stato
tirato; tutti quelli de' tuoi che sono trovati son fatti prigionieri, benché
fuggiti lontano.
4
Perciò dico: `Stornate da me lo sguardo, io vo' piangere amaramente; non
insistete a volermi consolare del disastro della figliuola del mio popolo!'
5
Poiché è un giorno di tumulto, di calpestamento, di perplessità, il giorno del
Signore, dell'Eterno degli eserciti, nella Valle delle Visioni. Si abbatton le
mura, il grido d'angoscia giunge fino ai monti.
6 Elam
porta il turcasso con delle truppe sui carri, e dei cavalieri; Kir snuda lo
scudo.
7 Le
tue più belle valli son piene di carri, e i cavalieri prendon posizione davanti
alle tue porte.
8 Il
velo è strappato a Giuda; in quel giorno, ecco che volgete lo sguardo
all'arsenale del palazzo della Foresta,
9
osservate che le brecce della città di Davide son numerose, e raccogliete le
acque del serbatoio disotto;
10 contate le
case di Gerusalemme, e demolite le case per fortificare le mura;
11 fate un
bacino fra le due mura per le acque del serbatoio antico, ma non volgete lo
sguardo a Colui che ha fatto queste cose, e non vedete Colui che da lungo tempo
le ha preparate.
12 Il
Signore, l'Eterno degli eserciti, vi chiama in questo giorno a piangere, a far
lamento, a radervi il capo, a cingere il sacco,
13 ed ecco
che tutto è gioia, tutto è festa! Si ammazzano buoi, si scannano pecore, si
mangia carne, si beve vino... `Mangiamo e beviamo, poiché domani morremo!'
14 Ma
l'Eterno degli eserciti me l'ha rivelato chiaramente: No, questa iniquità non la
potrete espiare che con la vostra morte, dice il Signore, l'Iddio degli
eserciti.
15 Così parla
il Signore, l'Eterno degli eserciti: Va' a trovare questo cortigiano, Scebna,
prefetto del palazzo, e digli:
16 Che hai tu
qui, e chi hai tu qui, che ti sei fatto scavar qui un sepolcro? Scavarsi un
sepolcro in alto!... Lavorarsi una dimora nella roccia!...
17 Ecco,
l'Eterno ti lancerà via con braccio vigoroso, farà di te un gomitolo,
18 ti farà
rotolare, rotolare, come una palla sopra una spaziosa pianura. Quivi morrai,
quivi saranno i tuoi carri superbi, o vituperio della casa del tuo Signore!
19 Io ti
caccerò dal tuo ufficio, e tu sarai buttato giù dal tuo posto!
20 In quel
giorno, io chiamerò il mio servo Eliakim, figliuolo di Hilkia;
21 lo vestirò
della tua tunica, lo ricingerò della tua cintura, rimetterò la tua autorità
nelle sue mani; ed egli sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per la
casa di Giuda.
22 Metterò
sulla sua spalla la chiave della casa di Davide: egli aprirà, e niuno chiuderà;
egli chiuderà, e niuno aprirà.
23 Lo
pianterò come un chiodo in un luogo solido; ed egli diverrà un trono di gloria
per la casa di suo padre.
24 A lui sarà
sospesa tutta la gloria della casa di suo padre, i suoi rampolli nobili e
ignobili, tutti i vasi più piccoli, dalle coppe alle bottiglie.
25 In quel
giorno dice l'Eterno degli eserciti, il chiodo piantato in luogo solido sarà
tolto, sarà strappato, cadrà; e tutto ciò che v'era appeso sarà distrutto,
poiché l'Eterno l'ha detto.
Capitolo 23
1 Oracolo contro Tiro. Urlate, o navi di Tarsis! Poich'essa è
distrutta; non più case! non più alcuno ch'entri in essa! Dalla terra di Kittim
n'è giunta loro la notizia.
2 Siate
stupefatti, o abitanti della costa, che i mercanti di Sidon, passando il mare,
affollavano!
3
Attraverso le grandi acque, i grani del Nilo, la mèsse del fiume, eran la sua
entrata; ell'era il mercato delle nazioni.
4 Sii
confusa, o Sidon! Poiché così parla il mare, la fortezza del mare: `Io non sono
stata in doglie, e non ho partorito, non ho nutrito dei giovani, non ho
allevato delle vergini'.
5
Quando la notizia giungerà in Egitto, tutti saranno addolorati a sentir le
notizie di Tiro.
6
Passate a Tarsis, urlate, o abitanti della costa!
7 È
questa la vostra città sempre gaia, la cui origine data dai giorni antichi? I
suoi piedi la portavano in terre lontane a soggiornarvi.
8 Chi
mai ha decretato questo contro Tiro, la dispensatrice di corone, i cui mercanti
erano principi, i cui negozianti eran dei nobili della terra?
9 L'ha
decretato l'Eterno degli eserciti, per offuscare l'orgoglio d'ogni splendore,
per avvilire tutti i grandi della terra.
10 Percorri
liberamente il tuo paese, come fa il Nilo, figliuola di Tarsis! Nessun giogo
più!
11 L'Eterno
ha steso la sua mano sul mare, ha fatto tremare i regni, ha ordinato riguardo a
Canaan che sian distrutte le sue fortezze,
12 e ha
detto: `Tu non continuerai più a rallegrarti, o figliuola di Sidon, vergine
disonorata!' Lèvati, passa nel paese di Kittim! Neppur quivi troverai requie.
13 Ecco il
paese de' Caldei, di questo popolo che già non esisteva, il paese che l'Assiro
assegnò a questi abitatori del deserto. Essi innalzano le loro torri d'assedio,
distruggono i palazzi di Tiro, ne fanno un monte di rovine.
14 Urlate, o
navi di Tarsis, perché la vostra fortezza è distrutta.
15 In quel
giorno, Tiro cadrà nell'oblio per settant'anni, per la durata della vita d'un
re. In capo a settant'anni, avverrà di Tiro quel che dice la canzone della
meretrice:
16 Prendi la
cetra, va' attorno per la città, o meretrice dimenticata, suona bene,
moltiplica i canti, perché qualcuno si ricordi di te.
17 E in capo
a settant'anni, l'Eterno visiterà Tiro, ed essa tornerà ai suoi guadagni, e si
prostituirà con tutti i regni del mondo sulla faccia della terra.
18 Ma i suoi
guadagni e i suoi salari impuri saran consacrati all'Eterno; non saranno
accumulati né riposti; poiché i suoi guadagni andranno a quelli che stanno nel
cospetto dell'Eterno, perché mangino, si sazino, e si vestano d'abiti sontuosi.
Capitolo 24
1 Ecco, l'Eterno vuota la terra, e la rende deserta; ne sconvolge la
faccia e ne disperde gli abitanti.
2
Avverrà al sacerdote lo stesso che al popolo, al padrone lo stesso che al suo
servo, alla padrona lo stesso che alla serva, a chi vende lo stesso che a chi
compra, a chi presta lo stesso che a chi prende ad imprestito, al creditore lo
stesso che al debitore.
3 La
terra sarà del tutto vuotata, sarà del tutto abbandonata al saccheggio, poiché
l'Eterno ha pronunziato questa parola.
4 La terra
è in lutto, è spossata, il mondo langue, è spossato, gli altolocati fra il
popolo della terra languono.
5 La
terra è profanata dai suoi abitanti, perch'essi han trasgredito le leggi, han
violato il comandamento, han rotto il patto eterno.
6
Perciò una maledizione ha divorato la terra, e i suoi abitanti ne portan la
pena; perciò gli abitanti della terra son consumati, e poca è la gente che n'è
rimasta.
7 Il
mosto è in lutto, la vigna langue, tutti quelli che avean la gioia nel cuore
sospirano.
8 L'allegria
de' tamburelli è cessata, il chiasso de' festanti è finito, il suono allegro
dell'arpa è cessato.
9 Non
si beve più vino in mezzo ai canti, la bevanda alcoolica è amara ai bevitori.
10 La città
deserta è in rovina; ogni casa è serrata, nessuno più v'entra.
11 Per le
strade s'odon lamenti, perché non c'è vino; ogni gioia è tramontata,
l'allegrezza ha esulato dalla terra.
12 Nella
città non resta che la desolazione, e la porta sfondata cade in rovina.
13 Poiché
avviene in mezzo alla terra, fra i popoli, quel che avviene quando si scuoton
gli ulivi, quando si racimola dopo la vendemmia.
14 I
superstiti alzan la voce, mandan gridi di gioia, acclaman dal mare la maestà
dell'Eterno:
15
`Glorificate dunque l'Eterno nelle regioni dell'aurora, glorificate il nome
dell'Eterno, l'Iddio d'Israele, nelle isole del mare!
16
Dall'estremità della terra udiam cantare: `Gloria al giusto!' Ma io dico: Ahimè
lasso! ahimè lasso! Guai a me! I perfidi agiscon perfidamente, sì, i perfidi
raddoppian di perfidia.
17 Spavento,
fossa, laccio ti sovràstano, o abitante della terra!
18 E avverrà
che chi fuggirà dinanzi alle grida di spavento cadrà nella fossa; e chi
risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio. Poiché si apriranno dall'alto le
cateratte, e le fondamenta della terra tremeranno.
19 La terra
si schianterà tutta; la terra si screpolerà interamente, la terra tremerà,
traballerà.
20 La terra
barcollerà come un ebbro, vacillerà come una capanna. Il suo peccato grava su
lei: essa cade, e non si rialzerà mai più.
21 In quel
giorno, l'Eterno punirà nei luoghi eccelsi l'esercito di lassù, e giù sulla
terra, i re della terra;
22 saranno
raunati assieme, come si fa de' prigionieri nel carcere sotterra; saranno
rinchiusi nella prigione, e dopo gran numero di giorni saranno puniti.
23 La luna
sarà coperta di rossore, e il sole di vergogna; poiché l'Eterno degli eserciti
regnerà sul monte di Sion ed in Gerusalemme, fulgido di gloria in presenza de'
suoi anziani.
Capitolo 25
1 O Eterno, tu sei il mio Dio; io t'esalterò, celebrerò il tuo nome,
perché hai fatto cose maravigliose; i tuoi disegni, concepiti da tempo, sono
fedeli e stabili.
2
Poiché tu hai ridotto la città in un mucchio di pietre, la città forte in un
monte di rovine; il castello degli stranieri non è più una città, non sarà mai
più riedificato.
3
Perciò il popolo forte ti glorifica, le città delle nazioni possenti ti temono,
4
poiché tu sei stato una fortezza per il povero, una fortezza per il misero
nella sua distretta, un rifugio contro la tempesta, un'ombra contro l'arsura;
giacché il soffio de' tiranni era come una tempesta che batte la muraglia.
5 Come
il calore è domato in una terra arida, così tu hai domato il tumulto degli
stranieri; come il calore è diminuito dall'ombra d'una nuvola, così il canto
de' tiranni è stato abbassato.
6
L'Eterno degli eserciti preparerà su questo monte a tutti i popoli un convito
di cibi succulenti, un convito di vini vecchi, di cibi succulenti, pieni di
midollo, di vini vecchi, ben chiariti.
7
Distruggerà su quel monte il velo che cuopre la faccia di tutti i popoli, e la
coperta stesa su tutte le nazioni.
8
Annienterà per sempre la morte; il Signore, l'Eterno, asciugherà le lacrime da
ogni viso, torrà via di su tutta la terra l'onta del suo popolo, perché l'Eterno
ha parlato.
9 In
quel giorno, si dirà: `Ecco, questo è il nostro Dio: in lui abbiamo sperato, ed
egli ci ha salvati. Questo è l'Eterno in cui abbiamo sperato; esultiamo,
rallegriamoci per la sua salvezza!'
10 Poiché la
mano dell'Eterno riposerà su questo monte, mentre Moab sarà trebbiato sulla sua
terra come si pigia la paglia nel letamaio.
11 Di mezzo
al letamaio egli stenderà le mani come le stende il nuotatore per nuotare, ma
l'Eterno farà cadere la sua superbia in un con le trame che ha ordite.
12 E l'alta
fortezza delle tue mura Ei la demolirà, l'abbatterà, l'atterrerà fin nella
polvere.
Capitolo 26
1 In quel giorno, si canterà questo cantico nel paese di Giuda: Noi
abbiamo una città forte; l'Eterno vi pone la salvezza per mura e per bastioni.
2
Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che si mantiene fedele.
3 A
colui ch'è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te
confida.
4
Confidate in perpetuo nell'Eterno, poiché l'Eterno, sì l'Eterno, è la roccia
de' secoli.
5 Egli
ha umiliato quelli che stavano in alto; Egli ha abbassato la città elevata,
l'ha abbassata fino a terra, l'ha stesa nella polvere;
6 i
piedi la calpestano, i piedi del povero, vi passan sopra i meschini.
7 La
via del giusto è diritta; Tu rendi perfettamente piano il sentiero del giusto.
8 Sulla
via dei tuoi giudizi, o Eterno, noi t'abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo
ricordo anela l'anima nostra.
9 Con
l'anima mia ti desidero, durante la notte; con lo spirito ch'è dentro di me, ti
cerco; poiché, quando i tuoi giudizi si compion sulla terra, gli abitanti del
mondo imparan la giustizia.
10 Se si fa
grazia all'empio, ei non impara la giustizia; agisce da perverso nel paese
della rettitudine, e non considera la maestà dell'Eterno.
11 O Eterno,
la tua mano è levata, ma quelli non la scorgono! Essi vedranno lo zelo che hai
per il tuo popolo, e saranno confusi; il fuoco divorerà i tuoi nemici.
12 O Eterno,
tu ci darai la pace; poiché ogni opera nostra sei tu che la compi per noi.
13 O Eterno,
Dio nostro, altri signori, fuori di te, han dominato su noi; ma, grazie a te
solo, noi possiamo celebrare il tuo nome.
14 Quelli son
morti, e non rivivranno più; sono ombre, e non risorgeranno più; tu li hai così
puniti, li hai distrutti, ne hai fatto perire ogni ricordo.
15 Tu hai
aumentata la nazione, o Eterno! hai aumentata la nazione, ti sei glorificato,
hai allargato tutti i confini del paese.
16 O Eterno,
essi, nella distretta ti hanno cercato, si sono effusi in umile preghiera,
quando il tuo castigo li colpiva.
17 Come una
donna incinta che sta per partorire si contorce e grida in mezzo alle sue
doglie, così siamo stati noi dinanzi a te, o Eterno.
18 Abbiam
concepito, siamo stati in doglie, e, quando abbiam partorito, era vento; non
abbiam recata alcuna salvezza al paese, e non son nati degli abitanti del
mondo.
19 Rivivano i
tuoi morti! risorgano i miei cadaveri! Svegliatevi e giubilate, o voi che
abitate nella polvere! Poiché la tua rugiada è come la rugiada dell'aurora, e
la terra ridarà alla vita le ombre.
20 Va', o mio
popolo, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per
un istante, finché sia passata l'indignazione.
21 Poiché,
ecco, l'Eterno esce dalla sua dimora per punire l'iniquità degli abitanti della
terra; e la terra metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto, e non terrà
più coperti gli uccisi.
Capitolo 27
1 In quel giorno, l'Eterno punirà con la sua spada dura, grande e
forte, il leviathan, l'agile serpente, il leviathan, il serpente tortuoso, e
ucciderà il mostro ch'è nel mare!
2 In
quel giorno, cantate la vigna dal vin vermiglio!
3 Io,
l'Eterno, ne sono il guardiano, io l'adacquo ad ogni istante; la custodisco
notte e giorno, affinché niuno la danneggi.
4
Nessuna ira è in me. Ah! se avessi a combattere contro rovi e pruni, io
muoverei contro a loro, e li brucerei tutti assieme!
5 A
meno che non mi si prenda per rifugio, che non si faccia la pace meco, che non
si faccia la pace meco.
6 In
avvenire, Giacobbe metterà radice, Israele fiorirà e germoglierà, e copriranno
di frutta la faccia del mondo.
7
L'Eterno ha egli colpito il suo popolo come ha colpito quelli che colpivan lui?
L'ha egli ucciso come ha ucciso quelli che uccidevan lui?
8 Tu
l'hai punito con misura, mandandolo lontano, portandolo via col tuo soffio
impetuoso, in un giorno di vento orientale.
9 In
questo modo è stata espiata l'iniquità di Giacobbe, e questo è il frutto della
rimozione del suo peccato: ch'Egli ha ridotte tutte le pietre degli altari come
pietre di calce frantumate, in guisa che gl'idoli d'Astarte e le colonne solari
non risorgeranno più.
10 La città
forte è una solitudine, una dimora inabitata, abbandonata come il deserto; vi
pascoleranno i vitelli, vi giaceranno, e ne divoreranno gli arbusti.
11 Quando i
rami saran secchi, saranno rotti; e verranno le donne a bruciarli; poiché è un
popolo senza intelligenza; perciò Colui che l'ha fatto non ne avrà compassione,
Colui che l'ha formato non gli farà grazia.
12 In quel
giorno, l'Eterno scoterà i suoi frutti, dal corso del fiume al torrente
d'Egitto; e voi sarete raccolti ad uno ad uno, o figliuoli d'Israele.
13 E in quel
giorno sonerà una gran tromba; e quelli ch'eran perduti nel paese d'Assiria, e
quelli ch'eran dispersi nel paese d'Egitto verranno e si prostreranno dinanzi
all'Eterno, sul monte santo, a Gerusalemme.
Capitolo 28
1 Guai alla superba corona degli ubriachi d'Efraim, e al fiore che
appassisce, splendido ornamento che sta sul capo della grassa valle degli
storditi dal vino!
2 Ecco
venire, da parte del Signore, un uomo forte, potente, come una tempesta di
grandine, un uragano distruttore, come una piena di grandi acque che
straripano; ei getta quella corona a terra con violenza.
3 La
superba corona degli ubriachi d'Efraim sarà calpestata;
4 e il
fiore che appassisce, lo splendido ornamento che sta sul capo della grassa
valle sarà come il fico primaticcio d'avanti l'estate; appena uno lo scorge,
l'ha in mano, e lo trangugia.
5 In
quel giorno, l'Eterno degli eserciti sarà una splendida corona, un diadema
d'onore al resto del suo popolo,
6 uno
spirito di giustizia a colui che siede come giudice, la forza di quelli che
respingono il nemico fino alle sue porte.
7 Ma
anche questi barcollan per il vino, e vacillano per le bevande inebrianti;
sacerdote e profeta barcollan per le bevande inebrianti, affogano nel vino,
vacillano per le bevande inebrianti, barcollano profetizzando, tentennano
rendendo giustizia.
8 Tutte
le tavole son piene di vomito, di lordure, non v'è più posto pulito.
9 - `A
chi vuol egli dare insegnamenti? A chi vuol egli far capire la lezione? A de'
bambini appena divezzati, staccati dalle mammelle?
10 Poiché è
un continuo dar precetto dopo precetto, precetto dopo precetto, regola dopo
regola, regola dopo regola, un poco qui, un poco là!' -
11 Ebbene,
sarà mediante labbra balbuzienti e mediante una lingua barbara che l'Eterno
parlerà a questo popolo.
12 Egli avea
detto loro: `Ecco il riposo: lasciar riposare lo stanco; questo è il
refrigerio!'
13 Ma quelli
non han voluto ascoltare; e la parola dell'Eterno è stata per loro precetto
dopo precetto, precetto dopo precetto, regola dopo regola, regola dopo regola,
un poco qui, un poco là, ond'essi andassero a cadere a rovescio, fossero
fiaccati, còlti al laccio, e presi!
14 Ascoltate
dunque la parola dell'Eterno, o schernitori, che dominate questo popolo di
Gerusalemme!
15 Voi dite:
`Noi abbiam fatto alleanza con la morte, abbiam fermato un patto col soggiorno
de' morti; quando l'inondante flagello passerà, non giungerà fino a noi perché
abbiam fatto della menzogna il nostro rifugio e ci siam messi al sicuro dietro
la frode'.
16 Perciò
così parla il Signore, l'Eterno: `Ecco, io ho posto come fondamento in Sion una
pietra, una pietra provata, una pietra angolare preziosa, un fondamento solido;
chi confiderà in essa non avrà fretta di fuggire.
17 Io
prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino; la grandine
spazzerà via il rifugio di menzogna, e le acque inonderanno il vostro ricetto.
18 La vostra
alleanza con la morte sarà annullata, e il vostro patto col soggiorno de' morti
non reggerà; quando l'inondante flagello passerà, voi sarete da esso
calpestati.
19 Ogni volta
che passerà, vi afferrerà: poiché passerà mattina dopo mattina, di giorno e di
notte; e sarà spaventevole imparare una tal lezione!
20 Poiché il
letto sarà troppo corto per distendervisi, e la coperta troppo stretta per
avvolgervisi.
21 Giacché
l'Eterno si leverà come al monte Peratsim, s'adirerà come nella valle di
Gabaon, per fare l'opera sua, l'opera sua singolare, per compiere il suo
lavoro, lavoro inaudito.
22 Or dunque,
non fate gli schernitori, che i vostri legami non s'abbiano a rafforzare!
Poiché io ho udito, da parte del Signore, dell'Eterno degli eserciti, ch'è
deciso uno sterminio completo di tutto il paese.
23 Porgete
orecchio, e date ascolto alla mia voce! State attenti, e ascoltate la mia
parola!
24
L'agricoltore ara egli sempre per seminare? Rompe ed erpica egli sempre la sua
terra?
25 Quando ne
ha appianata la superficie, non vi semina egli l'aneto, non vi sparge il
comino, non vi mette il frumento a solchi, l'orzo nel luogo designato, e il
farro entro i limiti ad esso assegnati?
26 Il suo Dio
gl'insegna la regola da seguire e l'ammaestra.
27 L'aneto
non si trebbia con la trebbia, né si fa passar sul comino la ruota del carro;
ma l'aneto si batte col bastone, e il comino con la verga.
28 Si trebbia
il grano; nondimeno, non lo si trebbia sempre; vi si fan passar sopra la ruota
del carro ed i cavalli, ma non si schiaccia.
29 Anche
questo procede dall'Eterno degli eserciti; maravigliosi sono i suoi disegni,
grande è la sua sapienza.
Capitolo 29
1 Guai ad Ariel, ad Ariel, città dove accampò Davide! Aggiungete
anno ad anno, compiano le feste il loro ciclo!
2 Poi
stringerò Ariel da presso; vi saranno lamenti e gemiti, ed ella mi sarà come un
Ariel.
3 Io
porrò il mio campo attorno a te come un cerchio, io ti ricingerò di fortilizi,
eleverò contro di te opere d'assedio.
4 Sarai
abbassata, parlerai da terra, e la tua parola uscirà sommessamente dalla
polvere; la tua voce salirà dal suolo come quella d'uno spettro, e la tua
parola sorgerà dalla polvere come un bisbiglio.
5 Ma la
moltitudine de' tuoi nemici diventerà come polvere minuta, e la folla di que'
terribili, come pula che vola; e ciò avverrà ad un tratto, in un attimo.
6 Sarà
una visitazione dell'Eterno degli eserciti con tuoni, terremoti e grandi
rumori, con turbine, tempesta, con fiamma di fuoco divorante.
7 E la
folla di tutte le nazioni che marciano contro ad Ariel, di tutti quelli che
attaccano lei e la sua cittadella, e la stringono da presso, sarà come un
sogno, come una visione notturna.
8 E
come un affamato sogna ed ecco che mangia, poi si sveglia ed ha lo stomaco
vuoto, e come uno che ha sete sogna che beve, poi si sveglia ed eccolo stanco
ed assetato, così avverrà della folla di tutte le nazioni che marciano contro
al monte Sion.
9
Stupitevi pure... sarete stupiti! Chiudete pure gli occhi... diventerete
ciechi! Costoro sono ubriachi, ma non di vino; barcollano, ma non per bevande
spiritose.
10 È l'Eterno
che ha sparso su voi uno spirito di torpore; ha chiuso i vostri occhi (i
profeti), ha velato i vostri capi (i veggenti).
11 Tutte le
visioni profetiche son divenute per voi come le parole d'uno scritto sigillato
che si desse a uno che sa leggere, dicendogli: `Ti prego, leggi questo!' il
quale risponderebbe: `Non posso perch'è sigillato!'
12 Ovvero
come uno scritto che si desse ad uno che non sa leggere, dicendogli: `Ti prego,
leggi questo!' il quale risponderebbe: `Non so leggere'.
13 Il Signore
ha detto: Giacché questo popolo s'avvicina a me colla bocca e mi onora con le
labbra, mentre il suo cuore è lungi da me e il timore che ha di me non è altro
che un comandamento imparato dagli uomini,
14 ecco ch'io
continuerò a fare tra questo popolo delle maraviglie, maraviglie su maraviglie;
e la saviezza de' suoi savi perirà, e l'intelligenza degl'intelligenti di esso
sparirà.
15 Guai a
quelli che si ritraggono lungi dall'Eterno in luoghi profondi per nascondere i
loro disegni, che fanno le opere loro nelle tenebre, e dicono: `Chi ci vede?
chi ci conosce?'
16 Che
perversità è la vostra! Il vasaio sarà egli reputato al par dell'argilla sì che
l'opera dica dell'operaio: `Ei non m'ha fatto?' sì che il vaso dica del vasaio:
`Non ci capisce nulla?'
17 Ancora un
brevissimo tempo, e il Libano sarà mutato in un frutteto, e il frutteto sarà
considerato come una foresta.
18 In quel
giorno, i sordi udranno le parole del libro, e, liberati dall'oscurità e dalle
tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno;
19 gli umili
avranno abbondanza di gioia nell'Eterno, e i più poveri tra gli uomini
esulteranno nel Santo d'Israele.
20 Poiché il
violento sarà scomparso, il beffardo non sarà più, e saran distrutti tutti
quelli che vegliano per commettere iniquità,
21 che
condannano un uomo per una parola, che tendon tranelli a chi difende le cause
alla porta, e violano il diritto del giusto per un nulla.
22 Perciò
così dice l'Eterno alla casa di Giacobbe, l'Eterno che riscattò Abrahamo:
Giacobbe non avrà più da vergognarsi, e la sua faccia non impallidirà più.
23 Poiché
quando i suoi figliuoli vedranno in mezzo a loro l'opera delle mie mani,
santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbe, e temeranno
grandemente l'Iddio d'Israele;
24 i traviati
di spirito impareranno la saviezza, e i mormoratori accetteranno l'istruzione.
Capitolo 30
1 Guai, dice l'Eterno, ai figliuoli ribelli che forman dei disegni,
ma senza di me, che contraggono alleanze, ma senza il mio spirito, per
accumulare peccato su peccato;
2 che
vanno giù in Egitto senz'aver consultato la mia bocca, per rifugiarsi sotto la
protezione di Faraone, e cercar ricetto all'ombra dell'Egitto!
3 Ma la
protezione di Faraone vi tornerà a confusione, e il ricetto all'ombra
dell'Egitto, ad ignominia.
4 I
principi di Giuda son già a Tsoan, e i suoi ambasciatori son già arrivati a
Hanes;
5 ma
tutti arrossiscono d'un popolo che a nulla giova loro, che non reca aiuto né
giovamento alcuno, ma è la loro onta e la loro vergogna.
6 È
pronto il carico delle bestie pel mezzogiorno; attraverso un paese di distretta
e d'angoscia, donde vengono la leonessa e il leone, la vipera e il serpente
ardente che vola, essi portan le loro ricchezze sul dorso degli asinelli e i
loro tesori sulla gobba de' cammelli, a un popolo che non gioverà loro nulla.
7
Poiché il soccorso dell'Egitto è un soffio, una vanità; per questo io chiamo
quel paese: `Gran rumore per nulla'.
8 Or
vieni e traccia queste cose in loro presenza sopra una tavola, e scrivile in un
libro, perché rimangano per i dì a venire, sempre, in perpetuo.
9
Giacché questo è un popolo ribelle, son de' figliuoli bugiardi, de' figliuoli
che non vogliono ascoltare la legge dell'Eterno,
10 che dicono
ai veggenti: `Non vedete!' e a quelli che han delle visioni: `Non ci annunziate
visioni di cose vere! Diteci delle cose piacevoli, profetateci delle chimere!
11 Uscite
fuor di strada, abbandonate il sentiero retto, toglieteci d'innanzi agli occhi
il Santo d'Israele!'
12 Perciò così
dice il Santo d'Israele: Giacché voi disprezzate questa parola e confidate
nell'oppressione e nelle vie oblique, e ne fate il vostro appoggio,
13 questa
iniquità sarà per voi come una breccia che minaccia rovina, che fa pancia in un
alto muro, il cui crollo avviene a un tratto, in un istante,
14 e che si
spezza come si spezza un vaso del vasaio che uno frantuma senza pietà, e tra i
rottami del quale non si trova frammento che serva a prender del fuoco dal
focolare o ad attinger dell'acqua dalla cisterna.
15 Poiché
così avea detto il Signore, l'Eterno, il Santo d'Israele: Nel tornare a me e
nel tenervi in riposo starà la vostra salvezza; nella calma e nella fiducia
starà la vostra forza; ma voi non l'avete voluto!
16 Avete
detto: `No, noi galopperemo sui nostri cavalli!' E per questo galopperete!...
E: `Cavalcheremo su veloci destrieri!' E per questo quelli che v'inseguiranno
saranno veloci!...
17 Mille di
voi fuggiranno alla minaccia d'un solo; alla minaccia di cinque vi darete alla
fuga, finché rimaniate come un palo in vetta a un monte, come un'antenna sopra
un colle.
18 Perciò
l'Eterno aspetterà onde farvi grazia, poi si leverà per aver compassione di
voi; poiché l'Eterno è un Dio di giustizia. Beati tutti quelli che sperano in
lui!
19 Perocché,
o popolo di Sion che abiti a Gerusalemme, tu non piangerai più! Ei, certo, ti
farà grazia, all'udire il tuo grido; tosto che t'avrà udito, ti risponderà.
20 E il
Signore vi darà, sì, del pane d'angoscia e dell'acqua d'oppressione, ma quei
che t'ammaestrano non dovran più nascondersi; e i tuoi occhi vedranno chi
t'ammaestra;
21 e quando
andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a
te una voce che dirà: `Questa è la via; camminate per essa!'
22 E
considererete come cose contaminate le vostre immagini scolpite ricoperte
d'argento, e le vostre immagini fuse rivestite d'oro; le getterete via come una
cosa impura, `Fuori di qui' direte loro!
23 Egli ti
darà la pioggia per la semenza di cui avrai seminato il suolo, e il pane, che
il suolo produrrà saporito ed abbondante; e, in quel giorno, il tuo bestiame
pascolerà in vasti pascoli;
24 i buoi e
gli asini che lavoran la terra mangeranno foraggi salati, ventilati con la pala
e il ventilabro.
25 Sopra ogni
alto monte e sopra ogni elevato colle vi saranno ruscelli, acque correnti, nel
giorno del gran massacro, quando cadran le torri.
26 La luce
della luna sarà come la luce del sole, e la luce del sole sarà sette volte più
viva, come la luce di sette giorni assieme, nel giorno che l'Eterno fascerà la
ferita del suo popolo e guarirà la piaga da lui fatta con le sue percosse.
27 Ecco, il
nome dell'Eterno viene da lungi; la sua ira è ardente, grande n'è la
conflagrazione; le sue labbra son piene d'indignazione, la sua lingua è come un
fuoco divorante;
28 il suo
fiato è come un torrente che straripa, che arriva fino al collo. Ei viene a
vagliar le nazioni col vaglio della distruzione, e a mettere, tra le mascelle
dei popoli, un freno che li faccia fuorviare.
29 Allora
intonerete de' canti, come la notte quando si celebra una festa; e avrete la
gioia nel cuore, come colui che cammina al suon del flauto per andare al monte
dell'Eterno, alla Ròcca d'Israele.
30 E l'Eterno
farà udire la sua voce maestosa, e mostrerà come colpisce col suo braccio nel
furore della sua ira, tra le fiamme d'un fuoco divorante, in mezzo alla
tempesta, a un diluvio di pioggia, a una gragnuola di sassi.
31 Poiché,
alla voce dell'Eterno, l'Assiro sarà costernato; l'Eterno lo colpirà col suo
bastone;
32 ed ogni passaggio
del flagello destinatogli che l'Eterno gli farà piombare addosso, sarà
accompagnato dal suono di tamburelli e di cetre; l'Eterno combatterà contro di
lui a colpi raddoppiati.
33 Poiché, da
lungo tempo Tofet è preparato; è pronto anche per il re; è profondo ed ampio;
sul suo rogo v'è del fuoco e legna in abbondanza; il soffio dell'Eterno, come
un torrente di zolfo, sta per accenderlo.
Capitolo 31
1 Guai a quelli che scendono in Egitto in cerca di soccorso, e
s'appoggian su cavalli, e confidano ne' carri perché son numerosi, e ne'
cavalieri, perché molto potenti, ma non guardano al Santo d'Israele, e non
cercano l'Eterno!
2
Eppure, anch'Egli è savio; fa venire il male, e non revoca le sue parole; ma
insorge contro la casa de' malvagi, e contro il soccorso degli artefici
d'iniquità.
3 Or
gli Egiziani son uomini, e non Dio; i loro cavalli son carne, e non spirito; e
quando l'Eterno stenderà la sua mano, il protettore inciamperà, cadrà il
protetto, e periranno tutti assieme.
4
Poiché così m'ha detto l'Eterno: Come il leone o il leoncello rugge sulla sua
preda, e benché una folla di pastori gli sia chiamata contro non si spaventa
alla lor voce né si lascia intimidire dallo strepito che fanno, così scenderà
l'Eterno degli eserciti a combattere sul monte Sion e sul suo colle.
5 Come
gli uccelli spiegan l'ali sulla loro nidiata, così l'Eterno degli eserciti
proteggerà Gerusalemme; la proteggerà, la libererà, la risparmierà, la farà
scampare.
6
Tornate a colui dal quale vi siete così profondamente allontanati, o figliuoli
d'Israele!
7
Poiché, in quel giorno, ognuno getterà via i suoi idoli d'argento e i suoi
idoli d'oro, che le vostre proprie mani han fatti per peccare.
8
Allora l'Assiro cadrà per una spada non d'uomo, e una spada, che non è d'uomo,
lo divorerà; ed ei fuggirà d'innanzi alla spada, e i suoi giovani saranno
asserviti.
9 La
sua ròcca fuggirà spaventata, e i suoi principi saranno atterriti dinanzi al
vessillo, dice l'Eterno che ha il suo fuoco in Sion e la sua fornace in
Gerusalemme.
Capitolo 32
1 Ecco, un re regnerà secondo giustizia, e i principi governeranno
con equità.
2 Ognun
d'essi sarà come un riparo dal vento, come un rifugio contro l'uragano, come
de' corsi d'acqua in luogo arido, come l'ombra d'una gran roccia in una terra
che langue.
3 Gli
occhi di quei che veggono non saranno più accecati, e gli orecchi di quei che
odono staranno attenti.
4 Il
cuore degli inconsiderati capirà la saviezza, e la lingua de' balbuzienti
parlerà spedita e distinta.
5 Lo
scellerato non sarà più chiamato nobile, e l'impostore non sarà più chiamato
magnanimo.
6
Poiché lo scellerato proferisce scelleratezze e il suo cuore si dà all'iniquità
per commettere cose empie e dir cose malvage contro l'Eterno; per lasciar vuota
l'anima di chi ha fame, e far mancar la bevanda a chi ha sete.
7 Le
armi dell'impostore sono malvage; ei forma criminosi disegni per distruggere il
misero con parole bugiarde, e il bisognoso quando afferma il giusto.
8 Ma
l'uomo nobile forma nobili disegni, e sorge a pro di nobili cose.
9 O
donne spensierate, levatevi, e ascoltate la mia voce! O figlie troppo
fiduciose, porgete orecchio alla mia parola!
10 Fra un
anno e qualche giorno, voi tremerete, o donne troppo fiduciose, poiché la
vendemmia è ita, e non si farà raccolta.
11 Abbiate
spavento, o donne spensierate! tremate, o troppo fiduciose! Spogliatevi,
nudatevi, cingetevi di cilicio i fianchi,
12
picchiandovi il seno a motivo dei campi già così belli, e delle vigne già così
feconde.
13 Sulla
terra del mio popolo, cresceranno pruni e rovi; sì, su tutte le case di piacere
della città gioconda.
14 Poiché il
palazzo sarà abbandonato, la città rumorosa sarà resa deserta, la collina e la
torre saran per sempre ridotte in caverne, in luogo di spasso per gli onàgri e
di pascolo pe' greggi,
15 finché su
noi sia sparso lo spirito dall'alto e il deserto divenga un frutteto, e il
frutteto sia considerato come una foresta.
16 Allora
l'equità abiterà nel deserto, e la giustizia avrà la sua dimora nel frutteto.
17 Il frutto
della giustizia sarà la pace, e l'effetto della giustizia, tranquillità e
sicurezza per sempre.
18 Il mio
popolo abiterà in un soggiorno di pace, in dimore sicure, in quieti luoghi di
riposo.
19 Ma la
foresta cadrà sotto la grandine, e la città sarà profondamente abbassata.
20 Beati voi
che seminate in riva a tutte le acque, e che lasciate andar libero il piè del
bove e dell'asino!
Capitolo 33
1 Guai a te che devasti, e non sei stato devastato! che sei perfido,
e non t'è stata usata perfidia! Quand'avrai finito di devastare sarai
devastato; quand'avrai finito d'esser perfido, ti sarà usata perfidia.
2 O
Eterno, abbi pietà di noi! Noi speriamo in te. Sii tu il braccio del popolo
ogni mattina, la nostra salvezza in tempo di distretta!
3 Alla
tua voce tonante fuggono i popoli, quando tu sorgi si disperdon le nazioni.
4 Il
vostro bottino sarà mietuto, come miete il bruco; altri vi si precipiterà
sopra, come si precipita la locusta.
5
L'Eterno è esaltato perché abita in alto; egli riempie Sion di equità e di
giustizia.
6 I
tuoi giorni saranno resi sicuri; la saviezza e la conoscenza sono una ricchezza
di liberazione, il timor dell'Eterno è il tesoro di Sion.
7 Ecco,
i loro eroi gridan di fuori, i messaggeri di pace piangono amaramente.
8 Le
strade son deserte, nessuno passa più per le vie. Il nemico ha rotto il patto,
disprezza le città, non tiene in alcun conto gli uomini.
9 Il
paese è nel lutto e langue; il Libano si vergogna ed intristisce; Saron è come
un deserto, Basan e Carmel han perduto il fogliame.
10 Ora mi
leverò, dice l'Eterno; ora sarò esaltato, ora m'ergerò in alto.
11 Voi avete
concepito pula, e partorirete stoppia; il vostro fiato è un fuoco che vi
divorerà.
12 I popoli
saranno come fornaci da calce, come rovi tagliati, che si danno alle fiamme.
13 O voi che
siete lontani, udite quello che ho fatto! e voi che siete vicini, riconoscete
la mia potenza!
14 I
peccatori son presi da spavento in Sion, un tremito s'è impadronito degli empi:
`Chi di noi potrà resistere al fuoco divorante? Chi di noi potrà resistere alle
fiamme eterne?'
15 Colui che
cammina per le vie della giustizia, e parla rettamente; colui che sprezza i
guadagni estorti, che scuote le mani per non accettar regali, che si tura gli
orecchi per non udire parlar di sangue, e chiude gli occhi per non vedere il
male.
16 Quegli
dimorerà in luoghi elevati, le ròcche fortificate saranno il suo rifugio; il
suo pane gli sarà dato, la sua acqua gli sarà assicurata.
17 Gli occhi
tuoi mireranno il re nella sua bellezza, contempleranno il paese, che si
estende lontano.
18 Il tuo
cuore mediterà sui terrori passati: `Dov'è il commissario? dove colui che
pesava il danaro? dove colui che teneva il conto delle torri?'
19 Tu non lo
vedrai più quel popolo feroce, quel popolo dal linguaggio oscuro che non
s'intende, che balbetta una lingua che non si capisce.
20 Mira Sion,
la città delle nostre solennità! I tuoi occhi vedranno Gerusalemme, soggiorno
tranquillo, tenda che non sarà mai trasportata, i cui piuoli non saran mai
divelti, il cui cordame non sarà mai strappato.
21 Quivi
l'Eterno sta per noi in tutta la sua maestà, in luogo di torrenti e di larghi
fiumi, dove non giunge nave da remi, dove non passa potente vascello.
22 Poiché
l'Eterno è il nostro giudice, l'Eterno è il nostro legislatore, l'Eterno è il
nostro re, egli è colui che ci salva.
23 I tuoi
cordami, o nemico, son rallentati, non tengon più fermo in piè l'albero, e non
spiegan più le vele. Allora si spartirà la preda d'un ricco bottino; gli stessi
zoppi prenderanno parte al saccheggio.
24 Nessun
abitante dirà: `Io sono malato'. Il popolo che abita Sion ha ottenuto il
perdono della sua iniquità.
Capitolo 34
1 Accostatevi, nazioni, per ascoltare! e voi, popoli, state attenti!
Ascolti la terra con ciò che la riempie, e il mondo con tutto ciò che produce!
2
Poiché l'Eterno è indignato contro tutte le nazioni, è adirato contro tutti i
loro eserciti; ei le vota allo sterminio, le dà in balìa alla strage.
3 I
loro uccisi son gettati via, i loro cadaveri esalan fetore, e i monti si
sciolgono nel loro sangue.
4 Tutto
l'esercito del cielo si dissolve; i cieli sono arrotolati come un libro, e
tutto il loro esercito cade, come cade la foglia dalla vite, come cade il
fogliame morto dal fico.
5 La
mia spada s'è inebriata nel cielo; ecco, essa sta per piombare su Edom, sul
popolo che ho votato allo sterminio, per farne giustizia.
6 La
spada dell'Eterno è piena di sangue, è coperta di grasso, di sangue d'agnelli e
di capri, di grasso d'arnioni di montoni; poiché l'Eterno fa un sacrifizio a
Botsra, e un gran macello nel paese d'Edom.
7 Cadon
con quelli i bufali, i giovenchi ed i tori; il loro suolo è inebriato di
sangue, la loro polvere è impregnata di grasso.
8
Poiché è il giorno della vendetta dell'Eterno, l'anno della retribuzione per la
causa di Sion.
9 I
torrenti d'Edom saran mutati in pece, e la sua polvere in zolfo, e la sua terra
diventerà pece ardente.
10 Non si
spegnerà né notte né giorno, il fumo ne salirà in perpetuo; d'età in età
rimarrà deserta, nessuno vi passerà mai più.
11 Il
pellicano e il porcospino ne prenderanno possesso, la civetta ed il corvo
v'abiteranno; l'Eterno vi stenderà la corda della desolazione, il livello del
deserto.
12 Quanto ai
suoi nobili, non ve ne saran più per proclamare un re, e tutti i suoi principi
saran ridotti a nulla.
13 Nei suoi
palazzi cresceranno le spine; nelle sue fortezze, le ortiche ed i cardi;
diventerà una dimora di sciacalli, un chiuso per gli struzzi.
14 Le bestie
del deserto vi s'incontreranno coi cani selvatici, il satiro vi chiamerà il
compagno; quivi lo spettro notturno farà la sua dimora, e vi troverà il suo
luogo di riposo.
15 Quivi il
serpente farà il suo nido, deporrà le sue uova, le coverà, e raccoglierà i suoi
piccini sotto di sé; quivi si raccoglieranno gli avvoltoi, l'uno chiamando
l'altro.
16 Cercate
nel libro dell'Eterno, e leggete; nessuna di quelle bestie vi mancherà; nessuna
sarà privata della sua compagna; poiché la sua bocca l'ha comandato, e il suo
soffio li radunerà.
17 Egli
stesso ha tirato a sorte per essi, e la sua mano ha diviso tra loro con la
corda il paese; quelli ne avranno il possesso in perpetuo, v'abiteranno d'età
in età.
Capitolo 35
1 Il deserto e la terra arida si rallegreranno, la solitudine gioirà
e fiorirà come la rosa;
2 si coprirà
di fiori e festeggerà con giubilo e canti d'esultanza; le sarà data la gloria
del Libano, la magnificenza del Carmel e di Saron. Essi vedranno la gloria
dell'Eterno, la magnificenza del nostro Dio.
3
Fortificate le mani infiacchite, raffermate le ginocchia vacillanti!
4 Dite
a quelli che hanno il cuore smarrito: `Siate forti, non temete!' Ecco il vostro
Dio! Verrà la vendetta, la retribuzione di Dio; verrà egli stesso a salvarvi.
5
Allora s'apriranno gli occhi dei ciechi, e saranno sturati gli orecchi de'
sordi;
6
allora lo zoppo salterà come un cervo, e la lingua del muto canterà di gioia;
perché delle acque sgorgheranno nel deserto, e de' torrenti nella solitudine;
7 il
miraggio diventerà un lago, e il suolo assetato, un luogo di sorgenti d'acqua;
nel ricetto che accoglieva gli sciacalli s'avrà un luogo da canne e da giunchi.
8 Quivi
sarà una strada maestra, una via che sarà chiamata `la via santa'; nessun
impuro vi passerà; essa sarà per quelli soltanto; quei che la seguiranno, anche
gl'insensati, non potranno smarrirvisi.
9 In
quella via non ci saranno leoni; nessuna bestia feroce vi metterà piede o vi
apparirà; ma vi cammineranno i redenti;
10 e i
riscattati dall'Eterno torneranno, verranno a Sion con canti di gioia;
un'allegrezza eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia, e il
dolore ed il gemito fuggiranno.
Capitolo 36
1 Or avvenne, il quattordicesimo anno del re Ezechia, che
Sennacherib, re d'Assiria, salì contro tutte le città fortificate di Giuda, e
le prese.
2 E il
re d'Assiria mandò Rabshake da Lakis a Gerusalemme al re Ezechia con un grande
esercito; e Rabshake si fermò presso l'acquedotto dello stagno superiore, sulla
strada del campo del gualchieraio.
3
Allora Eliakim, figliuolo di Hilkia, prefetto del palazzo, Scebna, il
segretario, e Joah, figliuolo d'Asaf, l'archivista, si recarono da lui.
4 E
Rabshake disse loro: `Dite ad Ezechia: Così parla il gran re, il re d'Assiria:
Che fiducia è cotesta che tu hai?
5 Io te
lo dico; non sono che parole delle labbra; per la guerra ci vuol prudenza e
forza; ora, in chi hai tu riposta la tua fiducia per ribellarti a me?
6 Ecco,
tu confidi nell'Egitto, in quel sostegno di canna rotta, ch'entra nella mano e
la fora a chi vi s'appoggia; tal è Faraone, re d'Egitto, per tutti quelli che
confidano in lui.
7 E se
mi dici: Noi confidiamo nell'Eterno, nel nostro Dio, non è egli quello stesso
di cui Ezechia ha soppresso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a
Gerusalemme: - Vi prostrerete dinanzi a questo altare qui?
8 Or
dunque fa' una scommessa col mio signore, il re d'Assiria: io ti darò duemila
cavalli, se tu puoi fornire tanti cavalieri da montarli.
9 E
come potresti tu far voltar le spalle a un solo capitano fra i minimi servi del
mio signore? Ma tu confidi nell'Egitto per aver de' carri e dei cavalieri.
10 E
d'altronde è egli forse senza il voler dell'Eterno ch'io son salito contro
questo paese per distruggerlo? È stato l'Eterno che m'ha detto: Sali contro
questo paese e distruggilo!'
11 Allora
Eliakim, Scebna e Joah dissero a Rabshake: `Deh! parla ai tuoi servi in lingua
aramaica, poiché noi la intendiamo; e non ci parlare in lingua giudaica, in
guisa che il popolo ch'è sulle mura l'oda'.
12 Ma
Rabshake rispose: `Il mio signore m'ha egli forse mandato a dire queste parole
al tuo signore e a te? Non m'ha egli mandato a dirle a questi uomini che stanno
sulle mura, e che presto saran ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la
loro orina con voi?'
13 Poi
Rabshake si levò in piedi e gridò con forte voce in lingua giudaica: `Ascoltate
le parole del gran re, del re d'Assiria!
14 Così parla
il re: Ezechia non v'inganni, perch'egli non vi potrà liberare;
15 né vi
faccia Ezechia riporre la vostra fiducia nell'Eterno, dicendo: L'Eterno ci
libererà di certo; questa città non sarà data nelle mani del re d'Assiria.
16 Non date
retta ad Ezechia, perché così dice il re d'Assiria: Fate la pace con me,
arrendetevi, e ciascun di voi mangerà della sua vite e del suo fico, e berrà
dell'acqua della sua cisterna,
17 finch'io
venga a menarvi in un paese simile al vostro: paese di grano e di vino, paese
di pane e di vigne.
18 Guardate
ch'Ezechia non vi seduca, dicendo: L'Eterno ci libererà. Ha qualcuno degli dèi
delle nazioni potuto liberare il suo paese dalle mani del re d'Assiria?
19 Dove sono
gli dèi di Hamath e d'Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim? Hanno essi forse
liberata Samaria dalle mie mani?
20 Fra tutti
gli dèi di quei paesi, quali son quelli che abbian liberato il loro paese dalle
mie mani? E l'Eterno avrebbe a liberare Gerusalemme dalle mie mani?'
21 E quelli
si tacquero e non risposero verbo, perché il re avea dato quest'ordine: `Non
gli rispondete'.
22 Ed
Eliakim, figliuolo di Hilkia, prefetto del palazzo, Scebna, il segretario, e
Joah, figliuolo d'Asaf, l'archivista, vennero ad Ezechia con le vesti
stracciate, e gli riferirono le parole di Rabshake.
Capitolo 37
1 Quando il re Ezechia ebbe udito questo, si stracciò le vesti, si
coprì d'un sacco, ed entrò nella casa dell'Eterno.
2 E
mandò Eliakim, prefetto del palazzo, Scebna, il segretario, e i più anziani dei
sacerdoti, coperti di sacchi, al profeta Isaia, figliuolo di Amots, i quali gli
dissero:
3 `Così
parla Ezechia: Questo giorno è giorno d'angoscia, di castigo e d'onta; poiché i
figliuoli sono giunti al punto d'uscir dal seno materno, e manca la forza per
partorire.
4
Forse, l'Eterno, il tuo Dio, ha udite le parole di Rabshake, il quale il re
d'Assiria, suo signore, ha mandato a oltraggiare l'Iddio vivente; e forse
l'Eterno, il tuo Dio, punirà le parole che ha udite. Fa' dunque salire a Dio
una preghiera per il residuo del popolo che sussiste ancora'.
5 I
servi del re Ezechia si recaron dunque da Isaia.
6 E
Isaia disse loro: `Dite al vostro signore: - Così parla l'Eterno: Non temere
per le parole che hai udite, con le quali i servi del re d'Assiria m'hanno
oltraggiato.
7 Ecco,
io stesso metterò in lui un tale spirito che, all'udire una certa notizia, egli
tornerà nel suo paese; e io lo farò cader di spada nel suo paese'. -.
8 Or
Rabshake se ne tornò, e trovò il re d'Assiria che assediava Libna; poiché avea
saputo che il suo signore era partito da Lakis.
9
Allora il re d'Assiria ricevette questa notizia concernente Tirhaka, re
d'Etiopia: - `Egli s'è messo in marcia per farti guerra'. - E com'ebbe udito
questo, inviò de' messi ad Ezechia, con questo messaggio:
10 `Dite così
a Ezechia, re di Giuda: Il tuo Dio, nel quale confidi, non t'inganni dicendo:
Gerusalemme non sarà data nelle mani del re d'Assiria.
11 Ecco, tu
hai udito quello che i re d'Assiria hanno fatto a tutti gli altri paesi,
votandoli allo sterminio; e tu scamperesti?
12 Gli dèi
delle nazioni che i miei padri distrussero, gli dèi di Gozan, di Charan, di
Retsef, e dei figliuoli di Eden che sono a Telassar, valsero essi a liberarle?
13 Dove sono
il re di Hamath, il re d'Arpad, e il re della città di Sefarvaim, e quelli di
Hena e d'Ivva?'
14 Ezechia
prese la lettera dalle mani de' messi, e la lesse; poi salì alla casa
dell'Eterno, e la spiegò dinanzi all'Eterno.
15 Ed Ezechia
pregò l'Eterno, dicendo:
16 `O Eterno
degli eserciti, Dio d'Israele, che siedi sopra i cherubini! Tu solo sei l'Iddio
di tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra.
17 O Eterno,
inclina il tuo orecchio, ed ascolta! O Eterno, apri i tuoi occhi, e vedi!
Ascolta tutte le parole che Sennacherib ha mandate a dire per oltraggiare
l'Iddio vivente!
18 È vero, o
Eterno; i re d'Assiria hanno devastato tutte quelle nazioni e le loro terre,
19 e hanno
dato alle fiamme i loro dèi; perché quelli non erano dèi; ma erano opera di man
d'uomo, legno e pietra, e li hanno distrutti.
20 Ma ora, o
Eterno, o Dio nostro, liberaci dalle mani di Sennacherib, affinché tutti i
regni della terra conoscano che tu solo, sei l'Eterno!'
21 Allora
Isaia, figliuolo di Amots, mandò a dire ad Ezechia: `Così dice l'Eterno,
l'Iddio d'Israele: - La preghiera che tu m'hai rivolta riguardo a Sennacherib,
re d'Assiria, io l'ho udita;
22 e questa è
la parola che l'Eterno ha pronunziata contro di lui: La vergine, figliuola di
Sion, ti disprezza e si fa beffe di te; la figliuola di Gerusalemme scuote la
testa dietro a te.
23 Chi hai tu
insultato e oltraggiato? Contro di chi hai tu alzata la voce e levati in alto
gli occhi tuoi? Contro il Santo d'Israele.
24 Per mezzo
de' tuoi servi tu hai insultato il Signore, e hai detto: - `Con la moltitudine
de' miei carri io son salito in vetta ai monti, nei recessi del Libano; io
taglierò i suoi cedri più alti; i suoi cipressi più belli; io giungerò alla più
alta sua cima, alla sua foresta più magnifica.
25 Io ho
scavato, e bevuto dell'acqua; con la pianta dei miei piedi prosciugherò tutti i
fiumi d'Egitto'.
26 - Non hai
tu udito? Già da lungo tempo io ho preparato queste cose, da tempi antichi ne
ho formato il disegno. Ed ora le faccio accadere, e tu sei là per ridurre città
forti in monti di rovine.
27 I loro
abitanti, ridotti all'impotenza, sono smarriti e confusi; sono come l'erba de'
campi, come la tenera verdura, come l'erba dei tetti, come grano riarso prima
di spigare.
28 Ma io so
quando ti siedi, quand'esci, quand'entri, e quando t'infurî contro di me.
29 E per
codesto tuo infuriare contro di me, e perché la tua insolenza è giunta ai miei
orecchi, io ti metterò nel naso il mio anello, e fra le labbra il mio freno, e
ti farò tornare per la via donde sei venuto.
30 E questo,
o Ezechia, te ne sarà il segno: quest'anno si mangerà il frutto del grano
caduto; il secondo anno, quello che cresce da sé; ma il terz'anno seminerete,
mieterete, pianterete vigne, e ne mangerete il frutto.
31 E il
residuo della casa di Giuda che sarà scampato metterà ancora radici in basso, e
porterà frutto in alto.
32 Poiché da
Gerusalemme uscirà un residuo, e dal monte di Sion usciranno degli scampati. Lo
zelo dell'Eterno degli eserciti farà questo.
33 Perciò
così parla l'Eterno circa il re d'Assiria: - Egli non entrerà in questa città,
e non vi tirerà dentro alcuna freccia; non verrà davanti ad essa con scudi, e
non eleverà trincee contro di lei.
34 Ei se ne
tornerà per la via donde è venuto, e non entrerà in questa città, dice
l'Eterno.
35 Poiché io
proteggerò questa città per salvarla, per amor di me stesso e per amor di
Davide, mio servo.
36 E l'angelo
dell'Eterno uscì e colpì, nel campo degli Assiri, centottantacinquemila uomini;
e quando la gente si levò la mattina, ecco ch'eran tanti cadaveri.
37 Allora
Sennacherib, re d'Assiria, levò il suo campo, partì, e tornò a Ninive, dove
rimase.
38 E avvenne
che, com'egli stava prostrato nella casa di Nisroc, suo dio, Adrammelec e
Saretser, suoi figliuoli, l'uccisero a colpi di spada, e si rifugiarono nel
paese d'Ararat. Ed Esarhaddon, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
Capitolo 38
1 In quel tempo, Ezechia infermò a morte; e il profeta Isaia,
figliuolo di Amots, venne a lui, e gli disse: `Così parla l'Eterno: Da' i tuoi
ordini alla tua casa, perché sei un uomo morto, e non vivrai più'.
2
Allora Ezechia voltò la faccia verso la parete, e fece all'Eterno questa
preghiera:
3 `O
Eterno, ricordati, ti prego, che io ho camminato nel tuo cospetto con fedeltà e
con cuore integro, e che ho fatto quel ch'è bene agli occhi tuoi!' Ed Ezechia
diede in un gran pianto.
4
Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Isaia, in questi termini:
5 `Va'
e di' ad Ezechia: Così parla l'Eterno, l'Iddio di Davide, tuo padre: Io ho
udita la tua preghiera, ho vedute le tue lacrime: ecco, io aggiungerò ai tuoi
giorni quindici anni;
6
libererò te e questa città dalle mani del re d'Assiria e proteggerò questa
città.
7 E
questo ti sarà, da parte dell'Eterno, il segno che l'Eterno adempirà la parola
che ha pronunziata:
8 ecco,
io farò retrocedere di dieci gradini l'ombra dei gradini che, per effetto del
sole, s'è allungata sui gradini d'Achaz'. E il sole retrocedette di dieci
gradini sui gradini dov'era disceso.
9
Scritto di Ezechia, re di Giuda, in occasione della sua malattia e della
guarigione dal suo male.
10 Io dicevo:
Nel meriggio de' miei giorni debbo andarmene alle porte del soggiorno de'
morti; io son privato del resto de' miei anni!
11 Io dicevo:
Non vedrò più l'Eterno, l'Eterno, sulla terra de' viventi; fra gli abitanti del
mondo dei trapassati, non vedrò più alcun uomo.
12 La mia
dimora è divelta e portata via lungi da me, come una tenda di pastore. Io ho
arrotolata la mia vita, come fa il tessitore; Egli mi taglia via dalla trama;
dal giorno alla notte tu m'avrai finito.
13 Io speravo
fino al mattino... ma come un leone, egli mi spezzava tutte l'ossa; dal giorno
alla notte tu m'avrai finito.
14 Io
stridevo come la rondine, come la gru, io gemevo come la colomba: i miei occhi
erano stanchi dal guardare in alto. O Eterno, mi si fa violenza; sii tu il mio
garante.
15 Che dirò?
Ei m'ha parlato, ed ei l'ha fatto; io camminerò con umiltà durante tutti i miei
anni, ricordando l'amarezza dell'anima mia.
16 O Signore,
mediante queste cose si vive, e in tutte queste cose sta la vita del mio
spirito; guariscimi dunque, e rendimi la vita.
17 Ecco, è
per la mia pace ch'io ho avuto grande amarezza; ma tu, nel tuo amore, hai
liberata l'anima mia dalla fossa della corruzione, perché ti sei gettato dietro
alle spalle tutti i miei peccati.
18 Poiché non
è il soggiorno de' morti che possa lodarti, non è la morte che ti possa
celebrare; quei che scendon nella fossa non posson più sperare nella tua
fedeltà.
19 Il
vivente, il vivente è quel che ti loda, come fo io quest'oggi; il padre farà
conoscere ai suoi figliuoli la tua fedeltà.
20 Io ho
l'Eterno che mi salva! e noi canteremo cantici al suon degli strumenti a corda,
tutti i giorni della nostra vita, nella casa dell'Eterno.
21 Or Isaia
avea detto: `Si prenda una quantità di fichi, se ne faccia un impiastro, e lo
si applichi sull'ulcera, ed Ezechia guarirà'.
22 Ed Ezechia
avea detto: `A qual segno riconoscerò ch'io salirò alla casa dell'Eterno?'
Capitolo 39
1 In quel tempo, Merodac-Baladan figliuolo di Baladan, re di
Babilonia, mandò una lettera e un dono ad Ezechia, perché aveva udito ch'egli
era stato infermo ed era guarito.
2 Ed
Ezechia se ne rallegrò, e mostrò ai messi la casa ove teneva i suoi oggetti di
valore, l'argento, l'oro, gli aromi, gli olî preziosi, tutto il suo arsenale, e
tutto quello che si trovava nei suoi tesori; non ci fu nulla, nella sua casa e
in tutti i suoi dominî, che Ezechia non mostrasse loro.
3
Allora il profeta Isaia venne al re Ezechia, e gli disse: `Che hanno detto
quegli uomini? e donde son venuti a te?' Ezechia rispose: `Son venuti a me da
un paese lontano, da Babilonia'.
4 E
Isaia gli disse: `Che hanno veduto in casa tua?' Ezechia rispose: `Hanno veduto
tutto quello ch'è in casa mia; non v'è nulla ne' miei tesori ch'io non abbia
mostrato loro'.
5
Allora Isaia disse ad Ezechia: `Ascolta la parola dell'Eterno degli eserciti:
6 Ecco,
verranno dei giorni in cui tutto quello ch'è in casa tua e quello che i tuoi
padri hanno accumulato fino a questo giorno sarà trasportato a Babilonia; e non
ne rimarrà nulla, dice l'Eterno.
7 E vi
saranno de' tuoi figliuoli usciti da te e da te generati, che saranno presi e
diventeranno degli eunuchi nel palazzo del re di Babilonia'.
8 Ed
Ezechia disse a Isaia: `La parola dell'Eterno che tu hai pronunziata, è buona'.
Poi aggiunse: `Perché vi sarà almeno pace e sicurezza durante la mia vita'.
Capitolo 40
1 Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio.
2
Parlate al cuore di Gerusalemme, e proclamatele che il tempo della sua servitù
è compiuto; che il debito della sua iniquità è pagato, ch'ella ha ricevuto
dalla mano dell'Eterno il doppio per tutti i suoi peccati.
3 La
voce d'uno grida: `Preparate nel deserto la via dell'Eterno, appianate ne'
luoghi aridi una strada per il nostro Dio!
4 Ogni
valle sia colmata, ogni monte ed ogni colle siano abbassati; i luoghi erti
siano livellati, i luoghi scabri diventino pianura.
5
Allora la gloria dell'Eterno sarà rivelata, e ogni carne, ad un tempo, la
vedrà; perché la bocca dell'Eterno l'ha detto'.
6 Una
voce dice: `Grida!' E si risponde: `Che griderò?' `Grida che ogni carne è come
l'erba, e che tutta la sua grazia è come il fiore del campo.
7
L'erba si secca, il fiore appassisce quando il soffio dell'Eterno vi passa
sopra; certo, il popolo è come l'erba.
8
L'erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola del nostro Dio sussiste in
eterno'.
9 O tu
che rechi la buona novella a Sion, sali sopra un alto monte! O tu che rechi la
buona novella a Gerusalemme, alza forte la voce! Alzala, non temere! Di' alle
città di Giuda: `Ecco il vostro Dio!'
10 Ecco, il
Signore, l'Eterno, viene con potenza, e col suo braccio Ei domina. Ecco, la sua
mercede è con lui, e la sua ricompensa lo precede.
11 Come un
pastore, egli pascerà il suo gregge; raccoglierà gli agnelli in braccio, se li
torrà in seno, e condurrà pian piano le pecore che allattano.
12 Chi ha
misurato le acque nel cavo della sua mano o preso le dimensioni del cielo con
la spanna? Chi ha raccolto la polvere della terra in una misura o pesato le
montagne con la stadera ed i colli con la bilancia?
13 Chi ha
preso le dimensioni dello spirito dell'Eterno o chi gli è stato consigliere per
insegnargli qualcosa?
14 Chi ha
egli consultato perché gli desse istruzione e gl'insegnasse il sentiero della
giustizia, gl'impartisse la sapienza, e gli facesse conoscere la via del
discernimento?
15 Ecco, le
nazioni sono, agli occhi suoi, come una gocciola della secchia, come la polvere
minuta delle bilance; ecco, le isole son come pulviscolo che vola.
16 Il Libano
non basterebbe a procurar il fuoco, e i suoi animali non basterebbero per
l'olocausto.
17 Tutte le
nazioni son come nulla dinanzi a lui; ei le reputa meno che nulla, una vanità.
18 A chi
vorreste voi assomigliare Iddio? e con quale immagine lo rappresentereste?
19 Un artista
fonde l'idolo, l'orafo lo ricopre d'oro e vi salda delle catenelle d'argento.
20 Colui che
la povertà costrinse ad offrir poco sceglie un legno che non marcisca, e si
procura un abile artista, che metta su un idolo che non si smova.
21 Ma non lo
sapete? non l'avete sentito? Non v'è stato annunziato fin dal principio? Non
avete riflettuto alla fondazione della terra?
22 Egli è
colui che sta assiso sul globo della terra, e gli abitanti d'essa sono per lui
come locuste; egli distende i cieli come una cortina, e li spiega come una
tenda per abitarvi;
23 egli
riduce i principi a nulla, e annienta i giudici della terra;
24 appena
piantati, appena seminati, appena il loro fusto ha preso radici in terra, Egli
vi soffia contro, e quelli seccano, e l'uragano li porta via come stoppia.
25 A chi
dunque mi vorreste assomigliare perch'io gli sia pari? dice il Santo.
26 Levate gli
occhi in alto, e guardate: Chi ha create queste cose? Colui che fa uscir fuori,
e conta il loro esercito, che le chiama tutte per nome; e per la grandezza del
suo potere e per la potenza della sua forza, non una manca.
27 Perché
dici tu, o Giacobbe, e perché parli così, o Israele: `La mia via è occulta
all'Eterno e al mio diritto non bada il mio Dio?'
28 Non lo sai
tu? non l'hai tu udito? L'Eterno è l'Iddio d'eternità, il creatore degli
estremi confini della terra. Egli non s'affatica e non si stanca; la sua
intelligenza è imperscrutabile.
29 Egli dà
forza allo stanco, e accresce vigore a colui ch'è spossato.
30 I giovani
s'affaticano e si stancano; i giovani scelti vacillano e cadono,
31 ma quelli
che sperano nell'Eterno acquistan nuove forze, s'alzano a volo come aquile;
corrono e non si stancano, camminano e non s'affaticano.
Capitolo 41
1 Isole, fate silenzio dinanzi a me! Riprendano nuove forze i
popoli, s'accostino, e poi parlino! Veniamo assieme in giudizio!
2 Chi
ha suscitato dall'oriente colui che la giustizia chiama sui suoi passi? Egli dà
in balìa di lui le nazioni, e lo fa dominare sui re; egli riduce la loro spada
in polvere, e il loro arco come pula portata via dal vento.
3 Ei li
insegue, e passa in trionfo per una via che i suoi piedi non hanno mai calcato.
4 Chi
ha operato, chi ha fatto questo? Colui che fin dal principio ha chiamato le
generazioni alla vita; io, l'Eterno, che sono il primo, e che sarò cogli ultimi
sempre lo stesso.
5 Le
isole lo vedono, e son prese da paura; le estremità della terra tremano. Essi
s'avvicinano, arrivano!
6
S'aiutano a vicenda; ognuno dice al suo fratello: `Coraggio!'
7 Il
fabbro incoraggia l'orafo; il battiloro incoraggia colui che batte l'incudine,
e dice della saldatura: `È buona!' e fissa l'idolo con de' chiodi, perché non
si smova.
8 Ma
tu, Israele, mio servo, Giacobbe che io ho scelto, progenie d'Abrahamo, l'amico
mio,
9 tu
che ho preso dalle estremità della terra, che ho chiamato dalle parti più
remote d'essa, e a cui ho detto: `Tu sei il mio servo, t'ho scelto e non t'ho
reietto',
10 tu, non
temere, perché io son teco; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti
fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia.
11 Ecco,
tutti quelli che si sono infiammati contro di te saranno svergognati e confusi;
i tuoi avversari saranno ridotti a nulla, e periranno.
12 Tu li
cercherai, e non li troverai più quelli che contendevano teco; quelli che ti
facevano guerra saranno come nulla, come cosa che più non è;
13 perché io,
l'Eterno, il tuo Dio, son quegli che ti prendo per la man destra e ti dico:
`Non temere, io t'aiuto!'
14 Non
temere, o Giacobbe che sei come un verme, o residuo d'Israele! Son io che
t'aiuto, dice l'Eterno; e il tuo redentore è il Santo d'Israele.
15 Ecco, io
faccio di te un erpice nuovo dai denti aguzzi; tu trebbierai i monti e li
ridurrai in polvere, e renderai le colline simili alla pula.
16 Tu li
ventilerai, e il vento li porterà via, e il turbine li disperderà; ma tu
giubilerai nell'Eterno, e ti glorierai nel Santo d'Israele.
17 I miseri e
poveri cercano acqua, e non ve né; la loro lingua è secca dalla sete; io,
l'Eterno, li esaudirò; io, l'Iddio d'Israele, non li abbandonerò.
18 Io farò
scaturir de' fiumi sulle nude alture, e delle fonti in mezzo alle valli; farò
del deserto uno stagno d'acqua, e della terra arida una terra di sorgenti;
19 pianterò
nel deserto il cedro, l'acacia, il mirto, e l'albero da olio; metterò ne'
luoghi sterili il cipresso, il platano ed il larice tutti assieme,
20 affinché
quelli veggano, sappiano, considerino e capiscano tutti quanti che la mano
dell'Eterno ha operato questo, e che il Santo d'Israele n'è il creatore.
21 Presentate
la vostra causa, dice l'Eterno; esponete le vostre ragioni, dice il Re di
Giacobbe.
22 Le
espongan essi, e ci dichiarino quel che dovrà avvenire. Le vostre predizioni di
prima quali sono? Ditecele, perché possiam porvi mente, e riconoscerne il
compimento; ovvero fateci udire le cose avvenire.
23
Annunziateci quel che succederà più tardi, e sapremo che siete degli dèi; sì,
fate del bene o del male onde noi lo veggiamo, e lo consideriamo assieme.
24 Ecco, voi
siete niente, e l'opera vostra è da nulla: È un abominio lo sceglier voi!
25 Io l'ho
suscitato dal settentrione, ed egli viene; dall'oriente, ed egli invoca il mio
nome; egli calpesta i principi come fango, come il vasaio che calca l'argilla.
26 Chi ha
annunziato questo fin dal principio perché lo sapessimo? e molto prima perché
dicessimo: `È vero?' Nessuno l'ha annunziato, nessuno l'ha predetto, e nessuno
ha udito i vostri discorsi.
27 Io pel primo
ho detto a Sion: `Guardate, eccoli!' e a Gerusalemme ho inviato un messo di
buone novelle.
28 E
guardo... e non v'è alcuno; non v'è tra loro alcuno che sappia dare un
consiglio, e che, s'io l'interrogo, possa darmi risposta.
29 Ecco,
tutti quanti costoro non sono che vanità; le loro opere sono nulla, e i loro
idoli non sono che vento e cose da niente.
Capitolo 42
1 Ecco il mio servo, io lo sosterrò; il mio eletto in cui si
compiace l'anima mia; io ho messo il mio spirito su lui, egli insegnerà la giustizia
alle nazioni.
2 Egli
non griderà, non alzerà la voce, non la farà udire per le strade.
3 Non
spezzerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante; insegnerà la
giustizia secondo verità.
4 Egli
non verrà meno e non s'abbatterà finché abbia stabilita la giustizia sulla
terra; e le isole aspetteranno fiduciose la sua legge.
5 Così
parla Iddio, l'Eterno, che ha creato i cieli e li ha spiegati, che ha distesa
la terra con tutto quello ch'essa produce, che dà il respiro al popolo che v'è
sopra, e lo spirito a quelli che vi camminano.
6 Io,
l'Eterno, t'ho chiamato secondo giustizia, e ti prenderò per la mano, ti
custodirò e farò di te l'alleanza del popolo, la luce delle nazioni,
7 per
aprire gli occhi dei ciechi, per trarre dal carcere i prigioni, e dalle segrete
quei che giacciono nelle tenebre.
8 Io
sono l'Eterno; tale è il mio nome; e io non darò la mia gloria ad un altro, né
la lode che m'appartiene, agl'idoli.
9 Ecco,
le cose di prima sono avvenute, e io ve ne annunzio delle nuove; prima che
germoglino, ve le rendo note.
10 Cantate
all'Eterno un cantico nuovo, cantate le sue lodi alle estremità della terra, o
voi che scendete sul mare, ed anche gli esseri ch'esso contiene, le isole e i
loro abitanti!
11 Il deserto
e le sue città levino la voce! Levin la voce i villaggi occupati da Kedar!
Esultino gli abitanti di Sela, diano in gridi di gioia dalla vetta de' monti!
12 Diano
gloria all'Eterno, proclamino la sua lode nelle isole!
13 L'Eterno
s'avanzerà come un eroe, ecciterà il suo ardore come un guerriero; manderà un
grido, un grido tremendo, trionferà dei suoi nemici.
14 Per lungo
tempo mi son taciuto, me ne sono stato cheto, mi son trattenuto; ora griderò
come donna ch'è sopra parto, respirerò affannosamente e sbufferò ad un tempo.
15 Io
devasterò montagne e colline, ne farò seccare tutte l'erbe; ridurrò i fiumi in
isole, asciugherò gli stagni.
16 Farò
camminare i ciechi per una via che ignorano, li menerò per sentieri che non
conoscono; muterò dinanzi a loro le tenebre in luce, renderò piani i luoghi
scabri. Son queste le cose ch'io farò, e non li abbandonerò.
17 E volgeran
le spalle, coperti d'onta, quelli che confidano negl'idoli scolpiti e dicono
alle immagini fuse: `Voi siete i nostri dèi!'
18 Ascoltate,
o sordi, e voi, ciechi, guardate e vedete!
19 Chi è
cieco, se non il mio servo, e sordo come il messo che io invio? Chi è cieco
come colui ch'è mio amico, cieco come il servo dell'Eterno?
20 Tu hai
visto molte cose, ma non v'hai posto mente; gli orecchi erano aperti, ma non
hai udito nulla.
21 L'Eterno
s'è compiaciuto, per amor della sua giustizia, di rendere la sua legge grande e
magnifica;
22 ma questo
è un popolo saccheggiato e spogliato; sono tutti legati in caverne, rinchiusi
nelle segrete. Sono abbandonati al saccheggio, e non v'è chi li liberi;
spogliati, e non v'è chi dica: `Restituisci!'
23 Chi di voi
presterà orecchio a questo? Chi starà attento e ascolterà in avvenire?
24 Chi ha
abbandonato Giacobbe al saccheggio e Israele in balìa de' predoni? Non è egli
stato l'Eterno? Colui contro il quale abbiamo peccato, e nelle cui vie non s'è
voluto camminare, e alla cui legge non s'è ubbidito?
25 Perciò
egli ha riversato su Israele l'ardore della sua ira e la violenza della guerra;
e la guerra l'ha avvolto nelle sue fiamme, ed ei non ha capito; l'ha consumato,
ed egli non se l'è presa a cuore.
Capitolo 43
1 Ma ora così parla l'Eterno, il tuo Creatore, o Giacobbe, Colui che
t'ha formato, o Israele! Non temere, perché io t'ho riscattato, t'ho chiamato
per nome; tu sei mio!
2
Quando passerai per delle acque, io sarò teco; quando traverserai de' fiumi,
non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non ne sarai arso, e la
fiamma non ti consumerà.
3
Poiché io sono l'Eterno, il tuo Dio, il Santo d'Israele, il tuo salvatore; io
ho dato l'Egitto come tuo riscatto, l'Etiopia e Seba in vece tua.
4
Perché tu sei prezioso agli occhi miei, perché sei pregiato ed io t'amo, io do
degli uomini in vece tua, e dei popoli in cambio della tua vita.
5 Non
temere, perché io son teco; io ricondurrò la tua progenie dal levante, e ti
raccoglierò dal ponente.
6 Dirò
al settentrione: `Da!' e al mezzogiorno: `Non ritenere; fa' venire i miei
figliuoli da lontano, e le mie figliuole dalle estremità della terra,
7 tutti
quelli cioè che portano il mio nome, che io ho creati per la mia gloria, che ho
formati, che ho fatti'.
8 Fa'
uscire il popolo cieco che ha degli occhi, e i sordi che han degli orecchi!
9
S'adunino tutte assieme le nazioni, si riuniscano i popoli! Chi fra loro può annunziar
queste cose e farci udire delle predizioni antiche? Producano i loro testimoni
e stabiliscano il loro diritto, affinché, dopo averli uditi, si dica: `È vero!'
10 I miei
testimoni siete voi, dice l'Eterno, voi, e il mio servo ch'io ho scelto, affinché
voi lo sappiate, mi crediate, e riconosciate che son io. Prima di me nessun Dio
fu formato, e dopo di me, non ve ne sarà alcuno.
11 Io, io
sono l'Eterno, e fuori di me non v'è salvatore.
12 Io ho
annunziato, salvato, predetto, e non è stato un dio straniero che fosse tra
voi; e voi me ne siete testimoni, dice l'Eterno: Io sono Iddio.
13 Lo sono da
che fu il giorno, e nessuno può liberare dalla mia mano; io opererò; chi potrà
impedire l'opera mia?
14 Così parla
l'Eterno, il vostro redentore, il Santo d'Israele: Per amor vostro io mando il
nemico contro Babilonia; volgerò tutti in fuga, e i Caldei scenderanno sulle
navi di cui sono sì fieri.
15 Io sono
l'Eterno, il vostro Santo, il creatore d'Israele, il vostro re.
16 Così parla
l'Eterno, che aprì una strada nel mare e un sentiero fra le acque potenti,
17 che fece
uscire carri e cavalli, un esercito di prodi guerrieri; e tutti quanti furono
atterrati, né più si rialzarono; furono estinti, spenti come un lucignolo.
18 Non
ricordate più le cose passate, e non considerate più le cose antiche;
19 ecco, io
sto per fare una cosa nuova; essa sta per germogliare; non la riconoscerete
voi? Sì, io aprirò una strada nel deserto, farò scorrer de' fiumi nella
solitudine.
20 Le bestie
de' campi, gli sciacalli e gli struzzi, mi glorificheranno perché avrò dato
dell'acqua al deserto, de' fiumi alla solitudine per dar da bere al mio popolo,
al mio eletto.
21 Il popolo
che mi sono formato pubblicherà le mie lodi.
22 E tu non
m'hai invocato, o Giacobbe, anzi ti sei stancato di me, o Israele!
23 Tu non
m'hai portato l'agnello de' tuoi olocausti, e non m'hai onorato coi tuoi
sacrifizi; io non ti ho tormentato col chiederti offerte, né t'ho stancato col
domandarti incenso.
24 Tu non
m'hai comprato con danaro della canna odorosa, e non m'hai saziato col grasso
de' tuoi sacrifizi; ma tu m'hai tormentato coi tuoi peccati, m'hai stancato con
le tue iniquità.
25 Io, io son
quegli che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni, e non mi
ricorderò più dei tuoi peccati.
26 Risveglia
la mia memoria, discutiamo assieme, parla tu stesso per giustificarti!
27 Il tuo
primo padre ha peccato, i tuoi interpreti si sono ribellati a me;
28 perciò io
ho trattato come profani i capi del santuario, ho votato Giacobbe allo sterminio,
ho abbandonato Israele all'obbrobrio.
Capitolo 44
1 Ed ora ascolta, o Giacobbe, mio servo, o Israele, che io ho
scelto!
2 Così
parla l'Eterno che t'ha fatto, che t'ha formato fin dal seno materno, Colui che
ti soccorre: Non temere, o Giacobbe mio servo, o Jeshurun ch'io ho scelto!
3
Poiché io spanderò delle acque sul suolo assetato, e dei ruscelli sulla terra
arida; spanderò il mio spirito sulla tua progenie, e la mia benedizione sui
tuoi rampolli;
4 ed
essi germoglieranno come in mezzo all'erba, come salci in riva a correnti
d'acque.
5 L'uno
dirà: `Io sono dell'Eterno'; l'altro si chiamerà del nome di Giacobbe, e un
altro scriverà sulla sua mano: `Dell'Eterno', e si onorerà di portare il nome
d'Israele.
6 Così
parla l'Eterno, re d'Israele e suo redentore, l'Eterno degli eserciti: Io sono
il primo e sono l'ultimo, e fuori di me non v'è Dio.
7 Chi,
come me, proclama l'avvenire fin da quando fondai questo popolo antico? Ch'ei
lo dichiari e me lo provi! Lo annunzino essi l'avvenire, e quel che avverrà!
8 Non
vi spaventate, non temete! Non te l'ho io annunziato e dichiarato da tempo? Voi
me ne siete testimoni. V'ha egli un Dio fuori di me? Non v'è altra Ròcca; io
non ne conosco alcuna.
9
Quelli che fabbricano immagini scolpite son tutti vanità; i loro idoli più cari
non giovano a nulla; i loro propri testimoni non vedono, non capiscono nulla,
perch'essi siano coperti d'onta.
10 Chi è che
fabbrica un dio o fonde un'immagine perché non gli serva a nulla?
11 Ecco,
tutti quelli che vi lavorano saranno confusi, e gli artefici stessi non sono
che uomini! Si radunino tutti, si presentino!... Saranno spaventati e coperti
d'onta tutt'insieme.
12 Il fabbro
lima il ferro, lo mette nel fuoco, forma l'idolo a colpi di martello, e lo
lavora con braccio vigoroso; soffre perfino la fame, e la forza gli vien meno;
non beve acqua, e si spossa.
13 Il
falegname stende la sua corda, disegna l'idolo con la matita, lo lavora con lo
scalpello, lo misura col compasso, e ne fa una figura umana, una bella forma
d'uomo, perché abiti una casa.
14 Si
tagliano de' cedri, si prendono degli elci, delle querci, si fa la scelta fra
gli alberi della foresta, si piantano de' pini che la pioggia fa crescere.
15 Poi tutto
questo serve all'uomo per far del fuoco, ed ei ne prende per riscaldarsi, ne
accende anche il forno per cuocere il pane; e ne fa pure un dio e l'adora, ne
scolpisce un'immagine, dinanzi alla quale si prostra.
16 Ne brucia
la metà nel fuoco, con l'altra metà allestisce la carne, ne cuoce l'arrosto, e
si sazia. Ed anche si scalda e dice: `Ah! mi riscaldo, godo di veder questa
fiamma!'
17 E con
l'avanzo si fa un dio, il suo idolo, gli si prostra davanti, l'adora, lo prega
e gli dice: `Salvami, poiché tu sei il mio dio!'
18 Non sanno
nulla, non capiscono nulla; hanno impiastrato loro gli occhi perché non
veggano, e il cuore perché non comprendano.
19 Nessuno
rientra in se stesso, ed ha conoscimento e intelletto per dire: `Ne ho bruciata
la metà nel fuoco, sui suoi carboni ho fatto cuocere il pane, v'ho arrostito la
carne che ho mangiata, e farò col resto un'abominazione? e mi prostrerò davanti
ad un pezzo di legno?'
20 Un tal
uomo si pasce di cenere, il suo cuore sedotto lo travia, sì ch'ei non può
liberare l'anima sua e dire: `Questo che tengo nella mia destra non è una
menzogna?'
21 Ricòrdati
di queste cose, o Giacobbe, o Israele, perché tu sei mio servo; io t'ho
formato, tu sei il mio servo, o Israele, tu non sarai da me dimenticato.
22 Io ho
fatto sparire le tue trasgressioni come una densa nube, e i tuoi peccati, come
una nuvola; torna a me, perché io t'ho riscattato.
23 Cantate, o
cieli, poiché l'Eterno ha operato! Giubilate, o profondità della terra! Date in
grida di gioia, o montagne, o foreste con tutti gli alberi vostri! Poiché
l'Eterno ha riscattato Giacobbe, e manifesta la sua gloria in Israele!
24 Così parla
l'Eterno, il tuo redentore, Colui che t'ha formato fin dal seno materno: Io
sono l'Eterno, che ha fatto tutte le cose; io solo ho spiegato i cieli, ho
distesa la terra, senza che vi fosse alcuno meco;
25 io rendo
vani i presagi degl'impostori, e rendo insensati gl'indovini; io faccio
indietreggiare i savi, e muto la loro scienza in follia;
26 io
confermo la parola del mio servo, e mando ad effetto le predizioni de' miei
messaggeri; io dico di Gerusalemme: `Essa sarà abitata!' e delle città di
Giuda: `Saranno riedificate, ed io ne rialzerò le rovine';
27 io dico
all'abisso: `Fatti asciutto', io prosciugherò i tuoi fiumi!
28 io dico di
Ciro: `Egli è il mio pastore; egli adempirà tutta la mia volontà, dicendo a
Gerusalemme: `Sarai ricostruita!' e al tempio: `Sarai fondato!'
Capitolo 45
1 Così parla l'Eterno al suo unto, a Ciro, che io ho preso per la
destra per atterrare dinanzi a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai
fianchi dei re, per aprire davanti a lui le porte, sì che niuna gli resti
chiusa.
2 Io
camminerò dinanzi a te, e appianerò i luoghi scabri; frantumerò le porte di
rame, e spezzerò le sbarre di ferro;
3 ti
darò i tesori occulti nelle tenebre, e le ricchezze nascoste in luoghi segreti,
affinché tu riconosca che io sono l'Eterno che ti chiama per nome, l'Iddio
d'Israele.
4 Per
amor di Giacobbe, mio servo, e d'Israele, mio eletto, io t'ho chiamato per
nome, t'ho designato con speciale favore, quando non mi conoscevi.
5 Io sono
l'Eterno, e non ve n'è alcun altro; fuori di me non v'è altro Dio! io t'ho
cinto, quando non mi conoscevi,
6
perché dal levante al ponente si riconosca che non v'è altro Dio fuori di me.
Io sono l'Eterno, e non ve n'è alcun altro;
7 io
formo la luce, creo le tenebre, do il benessere, creo l'avversità; io,
l'Eterno, son quegli che fa tutte queste cose.
8
Cieli, stillate dall'alto, e faccian le nuvole piover la giustizia! S'apra la
terra, e sia ferace di salvezza, e faccia germogliar la giustizia al tempo
stesso. Io, l'Eterno, creo tutto questo.
9 Guai
a colui che contende col suo creatore, egli, rottame fra i rottami di vasi di
terra! L'argilla dirà essa a colui che la forma: `Che fai?' o l'opera tua dirà
essa: `Ei non ha mani?'
10 Guai a
colui che dice a suo padre: `Perché generi?' e a sua madre: `Perché
partorisci?'
11 Così parla
l'Eterno, il Santo d'Israele, colui che l'ha formato: Voi m'interrogate circa
le cose avvenire! Mi date degli ordini circa i miei figliuoli e circa l'opera
delle mie mani!
12 Ma io, io
son quegli che ho fatto la terra, e che ho creato l'uomo sovr'essa; io, con le
mie mani, ho spiegato i cieli, e comando a tutto l'esercito loro.
13 Io ho
suscitato Ciro, nella mia giustizia, e appianerò tutte le sue vie; egli
riedificherà la mia città, e rimanderà liberi i miei esuli senza prezzo di
riscatto e senza doni, dice l'Eterno degli eserciti.
14 Così parla
l'Eterno: Il frutto delle fatiche dell'Egitto e del traffico dell'Etiopia e dei
Sabei dalla grande statura passeranno a te, e saranno tuoi; que' popoli
cammineranno dietro a te, passeranno incatenati, si prostreranno davanti a te,
e ti supplicheranno dicendo: `Certo, Iddio è in te, e non ve n'è alcun altro;
non v'è altro Dio'.
15 In verità
tu sei un Dio che ti nascondi, o Dio d'Israele, o Salvatore!
16 Saranno
svergognati, sì, tutti quanti confusi, se n'andranno tutti assieme coperti
d'onta i fabbricanti d'idoli;
17 ma Israele
sarà salvato dall'Eterno d'una salvezza eterna, voi non sarete svergognati né
confusi, mai più in eterno.
18 Poiché
così parla l'Eterno che ha creato i cieli, l'Iddio che ha formato la terra,
l'ha fatta, l'ha stabilita, non l'ha creata perché rimanesse deserta, ma l'ha
formata perché fosse abitata: Io sono l'Eterno e non ve n'è alcun altro.
19 Io non ho
parlato in segreto in qualche luogo tenebroso della terra; io non ho detto alla
progenie di Giacobbe: `Cercatemi invano!' Io, l'Eterno, parlo con giustizia,
dichiaro le cose che son rette.
20 Adunatevi,
venite, accostatevi tutti assieme, voi che siete scampati dalle nazioni! Non
hanno intelletto quelli che portano il loro idolo di legno, e pregano un dio
che non può salvare.
21
Annunziatelo, fateli appressare, prendano pure consiglio assieme! Chi ha
annunziato queste cose fin dai tempi antichi e l'ha predette da lungo tempo?
Non sono forse io, l'Eterno? E non v'è altro Dio fuori di me, un Dio giusto, e
non v'è Salvatore fuori di me.
22 Volgetevi
a me e siate salvati, voi tutte, le estremità della terra! Poiché io sono Dio,
e non ve n'è alcun altro.
23 Per me
stesso io l'ho giurato; è uscita dalla mia bocca una parola di giustizia, e non
sarà revocata: Ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ogni lingua mi presterà
giuramento.
24 Solo
nell'Eterno, si dirà di me, è la giustizia e la forza; a lui verranno, pieni di
confusione, tutti quelli ch'erano accesi d'ira contro di lui.
25
Nell'Eterno sarà giustificata e si glorierà tutta la progenie d'Israele.
Capitolo 46
1 Bel crolla, Nebo cade; le loro statue son messe sopra animali, su
bestie da soma; quest'idoli che voi portavate qua e là son diventati un carico;
un peso per la bestia stanca!
2 Son
caduti, son crollati assieme, non possono salvare il carico, ed essi stessi se
ne vanno in cattività.
3
Ascoltatemi, o casa di Giacobbe, e voi tutti, residuo della casa d'Israele, voi
di cui mi son caricato dal dì che nasceste, che siete stati portati fin dal
seno materno!
4 Fino
alla vostra vecchiaia io sarò lo stesso, fino alla vostra canizie io vi
porterò; io vi ho fatti, ed io vi sosterrò; sì, vi porterò e vi salverò.
5 A chi
mi assomigliereste, a chi mi uguagliereste, a chi mi paragonereste quasi
fossimo pari?
6
Costoro profondono l'oro dalla loro borsa, pesano l'argento nella bilancia;
pagano un orefice perché ne faccia un dio per prostrarglisi dinanzi, per
adorarlo.
7 Se lo
caricano sulle spalle, lo portano, lo mettono al suo posto, ed esso sta in piè,
e non si muove dal suo posto; e benché uno gridi a lui, esso non risponde né lo
salva dalla sua distretta.
8
Ricordatevi di questo, e mostratevi uomini! O trasgressori, rientrate in voi
stessi!
9
Ricordate il passato, le cose antiche: perché io son Dio, e non ve n'è alcun
altro; son Dio, e niuno è simile a me;
10 che
annunzio la fine sin dal principio, e molto tempo prima predìco le cose non
ancora avvenute; che dico: `Il mio piano sussisterà, e metterò ad effetto tutta
la mia volontà';
11 che chiamo
dal levante un uccello da preda, e da una terra lontana l'uomo che effettui il
mio disegno. Sì, io l'ho detto, e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e
l'eseguirò.
12
Ascoltatemi, o gente dal cuore ostinato, che siete lontani dalla giustizia!
13 Io faccio
avvicinare la mia giustizia; essa non è lungi, e la mia salvezza non tarderà;
io porrò la salvezza in Sion, e la mia gloria sopra Israele.
Capitolo 47
1 Scendi, e siedi sulla polvere, o vergine figliuola di Babilonia!
Siediti in terra, senza trono, o figliuola de' Caldei! poiché non ti si
chiamerà più la delicata, la voluttuosa.
2 Metti
mano alle macine, e macina farina; lèvati il velo, alzati lo stràscico,
scopriti la gamba, e passa i fiumi!
3 Si
scopra la tua nudità, si vegga la tua onta; io farò vendetta, e non risparmierò
anima viva.
4 Il
nostro redentore ha nome l'Eterno degli eserciti, il Santo d'Israele.
5
Siediti in silenzio e va' nelle tenebre, o figliuola de' Caldei, poiché non
sarai più chiamata la signora dei regni.
6 Io mi
corrucciai contro il mio popolo, profanai la mia eredità e li diedi in mano
tua; tu non avesti per essi alcuna pietà; facesti gravar duramente il tuo giogo
sul vecchio,
7 e
dicesti: `Io sarò signora in perpetuo'; talché non prendesti a cuore e non
ricordasti la fine di tutto questo.
8 Or
dunque ascolta questo, o voluttuosa, che te ne stai assisa in sicurtà, e dici
in cuor tuo: `Io, e nessun altro che io! Io non rimarrò mai vedova, e non saprò
che sia l'esser orbata di figliuoli';
9 ma
queste due cose t'avverranno in un attimo, in uno stesso giorno: privazione di
figliuoli e vedovanza; ti piomberanno addosso tutte assieme, nonostante la
moltitudine de' tuoi sortilegi e la grande abbondanza de' tuoi incantesimi.
10 Tu ti
fidavi della tua malizia, tu dicevi: `Nessuno mi vede, la tua saviezza e la tua
scienza t'hanno sedotta, e tu dicevi in cuor tuo:
11 `Io, e
nessun altro che io'. Ma un male verrà sopra te, che non saprai come
scongiurare; una calamità ti piomberà addosso, che non potrai allontanar con
alcuna espiazione; e ti cadrà repentinamente addosso una ruina, che non avrai
preveduta.
12 Stattene
or là co' tuoi incantesimi e con la moltitudine de' tuoi sortilegi, ne' quali
ti sei affaticata fin dalla tua giovinezza! forse potrai trarne profitto, forse
riuscirai ad incutere terrore.
13 Tu sei
stanca di tutte le tue consultazioni; si levino dunque quelli che misurano il
cielo, che osservano le stelle, che fanno pronostici ad ogni novilunio, e ti
salvino dalle cose che ti piomberanno addosso!
14 Ecco, essi
sono come stoppia, il fuoco li consuma; non salveranno la loro vita dalla
violenza della fiamma; non ne rimarrà brace a cui scaldarsi, né fuoco dinanzi
al quale sedersi.
15 Tale sarà
la sorte di quelli intorno a cui ti sei affaticata. Quelli che han trafficato
teco fin dalla tua giovinezza andranno errando ognuno dal suo lato, e non vi
sarà alcuno che ti salvi.
Capitolo 48
1 Ascoltate questo, o casa di Giacobbe, voi che siete chiamati del
nome d'Israele, e che siete usciti dalla sorgente di Giuda; voi che giurate per
il nome dell'Eterno, e menzionate l'Iddio d'Israele ma senza sincerità, senza
rettitudine!
2 -
Poiché prendono il loro nome dalla città santa, s'appoggiano sull'Iddio
d'Israele, che ha nome l'Eterno degli eserciti! -
3 Già
anticamente io annunziai le cose precedenti; esse usciron dalla mia bocca, io
le feci sapere; a un tratto io le effettuai, ed esse avvennero.
4
Siccome io sapevo, o Israele, che tu sei ostinato, che il tuo collo ha muscoli
di ferro e che la tua fronte è di rame,
5 io
t'annunziai queste cose anticamente; te le feci sapere prima che avvenissero,
perché tu non avessi a dire: `Le ha fatte il mio idolo, le ha ordinate la mia
immagine scolpita, la mia immagine fusa'.
6 Tu ne
hai udito l'annunzio; mirale avvenute tutte quante. Non lo proclamerete voi
stessi? Ora io t'annunzio delle cose nuove, delle cose occulte, a te ignote.
7 Esse
stanno per prodursi adesso, non da tempo antico; e, prima d'oggi, non ne avevi
udito parlare, perché tu non abbia a dire: `Ecco, io le sapevo'.
8 No,
tu non ne hai udito nulla, non ne hai saputo nulla, nulla in passato te n'è mai
venuto agli orecchi, perché sapevo che ti saresti condotto perfidamente, e che
ti chiami `Ribelle' fin dal seno materno.
9 Per
amor del mio nome io differirò la mia ira, e per amor della mia gloria io mi
raffreno per non sterminarti.
10 Ecco, io
t'ho voluto affinare, ma senza ottenerne argento, t'ho provato nel crogiuolo
dell'afflizione.
11 Per amor
di me stesso, per amor di me stesso io voglio agire; poiché, come lascerei io
profanare il mio nome? e la mia gloria io non la darò ad un altro.
12 Ascoltami,
o Giacobbe, e tu, Israele, che io ho chiamato. Io son Colui che è; io sono il
primo, e son pure l'ultimo.
13 La mia
mano ha fondato la terra, e la mia destra ha spiegato i cieli; quand'io li
chiamo, si presentano assieme.
14 Adunatevi
tutti quanti, ed ascoltate! Chi tra voi ha annunziato queste cose? Colui che
l'Eterno ama eseguirà il suo volere contro Babilonia, e leverà il suo braccio
contro i Caldei.
15 Io, io ho
parlato, io l'ho chiamato; io l'ho fatto venire, e la sua impresa riuscirà.
16
Avvicinatevi a me, ascoltate questo: Fin dal principio io non ho parlato in
segreto; quando questi fatti avvenivano, io ero presente; e ora, il Signore,
l'Eterno, mi manda col suo spirito.
17 Così parla
l'Eterno, il tuo redentore, il Santo d'Israele: Io sono l'Eterno, il tuo Dio,
che t'insegna per il tuo bene, che ti guida per la via che devi seguire.
18 Oh fossi
tu pur attento ai miei comandamenti! la tua pace sarebbe come un fiume, e la
tua giustizia, come le onde del mare;
19 la tua
posterità sarebbe come la rena, e il frutto delle tue viscere come la sabbia ch'è
nel mare; il suo nome non sarebbe cancellato né distrutto d'innanzi al mio
cospetto.
20 Uscite da
Babilonia, fuggitevene lungi dai Caldei! Con voce di giubilo, annunziatelo,
banditelo, datene voce fino alle estremità della terra! Dite: `L'Eterno ha redento
il suo servo Giacobbe.
21 Ed essi
non hanno avuto sete quand'ei li ha condotti attraverso i deserti; egli ha
fatto scaturire per essi dell'acqua dalla roccia; ha fenduto la roccia, e n'è
colata l'acqua'.
22 Non v'è
pace per gli empi, dice l'Eterno.
Capitolo 49
1 Isole, ascoltatemi! Popoli lontani, state attenti! L'Eterno m'ha
chiamato fin dal seno materno, ha mentovato il mio nome fin dalle viscere di
mia madre.
2 Egli
ha reso la mia bocca come una spada tagliente, m'ha nascosto nell'ombra della sua
mano; ha fatto di me una freccia aguzza, m'ha riposto nel suo turcasso,
3 e
m'ha detto: `Tu sei il mio servo, Israele, nel quale io manifesterò la mia
gloria'.
4 Ma io
dicevo: `Invano ho faticato, inutilmente, per nulla ho consumato la mia forza;
ma certo, il mio diritto è presso l'Eterno, e la mia ricompensa è presso
all'Iddio mio'.
5 Ed
ora parla l'Eterno che m'ha formato fin dal seno materno per esser suo servo,
per ricondurgli Giacobbe, e per raccogliere intorno a lui Israele; ed io sono
onorato agli occhi dell'Eterno, e il mio Dio è la mia forza.
6 Egli
dice: `È troppo poco che tu sia mio servo per rialzare le tribù di Giacobbe e
per ricondurre gli scampati d'Israele; voglio far di te la luce delle nazioni,
lo strumento della mia salvezza fino alle estremità della terra'.
7 Così
parla l'Eterno, il redentore, il Santo d'Israele, a colui ch'è disprezzato
dagli uomini, detestato dalla nazione, schiavo de' potenti: Dei re lo vedranno
e si leveranno; dei principi pure, e si prostreranno, a motivo dell'Eterno ch'è
fedele, del Santo d'Israele che t'ha scelto.
8 Così
parla l'Eterno: Nel tempo della grazia io t'esaudirò, nel giorno della salvezza
t'aiuterò; ti preserverò, e farò di te l'alleanza del popolo, per rialzare il
paese, per rimetterli in possesso delle eredità devastate,
9 per
dire ai prigioni: `Uscite!' e a quelli che sono nelle tenebre: `Mostratevi!'
Essi pasceranno lungo le vie, e troveranno il loro pascolo su tutte le alture;
10 non
avranno fame né sete, né miraggio né sole li colpirà più; poiché Colui che ha
pietà di loro li guiderà, e li menerà alle sorgenti d'acqua.
11 Io muterò
tutte le mie montagne in vie, e le mie strade saranno riattate.
12 Guardate!
Questi vengon di lontano; ecco, questi altri vengon da settentrione e da occidente,
e questi dal paese de' Sinim.
13 Giubilate,
o cieli, e tu, terra, festeggia! Date in gridi di gioia, o monti, poiché
l'Eterno consola il suo popolo, ed ha pietà de' suoi afflitti.
14 Ma Sion ha
detto: `L'Eterno m'ha abbandonata, il Signore m'ha dimenticata'.
15 Una donna
dimentica ella il bimbo che allatta, cessando d'aver pietà del frutto delle sue
viscere? Quand'anche le madri dimenticassero, non io dimenticherò te.
16 Ecco, io
t'ho scolpita sulle palme delle mie mani; le tua mura mi stan del continuo
davanti agli occhi.
17 I tuoi
figliuoli accorrono; i tuoi distruttori, i tuoi devastatori s'allontanano da
te.
18 Volgi lo
sguardo all'intorno, e mira: Essi tutti si radunano, e vengono a te. Com'è vero
ch'io vivo, dice l'Eterno, tu ti rivestirai d'essi come d'un ornamento, te ne
cingerai come una sposa.
19 Nelle tue
ruine, ne' tuoi luoghi desolati, nel tuo paese distrutto, sarai ora troppo allo
stretto per i tuoi abitanti; e quelli che ti divoravano s'allontaneranno da te.
20 I
figliuoli di cui fosti orbata ti diranno ancora all'orecchio: `Questo posto è
troppo stretto per me; fammi largo, perch'io possa stanziarmi'.
21 E tu dirai
in cuor tuo: `Questi, chi me li ha generati? giacché io ero orbata de' miei
figliuoli, sterile, esule, scacciata. Questi, chi li ha allevati? Ecco, io ero
rimasta sola; questi, dov'erano?'
22 Così parla
il Signore, l'Eterno: Ecco, io leverò la mia mano verso le nazioni, alzerò la
mia bandiera verso i popoli, ed essi ti ricondurranno i tuoi figliuoli in
braccio, e ti riporteranno le tue figliuole sulle spalle.
23 Dei re
saranno tuoi balii, e le loro regine saranno tue balie; essi si prostreranno
dinanzi a te con la faccia a terra, e leccheranno la polvere de' tuoi piedi; e
tu riconoscerai che io sono l'Eterno, e che coloro che sperano in me non
saranno confusi.
24 Si
strapperà egli il bottino al potente? e i giusti fatti prigioni saranno essi
liberati?
25 Sì; così
dice l'Eterno: Anche i prigioni del potente saran portati via, e il bottino del
tiranno sarà ripreso; io combatterò con chi combatte teco, e salverò i tuoi
figliuoli.
26 E farò
mangiare ai tuoi oppressori la loro propria carne, e s'inebrieranno col loro
proprio sangue, come col mosto; e ogni carne riconoscerà che io, l'Eterno, sono
il tuo salvatore, il tuo redentore, il Potente di Giacobbe.
Capitolo 50
1 Così parla l'Eterno: Dov'è la lettera di divorzio di vostra madre
per la quale io l'ho ripudiata? O qual è quello de' miei creditori al quale io
vi ho venduti? Ecco, per le vostre iniquità siete stati venduti, e per le
vostre trasgressioni vostra madre è stata ripudiata.
2
Perché, quand'io son venuto, non s'è trovato alcuno? Perché, quand'ho chiamato,
nessuno ha risposto? La mia mano è ella davvero troppo corta per redimere? o
non ho io forza da liberare? Ecco, con la mia minaccia io prosciugo il mare,
riduco i fiumi in deserto; il loro pesce diventa fetido per mancanza d'acqua, e
muore di sete.
3 Io
rivesto i cieli di nero, e do loro un cilicio per coperta.
4 Il
Signore, l'Eterno, m'ha dato una lingua esercitata perch'io sappia sostenere
con la parola lo stanco; egli risveglia, ogni mattina, risveglia il mio
orecchio, perch'io ascolti, come fanno i discepoli.
5 Il
Signore, l'Eterno, m'ha aperto l'orecchio, ed io non sono stato ribelle e non
mi son tratto indietro.
6 Io ho
presentato il mio dorso a chi mi percoteva, e le mie guance, a chi mi strappava
la barba; io non ho nascosto il mio volto all'onta e agli sputi.
7 Ma il
Signore, l'Eterno, m'ha soccorso; perciò non sono stato confuso; perciò ho reso
la mia faccia simile ad un macigno, e so che non sarò svergognato.
8
Vicino è colui che mi giustifica; chi contenderà meco? compariamo assieme! Chi
è il mio avversario? Mi venga vicino!
9 Ecco,
il Signore, l'Eterno, mi verrà in aiuto; chi è colui che mi condannerà? Ecco,
tutti costoro diventeranno logori come un vestito, la tignola li roderà.
10 Chi è tra
voi che tema l'Eterno, che ascolti la voce del servo di lui? Benché cammini
nelle tenebre, privo di luce, confidi nel nome dell'Eterno, e s'appoggi sul suo
Dio!
11 Ecco, voi
tutti che accendete un fuoco, che vi cingete di tizzoni, andatevene nelle
fiamme del vostro fuoco, e fra i tizzoni che avete accesi! Questo avrete dalla
mia mano; voi giacerete nel dolore.
Capitolo 51
1 Ascoltatemi, voi che procacciate la giustizia, che cercate
l'Eterno! Considerate la roccia onde foste tagliati, e la buca della cava onde
foste cavati.
2
Considerate Abrahamo vostro padre, e Sara che vi partorì; poiché io lo chiamai
quand'egli era solo, lo benedissi e lo moltiplicai.
3 Così
l'Eterno sta per consolare Sion, consolerà tutte le sue ruine; renderà il
deserto di lei pari ad un Eden, e la sua solitudine pari a un giardino
dell'Eterno. Gioia ed allegrezza si troveranno in mezzo a lei, inni di lode e
melodia di canti.
4
Prestami attenzione, o popolo mio! Porgimi orecchio, o mia nazione! Poiché la
legge procederà da me, ed io porrò il mio diritto come luce dei popoli.
5 La
mia giustizia è vicina, la mia salvezza sta per apparire, e le mie braccia
giudicheranno i popoli; le isole spereranno in me, e confideranno nel mio
braccio.
6
Alzate gli occhi vostri al cielo, e abbassateli sulla terra! Poiché i cieli si
dilegueranno come fumo, la terra invecchierà come un vestito, e i suoi abitanti
parimente morranno; ma la mia salvezza durerà in eterno, e la mia giustizia non
verrà mai meno.
7
Ascoltatemi, o voi che conoscete la giustizia, o popolo che hai nel cuore la
mia legge! Non temete l'obbrobrio degli uomini, né siate sgomenti per i loro
oltraggi.
8
Poiché la tignola li divorerà come un vestito, e la tarma li roderà come la
lana; ma la mia giustizia rimarrà in eterno, e la mia salvezza, per ogni età.
9
Risvegliati, risvegliati, rivestiti di forza, o braccio dell'Eterno!
Risvegliati come ne' giorni andati, come nelle antiche età! Non sei tu che
facesti a pezzi Rahab, che trafiggesti il dragone?
10 Non sei tu
che prosciugasti il mare, le acque del grande abisso, che facesti delle
profondità del mare una via per il passaggio dei redenti?
11 E i
riscattati dall'Eterno torneranno, verranno con canti di gioia a Sion, e
un'allegrezza eterna coronerà il loro capo; otterranno letizia, allegrezza, il
dolore e il gemito fuggiranno.
12 Io, io son
colui che vi consola; chi sei tu che tu tema l'uomo che deve morire, e il
figliuol dell'uomo che passerà com'erba;
13 che tu
dimentichi l'Eterno, che t'ha fatto, che ha disteso i cieli e fondata la terra;
che tu tremi continuamente, tutto il giorno, dinanzi al furore dell'oppressore,
quando s'appresta a distruggere? E dov'è dunque il furore dell'oppressore?
14 Colui ch'è
curvo nei ceppi sarà bentosto liberato; non morrà nella fossa, e non gli
mancherà il pane.
15 Poiché io
sono l'Eterno, il tuo Dio, che solleva il mare, e ne fa muggir le onde; il cui
nome è: l'Eterno degli eserciti.
16 Ed io ho
messo le mie parole nella tua bocca, e t'ho coperto con l'ombra della mia mano
per piantare de' cieli e fondare una terra, e per dire a Sion: `Tu sei il mio
popolo'.
17
Risvegliati, risvegliati, lèvati, o Gerusalemme, che hai bevuto dalla mano
dell'Eterno la coppa del suo furore, che hai bevuto il calice, la coppa di
stordimento, e l'hai succhiata fino in fondo!
18 Fra tutti
i figliuoli ch'ell'ha partoriti non v'è alcuno che la guidi; fra tutti i
figliuoli ch'ell'ha allevati non v'è alcuno che la prenda per mano.
19 Queste due
cose ti sono avvenute: - chi ti compiangerà? - desolazione e rovina, fame e
spada: - Chi ti consolerà? -
20 I tuoi
figliuoli venivano meno, giacevano a tutti i capi delle strade, come
un'antilope nella rete, prostrati dal furore dell'Eterno, dalle minacce del tuo
Dio.
21 Perciò,
ascolta or questo, o infelice, ed ebbra, ma non di vino!
22 Così parla
il tuo Signore, l'Eterno, il tuo Dio, che difende la causa del suo popolo:
Ecco, io ti tolgo di mano la coppa di stordimento, il calice, la coppa del mio
furore; tu non la berrai più!
23 Io la
metterò in mano de' tuoi persecutori, che dicevano all'anima tua: `Chinati, che
ti passiamo addosso!' e tu facevi del tuo dosso un suolo, una strada per i
passanti!
Capitolo 52
1 Risvegliati, risvegliati, rivestiti della tua forza, o Sion!
Mettiti le tue più splendide vesti, o Gerusalemme, città santa! Poiché da ora
innanzi non entreranno più in te né l'incirconciso né l'impuro.
2
Scuotiti di dosso la polvere, lèvati, mettiti a sedere, o Gerusalemme!
Sciogliti le catene dal collo, o figliuola di Sion che sei in cattività!
3
Poiché così parla l'Eterno: Voi siete stati venduti per nulla, e sarete
riscattati senza danaro.
4
Poiché così parla il Signore, l'Eterno: Il mio popolo discese già in Egitto per
dimorarvi; poi l'Assiro l'oppresse senza motivo.
5 Ed
ora che faccio io qui, dice l'Eterno, quando il mio popolo è stato portato via
per nulla? Quelli che lo dominano mandano urli, dice l'Eterno, e il mio nome è
del continuo, tutto il giorno schernito;
6
perciò il mio popolo conoscerà il mio nome; perciò saprà, in quel giorno, che
sono io che ho parlato: `Eccomi!'
7
Quanto son belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone novelle, che
annunzia la pace, ch'è araldo di notizie liete, che annunzia la salvezza, che
dice a Sion: `Il tuo Dio regna!'
8 Odi
le tue sentinelle! Esse levan la voce, mandan tutte assieme gridi di gioia;
poich'esse veggon coi loro propri occhi l'Eterno che ritorna a Sion.
9 Date
assieme in gridi di giubilo, o ruine di Gerusalemme! Poiché l'Eterno consola il
suo popolo, redime Gerusalemme.
10 L'Eterno
ha nudato il suo braccio santo agli occhi di tutte le nazioni; e tutte le
estremità della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.
11
Dipartitevi, dipartitevi, uscite di là! Non toccate nulla d'impuro! Uscite di
mezzo a lei! Purificatevi, voi che portate i vasi dell'Eterno!
12 Poiché voi
non partirete in fretta, e non ve n'andrete come chi fugge; giacché l'Eterno
camminerà dinanzi a voi, e l'Iddio d'Israele sarà la vostra retroguardia.
13 Ecco, il
mio servo prospererà, sarà elevato, esaltato, reso sommamente eccelso.
14 Come
molti, vedendolo, son rimasti sbigottiti (tanto era disfatto il suo sembiante
sì da non parer più un uomo, e il suo aspetto sì da non parer più un figliuol
d'uomo),
15 così molte
saran le nazioni, di cui egli desterà l'ammirazione; i re chiuderanno la bocca
dinanzi a lui, poiché vedranno quello che non era loro mai stato narrato, e
apprenderanno quello che non avevano udito
Capitolo 53
1 Chi ha creduto a quel che noi abbiamo annunziato? e a chi è stato
rivelato il braccio dell'Eterno?
2 Egli
è venuto su dinanzi a lui come un rampollo, come una radice ch'esce da un arido
suolo; non avea forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza,
da farcelo desiderare.
3
Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare col patire,
pari a colui dinanzi al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e
noi non ne facemmo stima alcuna.
4 E,
nondimeno, eran le nostre malattie ch'egli portava, erano i nostri dolori
quelli di cui s'era caricato; e noi lo reputavamo colpito, battuto da Dio, ed
umiliato!
5 Ma
egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo
delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiam pace, è stato su lui, e per
le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione.
6 Noi
tutti eravamo erranti come pecore, ognun di noi seguiva la sua propria via; e
l'Eterno ha fatto cader su lui l'iniquità di noi tutti.
7
Maltrattato, umiliò se stesso, e non aperse la bocca. Come l'agnello menato
allo scannatoio, come la pecora muta dinanzi a chi la tosa, egli non aperse la
bocca.
8
Dall'oppressione e dal giudizio fu portato via; e fra quelli della sua
generazione chi rifletté ch'egli era strappato dalla terra de' viventi e
colpito a motivo delle trasgressioni del mio popolo?
9 Gli
avevano assegnata la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte, egli è stato
col ricco, perché non aveva commesso violenze né v'era stata frode nella sua
bocca.
10 Ma piacque
all'Eterno di fiaccarlo coi patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrifizio
per la colpa, egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e l'opera
dell'Eterno prospererà nelle sue mani.
11 Egli vedrà
il frutto del tormento dell'anima sua, e ne sarà saziato; per la sua
conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, e si caricherà
egli stesso delle loro iniquità.
12 Perciò io
gli darò la sua parte fra i grandi, ed egli dividerà il bottino coi potenti,
perché ha dato se stesso alla morte, ed è stato annoverato fra i trasgressori,
perch'egli ha portato i peccati di molti, e ha interceduto per i trasgressori.
Capitolo 54
1 Giubila, o sterile, tu che non partorivi! Da' in gridi di gioia ed
esulta, tu che non provavi doglie di parto! Poiché i figliuoli della derelitta
saran più numerosi dei figliuoli di colei che ha marito, dice l'Eterno.
2
Allarga il luogo della tua tenda, e si spieghino le tele delle tue dimore,
senza risparmio; allunga i tuoi cordami, rafforza i tuoi piuoli!
3
Poiché tu ti spanderai a destra ed a sinistra; la tua progenie possederà le
nazioni e popolerà le città deserte.
4 Non
temere, poiché tu non sarai più confusa; non aver vergogna, ché non avrai più
da arrossire; ma dimenticherai l'onta della tua giovinezza, e non ricorderai
più l'obbrobrio della tua vedovanza.
5
Poiché il tuo creatore è il tuo sposo; il suo nome è: l'Eterno degli eserciti;
e il tuo redentore è il Santo d'Israele, che sarà chiamato l'Iddio di tutta la
terra.
6
Poiché l'Eterno ti richiama come una donna abbandonata e afflitta nel suo
spirito, come la sposa della giovinezza ch'è stata ripudiata, dice il tuo Dio.
7 Per
un breve istante io t'ho abbandonata, ma con immensa compassione io ti
raccoglierò.
8 In un
accesso d'ira, t'ho per un momento nascosta la mia faccia, ma con un amore
eterno io avrò pietà di te, dice l'Eterno, il tuo redentore.
9
Avverrà per me come delle acque di Noè; poiché, come giurai che le acque di Noè
non si spanderebbero più sopra la terra, così io giuro di non più irritarmi
contro di te, e di non minacciarti più.
10
Quand'anche i monti s'allontanassero e i colli fossero rimossi, l'amor mio non
s'allontanerà da te, né il mio patto di pace sarà rimosso, dice l'Eterno, che
ha pietà di te.
11 O afflitta,
sbattuta dalla tempesta, sconsolata, ecco, io incasserò le tue pietre
nell'antimonio, e ti fonderò sopra zaffiri.
12 Farò i
tuoi merli di rubini, le tue porte di carbonchi, e tutto il tuo recinto di
pietre preziose.
13 Tutti i
tuoi figliuoli saran discepoli dell'Eterno, e grande sarà la pace dei tuoi
figliuoli.
14 Tu sarai
stabilita fermamente mediante la giustizia; sarai lungi dall'oppressione, ché
non avrai niente da temere; e dalla ruina, ché non si accosterà a te.
15 Ecco,
potranno far delle leghe; ma senza di me. Chiunque farà lega contro di te,
cadrà dinanzi a te.
16 Ecco, io
ho creato il fabbro che soffia nel fuoco sui carboni e ne trae uno strumento
per il suo lavoro; ed io pure ho creato il devastatore per distruggere.
17
Nessun'arma fabbricata contro di te riuscirà; e ogni lingua che sorgerà in
giudizio contro di te, tu la condannerai. Tal è l'eredità dei servi
dell'Eterno, e la giusta ricompensa che verrà loro da me, dice l'Eterno.
Capitolo 55
1 O voi tutti che siete assetati, venite alle acque, e voi che non
avete danaro venite, comprate, mangiate! Venite, comprate senza danaro, senza
pagare, vino e latte!
2
Perché spendete danaro per ciò che non è pane? e il frutto delle vostre fatiche
per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò ch'è buono, e
l'anima vostra godrà di cibi succulenti!
3
Inclinate l'orecchio, e venite a me; ascoltate, e l'anima vostra vivrà; io
fermerò con voi un patto eterno, vi largirò le grazie stabili promesse a
Davide.
4 Ecco,
io l'ho dato come testimonio ai popoli, come principe e governatore dei popoli.
5 Ecco,
tu chiamerai nazioni che non conosci, e nazioni che non ti conoscono
accorreranno a te, a motivo dell'Eterno, del tuo Dio, del Santo d'Israele,
perch'Ei ti avrà glorificato.
6
Cercate l'Eterno, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentr'è vicino.
7 Lasci
l'empio la sua via, e l'uomo iniquo i suoi pensieri: e si converta all'Eterno
che avrà pietà di lui, e al nostro Dio ch'è largo nel perdonare.
8
Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie
vie, dice l'Eterno.
9 Come
i cieli sono alti al di sopra della terra, così son le mie vie più alte delle
vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri.
10 E come la
pioggia e la neve scendon dal cielo e non vi ritornano senz'aver annaffiata la
terra, senz'averla fecondata e fatta germogliare sì da dar seme al seminatore e
pane da mangiare,
11 così è
della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto,
senz'aver compiuto quello ch'io voglio, e menato a buon fine ciò per cui l'ho
mandata.
12 Sì, voi
partirete con gioia, e sarete ricondotti in pace; i monti e i colli daranno in
gridi di gioia dinanzi a voi, e tutti gli alberi della campagna batteranno le
mani.
13 Nel luogo
del pruno s'eleverà il cipresso, nel luogo del rovo crescerà il mirto; e sarà
per l'Eterno un titolo di gloria, un monumento perpetuo che non sarà distrutto.
Capitolo 56
1 Così parla l'Eterno: Rispettate il diritto, e fate ciò ch'è
giusto; poiché la mia salvezza sta per venire, e la mia giustizia sta per
essere rivelata.
2 Beato
l'uomo che fa così, e il figliuol dell'uomo che s'attiene a questo, che osserva
il sabato astenendosi dal profanarlo, che trattiene la mano dal fare qualsiasi
male!
3 Lo
straniero che s'è unito all'Eterno non dica: `Certo, l'Eterno m'escluderà dal
suo popolo!' Né dica l'eunuco: `Ecco, io sono un albero secco!'
4
Poiché così parla l'Eterno circa gli eunuchi che osserveranno i miei sabati,
che sceglieranno ciò che a me piace, e s'atterranno al mio patto:
5 Io
darò loro, nella mia casa e dentro le mie mura, un posto ed un nome, che
varranno meglio di figli e di figlie; darò loro un nome eterno, che non perirà
più.
6 E
anche gli stranieri che si sono uniti all'Eterno per servirlo, per amare il
nome dell'Eterno, per esser suoi servi, tutti quelli che osserveranno il sabato
astenendosi dal profanarlo e s'atterranno al mio patto,
7 io li
condurrò sul mio monte santo, e li rallegrerò nella mia casa d'orazione; i loro
olocausti e i loro sacrifizi saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa
sarà chiamata una casa d'orazione per tutti i popoli.
8 Il
Signore, l'Eterno, che raccoglie gli esuli d'Israele, dice: Io ne raccoglierò
intorno a lui anche degli altri, oltre quelli de' suoi che son già raccolti.
9 O voi
tutte, bestie de' campi, venite a mangiare, venite, o voi tutte, bestie della
foresta!
10 I
guardiani d'Israele son tutti ciechi, senza intelligenza; son tutti de' cani
muti, incapaci d'abbaiare; sognano, stanno sdraiati, amano sonnecchiare.
11 Son cani
ingordi, che non sanno cosa sia l'esser satolli; son dei pastori che non
capiscono nulla; son tutti vòlti alla loro propria via, ognuno mira al proprio
interesse, dal primo all'ultimo.
12 `Venite',
dicono, `io andrò a cercare del vino, e c'inebrieremo di bevande forti! E il
giorno di domani sarà come questo, anzi sarà più grandioso ancora!'
Capitolo 57
1 Il giusto muore, e nessuno vi pon mente; gli uomini pii sono tolti
via, e nessuno considera che il giusto è tolto via per sottrarlo ai mali che
vengono.
2 Egli
entra nella pace; quelli che han camminato per la diritta via riposano sui loro
letti.
3 Ma
voi, avvicinatevi qua, o figliuoli della incantatrice, progenie dell'adultero e
della prostituta!
4 Alle
spalle di chi vi divertite? Verso chi aprite larga la bocca e cacciate fuori la
lingua? Non siete voi figliuoli della ribellione, progenie della menzogna,
5 voi,
che v'infiammate fra i terebinti sotto ogni albero verdeggiante, che scannate i
figliuoli nelle valli sotto le grotte delle rocce?
6 La
tua parte è fra le pietre lisce del torrente; quelle, quelle son la sorte che
ti è toccata; a quelle tu hai fatto libazioni e hai presentato oblazioni. Posso
io tollerare in pace coteste cose?
7 Tu
poni il tuo letto sopra un monte alto, elevato, e quivi pure sali ad offrire
sacrifizi.
8 Hai
messo il tuo memoriale dietro le porte e dietro gli stipiti; poiché, lungi da
me, tu scuopri il tuo letto, vi monti, l'allarghi, e fermi il patto con loro;
tu ami il loro letto e in esso ti scegli un posto.
9 Tu
vai dal re con dell'olio, e gli rechi dei profumi in quantità, mandi lontano i
tuoi ambasciatori, e t'abbassi fino al soggiorno de' morti.
10 Per il tuo
lungo cammino ti stanchi, ma non dici: `È inutile!' Tu trovi ancora del vigore
nella tua mano, e perciò non ti senti esausta.
11 Chi dunque
paventi? di chi hai paura per rinnegarmi così? per non più ricordarti di me,
per non dartene più pensiero? Non me ne sono io rimasto in silenzio e da gran
tempo? Per questo tu non mi temi più.
12 Io
proclamerò la tua rettitudine, e le tue opere... che non ti gioveranno nulla.
13 Quando tu
griderai, venga a salvarti la folla de' tuoi idoli! Il vento li porterà via
tutti, un soffio li torrà via; ma chi si rifugia in me possederà il paese ed
erediterà il mio monte santo.
14 E si dirà:
Acconciate, acconciate, preparate la via, togliete gli ostacoli dalla via del
mio popolo!
15 Poiché
così parla Colui ch'è l'Alto, l'eccelso, che abita l'eternità, e che ha nome
`il Santo': Io dimoro nel luogo alto e santo, ma son con colui ch'è contrito ed
umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare il cuore
dei contriti.
16 Poiché io
non voglio contendere in perpetuo né serbar l'ira in eterno, affinché gli
spiriti, le anime che io ho fatte, non vengan meno dinanzi a me.
17 Per la
iniquità della sua cupidigia io mi sono adirato, e l'ho colpito; mi sono
nascosto, mi sono indignato; ed egli, ribelle, ha seguìto la via del suo cuore.
18 Io ho
vedute le sue vie, e lo guarirò; lo guiderò, e ridarò le mie consolazioni a lui
e a quelli dei suoi che sono afflitti.
19 Io creo la
lode ch'esce dalle labbra. Pace, pace a colui ch'è lontano e a colui ch'è
vicino! dice l'Eterno; io lo guarirò.
20 Ma gli
empi sono come il mare agitato, quando non si può calmare e le sue acque
caccian fuori fango e pantano.
21 Non v'è
pace per gli empi, dice il mio Dio.
Capitolo 58
1 Grida a piena gola, non ti rattenere, alza la tua voce a guisa di
tromba, e dichiara al mio popolo le sue trasgressioni, e alla casa di Giacobbe
i suoi peccati!
2 Mi
cercano ogni giorno, prendon piacere a conoscer le mie vie; come una nazione
che avesse praticato la giustizia e non avesse abbandonata la legge del suo
Dio, mi domandano de' giudizi giusti, prendon piacere ad accostarsi a Dio.
3
`Perché, dicono essi, quando abbiam digiunato, non ci hai tu avuto riguardo?'
`Perché quando abbiamo afflitte le anime nostre, non v'hai tu posto mente?'
Ecco, nel giorno del vostro digiuno voi fate i vostri affari, ed esigete che
sian fatti tutti i vostri lavori.
4 Ecco,
voi digiunate per litigare, per questionare, e percuotere empiamente col pugno;
oggi, voi non digiunate in modo da far ascoltare la vostra voce in alto.
5 È
questo il digiuno di cui io mi compiaccio? il giorno in cui l'uomo affligge
l'anima sua? Curvar la testa come un giunco, sdraiarsi sul sacco e sulla
cenere, è egli questo che tu chiami un digiuno, un giorno accetto all'Eterno?
6 Il
digiuno di cui mi compiaccio non è egli questo: che si spezzino le catene della
malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli
oppressi, e che s'infranga ogni sorta di giogo?
7 Non è
egli questo: che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu meni a casa tua
gl'infelici senz'asilo, che quando vedi uno ignudo tu lo copra, e che tu non ti
nasconda a colui ch'è carne della tua carne?
8
Allora la tua luce spunterà come l'aurora, e la tua guarigione germoglierà
prontamente; la tua giustizia ti precederà, e la gloria dell'Eterno sarà la tua
retroguardia.
9
Allora chiamerai, e l'Eterno ti risponderà; griderai, ed egli dirà: `Eccomi!'
Se tu togli di mezzo a te il giogo, il gesto minaccioso ed il parlare iniquo;
10 se l'anima
tua supplisce ai bisogni dell'affamato, e sazi l'anima afflitta, la tua luce si
leverà nelle tenebre, e la tua notte oscura sarà come il mezzodì;
11 l'Eterno
ti guiderà del continuo, sazierà l'anima tua ne' luoghi aridi, darà vigore alle
tue ossa; e tu sarai come un giardino ben annaffiato, come una sorgente la cui
acqua non manca mai.
12 I tuoi
riedificheranno le antiche ruine; tu rialzerai le fondamenta gettate da molte
età, e sarai chiamato `il riparatore delle brecce', `il restauratore de'
sentieri per rendere abitabile il paese'.
13 Se tu
trattieni il piè per non violare il sabato facendo i tuoi affari nel mio santo
giorno; se chiami il sabato una delizia, e venerabile ciò ch'è sacro
all'Eterno, e se onori quel giorno anziché seguir le tue vie e fare i tuoi
affari e discuter le tue cause,
14 allora
troverai la tua delizia nell'Eterno; io ti farò passare in cocchio sulle alture
del paese, ti nutrirò della eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca
dell'Eterno ha parlato.
Capitolo 59
1 Ecco, la mano dell'Eterno non è troppo corta per salvare, né il
suo orecchio troppo duro per udire;
2 ma
son le vostre iniquità quelle che han posto una barriera fra voi e il vostro
Dio; sono i vostri peccati quelli che han fatto sì ch'egli nasconda la sua
faccia da voi, per non darvi più ascolto.
3
Poiché le vostre mani son contaminate dal sangue, e le vostre dita dalla
iniquità; le vostre labbra proferiscon menzogna, la vostra lingua susurra
perversità.
4
Nessuno muove causa con giustizia, nessuno la discute con verità; s'appoggiano
su quel che non è, dicon menzogne, concepiscono il male, partoriscono
l'iniquità.
5
Covano uova di basilisco, tessono tele di ragno; chi mangia delle loro uova
muore, e l'uovo che uno schiaccia, dà fuori una vipera.
6 Le
loro tele non diventeranno vestiti, né costoro si copriranno delle loro opere;
le loro opere son opere d'iniquità, e nelle loro mani vi sono atti di violenza.
7 I
loro piedi corrono al male, ed essi s'affrettano a spargere sangue innocente; i
loro pensieri son pensieri d'iniquità, la desolazione e la ruina sono sulla
loro strada.
8 La
via della pace non la conoscono, e non v'è equità nel loro procedere; si fanno
de' sentieri tortuosi, chiunque vi cammina non conosce la pace.
9
Perciò la sentenza liberatrice è lunge da noi, e non arriva fino a noi la
giustizia; noi aspettiamo la luce, ed ecco le tenebre; aspettiamo il chiarore
del dì, e camminiamo nel buio.
10 Andiam
tastando la parete come i ciechi, andiamo a tastoni come chi non ha occhi;
inciampiamo in pien mezzogiorno come nel crepuscolo, in mezzo all'abbondanza
sembriamo de' morti.
11 Tutti
quanti mugghiamo come orsi, andiam gemendo come colombe; aspettiamo la sentenza
liberatrice, ed essa non viene; la salvezza, ed ella s'allontana da noi.
12 Poiché le
nostre trasgressioni si son moltiplicate dinanzi a te, e i nostri peccati
testimoniano contro di noi; sì, le nostre trasgressioni ci sono presenti, e le
nostre iniquità, le conosciamo.
13 Siamo
stati ribelli all'Eterno e l'abbiam rinnegato, ci siam ritratti dal seguire il
nostro Dio, abbiam parlato d'oppressione e di rivolta, abbiam concepito e
meditato in cuore parole di menzogna...
14 E la
sentenza liberatrice s'è ritirata, e la salvezza s'è tenuta lontana; poiché la
verità soccombe sulla piazza pubblica, e la rettitudine non può avervi accesso;
15 la verità
è scomparsa, e chi si ritrae dal male s'espone ad essere spogliato. E l'Eterno
l'ha veduto, e gli è dispiaciuto che non vi sia più rettitudine;
16 ha veduto
che non v'era più un uomo, e s'è stupito che niuno s'interponesse; allora il
suo braccio gli è venuto in aiuto, e la sua giustizia l'ha sostenuto;
17 ei s'è
rivestito di giustizia come d'una corazza, s'è messo in capo l'elmo della
salvezza, ha indossato gli abiti della vendetta, s'è avvolto di gelosia come in
un manto.
18 Egli
renderà a ciascuno secondo le sue opere: il furore ai suoi avversari, il
contraccambio ai suoi nemici; alle isole darà la lor retribuzione.
19 Così si
temerà il nome dell'Eterno dall'occidente, e la sua gloria dall'oriente; quando
l'avversario verrà come una fiumana, lo spirito dell'Eterno lo metterà in fuga.
20 E un
redentore verrà per Sion e per quelli di Giacobbe che si convertiranno dalla
loro rivolta, dice l'Eterno.
21 Quanto a
me, dice l'Eterno, questo è il patto ch'io fermerò con loro: il mio spirito che
riposa su te e le mie parole che ho messe nella tua bocca non si dipartiranno
mai dalla tua bocca né dalla bocca della tua progenie né dalla bocca della
progenie della tua progenie, dice l'Eterno, da ora in perpetuo.
Capitolo 60
1 Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria dell'Eterno
s'è levata su te!
2
Poiché, ecco, le tenebre coprono la terra, e una fitta oscurità avvolge i
popoli; ma su te si leva l'Eterno, e la sua gloria appare su te.
3 Le
nazioni cammineranno alla tua luce, e i re allo splendore del tuo levare.
4 Alza
gli occhi tuoi, e guardati attorno: tutti s'adunano, e vengono a te; i tuoi
figli giungono di lontano, arrivan le tue figliuole, portate in braccio.
5
Allora guarderai e sarai raggiante, il tuo cuore palpiterà forte e
s'allargherà, poiché l'abbondanza del mare si volgerà verso te, la ricchezza
delle nazioni verrà a te.
6
Stuoli di cammelli ti copriranno, dromedari di Madian e d'Efa; quelli di Sceba
verranno tutti, portando oro ed incenso, e proclamando le lodi dell'Eterno.
7 Tutti
i greggi di Kedar s'aduneranno presso di te, i montoni di Nebaioth saranno al
tuo servizio; saliranno sul mio altare come offerta gradita, ed io farò
risplender la gloria della mia casa gloriosa.
8 Chi
mai son costoro che volan come una nuvola, come colombi verso il loro colombario?
9 Son
le isole che spereranno in me, ed avranno alla loro testa le navi di Tarsis,
per ricondurre i tuoi figliuoli di lontano col loro argento o col loro oro, per
onorare il nome dell'Eterno, del tuo Dio, del Santo d'Israele, che t'avrà glorificata.
10 I figli
dello straniero ricostruiranno le tue mura, e i loro re saranno al tuo
servizio; poiché io t'ho colpita nel mio sdegno, ma nella mia benevolenza ho
avuto pietà di te.
11 Le tue
porte saranno sempre aperte; non saran chiuse né giorno né notte, per lasciar
entrare in te la ricchezza delle nazioni, e i loro re in corteggio.
12 Poiché la
nazione e il regno che non ti serviranno, periranno: quelle nazioni saranno
interamente distrutte.
13 La gloria
del Libano verrà a te, il cipresso, il platano e il larice verranno assieme per
ornare il luogo del mio santuario, ed io renderò glorioso il luogo ove posano i
miei piedi.
14 E i
figliuoli di quelli che t'avranno oppressa verranno a te, abbassandosi; e tutti
quelli che t'avranno disprezzata si prostreranno fino alla pianta de' tuoi
piedi, e ti chiameranno `la città dell'Eterno', `la Sion del Santo d'Israele'.
15 Invece
d'essere abbandonata, odiata, sì che anima viva più non passava per te, io farò
di te l'orgoglio de' secoli, la gioia di tutte le età.
16 Tu
popperai al latte delle nazioni, popperai il seno dei re, e riconoscerai che
io, l'Eterno, sono il tuo salvatore, io, il Potente di Giacobbe, sono il tuo
redentore.
17 Invece del
rame, farò venire dell'oro; invece del ferro, farò venir dell'argento; invece
del legno, del rame; invece di pietre, ferro; io ti darò per magistrato la
pace, per governatore la giustizia.
18 Non s'udrà
più parlar di violenza nel tuo paese, di devastazione e di ruina entro i tuoi
confini; ma chiamerai le tue mura: `Salvezza', e le tue porte: `Lode'.
19 Non più il
sole sarà la tua luce, nel giorno; e non più la luna t'illuminerà col suo
chiarore; ma l'Eterno sarà la tua luce perpetua, e il tuo Dio sarà la tua
gloria.
20 Il tuo
sole non tramonterà più, e la tua luna non scemerà più; poiché l'Eterno sarà la
tua luce perpetua, e i giorni del tuo lutto saranno finiti.
21 Il tuo
popolo sarà tutto quanto un popolo di giusti; essi possederanno il paese in
perpetuo: essi, che sono il rampollo da me piantato, l'opera delle mie mani, da
servire alla mia gloria.
22 Il più
piccolo diventerà un migliaio; il minimo, una nazione potente. Io, l'Eterno,
affretterò le cose a suo tempo.
Capitolo 61
1 Lo spirito del Signore, dell'Eterno è su me, perché l'Eterno m'ha
unto per recare una buona novella agli umili; m'ha inviato per fasciare quelli
che hanno il cuore rotto, per proclamare la libertà a quelli che sono in
cattività, l'apertura del carcere ai prigionieri,
2 per
proclamare l'anno di grazia dell'Eterno, e il giorno di vendetta del nostro
Dio; per consolare tutti quelli che fanno cordoglio;
3 per
mettere, per dare a quelli che fanno cordoglio in Sion, un diadema in luogo di
cenere, l'olio della gioia in luogo di duolo, il manto della lode in luogo
d'uno spirito abbattuto, onde possano esser chiamati terebinti di giustizia, la
piantagione dell'Eterno da servire alla sua gloria.
4 Ed
essi riedificheranno le antiche ruine, rialzeranno i luoghi desolati nel
passato, rinnoveranno le città devastate, i luoghi desolati delle trascorse
generazioni.
5 E
degli stranieri staran quivi a pascere i vostri greggi, i figli dello straniero
saranno i vostri agricoltori e i vostri vignaiuoli.
6 Ma
voi sarete chiamati `sacerdoti dell'Eterno', e la gente vi dirà `ministri del
nostro Dio'; voi mangerete le ricchezze delle nazioni, e a voi toccherà la loro
gloria.
7
Invece della vostra onta, avrete una parte doppia; invece d'obbrobrio,
giubilerete della vostra sorte. Sì, nel loro paese possederanno il doppio, ed
avranno un'allegrezza eterna.
8
Poiché io, l'Eterno, amo la giustizia, odio la rapina, frutto d'iniquità; io
darò loro fedelmente la lor ricompensa, e fermerò con loro un patto eterno.
9 E la
lor razza sarà nota fra le nazioni, e la loro progenie, fra i popoli; tutti
quelli che li vedranno riconosceranno che sono una razza benedetta dall'Eterno.
10 Io mi
rallegrerò grandemente nell'Eterno, l'anima mia festeggerà nel mio Dio;
poich'egli m'ha rivestito delle vesti della salvezza, m'ha avvolto nel manto
della giustizia, come uno sposo che s'adorna d'un diadema, come una sposa che
si para de' suoi gioielli.
11 Sì, come
la terra dà fuori la sua vegetazione, e come un giardino fa germogliare le sue
semenze, così il Signore, l'Eterno, farà germogliare la giustizia e la lode nel
cospetto di tutte le nazioni.
Capitolo 62
1 Per amor di Sion io non mi tacerò, e per amor di Gerusalemme io
non mi darò posa finché la sua giustizia non apparisca come l'aurora, e la sua
salvezza, come una face ardente.
2
Allora le nazioni vedranno la tua giustizia, e tutti i re, la tua gloria; e
sarai chiamata con un nome nuovo, che la bocca dell'Eterno fisserà;
3 e
sarai una splendida corona in mano all'Eterno, un diadema regale nella palma
del tuo Dio.
4 Non
ti si dirà più `Abbandonata', la tua terra non sarà più detta `Desolazione', ma
tu sarai chiamata `La mia delizia è in lei', e la tua terra `Maritata'; poiché
l'Eterno riporrà in te il suo diletto, e la tua terra avrà uno sposo.
5 Come
un giovine sposa una vergine, così i tuoi figliuoli sposeranno te; e come la
sposa è la gioia dello sposo, così tu sarai la gioia del tuo Dio.
6 Sulle
tue mura, o Gerusalemme, io ho posto delle sentinelle, che non si taceranno
mai, né giorno né notte: `O voi che destate il ricordo dell'Eterno, non abbiate
requie,
7 e non
date requie a lui, finch'egli non abbia ristabilita Gerusalemme, e n'abbia
fatto la lode di tutta la terra'.
8
L'Eterno l'ha giurato per la sua destra e pel suo braccio potente: Io non darò
mai più il tuo frumento per cibo ai tuoi nemici; e i figli dello straniero non
berranno più il tuo vino, frutto delle tue fatiche;
9 ma
quelli che avranno raccolto il frumento lo mangeranno e loderanno l'Eterno, e
quelli che avran vendemmiato berranno il vino nei cortili del mio santuario.
10 Passate,
passate per le porte! Preparate la via per il popolo! Acconciate, acconciate la
strada, toglietene le pietre, alzate una bandiera dinanzi ai popoli!
11 Ecco,
l'Eterno proclama fino agli estremi confini della terra: `Dite alla figliuola
di Sion: Ecco, la tua salvezza giunge; ecco egli ha seco il suo salario, e la
sua retribuzione lo precede'.
12 Quelli
saran chiamati `Il popolo santo', `I redenti dell'Eterno', e tu sarai chiamata
`Ricercata', `La città non abbandonata'.
Capitolo 63
1 - `Chi è questi che giunge da Edom, da Botsra, in vestimenti
splendidi? questi, magnificamente ammantato, che cammina fiero nella grandezza
della sua forza?' - `Son io, che parlo con giustizia, che son potente a
salvare'. -
2 -
`Perché questo rosso nel tuo manto, e perché le tue vesti son come quelle di
chi calca l'uva nello strettoio?'
3 - `Io
sono stato solo a calcar l'uva nello strettoio, e nessun uomo fra i popoli è
stato meco; io li ho calcati nella mia ira, e li ho calpestati nel mio furore;
il loro sangue è spruzzato sulle mie vesti, e ho macchiati tutti i miei abiti.
4
Poiché il giorno della vendetta, ch'era nel mio cuore, e il mio anno di
redenzione son giunti.
5 Io
guardai, ma non v'era chi m'aiutasse; mi volsi attorno stupito, ma nessuno mi
sosteneva; allora il mio braccio m'ha salvato, e il mio furore m'ha sostenuto.
6 Ed ho
calpestato dei popoli nella mia ira, li ho ubriacati del mio furore, e ho fatto
scorrere il loro sangue sulla terra'.
7 Io
voglio ricordare le benignità dell'Eterno, le lodi dell'Eterno, considerando
tutto quello che l'Eterno ci ha largito; ricorderò la bontà di cui è stato
largo verso la casa d'Israele, secondo le sue compassioni e secondo
l'abbondanza delle sue grazie.
8 Egli
avea detto: `Certo, essi sono mio popolo, figliuoli che non m'inganneranno'; e
fu il loro salvatore.
9 In
tutte le loro distrette egli stesso fu in distretta, e l'angelo della sua
faccia li salvò; nel suo amore e nella sua longanimità ei li redense; se li
tolse in ispalla, e sempre li portò nei tempi andati;
10 ma essi furon
ribelli, contristarono il suo spirito santo: ond'egli si convertì in loro
nemico, ed egli stesso combatté contro di loro.
11 Allora il
suo popolo si ricordò de' giorni antichi di Mosè: `Dov'è colui che li trasse
fuori dal mare col pastore del suo gregge? Dov'è colui che metteva in mezzo a
loro lo spirito suo santo?
12 che faceva
andare il suo braccio glorioso alla destra di Mosè? che divise le acque dinanzi
a loro per acquistarsi una rinomanza eterna?
13 che li
menò attraverso gli abissi, come un cavallo nel deserto, senza che
inciampassero?
14 Come il
bestiame che scende nella valle, lo spirito dell'Eterno li condusse al riposo.
Così tu guidasti il tuo popolo, per acquistarti una rinomanza gloriosa'.
15 Guarda dal
cielo, e mira, dalla tua dimora santa e gloriosa: Dove sono il tuo zelo, i tuoi
atti potenti? Il fremito delle tue viscere e le tue compassioni non si fan più
sentire verso di me.
16 Nondimeno,
tu sei nostro padre; poiché Abrahamo non sa chi siamo, e Israele non ci
riconosce; tu, o Eterno, sei nostro padre, il tuo nome, in ogni tempo, è
`Redentor nostro'.
17 O Eterno,
perché ci fai errare lungi dalle tue vie, e induri il nostro cuore perché non
ti tema? Ritorna, per amor dei tuoi servi, delle tribù della tua eredità!
18 Per ben
poco tempo il tuo popolo santo ha posseduto il paese; i nostri nemici han
calpestato il tuo santuario.
19 Noi siam
diventati come quelli che tu non hai mai governati, come quelli che non portano
il tuo nome!
Capitolo 64
1 Oh squarciassi tu pure i cieli, e scendessi! Dinanzi a te
sarebbero scossi i monti.
2 Come
il fuoco accende i rami secchi, come il fuoco fa bollir l'acqua, tu faresti
conoscere il tuo nome ai tuoi avversari, e le nazioni tremerebbero dinanzi a
te.
3
Quando facesti delle cose tremende che noi non aspettavamo, tu discendesti, e i
monti furono scossi dinanzi a te.
4 Mai
s'era inteso, mai orecchio avea sentito dire, mai occhio avea veduto che un
altro Dio, fuori di te, agisse a pro di quegli che spera in lui.
5 Tu
vai incontro a chi gode nel praticar la giustizia, a chi, camminando nelle tue
vie, si ricorda di te; ma tu ti sei adirato contro di noi, perché abbiamo
peccato; e ciò ha durato da tanto tempo... sarem noi salvati?
6 Tutti
quanti siam diventati come l'uomo impuro e tutta la nostra giustizia come un
abito lordato; tutti quanti appassiamo come una foglia, e le nostre iniquità ci
portan via come il vento.
7 Non
v'è più alcuno che invochi il tuo nome, che si risvegli per attenersi a te;
poiché tu ci hai nascosta la tua faccia, e ci lasci consumare dalle nostre
iniquità.
8
Nondimeno, o Eterno, tu sei nostro padre; noi siamo l'argilla; tu, colui che ci
formi; e noi siam tutti l'opra delle tue mani.
9 Non
t'adirare fino all'estremo, o Eterno! e non ti ricordare dell'iniquità in
perpetuo; ecco, guarda, ten preghiamo; noi siam tutti tuo popolo.
10 Le tue
città sante sono un deserto; Sion è un deserto, Gerusalemme, una desolazione.
11 La nostra
casa santa e magnifica, dove i nostri padri ti celebrarono, è stata preda alle
fiamme, e tutto quel che avevamo di più caro è stato devastato.
12 Dinanzi a
queste cose ti conterrai tu, o Eterno? tacerai tu e ci affliggerai fino
all'estremo?
Capitolo 65
1 Io sono stato ricercato da quelli che prima non chiedevano di me,
sono stato trovato da quelli che prima non mi cercavano; ho detto: `Eccomi,
eccomi', a una nazione che non portava il mio nome.
2 Ho
stese tutto il giorno le mani verso un popolo ribelle che cammina per una via
non buona, seguendo i propri pensieri;
3 verso
un popolo che del continuo mi provoca sfacciatamente ad ira, che offre
sacrifizi nei giardini e fa fumare profumi sui mattoni;
4 che
sta fra i sepolcri e passa le notti nelle caverne, che mangia carne di porco ed
ha ne' suoi vasi vivande impure;
5 che
dice: `Fatti in là, non t'accostare perch'io son più santo di te'. Cose
siffatte, sono per me un fumo nel naso, un fuoco che arde da mane a sera.
6 Ecco,
tutto ciò sta scritto dinanzi a me; io non mi tacerò, anzi vi darò la
retribuzione, sì, vi verserò in seno la retribuzione
7 delle
iniquità vostre, dice l'Eterno, e al tempo stesso delle iniquità dei vostri
padri, che hanno fatto fumare profumi sui monti e m'hanno oltraggiato sui
colli; io misurerò loro in seno il salario della loro condotta passata.
8 Così
parla l'Eterno: Come quando si trova del succo nel grappolo si dice: `Non lo
distruggere perché lì v'è una benedizione', così farò io, per amor de' miei
servi, e non distruggerò tutto.
9 Io
farò uscire da Giacobbe una progenie e da Giuda un erede de' miei monti; e i
miei eletti possederanno il paese, e i miei servi v'abiteranno.
10 Saron sarà
un chiuso di greggi, e la valle d'Acor, un luogo di riposo alle mandre, per il
mio popolo che m'avrà cercato.
11 Ma voi,
che abbandonate l'Eterno, che dimenticate il monte mio santo, che apparecchiate
la mensa a Gad ed empite la coppa del vin profumato a Meni,
12 io vi
destino alla spada, e vi chinerete tutti per essere scannati; poiché io ho
chiamato, e voi non avete risposto; ho parlato, e voi non avete dato ascolto;
ma avete fatto ciò ch'è male agli occhi miei, e avete preferito ciò che mi
dispiace.
13 Perciò,
così parla il Signore, l'Eterno: Ecco, i miei servi mangeranno, ma voi avrete
fame; ecco, i miei servi berranno, ma voi avrete sete; ecco, i miei servi
gioiranno, ma voi sarete confusi;
14 ecco, i
miei servi canteranno per la gioia del loro cuore, ma voi griderete per
l'angoscia del cuor vostro, e urlerete perché avrete lo spirito affranto.
15 E
lascerete il vostro nome come una imprecazione fra i miei eletti: `Così il
Signore, l'Eterno, faccia morir te!'; ma Egli darà ai suoi servi un altro nome,
16 in guisa
che chi s'augurerà d'esser benedetto nel paese, lo farà per l'Iddio di verità,
e colui che giurerà nel paese, giurerà per l'Iddio di verità; perché le
afflizioni di prima saran dimenticate, e saranno nascoste agli occhi miei.
17 Poiché,
ecco, io creo de' nuovi cieli e una nuova terra; non ci si ricorderà più delle
cose di prima; esse non torneranno più in memoria.
18
Rallegratevi, sì, festeggiate in perpetuo per quanto io sto per creare; poiché,
ecco, io creo Gerusalemme per il gaudio, e il suo popolo per la gioia.
19 Ed io
festeggerò a motivo di Gerusalemme, e gioirò del mio popolo; quivi non s'udran
più voci di pianto né gridi d'angoscia;
20 non vi
sarà più, in avvenire, bimbo nato per pochi giorni, né vecchio che non compia
il numero de' suoi anni; chi morrà a cent'anni morrà giovane, e il peccatore
sarà colpito dalla maledizione a cent'anni.
21 Essi
costruiranno case e le abiteranno; pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
22 Non
costruiranno più perché un altro abiti, non pianteranno più perché un altro
mangi; poiché i giorni del mio popolo saran come i giorni degli alberi; e i
miei eletti godranno a lungo dell'opera delle loro mani.
23 Non si
affaticheranno invano, e non avranno più figliuoli per vederli morire a un
tratto; poiché saranno la progenie dei benedetti dall'Eterno, e i loro rampolli
staran con essi.
24 E avverrà
che, prima che m'invochino, io risponderò; parleranno ancora, che già li avrò
esauditi.
25 Il lupo e
l'agnello pasceranno assieme, il leone mangerà la paglia come il bue, e il
serpente si nutrirà di polvere. Non si farà più danno né guasto su tutto il mio
monte santo, dice l'Eterno.
Capitolo 66
1 Così parla l'Eterno: Il cielo è il mio trono, e la terra è lo
sgabello de' miei piedi; qual casa mi potreste voi edificare? e qual
potrebb'essere il luogo del mio riposo?
2 Tutte
queste cose le ha fatte la mia mano, e così son tutte venute all'esistenza,
dice l'Eterno. Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui ch'è umile, che ha lo
spirito contrito, e trema alla mia parola.
3 Chi
immola un bue è come se uccidesse un uomo; chi sacrifica un agnello, come se
accoppasse un cane; chi presenta un'oblazione, come se offrisse sangue di porco;
chi fa un profumo d'incenso, come se benedicesse un idolo. Come costoro hanno
scelto le lor proprie vie e l'anima loro prende piacere nelle loro
abominazioni,
4 così
sceglierò io la loro sventura, e farò piombar loro addosso quel che paventano;
poiché io ho chiamato, e nessuno ha risposto; ho parlato, ed essi non han dato
ascolto; ma han fatto ciò ch'è male agli occhi miei, e han preferito ciò che mi
dispiace.
5
Ascoltate la parola dell'Eterno, voi che tremate alla sua parola. I vostri
fratelli che vi odiano e vi scacciano a motivo del mio nome, dicono: `Si mostri
l'Eterno nella sua gloria, onde possiam mirare la vostra gioia!' Ma essi saran
confusi.
6 Uno
strepito esce dalla città, un clamore viene dal tempio. È la voce dell'Eterno,
che dà la retribuzione ai suoi nemici.
7 Prima
di provar le doglie del parto, ella ha partorito; prima che le venissero i
dolori, ha dato alla luce un maschio.
8 Chi
ha udito mai cosa siffatta? chi ha mai veduto alcun che di simile? Un paese
nasce egli in un giorno? una nazione vien essa alla luce in una volta? Ma Sion,
non appena ha sentito le doglie, ha subito partorito i suoi figli.
9 Io
che preparo la nascita non farei partorire? dice l'Eterno; Io che fo partorire
chiuderei il seno materno? dice il tuo Dio.
10 Rallegratevi
con Gerusalemme e festeggiate a motivo di lei, o voi tutti che l'amate!
Giubilate grandemente con lei, o voi tutti che siete in lutto per essa!
11 onde siate
allattati e saziati al seno delle sue consolazioni; onde beviate a lunghi sorsi
e con delizia l'abbondanza della sua gloria.
12 Poiché
così parla l'Eterno: Ecco, io dirigerò la pace verso di lei come un fiume, e la
ricchezza delle nazioni come un torrente che straripa, e voi sarete allattati,
sarete portati in braccio, carezzati sulle ginocchia.
13 Come un
uomo cui sua madre consola, così io consolerò voi, e sarete consolati in
Gerusalemme.
14 Voi lo
vedrete; il vostro cuore si rallegrerà, e le vostre ossa, come l'erba,
riprenderanno vigore; la mano dell'Eterno si farà conoscere a pro dei suoi
servi, e la sua indignazione, contro i suoi nemici.
15 Poiché
ecco, l'Eterno verrà nel fuoco, e i suoi carri saranno come l'uragano per dare
la retribuzione della sua ira con furore, per eseguire le sue minacce con
fiamme di fuoco.
16 Poiché
l'Eterno eserciterà il suo giudizio col fuoco e colla sua spada, contro ogni
carne; e gli uccisi dall'Eterno saranno molti.
17 Quelli che
si santificano e si purificano per andar nei giardini dietro all'idolo ch'è
quivi in mezzo, quelli che mangiano carne di porco, cose esecrande e dei topi,
saranno tutti quanti consumati, dice l'Eterno.
18 Io conosco
le loro opere e i loro pensieri; il tempo è giunto per raccogliere tutte le
nazioni e tutte le lingue; ed esse verranno, e vedranno la mia gloria.
19 Ed io metterò
un segnale fra loro, e manderò degli scampati di fra loro alle nazioni, a
Tarsis, a Pul e a Lud che tiran d'arco, a Tubal e a Javan, alle isole lontane
che non han mai udito la mia fama e non han mai veduta la mia gloria; ed essi
proclameranno la mia gloria fra le nazioni.
20 E
ricondurranno tutti i vostri fratelli, di fra tutte le nazioni, come un'offerta
all'Eterno, su cavalli, su carri, su lettighe, su muli, su dromedari, al monte
mio santo, a Gerusalemme, dice l'Eterno, nel modo che i figliuoli d'Israele
portano le loro offerte in un vaso puro alla casa dell'Eterno.
21 E di tra
loro ne prenderò pure per sacerdoti e per Leviti, dice l'Eterno.
22 Poiché
come i nuovi cieli e la nuova terra ch'io sto per creare sussisteranno stabili
dinanzi a me, dice l'Eterno, così sussisteranno la vostra progenie e il vostro
nome.
23 E avverrà
che, di novilunio in novilunio e di sabato in sabato, ogni carne verrà a
prostrarsi dinanzi a me, dice l'Eterno.
24 E quando
gli adoratori usciranno, vedranno i cadaveri degli uomini che si son ribellati
a me; poiché il loro verme non morrà, e il loro fuoco non si estinguerà; e
saranno in orrore ad ogni carne.