LA BIBBIA:
Riveduta Luzzi:
Geremia
Capitolo 1
1 Parole di Geremia, figliuolo
di Hilkia, uno dei sacerdoti che stavano ad Anatoth, nel paese di Beniamino.
2 La parola dell'Eterno gli fu rivolta al tempo di
Giosia, figliuolo d'Amon, re di Giuda, l'anno tredicesimo del suo regno, e al
tempo di Jehoiakim,
3 figliuolo di Giosia, re di Giuda, sino alla fine
dell'anno undecimo di Sedechia, figliuolo di Giosia, re di Giuda, fino a quando
Gerusalemme fu menata in cattività, il che avvenne nel quinto mese.
4 La parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo:
5 `Prima ch'io ti avessi formato nel seno di tua
madre, io t'ho conosciuto; e prima che tu uscissi dal suo seno, io t'ho
consacrato e t'ho costituito profeta delle nazioni'.
6 E io risposi: `Ahimè, Signore, Eterno, io non so
parlare, poiché non sono che un fanciullo'.
7 Ma l'Eterno mi disse: `Non dire: - Sono un
fanciullo, - poiché tu andrai da tutti quelli ai quali ti manderò, e dirai
tutto quello che io ti comanderò.
8 Non li temere, perché io son teco per liberarti,
dice l'Eterno'.
9 Poi l'Eterno stese la mano e mi toccò la bocca; e
l'Eterno disse: `Ecco, io ho messo le mie parole nella tua bocca.
10 Vedi, io
ti costituisco oggi sulle nazioni e sopra i regni, per svellere, per demolire,
per abbattere, per distruggere, per edificare e per piantare'.
11 Poi la
parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo: - `Geremia, che vedi?' Io risposi:
`Vedo un ramo di mandorlo'. E l'Eterno mi disse:
12 `Hai
veduto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto'.
13 E la
parola dell'Eterno mi fu rivolta per la seconda volta, dicendo: `Che vedi?' Io
risposi: `Vedo una caldaia che bolle ed ha la bocca vòlta dal settentrione in
qua'. E l'Eterno mi disse:
14 `Dal
settentrione verrà fuori la calamità su tutti gli abitanti del paese.
15 Poiché,
ecco, io sto per chiamare tutti i popoli dei regni del settentrione, dice
l'Eterno; essi verranno, e porranno ognuno il suo trono all'ingresso delle
porte di Gerusalemme, contro tutte le sue mura all'intorno, e contro tutte le
città di Giuda.
16 E
pronunzierò i miei giudizi contro di loro, a motivo di tutta la loro malvagità,
perché m'hanno abbandonato e hanno offerto il loro profumo ad altri dèi e si
son prostrati dinanzi all'opera delle loro mani.
17 Tu dunque,
cingiti i lombi, lèvati, e di' loro tutto quello che io ti comanderò. Non ti
sgomentare per via di loro, ond'io non ti renda sgomento in loro presenza.
18 Ecco, oggi
io ti stabilisco come una città fortificata, come una colonna di ferro e come
un muro di rame contro tutto il paese, contro i re di Giuda, contro i suoi
principi, contro i suoi sacerdoti e contro il popolo del paese.
19 Essi ti
faranno la guerra, ma non ti vinceranno, perché io son teco per liberarti, dice
l'Eterno'.
Capitolo 2
1 La parola dell'Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo: Va', e grida
agli orecchi di Gerusalemme:
2 Così
dice l'Eterno: Io mi ricordo dell'affezione che avevi per me quand'eri giovane,
del tuo amore quand'eri fidanzata, allorché tu mi seguivi nel deserto, in una
terra non seminata.
3
Israele era consacrato all'Eterno, le primizie della sua rendita; tutti quelli
che lo divoravano si rendevan colpevoli, e la calamità piombava su loro, dice
l'Eterno.
4
Ascoltate la parola dell'Eterno, o casa di Giacobbe, e voi tutte le famiglie
della casa d'Israele!
5 Così
parla l'Eterno: Quale iniquità hanno trovata i vostri padri in me, che si sono
allontanati da me, e sono andati dietro alla vanità, e son diventati essi
stessi vanità?
6 Essi
non hanno detto: `Dov'è l'Eterno che ci ha tratti fuori dal paese d'Egitto, che
ci ha menati per il deserto, per un paese di solitudine e di crepacci, per un
paese d'aridità e d'ombra di morte, per un paese per il quale nessuno passò mai
e dove non abitò mai nessuno?'
7 E io
v'ho condotti in un paese ch'è un frutteto, perché ne mangiaste i frutti ed i
buoni prodotti; ma voi, quando vi siete entrati, avete contaminato il mio paese
e avete fatto della mia eredità un'abominazione.
8 I
sacerdoti non hanno detto: `Dov'è l'Eterno?' i depositari della legge non
m'hanno conosciuto, i pastori mi sono stati infedeli, i profeti hanno profetato
nel nome di Baal, e sono andati dietro a cose che non giovano a nulla.
9
Perciò io contenderò ancora in giudizio con voi, dice l'Eterno, e contenderò
coi figliuoli de' vostri figliuoli.
10 Passate
dunque nelle isole di Kittim, e guardate! Mandate a Kedar e osservate bene, e
guardate se avvenne mai qualcosa di simile!
11 V'ha egli
una nazione che abbia cambiato i suoi dèi, quantunque non siano dèi? Ma il mio
popolo ha cambiato la sua gloria per ciò che non giova a nulla.
12 O cieli,
stupite di questo; inorridite e restate attoniti, dice l'Eterno.
13 Poiché il
mio popolo ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente d'acqua viva, e
s'è scavato delle cisterne, delle cisterne screpolate, che non tengono l'acqua.
14 Israele è
egli uno schiavo? è egli uno schiavo nato in casa? Perché dunque è egli
diventato una preda?
15 i
leoncelli ruggono contro di lui, e fanno udire la loro voce, e riducono il suo
paese in una desolazione; le sue città sono arse, e non vi son più abitanti.
16 Perfino
gli abitanti di Nof e di Tahpanes ti divorano il cranio.
17 Tutto
questo non ti succede egli perché hai abbandonato l'Eterno, il tuo Dio,
mentr'egli ti menava per la buona via?
18 E ora, che
hai tu da fare sulla via che mena in Egitto per andare a bere l'acqua del Nilo?
o che hai tu da fare sulla via che mena in Assiria per andare a bere l'acqua
del fiume?
19 La tua
propria malvagità è quella che ti castiga, e le tue infedeltà sono la tua
punizione. Sappi dunque e vedi che mala ed amara cosa è abbandonare l'Eterno,
il tuo Dio, e il non aver di me alcun timore, dice il Signore, l'Eterno degli
eserciti.
20 Già da
lungo tempo tu hai spezzato il tuo giogo, rotti i tuoi legami, e hai detto:
`Non voglio più servire!' Ma sopra ogni alto colle e sotto ogni albero
verdeggiante ti sei buttata giù come una prostituta.
21 Eppure, io
t'avevo piantato come una nobile vigna tutta del miglior ceppo; come dunque mi
ti sei mutato in rampolli degenerati di una vigna straniera?
22
Quand'anche tu ti lavassi col nitro e usassi molto sapone, la tua iniquità
lascerebbe una macchia dinanzi a me, dice il Signore, l'Eterno.
23 Come puoi
tu dire: `Io non mi son contaminata, non sono andata dietro ai Baal?' Guarda i
tuoi passi nella valle, riconosci quello che hai fatto, dromedaria leggera e
vagabonda!
24 Asina
salvatica, avvezza al deserto, che aspira l'aria nell'ardore della sua
passione, chi le impedirà di sodisfare la sua brama? Tutti quelli che la
cercano non hanno da affaticarsi; la trovano nel suo mese.
25 Guarda che
il tuo piede non si scalzi e che la tua gola non s'inaridisca! Ma tu hai detto:
`Non c'è rimedio; no, io amo gli stranieri, e andrò dietro a loro!'
26 Come il ladro
è confuso quand'è còlto sul fatto, così son confusi quelli della casa
d'Israele: essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti,
27 i quali
dicono al legno: `Tu sei mio padre', e alla pietra: `Tu ci hai dato la vita!'
Poich'essi m'han voltato le spalle e non la faccia; ma nel tempo della loro
sventura dicono: `Lèvati e salvaci!'
28 E dove
sono i tuoi dèi che ti sei fatti? Si lèvino, se ti posson salvare nel tempo
della tua sventura! Perché, o Giuda, tu hai tanti dèi quante città.
29 Perché
contendereste meco? Voi tutti mi siete stati infedeli, dice l'Eterno.
30 Invano ho
colpito i vostri figliuoli; non ne hanno ricevuto correzione; la vostra spada
ha divorato i vostri profeti, come un leone distruttore.
31 O
generazione, considera la parola dell'Eterno! Son io stato un deserto per
Israele? o un paese di fitte tenebre? Perché dice il mio popolo: `Noi siamo
liberi, non vogliamo tornar più a te?'
32 La
fanciulla può essa dimenticare i suoi ornamenti, o la sposa la sua cintura?
Eppure, il mio popolo ha dimenticato me, da giorni innumerevoli.
33 Come sei
brava a trovar la via per correr dietro ai tuoi amori! Perfino alle male
femmine hai insegnato i tuoi modi!
34 Fino nei
lembi della tua veste si trova il sangue di poveri innocenti, che tu non hai
còlto in flagrante delitto di scasso;
35 eppure,
dopo tutto questo, tu dici: `Io sono innocente; certo, l'ira sua s'è stornata
da me'. Ecco, io entrerò in giudizio con te, perché hai detto: `Non ho
peccato'.
36 Perché hai
tanta premura di mutare il tuo cammino? Anche dall'Egitto riceverai confusione,
come già l'hai ricevuta dall'Assiria.
37 Anche di
là uscirai con le mani sul capo; perché l'Eterno rigetta quelli ne' quali tu
confidi, e tu non riuscirai nel tuo intento per loro mezzo.
Capitolo 3
1 L'Eterno dice: Se un uomo ripudia la sua moglie e questa se ne va
da lui e si marita a un altro, quell'uomo torna egli forse ancora da lei? Il
paese stesso non ne sarebb'egli tutto profanato? E tu, che ti sei prostituita
con molti amanti, ritorneresti a me? dice l'Eterno.
2 Alza
gli occhi verso le alture, e guarda: Dov'è che non ti sei prostituita? Tu
sedevi per le vie ad aspettare i passanti, come fa l'Arabo nel deserto, e hai
contaminato il paese con le tue prostituzioni e con le tue malvagità.
3
Perciò le grandi piogge sono state trattenute, e non v'è stata pioggia di
primavera; ma tu hai avuto una fronte da prostituta, e non hai voluto
vergognarti.
4 E
ora, non è egli vero? tu gridi a me: `Padre mio, tu sei stato l'amico della mia
giovanezza!
5 Sarà
egli adirato in perpetuo? Serberà egli la sua ira sino alla fine?' Ecco, tu
parli così, ma intanto commetti a tutto potere delle male azioni!
6
L'Eterno mi disse al tempo del re Giosia: `Hai tu veduto quello che la infedele
Israele ha fatto? È andata sopra ogni alto monte e sotto ogni albero
verdeggiante, e quivi s'è prostituita.
7 Io
dicevo: Dopo che avrà fatto tutte queste cose, essa tornerà a me; ma non è
ritornata; e la sua sorella, la perfida Giuda, l'ha visto.
8 E
benché io avessi ripudiato l'infedele Israele a cagione di tutti i suoi
adulterî e le avessi dato la sua lettera di divorzio, ho visto che la sua
sorella, la perfida Giuda, non ha avuto alcun timore, ed è andata a
prostituirsi anch'essa.
9 Col
rumore delle sue prostituzioni Israele ha contaminato il paese, e ha commesso
adulterio con la pietra e col legno;
10 e
nonostante tutto questo, la sua perfida sorella non è tornata a me con tutto il
suo cuore, ma con finzione, dice l'Eterno'.
11 E l'Eterno
mi disse: `La infedele Israele s'è mostrata più giusta della perfida Giuda'.
12 Va',
proclama queste parole verso il settentrione, e di': Torna, o infedele Israele,
dice l'Eterno; io non vi mostrerò un viso accigliato, giacché io son
misericordioso, dice l'Eterno, e non serbo l'ira in perpetuo.
13 Soltanto
riconosci la tua iniquità: tu sei stata infedele all'Eterno, al tuo Dio, hai
vòlto qua e là i tuoi passi verso gli stranieri, sotto ogni albero
verdeggiante, e non hai dato ascolto alla mia voce, dice l'Eterno.
14 Tornate o
figliuoli traviati, dice l'Eterno, poiché io sono il vostro signore, e vi
prenderò, uno da una città, due da una famiglia, e vi ricondurrò a Sion;
15 e vi darò
dei pastori secondo il mio cuore, che vi pasceranno con conoscenza e con
intelligenza.
16 E quando
sarete moltiplicati e avrete fruttato nel paese, allora, dice l'Eterno, non si
dirà più: `L'arca del patto dell'Eterno!' non vi si penserà più, non la si
menzionerà più, non la si rimpiangerà più, non se ne farà un'altra.
17 Allora
Gerusalemme sarà chiamata `il trono dell'Eterno'; tutte le nazioni si
raduneranno a Gerusalemme nel nome dell'Eterno, e non cammineranno più secondo
la caparbietà del loro cuore malvagio.
18 In quei
giorni, la casa di Giuda camminerà con la casa d'Israele, e verranno assieme dal
paese del settentrione al paese ch'io detti in eredità ai vostri padri.
19 Io avevo
detto: `Oh qual posto ti darò tra i miei figliuoli! Che paese delizioso ti
darò! la più bella eredità delle nazioni!' Avevo detto: `Tu mi chiamerai: -
Padre mio! - e non cesserai di seguirmi'.
20 Ma,
proprio come una donna è infedele al suo amante, così voi mi siete stati
infedeli, o casa d'Israele! dice l'Eterno.
21 Una voce
s'è fatta udire sulle alture; sono i pianti, le supplicazioni de' figliuoli
d'Israele, perché hanno pervertito la loro via, hanno dimenticato l'Eterno, il
loro Dio.
22 Tornate, o
figliuoli traviati, io vi guarirò dei vostri traviamenti!' `Eccoci, noi veniamo
a te, perché tu sei l'Eterno, il nostro Dio.
23 Sì, certo,
vano è il soccorso che s'aspetta dalle alture, dalle feste strepitose sui
monti; sì, nell'Eterno, nel nostro Dio, sta la salvezza d'Israele.
24 Quella
vergogna, che son gl'idoli, ha divorato il prodotto della fatica de' nostri
padri fin dalla nostra giovinezza, le loro pecore e i loro buoi, i loro
figliuoli e le loro figliuole.
25 Giaciamoci
nella nostra vergogna e ci copra la nostra ignominia! poiché abbiam peccato
contro l'Eterno, il nostro Dio: noi e i nostri padri, dalla nostra fanciullezza
fino a questo giorno; e non abbiam dato ascolto alla voce dell'Eterno, ch'è il
nostro Dio'.
Capitolo 4
1 O Israele, se tu torni, dice l'Eterno, se tu torni a me, e se
togli dal mio cospetto le tue abominazioni, se non vai più vagando qua e là
2 e
giuri per l''Eterno che vive!' con verità, con rettitudine e con giustizia,
allora le nazioni saranno benedette in te, e in te si glorieranno.
3
Poiché così parla l'Eterno a que' di Giuda e di Gerusalemme: Dissodatevi un
campo nuovo, e non seminate fra le spine!
4
Circoncidetevi per l'Eterno, circoncidete i vostri cuori, o uomini di Giuda e
abitanti di Gerusalemme, affinché il mio furore non scoppi come un fuoco, e non
s'infiammi sì che nessuno possa spengerlo, a motivo della malvagità delle
vostre azioni!
5
Annunziate in Giuda, bandite questo in Gerusalemme, e dite: `Suonate le trombe
nel paese!' gridate forte e dite: `Adunatevi ed entriamo nelle città forti!'
6
Alzate la bandiera verso Sion, cercate un rifugio, non vi fermate, perch'io
faccio venire dal settentrione una calamità e una grande rovina.
7 Un
leone balza fuori dal folto del bosco, e un distruttore di nazioni s'è messo in
via, ha lasciato il suo luogo, per ridurre il tuo paese in desolazione, sì che
le tue città saranno rovinate e prive d'abitanti.
8
Perciò, cingetevi di sacchi, fate cordoglio, mandate lamenti! perché l'ardente
ira dell'Eterno non s'è stornata da noi.
9 E in
quel giorno avverrà, dice l'Eterno, che il cuore del re e il cuore de' capi
verranno meno, i sacerdoti saranno attoniti, e i profeti stupefatti.
10 Allora io
dissi: `Ahi! Signore, Eterno! tu hai dunque ingannato questo popolo e
Gerusalemme dicendo: Voi avrete pace mentre la spada penetra fino all'anima'.
11 In quel
tempo si dirà a questo popolo e a Gerusalemme: Un vento ardente viene dalle
alture del deserto verso la figliuola del mio popolo, non per vagliare, non per
nettare il grano;
12 un vento
anche più impetuoso di quello verrà da parte mia; ora anch'io pronunzierò la
sentenza contro di loro.
13 Ecco,
l'invasore sale come fan le nuvole, e i suoi carri son come un turbine; i suoi
cavalli son più rapidi delle aquile. `Guai a noi! poiché siam devastati!'
14 O
Gerusalemme, netta il tuo cuore dalla malvagità, affinché tu sia salvata. Fino
a quando albergheranno in te i tuoi pensieri iniqui?
15 Poiché una
voce che viene da Dan annunzia la calamità, e la bandisce dai colli d'Efraim.
16
`Avvertitene le nazioni, fatelo sapere a Gerusalemme: degli assedianti vengono
da un paese lontano, e mandan le loro grida contro le città di Giuda'.
17 Si son
posti contro Gerusalemme da ogni lato, a guisa di guardie d'un campo,
perch'ella s'è ribellata contro di me, dice l'Eterno.
18 Il tuo
procedere e le tue azioni t'hanno attirato queste cose; quest'è il frutto della
tua malvagità; sì, è amaro; sì, è cosa che t'arriva al cuore.
19 Le mie
viscere! le mie viscere! Io sento un gran dolore! Oh le pareti del mio cuore!
Il mio cuore mi batte il petto! Io non posso tacermi; poiché, anima mia, tu odi
il suon della tromba, il grido di guerra.
20 S'annunzia
rovina sopra rovina, poiché tutto il paese è devastato. Le mie tende sono
distrutte ad un tratto, i miei padiglioni, in un attimo.
21 Fino a
quando vedrò la bandiera e udrò il suon della tromba?
22 Veramente
il mio popolo è stolto, non mi conosce; son de' figliuoli insensati, e non
hanno intelligenza; sono sapienti per fare il male; ma il bene non lo sanno
fare.
23 Io guardo
la terra, ed ecco è desolata e deserta; i cieli, e son senza luce.
24 Guardo i
monti, ed ecco tremano, e tutti i colli sono agitati.
25 Guardo, ed
ecco non c'è uomo, e tutti gli uccelli del cielo son volati via.
26 Guardo, ed
ecco il Carmelo è un deserto, e tutte le sue città sono abbattute dinanzi
all'Eterno, dinanzi all'ardente sua ira.
27 Poiché
così parla l'Eterno: Tutto il paese sarà desolato, ma io non lo finirò del
tutto.
28 A motivo
di questo, la terra fa cordoglio, e i cieli di sopra s'oscurano; perché io l'ho
detto, l'ho stabilito, e non me ne pento, e non mi ritratterò.
29 Al rumore
dei cavalieri e degli arceri tutte le città sono in fuga; tutti entrano nel
folto de' boschi, montano sulle rocce; tutte le città sono abbandonate, e non
v'è più alcun abitante.
30 E tu che
stai per esser devastata, che fai? Hai un bel vestirti di scarlatto, un bel
metterti i tuoi ornamenti d'oro, un bell'ingrandirti gli occhi col belletto!
Invano t'abbellisci; i tuoi amanti ti sprezzano, voglion la tua vita.
31 Poiché io
odo de' gridi come di donna ch'è nei dolori; un'angoscia come quella di donna
nel suo primo parto; è la voce della figliuola di Sion, che sospira ansimando e
stende le mani: `Ahi me lassa! che l'anima mia vien meno dinanzi agli
uccisori'.
Capitolo 5
1 Andate attorno per le vie di Gerusalemme, e guardate, e
informatevi, e cercate per le sue piazze se vi trovate un uomo, se ve n'è uno
solo che operi giustamente, che cerchi la fedeltà; e io perdonerò Gerusalemme.
2 Anche
quando dicono: `Com'è vero che l'Eterno vive', è certo che giurano il falso.
3 O
Eterno, gli occhi tuoi non cercano essi la fedeltà? Tu li colpisci, e quelli
non sentono nulla; tu li consumi, e quelli rifiutano di ricevere la correzione;
essi han reso il loro volto più duro della roccia, rifiutano di convertirsi.
4 Io
dicevo: `Questi non son che i miseri; sono insensati perché non conoscono la
via dell'Eterno, la legge del loro Dio;
5 io
andrò dai grandi e parlerò loro, perch'essi conoscono la via dell'Eterno, la
legge del loro Dio'; ma anch'essi tutti quanti hanno spezzato il giogo, hanno
rotto i legami.
6
Perciò il leone della foresta li uccide, il lupo del deserto li distrugge, il
leopardo sta in agguato presso le loro città; chiunque ne uscirà sarà sbranato,
perché le loro trasgressioni son numerose, le loro infedeltà sono aumentate.
7
Perché ti perdonerei io? I tuoi figliuoli m'hanno abbandonato, e giurano per
degli dèi che non esistono. Io li ho satollati ed essi si danno all'adulterio,
e s'affollano nelle case di prostituzione.
8 Sono
come tanti stalloni ben pasciuti ed ardenti; ognun d'essi nitrisce dietro la
moglie del prossimo.
9 Non
li punirei io per queste cose? dice l'Eterno; e l'anima mia non si
vendicherebbe d'una simile nazione?
10 Salite
sulle sue mura e distruggete, ma non la finite del tutto; portate via i suoi
tralci, perché non son dell'Eterno!
11 Poiché la
casa d'Israele e la casa di Giuda m'hanno tradito, dice l'Eterno.
12 Rinnegano
l'Eterno, e dicono: `Non esiste; nessun male ci verrà addosso, noi non vedremo
né spada né fame;
13 i profeti
non sono che vento, e nessuno parla in essi. Quel che minacciano sia fatto a
loro!'
14 Perciò
così parla l'Eterno, l'Iddio degli eserciti: Perché avete detto quelle parole,
ecco, io farò che la parola mia sia come fuoco nella tua bocca, che questo
popolo sia come legno, e che quel fuoco lo divori.
15 Ecco, io
faccio venire da lungi una nazione contro di voi, o casa d'Israele, dice
l'Eterno; una nazione valorosa, una nazione antica, una nazione della quale tu
non conosci la lingua e non intendi le parole.
16 Il suo
turcasso è un sepolcro aperto; tutti quanti son dei prodi.
17 Essa
divorerà le tue mèssi e il tuo pane, divorerà i tuoi figliuoli e le tue
figliuole, divorerà le tue pecore e i tuoi buoi, divorerà le tue vigne e i tuoi
fichi; abbatterà con la spada le tue città forti nelle quali confidi.
18 Ma anche
in quei giorni, dice l'Eterno, io non ti finirò del tutto.
19 E quando
direte: `Perché l'Eterno, il nostro Dio, ci ha egli fatto tutto questo?' tu
risponderai loro: `Come voi m'avete abbandonato e avete servito degli dèi
stranieri nel vostro paese, così servirete degli stranieri in un paese che non
è vostro'.
20 Annunziate
questo alla casa di Giacobbe, banditelo in Giuda, e dite:
21 Ascoltate
ora questo, o popolo stolto e senza cuore, che ha occhi e non vede, che ha
orecchi e non ode.
22 Non mi
temerete voi? dice l'Eterno; non temerete voi dinanzi a me che ho posto la rena
per limite al mare, barriera eterna, ch'esso non oltrepasserà mai? I suoi
flutti s'agitano, ma sono impotenti; muggono, ma non la sormontano.
23 Ma questo
popolo ha un cuore indocile e ribelle; si voltano indietro e se ne vanno.
24 Non dicono
in cuor loro: `Temiamo l'Eterno il nostro Dio, che dà la pioggia a suo tempo:
la pioggia della prima e dell'ultima stagione, che ci mantiene le settimane
fissate per la mietitura'.
25 Le vostre
iniquità hanno sconvolto queste cose, e i vostri peccati v'han privato del
benessere.
26 Poiché fra
il mio popolo si trovan degli empi che spiano, come uccellatori in agguato;
essi tendon tranelli, acchiappano uomini.
27 Come una
gabbia è piena d'uccelli, così le loro case son piene di frode; perciò diventan
grandi e s'arricchiscono.
28
Ingrassano, hanno il volto lucente, oltrepassano ogni limite di male. Non
difendono la causa, la causa dell'orfano, eppur prosperano; e non fanno
giustizia nei processi de' poveri.
29 E non
punirei io queste cose? dice l'Eterno; e l'anima mia non si vendicherebbe di
una simile nazione?
30 Cose
spaventevoli e orride si fanno nel paese:
31 i profeti
profetano bugiardamente; i sacerdoti governano agli ordini de' profeti; e il
mio popolo ha piacere che sia così. E che farete voi quando verrà la fine?
Capitolo 6
1 O figliuoli di Beniamino, cercate un rifugio lungi dal mezzo di
Gerusalemme, e sonate la tromba in Tekoa, e innalzate un segnale su Bethkerem!
perché dal settentrione s'avanza una calamità, una grande ruina.
2 La
bella, la voluttuosa figliuola di Sion io la distruggo!
3 Verso
di lei vengono de' pastori coi loro greggi; essi piantano le loro tende intorno
a lei; ognun d'essi bruca dal suo lato.
4
`Preparate l'attacco contro di lei; levatevi, saliamo in pien mezzodì!' `Guai a
noi! ché il giorno declina, e le ombre della sera s'allungano!'
5
`Levatevi, saliamo di notte, e distruggiamo i suoi palazzi!'
6
Poiché così parla l'Eterno degli eserciti: Abbattete i suoi alberi, ed elevate
un bastione contro Gerusalemme; quella è la città che dev'esser punita;
dovunque, in mezzo a lei, non v'è che oppressione.
7 Come
un pozzo fa scaturire le sue acque, così ella fa scaturire la sua malvagità; in
lei non si sente parlar che di violenza e di rovina; dinanzi a me stanno
continuamente sofferenze e piaghe.
8
Correggiti, o Gerusalemme, affinché l'anima mia non si alieni da te, e io non
faccia di te un deserto, una terra disabitata!
9 Così
parla l'Eterno degli eserciti: Il resto d'Israele sarà interamente racimolato come
una vigna; mettivi e rimettivi la mano, come fa il vendemmiatore sui tralci.
10 A chi
parlerò io, chi prenderò a testimonio perché m'ascolti? Ecco, l'orecchio loro è
incirconciso, ed essi sono incapaci di prestare attenzione; ecco, la parola
dell'Eterno è diventata per loro un obbrobrio, e non vi trovano più alcun
piacere.
11 Ma io son
pieno del furore dell'Eterno; sono stanco di contenermi. Rivèrsalo ad un tempo
sui bambini per la strada e sulle adunate dei giovani; poiché il marito e la
moglie, il vecchio e l'uomo carico d'anni saranno tutti presi.
12 Le loro
case saran passate ad altri; e così pure i loro campi e le loro mogli; poiché
io stenderò la mia mano sugli abitanti del paese, dice l'Eterno.
13 Perché dal
più piccolo al più grande, son tutti quanti avidi di guadagno; dal profeta al
sacerdote, tutti praticano la menzogna.
14 Essi
curano alla leggera la piaga del mio popolo; dicono: `Pace, pace', mentre pace
non v'è.
15 Saranno
confusi perché commettono delle abominazioni; non si vergognano affatto, non
sanno che cosa sia arrossire; perciò cadranno fra quelli che cadono; quand'io
li visiterò saranno rovesciati, dice l'Eterno.
16 Così dice
l'Eterno: Fermatevi sulle vie, e guardate, e domandate quali siano i sentieri
antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; e voi troverete
riposo alle anime vostre! Ma quelli rispondono: `Non c'incammineremo per essa!'
17 Io ho
posto presso a voi delle sentinelle: `State attenti al suon della tromba!' Ma
quelli rispondono: `Non staremo attenti'.
18 Perciò,
ascoltate, o nazioni! Sappiate, o assemblea de' popoli, quello che avverrà
loro.
19 Ascolta, o
terra! Ecco, io fo venire su questo popolo una calamità, frutto de' loro
pensieri; perché non hanno prestato attenzione alle mie parole; e quanto alla
mia legge, l'hanno rigettata.
20 Che
m'importa dell'incenso che viene da Seba, della canna odorosa che vien dal
paese lontano? I vostri olocausti non mi sono graditi, e i vostri sacrifizi non
mi piacciono.
21 Perciò
così parla l'Eterno: Ecco, io porrò dinanzi a questo popolo delle pietre
d'intoppo, nelle quali inciamperanno assieme padri e figliuoli, vicini ed
amici, e periranno.
22 Così parla
l'Eterno: Ecco, un popolo viene dal paese di settentrione, e una grande nazione
si muove dalle estremità della terra.
23 Essi
impugnano l'arco ed il dardo; son crudeli, non hanno pietà; la loro voce è come
il muggito del mare; montan cavalli; son pronti a combattere come un solo
guerriero, contro di te, o figliuola di Sion.
24 Noi ne
abbiamo udito la fama, e le nostre mani si sono infiacchite; l'angoscia ci
coglie, un dolore come di donna che partorisce.
25 Non uscite
nei campi, non camminate per le vie, perché la spada del nemico è là, e il
terrore d'ogn'intorno.
26 O
figliuola del mio popolo, cingiti d'un sacco, avvòltolati nella cenere, prendi
il lutto come per un figliuolo unico, fa' udire un amaro lamento, perché il
devastatore ci piomba addosso improvviso.
27 Io t'avevo
messo fra il mio popolo come un saggiatore di metalli, perché tu conoscessi e
saggiassi la loro via.
28 Essi son
tutti de' ribelli fra i ribelli, vanno attorno seminando calunnie, son rame e
ferro, son tutti dei corrotti.
29 Il mantice
soffia con forza, il piombo è consumato dal fuoco; invano si cerca di
raffinare, ché le scorie non si staccano.
30 Saranno
chiamati: argento di rifiuto, perché l'Eterno li ha rigettati.
Capitolo 7
1 La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno, dicendo:
2
Fermati alla porta della casa dell'Eterno, e quivi proclama questa parola:
Ascoltate la parola dell'Eterno, o voi tutti uomini di Giuda ch'entrate per
queste porte per prostrarvi dinanzi all'Eterno!
3 Così
parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Emendate le vostre vie e le
vostre opere, ed io vi farò dimorare in questo luogo.
4 Non
ponete la vostra fiducia in parole fallaci, dicendo: `Questo è il tempio
dell'Eterno, il tempio dell'Eterno, il tempio dell'Eterno!'
5 Ma se
emendate veramente le vostre vie e le vostre opere, se praticate sul serio la
giustizia gli uni verso gli altri,
6 se
non opprimete lo straniero, l'orfano e la vedova, se non spargete sangue
innocente in questo luogo e non andate per vostra sciagura dietro ad altri dèi,
7 io
altresì vi farò abitare in questo luogo, nel paese che ho dato ai vostri padri
in sempiterno.
8 Ecco,
voi mettete la vostra fiducia in parole fallaci, che non giovano a nulla.
9 Come!
Voi rubate, uccidete, commettete adulterî, giurate il falso, offrite profumi a
Baal, andate dietro ad altri dèi che prima non conoscevate,
10 e poi
venite a presentarvi davanti a me, in questa casa sulla quale è invocato il mio
nome, e dite: `Siamo salvi!' - e ciò per compiere tutte queste abominazioni?! È
ella forse, agli occhi vostri, una spelonca di ladroni
11 questa
casa sulla quale è invocato il mio nome? Ecco, tutto questo io l'ho veduto,
dice l'Eterno.
12 Andate
dunque al mio luogo ch'era a Silo, dove avevo da prima stanziato il mio nome, e
guardate come l'ho trattato, a motivo della malvagità del mio popolo d'Israele.
13 Ed ora,
poiché avete commesso tutte queste cose, dice l'Eterno, poiché v'ho parlato,
parlato fin dal mattino, e voi non avete dato ascolto, poiché v'ho chiamati e
voi non avete risposto,
14 io
tratterò questa casa, sulla quale è invocato il mio nome e nella quale riponete
la vostra fiducia, e il luogo che ho dato a voi e ai vostri padri, come ho
trattato Silo;
15 e vi
caccerò dal mio cospetto, come ho cacciato tutti i vostri fratelli, tutta la
progenie d'Efraim.
16 E tu non
intercedere per questo popolo, non innalzare per essi supplicazioni o
preghiere, e non insistere presso di me, perché non t'esaudirò.
17 Non vedi
tu quello che fanno nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme?
18 I
figliuoli raccolgon le legna, i padri accendono il fuoco, e le donne intridon
la pasta per far delle focacce alla regina del cielo e per far delle libazioni
ad altri dèi, per offendermi.
19 È proprio
me che offendono? dice l'Eterno; non offendon essi loro stessi, a loro propria
confusione?
20 Perciò
così parla il Signore, l'Eterno: Ecco, la mia ira, il mio furore, si riversa su
questo luogo, sugli uomini e sulle bestie, sugli alberi della campagna e sui
frutti della terra; essa consumerà ogni cosa e non si estinguerà.
21 Così parla
l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Aggiungete i vostri olocausti ai
vostri sacrifizi, e mangiatene la carne!
22 Poiché io
non parlai ai vostri padri e non diedi loro alcun comandamento, quando li
trassi fuori dal paese d'Egitto, intorno ad olocausti ed a sacrifizi;
23 ma questo
comandai loro: `Ascoltate la mia voce, e sarò il vostro Dio, e voi sarete il
mio popolo; camminate in tutte le vie ch'io vi prescrivo affinché siate
felici'.
24 Ma essi
non ascoltarono, non prestarono orecchio, ma camminarono seguendo i consigli e
la caparbietà del loro cuore malvagio, e invece di andare avanti si sono vòlti
indietro.
25 Dal giorno
che i vostri padri uscirono dal paese d'Egitto fino al dì d'oggi, io v'ho
mandato tutti i miei servi, i profeti, e ve l'ho mandati ogni giorno, fin dal
mattino;
26 ma essi
non m'hanno ascoltato, non hanno prestato orecchio; hanno fatto il collo duro;
si son condotti peggio de' loro padri.
27 Di' loro
tutte queste cose, ma essi non t'ascolteranno; chiamali, ma essi non ti
risponderanno.
28 Perciò
dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la voce dell'Eterno, del suo
Dio, e che non vuol accettare correzione; la fedeltà è perita, è venuta meno
nella loro bocca.
29 Ràditi la
chioma, e buttala via, e leva sulle alture un lamento, poiché l'Eterno rigetta
e abbandona la generazione ch'è divenuta oggetto della sua ira.
30 I
figliuoli di Giuda hanno fatto ciò ch'è male agli occhi miei, dice l'Eterno;
hanno collocato le loro abominazioni nella casa sulla quale è invocato il mio
nome, per contaminarla.
31 Hanno
edificato gli alti luoghi di Tofet, nella valle del figliuolo di Hinnom, per
bruciarvi nel fuoco i loro figliuoli e le loro figliuole: cosa che io non avevo
comandata, e che non m'era mai venuta in mente.
32 Perciò,
ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, che non si dirà più `Tofet' né `la valle
del figliuolo di Hinnom', ma `la valle del massacro', e, per mancanza di
spazio, si seppelliranno i morti a Tofet.
33 E i
cadaveri di questo popolo serviran di pasto agli uccelli del cielo e alle
bestie della terra; e non vi sarà alcuno che li scacci.
34 E farò
cessare nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme i gridi di gioia e
i gridi d'esultanza, il canto dello sposo e il canto della sposa, perché il
paese sarà una desolazione.
Capitolo 8
1 In quel tempo, dice l'Eterno, si trarranno dai loro sepolcri le
ossa dei re di Giuda, le ossa dei suoi principi, le ossa dei sacerdoti, le ossa
dei profeti, le ossa degli abitanti di Gerusalemme,
2 e le
si esporranno dinanzi al sole, dinanzi alla luna e dinanzi a tutto l'esercito
del cielo, i quali essi hanno amato, hanno servito, hanno seguito, hanno
consultato, e dinanzi ai quali si sono prostrati; non si raccoglieranno, non si
seppelliranno, ma saranno come letame sulla faccia della terra.
3 E la
morte sarà preferibile alla vita per tutto il residuo che rimarrà di questa
razza malvagia, in tutti i luoghi dove li avrò cacciati, dice l'Eterno degli
eserciti.
4 E tu
di' loro: Così parla l'Eterno: Se uno cade non si rialza forse? Se uno si svia,
non torna egli indietro?
5
Perché dunque questo popolo di Gerusalemme si svia egli d'uno sviamento
perpetuo? Essi persistono nella malafede, e rifiutano di convertirsi.
6 Io
sto attento ed ascolto: essi non parlano come dovrebbero; nessuno si pente
della sua malvagità e dice: `Che ho io fatto?' Ognuno riprende la sua corsa,
come il cavallo che si slancia alla battaglia.
7 Anche
la cicogna conosce nel cielo le sue stagioni; la tortora, la rondine e la gru
osservano il tempo quando debbon venire, ma il mio popolo non conosce quel che
l'Eterno ha ordinato.
8 Come
potete voi dire: `Noi siam savi e la legge dell'Eterno è con noi!' Sì certo, ma
la penna bugiarda degli scribi ne ha falsato il senso.
9 I
savi saranno confusi, saranno costernati, saranno presi; ecco, hanno rigettato
la parola dell'Eterno; che sapienza possono essi avere?
10 Perciò io
darò le loro mogli ad altri, e i loro campi a de' nuovi possessori; poiché dal
più piccolo al più grande, son tutti avidi di guadagno; dal profeta al
sacerdote, tutti praticano la menzogna.
11 Essi
curano alla leggera la piaga del mio popolo; dicono: `Pace, pace', mentre pace
non v'è.
12 Essi
saranno confusi perché commettono delle abominazioni; non si vergognano
affatto, non sanno che cosa sia arrossire; perciò cadranno fra quelli che
cadono; quand'io li visiterò saranno rovesciati, dice l'Eterno.
13 Certo io
li sterminerò, dice l'Eterno. Non v'è più uva sulla vite, non più fichi sul
fico, e le foglie sono appassite! Io ho dato loro de' nemici che passeranno sui
loro corpi.
14 `Perché ce
ne stiamo qui seduti? Adunatevi ed entriamo nelle città forti, per quivi
perire! Poiché l'Eterno, il nostro Dio, ci condanna a perire, ci fa bere delle
acque avvelenate, perché abbiam peccato contro l'Eterno.
15 Noi
aspettavamo la pace, ma nessun bene giunge; aspettavamo un tempo di guarigione,
ed ecco il terrore!'
16 S'ode da
Dan lo sbuffare de' suoi cavalli; al rumore del nitrito de' suoi destrieri,
trema tutto il paese; poiché vengono, divorano il paese e tutto ciò che
contiene, la città e i suoi abitanti.
17 Poiché,
ecco, io mando contro di voi de' serpenti, degli aspidi, contro i quali non v'è
incantagione che valga; e vi morderanno, dice l'Eterno.
18 Ove trovar
conforto nel mio dolore? Il cuore mi langue in seno.
19 Ecco il
grido d'angoscia della figliuola del mio popolo da terra lontana: `L'Eterno non
è egli più in Sion? Il suo re non è egli più in mezzo a lei?' `Perché m'hanno
provocato ad ira con le loro immagini scolpite e con vanità straniere?'
20 `La mèsse
è passata, l'estate è finita, e noi non siamo salvati'.
21 Per la
piaga della figliuola del mio popolo io son tutto affranto; sono in lutto, sono
in preda alla costernazione.
22 Non v'è
egli balsamo in Galaad? Non v'è egli colà alcun medico? Perché dunque la piaga
della figliuola del mio popolo non è stata medicata?
Capitolo 9
1 Oh fosse pur la mia testa mutata in acqua, e fosser gli occhi miei
una fonte di lacrime! Io piangerei giorno e notte gli uccisi della figliuola
del mio popolo!
2 Oh se
avessi nel deserto un rifugio da viandanti! Io abbandonerei il mio popolo e me
n'andrei lungi da costoro, perché son tutti adulteri, un'adunata di traditori.
3
Tendono la lingua, ch'è il loro arco, per scoccar menzogne; son diventati
potenti nel paese, ma non per agir con fedeltà; poiché procedono di malvagità
in malvagità, e non conoscono me, dice l'Eterno.
4 Si
guardi ciascuno dal suo amico, e nessuno si fidi del suo fratello; poiché ogni
fratello non fa che ingannare, ed ogni amico va spargendo calunnie.
5 L'uno
gabba l'altro, e non dice la verità, esercitano la loro lingua a mentire,
s'affannano a fare il male.
6 La
tua dimora è la malafede; ed è per malafede che costoro rifiutano di
conoscermi, dice l'Eterno.
7
Perciò, così parla l'Eterno degli eserciti: Ecco, io li fonderò nel crogiuolo
per saggiarli; poiché che altro farei riguardo alla figliuola del mio popolo?
8 La
loro lingua è un dardo micidiale; essa non dice che menzogne; con la bocca
ognuno parla di pace al suo prossimo, ma nel cuore gli tende insidie.
9 Non
li punirei io per queste cose? dice l'Eterno; e l'anima mia non si
vendicherebbe d'una simile nazione?
10 Io vo'
dare in pianto ed in gemito, per i monti, e vo' dare in lamento per i pascoli
del deserto, perché son arsi, talché niuno più vi passa, e non vi s'ode più
voce di bestiame; gli uccelli del cielo e le bestie sono fuggite, sono
scomparse.
11 Io ridurrò
Gerusalemme in un monte di ruine, in un ricetto di sciacalli; e farò delle
città di Giuda una desolazione senza abitanti.
12 Chi è il
savio che capisca queste cose? Chi è colui al quale la bocca dell'Eterno ha
parlato perché ei ne dia l'annunzio? Perché il paese è egli distrutto, desolato
come un deserto talché niuno vi passa?
13 L'Eterno
risponde: Perché costoro hanno abbandonato la mia legge ch'io avevo loro posta
dinanzi, e non hanno dato ascolto alla mia voce, e non l'hanno seguita nella
lor condotta,
14 ma han
seguito la caparbietà del cuor loro, e sono andati dietro ai Baali, come i loro
padri insegnarono loro.
15 Perciò,
così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Ecco, io farò mangiar
dell'assenzio a questo popolo, e gli farò bere dell'acqua avvelenata.
16 Io li
disperderò fra le nazioni, che né loro né i loro padri han conosciuto; e
manderò dietro a loro la spada, finché io li abbia consumati.
17 Così parla
l'Eterno degli eserciti: Pensate a chiamare delle piagnone, e ch'esse vengano!
Mandate a cercare le più avvedute e ch'esse vengano
18 e
s'affrettino a fare un lamento su noi, sì che i nostri occhi si struggano in
lacrime, e l'acqua fluisca dalle nostre palpebre.
19 Poiché una
voce di lamento si fa udire da Sion: `Come siamo devastati! Siamo coperti di
confusione, perché dobbiamo abbandonare il paese, ora che hanno abbattuto le
nostre dimore'.
20 Donne,
ascoltate la parola dell'Eterno, e i vostri orecchi ricevan la parola della sua
bocca! Insegnate alle vostre figliuole de' lamenti, e ognuna insegni alla sua
compagna de' canti funebri!
21 Poiché la
morte è salita per le nostre finestre, è entrata nei nostri palazzi per far
sparire i bambini dalle strade e i giovani dalle piazze.
22 Di': Così
parla l'Eterno: I cadaveri degli uomini giaceranno come letame sull'aperta
campagna, come una mannella che il mietitore si lascia dietro, e che nessuno
raccoglie.
23 Così parla
l'Eterno: Il savio non si glorî della sua saviezza, il forte non si glorî della
sua forza, il ricco non si glorî della sua ricchezza;
24 ma chi si
gloria si glorî di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono l'Eterno,
che esercita la benignità, il diritto e la giustizia sulla terra; perché di
queste cose mi compiaccio, dice l'Eterno.
25 Ecco, i
giorni vengono, dice l'Eterno, ch'io punirò tutti i circoncisi che sono
incirconcisi:
26 l'Egitto,
Giuda, Edom, i figliuoli di Ammon, Moab, e tutti quelli che si tagliano i canti
della barba, e abitano nel deserto; poiché tutte le nazioni sono incirconcise,
e tutta la casa d'Israele è incirconcisa di cuore.
Capitolo 10
1 Ascoltate la parola che l'Eterno vi rivolge, o casa d'Israele!
2 Così
parla l'Eterno: Non imparate a camminare nella via delle nazioni, e non abbiate
paura de' segni del cielo, perché sono le nazioni quelle che ne hanno paura.
3
Poiché i costumi dei popoli sono vanità; giacché si taglia un albero nella
foresta e le mani dell'operaio lo lavorano con l'ascia;
4 lo si
adorna d'argento e d'oro, lo si fissa con chiodi e coi martelli perché non si
muova.
5
Cotesti dèi son come pali in un orto di cocomeri, e non parlano; bisogna
portarli, perché non posson camminare. Non li temete! perché non possono fare
alcun male, e non è in loro potere di far del bene.
6 Non
v'è alcuno pari a te, o Eterno; tu sei grande, e grande in potenza è il tuo
nome.
7 Chi
non ti temerebbe, o re delle nazioni? Poiché questo t'è dovuto; giacché fra
tutti i savi delle nazioni e in tutti i loro regni non v'è alcuno pari a te.
8 Ma
costoro tutti insieme sono stupidi e insensati; non è che una dottrina di
vanità; non è altro che legno;
9
argento battuto in lastre portato da Tarsis, oro venuto da Ufaz, opera di
scultore e di man d'orefice; son vestiti di porpora e di scarlatto, son tutti
lavoro d'abili artefici.
10 Ma
l'Eterno è il vero Dio, egli è l'Iddio vivente, e il re eterno; per l'ira sua
trema la terra, e le nazioni non posson reggere dinanzi al suo sdegno.
11 Così
direte loro: `Gli dèi che non han fatto i cieli e la terra, scompariranno di
sulla terra e di sotto il cielo'.
12 Egli, con
la sua potenza, ha fatto la terra; con la sua sapienza ha stabilito fermamente
il mondo; con la sua intelligenza ha disteso i cieli.
13 Quando fa
udire la sua voce v'è un rumor d'acque nel cielo; ei fa salire i vapori dalle
estremità della terra, fa guizzare i lampi per la pioggia e trae il vento dai
suoi serbatoi;
14 ogni uomo
allora diventa stupido, privo di conoscenza; ogni orafo ha vergogna delle sue
immagini scolpite; perché le sue immagini fuse sono una menzogna, e non v'è
soffio vitale in loro.
15 Sono
vanità, lavoro d'inganno; nel giorno del castigo, periranno.
16 A loro non
somiglia Colui ch'è la parte di Giacobbe; perché Egli è quel che ha formato
tutte le cose, e Israele è la tribù della sua eredità. Il suo nome è l'Eterno
degli eserciti.
17 Raccogli
da terra il tuo bagaglio, o tu che sei cinta d'assedio!
18 Poiché
così parla l'Eterno: Ecco, questa volta io lancerò lontano gli abitanti del
paese, e li stringerò da presso affinché non isfuggano.
19 Guai a me
a motivo della mia ferita! La mia piaga è dolorosa; ma io ho detto: `Questo è
il mio male, e lo devo sopportare'.
20 Le mie
tende son guaste, e tutto il mio cordame è rotto; i miei figliuoli sono andati
lungi da me e non sono più; non v'è più alcuno che stenda la mia tenda, che
drizzi i miei padiglioni.
21 Perché i
pastori sono stati stupidi, e non hanno cercato l'Eterno; perciò non hanno
prosperato, e tutto il loro gregge è stato disperso.
22 Ecco, un
rumore giunge, un gran tumulto arriva dal paese del settentrione, per ridurre
le città di Giuda in desolazione, in un ricetto di sciacalli.
23 O Eterno,
io so che la via dell'uomo non è in suo potere, e che non è in poter dell'uomo
che cammina il dirigere i suoi passi.
24 O Eterno,
correggimi, ma con giusta misura; non nella tua ira, che tu non abbia a ridurmi
a poca cosa!
25 Riversa la
tua ira sulle nazioni che non ti conoscono, e sui popoli che non invocano il
tuo nome; poiché hanno divorato Giacobbe; sì, lo hanno divorato, l'han
consumato, han desolato la sua dimora.
Capitolo 11
1 La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno, in questi
termini:
2
`Ascoltate le parole di questo patto, e parlate agli uomini di Giuda e agli
abitanti di Gerusalemme!
3 Di'
loro: - Così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele: Maledetto l'uomo che non
ascolta le parole di questo patto,
4 che
io comandai ai vostri padri il giorno che li feci uscire dal paese d'Egitto,
dalla fornace di ferro, dicendo: Ascoltate la mia voce e fate tutto quello che
vi comanderò, e voi sarete mio popolo e io sarò vostro Dio,
5
affinché io possa mantenere il giuramento che feci ai vostri padri, di dar loro
un paese dove scorre il latte e il miele, come oggi vedete ch'esso è'. Allora
io risposi: `Amen, o Eterno!'
6
L'Eterno mi disse: `Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda e per le
strade di Gerusalemme, dicendo: - Ascoltate le parole di questo patto, e
mettetele ad effetto!
7
Poiché io ho scongiurato i vostri padri dal giorno che li trassi fuori dal
paese d'Egitto fino a questo giorno, li ho scongiurati fin dal mattino,
dicendo: - Ascoltate la mia voce! -
8 Ma
essi non l'hanno ascoltata, non hanno prestato orecchio, e hanno camminato,
seguendo ciascuno la caparbietà del loro cuore malvagio; perciò io ho fatto
venir su loro tutto quello che avevo detto in quel patto che io avevo comandato
loro d'osservare, e ch'essi non hanno osservato'.
9 Poi
l'Eterno mi disse: `Esiste una congiura fra gli uomini di Giuda e fra gli
abitanti di Gerusalemme.
10 Son
tornati alle iniquità dei loro padri antichi, i quali ricusarono di ascoltare
le mie parole; e sono andati anch'essi dietro ad altri dèi, per servirli; la
casa d'Israele e la casa di Giuda hanno rotto il patto, che io avevo fatto coi
loro padri.
11 Perciò,
così parla l'Eterno: - Ecco, io faccio venir su loro una calamità, alla quale
non potranno sfuggire. Essi grideranno a me, ma io non li ascolterò.
12 Allora le
città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme andranno a gridare agli dèi ai
quali offron profumi; ma essi non li salveranno, nel tempo della calamità!
13 Poiché, o
Giuda, tu hai tanti dèi quante sono le tue città; e quante sono le strade di
Gerusalemme, tanti altari avete eretti all'infamia, altari per offrir profumi a
Baal.
14 E tu non
pregare per questo popolo, non ti mettere a gridare né a far supplicazioni per
loro; perché io non li esaudirò quando grideranno a me a motivo della calamità
che li avrà colpiti.
15 Che ha da
fare l'amato mio nella mia casa? Delle scelleratezze? Forse che dei voti e
della carne consacrata allontaneranno da te la calamità perché tu possa
rallegrarti?
16 L'Eterno
t'aveva chiamato `Ulivo verdeggiante, adorno di bei frutti'. Al rumore di un
gran tumulto, egli v'appicca il fuoco, e i rami ne sono infranti.
17 L'Eterno
degli eserciti che t'avea piantato pronunzia del male contro di te, a motivo
della malvagità commessa a loro danno dalla casa d'Israele e dalla casa di
Giuda allorché m'hanno provocato ad ira, offrendo profumi a Baal'.
18 L'Eterno
me l'ha fatto sapere, ed io l'ho saputo; allora tu m'hai mostrato le loro
azioni.
19 Io ero
come un docile agnello che si mena al macello; io non sapevo che ordissero
macchinazioni contro di me dicendo: - `Distruggiamo l'albero col suo frutto e
sterminiamolo dalla terra de' viventi; affinché il suo nome non sia più
ricordato'. -
20 Ma, o
Eterno degli eserciti, giusto giudice, che scruti le reni ed il cuore, io vedrò
la tua vendetta su di loro, poiché a te io rimetto la mia causa.
21 Perciò,
così parla l'Eterno riguardo a que' di Anatoth, che cercan la tua vita e
dicono: `Non profetare nel nome dell'Eterno, se non vuoi morire per le nostre
mani';
22 perciò,
così parla l'Eterno degli eserciti: Ecco, io sto per punirli; i giovani morranno
per la spada, i loro figliuoli e le loro figliuole morranno di fame;
23 e non
resterà di loro alcun residuo; poiché io farò venire la calamità su quei
d'Anatoth, l'anno in cui li visiterò.
Capitolo 12
1 Tu sei giusto, o Eterno, quand'io contendo teco; nondimeno io
proporrò le mie ragioni: Perché prospera la via degli empi? Perché son tutti a
loro agio quelli che procedono perfidamente?
2 Tu li
hai piantati, essi hanno messo radice, crescono, ed anche portano frutto; tu
sei vicino alla loro bocca, ma lontano dal loro interiore.
3 E tu,
o Eterno, tu mi conosci, tu mi vedi, tu provi qual sia il mio cuore verso di
te. Trascinali al macello come pecore, e preparali per il giorno del massacro!
4 Fino
a quando farà cordoglio il paese, e si seccherà l'erba di tutta la campagna?
Per la malvagità degli abitanti, le bestie e gli uccelli sono sterminati.
Poiché quelli dicono: `Egli non vedrà la nostra fine'.
5 - Se,
correndo con de' pedoni, questi ti stancano, come potrai lottare coi cavalli? E
se non ti senti al sicuro che in terra di pace, come farai quando il Giordano
sarà gonfio?
6
Perché perfino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre ti tradiscono; anch'essi
ti gridan dietro a piena voce; non li credere quando ti diranno delle buone
parole.
7 Io ho
lasciato la mia casa, ho abbandonato la mia eredità; ho dato quello che l'anima
mia ha di più caro, nelle mani de' suoi nemici.
8 La
mia eredità è divenuta per me come un leone nella foresta; ha mandato contro di
me il suo ruggito; perciò io l'ho odiata.
9 La
mia eredità è stata per me come l'uccello rapace screziato; gli uccelli rapaci
si gettan contro di lei da ogni parte. Andate, radunate tutte le bestie della
campagna, fatele venire a divorare!
10 Molti
pastori guastano la mia vigna, calpestano la porzione che m'è toccata, riducono
la mia deliziosa porzione in un deserto desolato.
11 La
riducono in una desolazione; e, tutta desolata, fa cordoglio dinanzi a me;
tutto il paese è desolato, perché nessuno lo prende a cuore.
12 Su tutte
le alture del deserto giungono devastatori, perché la spada dell'Eterno divora
il paese da un'estremità all'altra; nessuna carne ha pace.
13 Han
seminato grano, e raccolgono spine; si sono affannati senz'alcun profitto.
Vergognatevi di ciò che raccogliete a motivo dell'ardente ira dell'Eterno!
14 Così parla
l'Eterno contro tutti i miei malvagi vicini, che toccano l'eredità ch'io ho
data a possedere al mio popolo d'Israele: Ecco, io li svellerò dal loro paese,
svellerò la casa di Giuda di fra loro;
15 ma, dopo
che li avrò divelti, avrò di nuovo compassione di loro, e li ricondurrò
ciascuno nella sua eredità, ciascuno nel suo paese.
16 E se pure
imparano le vie del mio popolo e a giurare per il mio nome dicendo: `l'Eterno
vive', come hanno insegnato al mio popolo a giurare per Baal, saranno
saldamente stabiliti in mezzo al mio popolo.
17 Ma, se non
danno ascolto, io svellerò quella nazione; la svellerò e la distruggerò, dice
l'Eterno.
Capitolo 13
1 Così mi ha detto l'Eterno: `Va', comprati una cintura di lino,
mettitela sui fianchi, ma non la porre nell'acqua'.
2 Così
io comprai la cintura, secondo la parola dell'Eterno, e me la misi sui fianchi.
3 E la
parola dell'Eterno mi fu indirizzata per la seconda volta, in questi termini:
4
`Prendi la cintura che hai comprata e che hai sui fianchi; va' verso l'Eufrate,
e quivi nascondila nella fessura d'una roccia'.
5 E io
andai, e la nascosi presso l'Eufrate, come l'Eterno mi aveva comandato.
6 Dopo
molti giorni l'Eterno mi disse: `Lèvati, va' verso l'Eufrate, e togli di là la
cintura, che io t'avevo comandato di nascondervi'.
7 E io
andai verso l'Eufrate, e scavai, e tolsi la cintura dal luogo dove l'avevo
nascosta; ed ecco, la cintura era guasta, e non era più buona a nulla.
8
Allora la parola dell'Eterno mi fu rivolta in questi termini:
9 Così
parla l'Eterno: `In questo modo io distruggerò l'orgoglio di Giuda e il grande
orgoglio di Gerusalemme,
10 di questo
popolo malvagio che ricusa di ascoltare le mie parole, che cammina seguendo la
caparbietà del suo cuore, e va dietro ad altri dèi per servirli e per
prostrarsi dinanzi a loro; esso diventerà come questa cintura, che non è più
buona a nulla.
11 Poiché,
come la cintura aderisce ai fianchi dell'uomo, così io avevo strettamente unita
a me tutta la casa d'Israele e tutta la casa di Giuda, dice l'Eterno, perché
fossero mio popolo, mia fama, mia lode, mia gloria; ma essi non han voluto dare
ascolto.
12 Tu dirai
dunque loro questa parola: Così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele: `Ogni vaso
sarà riempito di vino'; e quando essi ti diranno: `Non lo sappiamo noi che ogni
vaso si riempie di vino?'
13 Allora tu
di' loro: Così parla l'Eterno: Ecco, io empirò d'ebbrezza tutti gli abitanti di
questo paese, i re che seggono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti, e tutti
gli abitanti di Gerusalemme.
14 Li
sbatterò l'uno contro l'altro, padri e figli assieme, dice l'Eterno; io non
risparmierò alcuno; nessuna pietà, nessuna compassione, m'impedirà di
distruggerli.
15 Ascoltate,
porgete orecchio! non insuperbite, perché l'Eterno parla.
16 Date
gloria all'Eterno, al vostro Dio, prima ch'ei faccia venir le tenebre, e prima
che i vostri piedi inciampino sui monti avvolti nel crepuscolo, e voi
aspettiate la luce ed egli ne faccia un'ombra di morte, e la muti in oscurità profonda.
17 Ma se voi
non date ascolto, l'anima mia piangerà in segreto, a motivo del vostro
orgoglio, gli occhi miei piangeranno dirottamente, si scioglieranno in lacrime,
perché il gregge dell'Eterno sarà menato in cattività.
18 Di' al re
e alla regina: `Sedetevi in terra! perché la vostra gloriosa corona vi cade di
testa'.
19 Le città
del mezzogiorno sono chiuse, e non v'è più chi le apra; tutto Giuda è menato in
cattività, è menato in esilio tutto quanto.
20 Alzate gli
occhi, e guardate quelli che vengono dal settentrione; dov'è il gregge, il
magnifico gregge, che t'era stato dato?
21 Che dirai
tu quand'Egli ti punirà? Ma tu stessa hai insegnato ai tuoi amici a dominar su
te. Non ti piglieranno i dolori, come piglian la donna che sta per partorire?
22 E se tu
dici in cuor tuo: `Perché m'avvengon queste cose?' Per la grandezza della tua
iniquità i lembi della tua veste ti son rimboccati, e i tuoi calcagni sono
violentemente scoperti.
23 Un moro
può egli mutar la sua pelle o un leopardo le sue macchie? Allora anche voi,
abituati come siete a fare il male, potrete fare il bene.
24 E io li
disperderò, come stoppia portata via dal vento del deserto.
25 È questa
la tua sorte, la parte ch'io ti misuro, dice l'Eterno, perché tu m'hai
dimenticato, e hai riposto la tua fiducia nella menzogna.
26 E io pure
ti rovescerò i lembi della veste sul viso, sì che si vegga la tua vergogna.
27 Io ho
visto le tue abominazioni, i tuoi adulterî, i tuoi nitriti, l'infamia della tua
prostituzione sulle colline e per i campi. Guai a te, o Gerusalemme! Quando
avverrà mai che tu ti purifichi?'
Capitolo 14
1 La parola dell'Eterno che fu rivolta a Geremia in occasione della
siccità.
2 Giuda
è in lutto, e le assemblee delle sue porte languiscono, giacciono per terra in
abito lugubre; il grido di Gerusalemme sale al cielo.
3 I
nobili fra loro mandano i piccoli a cercar dell'acqua; e questi vanno alle
cisterne, non trovano acqua, e tornano coi loro vasi vuoti; sono pieni di
vergogna, di confusione, e si coprono il capo.
4 Il
suolo è costernato perché non v'è stata pioggia nel paese; i lavoratori sono
pieni di confusione e si cuoprono il capo.
5
Perfino la cerva nella campagna figlia, e abbandona il suo parto perché non v'è
erba;
6 e gli
onagri si fermano sulle alture, aspirano l'aria come gli sciacalli; i loro
occhi sono spenti, perché non c'è verdura.
7 O
Eterno, se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, opera per amor del
tuo nome; poiché le nostre infedeltà son molte; noi abbiam peccato contro di
te.
8 O speranza
d'Israele, suo salvatore in tempo di distretta, perché saresti nel paese come
un forestiero, come un viandante che vi si ferma per passarvi la notte?
9
Perché saresti come un uomo sopraffatto, come un prode che non può salvare?
Eppure, o Eterno, tu sei in mezzo a noi, e il tuo nome è invocato su noi; non
ci abbandonare!
10 Così parla
l'Eterno a questo popolo: Essi amano andar vagando; non trattengono i loro
piedi; perciò l'Eterno non li gradisce, si ricorda ora della loro iniquità, e
punisce i loro peccati.
11 E l'Eterno
mi disse: `Non pregare per il bene di questo popolo.
12 Se
digiunano, non ascolterò il loro grido; se fanno degli olocausti e delle
offerte, non li gradirò; anzi io sto per consumarli con la spada, con la fame,
con la peste'.
13 Allora io
dissi: `Ah, Signore, Eterno! ecco, i profeti dicon loro: - Voi non vedrete la
spada, né avrete mai la fame; ma io vi darò una pace sicura in questo luogo'. -
14 E l'Eterno
mi disse: `Que' profeti profetizzano menzogne nel mio nome; io non li ho mandati,
non ho dato loro alcun ordine, e non ho parlato loro; le profezie che vi fanno
sono visioni menzognere, divinazioni, vanità, imposture del loro proprio cuore.
15 Perciò
così parla l'Eterno riguardo ai profeti che profetano nel mio nome benché io non
li abbia mandati, e dicono: - Non vi sarà né spada né fame in questo paese; -
que' profeti saranno consumati dalla spada e dalla fame;
16 e quelli
ai quali essi profetizzano saranno gettati per le vie di Gerusalemme morti di
fame e di spada, essi, le loro mogli, e i loro figliuoli e le loro figliuole,
né vi sarà chi dia loro sepoltura; e riverserò su loro la loro malvagità'.
17 Di' loro
dunque questa parola: Struggansi gli occhi miei in lacrime giorno e notte,
senza posa; poiché la vergine figliuola del mio popolo è stata fiaccata in modo
straziante, ha ricevuto un colpo tremendo.
18 Se esco
per i campi, ecco degli uccisi per la spada; se entro in città, ecco i
languenti per fame; perfino il profeta, perfino il sacerdote vanno a mendicare
in un paese che non conoscono.
19 Hai tu
dunque reietto Giuda? Ha l'anima tua preso in disgusto Sion? Perché ci colpisci
senza che ci sia guarigione per noi? Noi aspettavamo la pace, ma nessun bene
giunge; aspettavamo un tempo di guarigione, ed ecco il terrore.
20 O Eterno,
noi riconosciamo la nostra malvagità, l'iniquità dei nostri padri; poiché noi
abbiam peccato contro di te.
21 Per amor
del tuo nome, non disdegnare, non disonorare il trono della tua gloria;
ricordati del tuo patto con noi; non lo annullare!
22 Fra
gl'idoli vani delle genti, ve n'ha egli che possan far piovere? O è forse il
cielo che dà gli acquazzoni? Non sei tu, o Eterno, tu, l'Iddio nostro? Perciò
noi speriamo in te, poiché tu hai fatto tutte queste cose.
Capitolo 15
1 Ma l'Eterno mi disse: `Quand'anche Mosè e Samuele si presentassero
davanti a me, l'anima mia non si piegherebbe verso questo popolo; caccialo via
dalla mia presenza, e ch'ei se ne vada!
2 E se
pur ti dicono: - Dove ce ne andremo? tu risponderai loro: - Così dice l'Eterno:
Alla morte, i destinati alla morte; alla spada, i destinati alla spada; alla
fame, i destinati alla fame; alla cattività, i destinati alla cattività.
3 Io
manderò contro di loro quattro specie di flagelli, dice l'Eterno: la spada, per
ucciderli; i cani, per trascinarli; gli uccelli del cielo e le bestie della
terra, per divorarli e per distruggerli.
4 E
farò sì che saranno agitati per tutti i regni della terra, a cagione di
Manasse, figliuolo di Ezechia, re di Giuda, e di tutto quello ch'egli ha fatto
in Gerusalemme.
5
Poiché chi avrebbe pietà di te, o Gerusalemme? Chi ti compiangerebbe? Chi
s'incomoderebbe per domandarti come stai?
6 Tu
m'hai respinto, dice l'Eterno; ti sei tirata indietro; perciò io stendo la mano
contro di te, e ti distruggo; sono stanco di pentirmi.
7 Io ti
ventolo col ventilabro alle porte del paese, privo di figli il mio popolo, e lo
faccio perire, poiché non si converte dalle sue vie.
8 Le
sue vedove son più numerose della rena del mare; io faccio venire contro di
loro, contro la madre de' giovani, un nemico che devasta in pien mezzodì;
faccio piombar su lei, a un tratto, angoscia e terrore.
9 Colei
che avea partorito sette figliuoli è languente, esala lo spirito; il suo sole
tramonta mentr'è giorno ancora; è coperta di vergogna, di confusione; e il
rimanente di loro io lo do in balìa della spada de' loro nemici, dice
l'Eterno'.
10 Me
infelice! o madre mia, poiché m'hai fatto nascere uomo di lite e di contesa per
tutto il paese! Io non do né prendo in imprestito, e nondimeno tutti mi
maledicono.
11 L'Eterno
dice: Per certo, io ti riserbo un avvenire felice; io farò che il nemico ti
rivolga supplicazioni nel tempo dell'avversità, nel tempo dell'angoscia.
12 Il ferro
potrà esso spezzare il ferro del settentrione ed il rame?
13 Le tue
facoltà e i tuoi tesori io li darò gratuitamente come preda, a cagione di tutti
i tuoi peccati, e dentro tutti i tuoi confini.
14 E li farò
passare coi tuoi nemici in un paese che non conosci; perché un fuoco s'è acceso
nella mia ira, che arderà contro di voi.
15 Tu sai
tutto, o Eterno; ricordati di me, visitami, e vendicami de' miei persecutori;
nella tua longanimità, non mi portar via! riconosci che per amor tuo io porto
l'obbrobrio.
16 Tosto che
ho trovato le tue parole, io le ho divorate; e le tue parole sono state la mia
gioia, l'allegrezza del mio cuore, perché il tuo nome è invocato su me, o
Eterno, Dio degli eserciti.
17 Io non mi
son seduto nell'assemblea di quelli che ridono, e non mi son rallegrato, ma per
cagion della tua mano mi son seduto solitario, perché tu mi riempivi
d'indignazione.
18 Perché il
mio dolore è desso perpetuo, e la mia piaga, incurabile, ricusa di guarire?
Vuoi tu essere per me come una sorgente fallace, come un'acqua che non dura?
19 Perciò,
così parla l'Eterno: Se tu torni a me, io ti ricondurrò, e tu ti terrai dinanzi
a me; e se tu separi ciò ch'è prezioso da ciò ch'è vile, tu sarai come la mia
bocca; ritorneranno essi a te, ma tu non tornerai a loro.
20 Io ti farò
essere per questo popolo un forte muro di rame; essi combatteranno contro di
te, ma non potranno vincerti, perché io sarò teco per salvarti e per liberarti,
dice l Eterno.
21 E ti
libererò dalla mano de' malvagi, e ti redimerò dalla mano de' violenti.
Capitolo 16
1 La parola dell'Eterno mi fu rivolta in questi termini:
2 Non
ti prender moglie e non aver figliuoli né figliuole in questo luogo.
3
Poiché così parla l'Eterno riguardo ai figliuoli e alle figliuole che nascono
in questo paese, e alle madri che li partoriscono, e ai padri che li generano
in questo paese:
4 Essi
morranno consunti dalle malattie, non saranno rimpianti, e non avranno
sepoltura; serviranno di letame sulla faccia del suolo; saranno consumati dalla
spada e dalla fame, e i loro cadaveri saran pasto agli uccelli del cielo, e alle
bestie della terra.
5
Poiché così parla l'Eterno: Non entrare nella casa del lutto, non andare a far
cordoglio con loro né a compiangerli, perché, dice l'Eterno, io ho ritirato da
questo popolo la mia pace, la mia benignità, la mia compassione.
6 Grandi
e piccoli morranno in questo paese; non avranno sepoltura, non si farà
cordoglio per loro, nessuno si farà incisioni addosso o si raderà per loro;
7 non
si romperà per loro il pane del lutto per consolarli d'un morto, e non si
offrirà loro a bere la coppa della consolazione per un padre o per una madre.
8
Parimente non entrare in alcuna casa di convito per sederti con loro a mangiare
ed a bere.
9
Poiché così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Ecco, io farò
cessare in questo luogo, davanti ai vostri occhi, ai giorni vostri, il grido di
gioia, il grido d'allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa.
10 E avverrà
che quando tu annunzierai a questo popolo tutte queste cose, essi ti diranno: -
Perché l'Eterno ha egli pronunziato contro di noi tutta questa grande calamità?
Qual è la nostra iniquità? Qual è il peccato che abbiam commesso contro
l'Eterno, il nostro Dio? -
11 Allora tu
risponderai loro: `Perché i vostri padri m'hanno abbandonato, dice l'Eterno,
sono andati dietro ad altri dèi, li hanno serviti e si son prostrati dinanzi a
loro, hanno abbandonato me e non hanno osservato la mia legge.
12 E voi
avete fatto anche peggio de' vostri padri; perché, ecco, ciascuno cammina
seguendo la caparbietà del suo cuore malvagio, per non dare ascolto a me;
13 perciò io
vi caccerò da questo paese in un paese che né voi né i vostri padri avete
conosciuto; e quivi servirete giorno e notte ad altri dèi, perché io non vi
farò grazia di sorta'.
14 Perciò,
ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, che non si dirà più: `L'Eterno è
vivente, egli che trasse i figliuoli d'Israele fuori del paese d'Egitto',
15 ma:
`L'Eterno è vivente, egli che ha tratto i figliuoli d'Israele fuori del paese
del settentrione e di tutti gli altri paesi ne' quali egli li aveva cacciati';
e io li ricondurrò nel loro paese, che avevo dato ai loro padri.
16 Ecco, io
mando gran numero di pescatori a pescarli, dice l'Eterno; e poi, manderò gran
numero di cacciatori a dar loro la caccia sopra ogni monte, sopra ogni collina
e nelle fessure delle rocce.
17 Poiché i
miei occhi sono su tutte le loro vie; esse non sono nascoste d'innanzi alla mia
faccia, e la loro iniquità non rimane occulta agli occhi miei.
18 E prima
darò loro al doppio la retribuzione della loro iniquità e del loro peccato,
perché hanno profanato il mio paese, con quei cadaveri che sono i loro idoli
esecrandi, ed hanno empito la mia eredità delle loro abominazioni.
19 O Eterno,
mia forza, mia fortezza, e mio rifugio nel giorno della distretta! A te verranno
le nazioni dalle estremità della terra, e diranno: `I nostri padri non hanno
ereditato che menzogne, vanità, e cose che non giovano a nulla'.
20 L'uomo si
farebbe egli degli dèi? Ma già cotesti non sono dèi.
21 Perciò,
ecco, io farò loro conoscere, questa volta farò loro conoscere la mia mano e la
mia potenza; e sapranno che il mio nome è l'Eterno.
Capitolo 17
1 Il peccato di Giuda è scritto con uno stilo di ferro, con una
punta di diamante; è scolpito sulla tavola del loro cuore e sui corni de'
vostri altari.
2 Come
si ricordano dei loro figliuoli, così si ricordano dei loro altari e dei loro
idoli d'Astarte presso gli alberi verdeggianti sugli alti colli.
3 O mia
montagna che domini la campagna, io darò i tuoi beni e tutti i tuoi tesori e i
tuoi alti luoghi come preda, a cagione de' peccati che tu hai commessi entro
tutti i tuoi confini!
4 E tu,
per tua colpa, perderai l'eredità ch'io t'avevo data, e ti farò servire ai tuoi
nemici in un paese che non conosci; perché avete acceso il fuoco della mia ira,
ed esso arderà in perpetuo.
5 Così
parla l'Eterno: Maledetto l'uomo che confida nell'uomo e fa della carne il suo
braccio, e il cui cuore si ritrae dall'Eterno!
6 Egli
è come una tamerice nella pianura sterile; e quando giunge il bene, ei non lo
vede; dimora in luoghi aridi, nel deserto, in terra salata, senza abitanti.
7
Benedetto l'uomo che confida nell'Eterno, e la cui fiducia è l'Eterno!
8 Egli
è come un albero piantato presso all'acque, che distende le sue radici lungo il
fiume; non s'accorge quando vien la caldura, e il suo fogliame riman verde;
nell'anno della siccità non è in affanno, e non cessa di portar frutto.
9 Il
cuore è ingannevole più d'ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi lo
conoscerà?
10 - Io,
l'Eterno, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per retribuire
ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni.
11 Chi
acquista ricchezze, ma non con giustizia, è come la pernice che cova uova che
non ha fatte; nel bel mezzo de' suoi giorni egli deve lasciarle, e quando
arriva la sua fine, non è che uno stolto.
12 Trono di
gloria, eccelso fin dal principio, è il luogo del nostro santuario.
13 Speranza
d'Israele, o Eterno, tutti quelli che t'abbandonano saranno confusi; quelli che
s'allontanano da te saranno iscritti sulla polvere, perché hanno abbandonato
l'Eterno, la sorgente delle acque vive.
14
Guariscimi, o Eterno, e sarò guarito; salvami e sarò salvo; poiché tu sei la
mia lode.
15 Ecco, essi
mi dicono: `Dov'è la parola dell'Eterno? ch'essa si compia, dunque!'
16 Quanto a
me, io non mi son rifiutato d'esser loro pastore agli ordini tuoi, né ho
desiderato il giorno funesto, tu lo sai; quello ch'è uscito dalle mie labbra è
stato manifesto dinanzi a te.
17 Non esser
per me uno spavento; tu sei il mio rifugio nel giorno della calamità.
18 Siano
confusi i miei persecutori; non io sia confuso; siano spaventati essi; non io
sia spaventato; fa' venir su loro il giorno della calamità, e colpiscili di
doppia distruzione!
19 Così m'ha
detto l'Eterno: Va', e fermati alla porta de' figliuoli del popolo per la quale
entrano ed escono i re di Giuda, e a tutte le porte di Gerusalemme, e di' loro:
20 Ascoltate
la parola dell'Eterno, o re di Giuda, e tutto Giuda, e voi tutti gli abitanti
di Gerusalemme, ch'entrate per queste porte!
21 Così parla
l'Eterno: Per amore delle anime vostre, guardatevi dal portare alcun carico e
dal farlo passare per le porte di Gerusalemme, in giorno di sabato;
22 e non
traete fuori delle vostre case alcun carico e non fate lavoro alcuno in giorno
di sabato; ma santificate il giorno del sabato, com'io comandai ai vostri
padri.
23 Essi,
però, non diedero ascolto, non porsero orecchio, ma indurarono la loro cervice
per non ascoltare, e per non ricevere istruzione.
24 E se voi
mi date attentamente ascolto, dice l'Eterno, se non fate entrare alcun carico
per le porte di questa città in giorno di sabato, ma santificate il giorno del
sabato e non fate in esso alcun lavoro,
25 i re ed i
principi che seggono sul trono di Davide entreranno per le porte di questa
città montati su carri e su cavalli: v'entreranno essi, i loro principi, gli
uomini di Giuda, gli abitanti di Gerusalemme; e questa città sarà abitata in
perpetuo.
26 E dalle
città di Giuda, dai luoghi circonvicini di Gerusalemme, dal paese di Beniamino,
dal piano, dal monte e dal mezzodì, si verrà a portare olocausti, vittime,
oblazioni, incenso, e ad offrire sacrifizi d'azioni di grazie nella casa
dell'Eterno.
27 Ma, se non
mi date ascolto e non santificate il giorno del sabato e non v'astenete dal
portar de' carichi e dall'introdurne per le porte di Gerusalemme in giorno di
sabato, io accenderò un fuoco alle porte della città, ed esso divorerà i
palazzi di Gerusalemme, e non s'estinguerà.
Capitolo 18
1 La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno, in questi
termini:
2
`Lèvati, scendi in casa del vasaio, e quivi ti farò udire le mie parole'.
3
Allora io scesi in casa del vasaio, ed ecco egli stava lavorando alla ruota;
4 e il
vaso che faceva si guastò, come succede all'argilla in man del vasaio, ed egli
da capo ne fece un altro vaso come a lui parve bene di farlo.
5 E la
parola dell'Eterno mi fu rivolta in questi termini:
6 `O
casa d'Israele, non posso io far di voi quello che fa questo vasaio? dice l'Eterno.
Ecco, quel che l'argilla è in mano al vasaio, voi lo siete in mano mia, o casa
d'Israele!
7 A un
dato momento io parlo riguardo a una nazione, riguardo a un regno, di svellere,
d'abbattere, di distruggere;
8 ma,
se quella nazione contro la quale ho parlato, si converte dalla sua malvagità,
io mi pento del male che avevo pensato di farle.
9 Ed ad
un altro dato momento io parlo riguardo a una nazione, a un regno, di edificare
e di piantare;
10 ma, se
quella nazione fa ciò ch'è male agli occhi miei senza dare ascolto alla mia
voce, io mi pento del bene di cui avevo parlato di colmarla.
11 Or dunque
parla agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme, e di': Così parla
l'Eterno: Ecco, io preparo contro di voi del male, e formo contro di voi un
disegno. Si converta ora ciascun di voi dalla sua via malvagia, ed emendate le
vostre vie e le vostre azioni!
12 Ma costoro
dicono: `È inutile; noi vogliamo camminare seguendo i nostri propri pensieri, e
vogliamo agire ciascuno seguendo la caparbietà del nostro cuore malvagio'.
13 Perciò,
così parla l'Eterno: Chiedete dunque fra le nazioni chi ha udito cotali cose!
La vergine d'Israele ha fatto una cosa orribile, enorme.
14 La neve
del Libano scompare essa mai dalle rocce che dominano la campagna? O le acque
che vengon di lontano, fresche, correnti, s'asciugan esse mai?
15 Eppure il
mio popolo m'ha dimenticato, offre profumi agl'idoli vani; l'han tratto a
inciampare nelle sue vie, ch'erano i sentieri antichi, per seguire sentieri
laterali, una via non appianata,
16 e per far
così del loro paese una desolazione, un oggetto di perpetuo scherno; talché
tutti quelli che vi passano rimangono stupiti e scuotono il capo.
17 Io li
disperderò dinanzi al nemico, come fa il vento orientale; io volterò loro le spalle
e non la faccia nel giorno della loro calamità.
18 Ed essi
hanno detto: `Venite, ordiamo macchinazioni contro Geremia; poiché
l'insegnamento della legge non verrà meno per mancanza di sacerdoti, né il
consiglio per mancanza di savi, né la parola per mancanza di profeti. Venite,
colpiamolo con la lingua, e non diamo retta ad alcuna delle sue parole'.
19 Tu dunque,
o Eterno, volgi a me la tua attenzione, e odi la voce di quelli che contendono
meco.
20 Il male
sarà esso reso per il bene? Poiché essi hanno scavato una fossa per l'anima
mia. Ricordati com'io mi son presentato dinanzi a te per parlare in loro
favore, e per stornare da loro l'ira tua.
21 Perciò
abbandona i loro figliuoli alla fame; dàlli essi stessi in balìa della spada;
le loro mogli siano orbate di figliuoli, e rimangan vedove; i loro mariti sian
feriti a morte; i loro giovani sian colpiti dalla spada in battaglia.
22 Un grido
s'oda uscire dalle loro case, quando tu farai piombar su loro a un tratto le
bande nemiche: poiché hanno scavata una fossa per pigliarmi, e han teso de'
lacci ai miei piedi.
23 E tu, o
Eterno, conosci tutti i loro disegni contro di me per farmi morire; non
perdonare la loro iniquità, non cancellare il loro peccato d'innanzi ai tuoi
occhi! Siano essi rovesciati davanti a te! Agisci contro di loro nel giorno
della tua ira!
Capitolo 19
1 Così ha detto l'Eterno: Va', compra una brocca di terra da un
vasaio, e prendi teco alcuni degli anziani del popolo e degli anziani de'
sacerdoti;
2
récati nella valle del figliuolo d'Hinnom ch'è all'ingresso della porta dei
Vasai, e quivi proclama le parole che io ti dirò.
3 Dirai
così: Ascoltate la parola dell'Eterno, o re di Giuda, e abitanti di
Gerusalemme! Così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Ecco, io fo
venire sopra questo luogo una calamità, che farà intronar gli orecchi di chi
n'udrà parlare;
4
poiché m'hanno abbandonato, hanno profanato questo luogo, e vi hanno offerto
profumi ad altri dèi, che né essi, né i loro padri, né i re di Giuda hanno
conosciuti, e hanno riempito questo luogo di sangue d'innocenti;
5 hanno
edificato degli alti luoghi a Baal, per bruciare nel fuoco i loro figliuoli in
olocausto a Baal; cosa che io non avevo comandata, della quale non avevo
parlato mai, e che non m'era mai venuta in cuore.
6
Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, che questo luogo non sarà più
chiamato `Tofet', né `la valle del figliuolo d'Hinnom', ma `la valle del
Massacro'.
7 Ed io
frustrerò i disegni di Giuda e di Gerusalemme in questo luogo, e farò sì che
costoro cadano per la spada dinanzi ai loro nemici, e per man di coloro che
cercano la loro vita; e darò i loro cadaveri in pasto agli uccelli del cielo e
alle bestie della terra.
8 E
farò di questa città una desolazione, un oggetto di scherno; chiunque passerà
presso di lei rimarrà stupito, e si metterà a fischiare per tutte le sue
piaghe.
9 E
farò loro mangiare la carne de' loro figliuoli e la carne delle loro figliuole,
e mangeranno la carne gli uni degli altri, durante l'assedio e la distretta in
cui li stringeranno i loro nemici e quelli che cercano la loro vita.
10 Poi tu
spezzerai la brocca in presenza di quegli uomini che saranno andati teco, e
dirai loro:
11 Così parla
l'Eterno degli eserciti: Così spezzerò questo popolo e questa città, come si
spezza un vaso di vasaio, che non si può più accomodare; e si seppelliranno i
morti a Tofet, per mancanza di luogo per seppellire.
12 Così, dice
l'Eterno, farò a questo luogo ed ai suoi abitanti, rendendo questa città simile
a Tofet.
13 E le case
di Gerusalemme, e le case dei re di Giuda, saranno come il luogo di Tofet,
immonde; tutte le case, cioè, sopra i cui tetti essi hanno offerto profumi a
tutto l'esercito del cielo, e han fatto libazioni ad altri dèi.
14 E Geremia
tornò da Tofet, dove l'Eterno l'avea mandato a profetare; si fermò nel cortile
della casa dell'Eterno, e disse a tutto il popolo:
15 `Così
parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Ecco, io fo venire sopra
questa città e sopra tutte le città che da lei dipendono tutte le calamità che
ho annunziate contro di lei, perché hanno indurato la loro cervice, per non
dare ascolto alle mie parole'.
Capitolo 20
1 Or Pashur, figliuolo d'Immer, sacerdote e capo-soprintendente
della casa dell'Eterno, udì Geremia che profetizzava queste cose.
2 E
Pashur percosse il profeta Geremia, e lo mise nei ceppi nella prigione ch'era
nella porta superiore di Beniamino, nella casa dell'Eterno.
3 E il
giorno seguente, Pashur fe' uscire Geremia di carcere. E Geremia gli disse:
`L'Eterno non ti chiama più Pashur, ma Magor-Missabib.
4
Poiché così parla l'Eterno: Io ti renderò un oggetto di terrore a te stesso e a
tutti i tuoi amici; essi cadranno per la spada dei loro nemici, e i tuoi occhi
lo vedranno; e darò tutto Giuda in mano del re di Babilonia, che li menerà in
cattività in Babilonia, e li colpirà con la spada.
5 E
darò tutte le ricchezze di questa città e tutto il suo guadagno e tutte le sue
cose preziose, darò tutti i tesori dei re di Giuda in mano dei loro nemici che
ne faranno lor preda, li piglieranno, e li porteranno via a Babilonia.
6 E tu,
Pashur, e tutti quelli che abitano in casa tua, andrete in cattività; tu andrai
a Babilonia, e quivi morrai, e quivi sarai sepolto, tu, con tutti i tuoi amici,
ai quali hai profetizzato menzogne'.
7 Tu
m'hai persuaso, o Eterno, e io mi son lasciato persuadere, tu m'hai fatto
forza, e m'hai vinto; io son diventato ogni giorno un oggetto di scherno,
ognuno si fa beffe di me.
8
Poiché ogni volta ch'io parlo, grido, grido: `Violenza e saccheggio!' Sì, la
parola dell'Eterno è per me un obbrobrio, uno scherno d'ogni giorno.
9 E
s'io dico: `Io non lo mentoverò più, non parlerò più nel suo nome', v'è nel mio
cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; e mi sforzo di contenerlo,
ma non posso.
10 Poiché odo
le diffamazioni di molti, lo spavento mi vien da ogni lato: `Denunziatelo, e
noi lo denunzieremo'. Tutti quelli coi quali vivevo in pace spiano s'io
inciampo, e dicono: `Forse si lascerà sedurre, e noi prevarremo contro di lui,
e ci vendicheremo di lui'.
11 Ma
l'Eterno è meco, come un potente eroe; perciò i miei persecutori inciamperanno
e non prevarranno; saranno coperti di confusione, perché non sono riusciti;
l'onta loro sarà eterna, non sarà dimenticata.
12 Ma, o
Eterno degli eserciti, che provi il giusto, che vedi le reni e il cuore, io
vedrò, sì, la vendetta che prenderai di loro, poiché a te io affido la mia
causa!
13 Cantate
all'Eterno, lodate l'Eterno, poich'egli libera l'anima dell'infelice dalla mano
dei malfattori!
14 Maledetto
sia il giorno ch'io nacqui! Il giorno che mia madre mi partorì non sia
benedetto!
15 Maledetto
sia l'uomo che portò a mio padre la notizia: `T'è nato un maschio', e lo colmò
di gioia!
16 Sia
quell'uomo come le città che l'Eterno ha distrutte senza pentirsene! Oda egli
delle grida il mattino, e clamori di guerra sul mezzodì;
17 poich'egli
non m'ha fatto morire fin dal seno materno. Così mia madre sarebbe stata la mia
tomba, e la sua gravidanza, senza fine.
18 Perché son
io uscito dal seno materno per vedere tormento e dolore, e per finire i miei
giorni nella vergogna?
Capitolo 21
1 La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno, quando il
re Sedechia gli mandò Pashur, figliuolo di Malchia, e Sefonia, figliuolo di
Maaseia, il sacerdote, per dirgli:
2 `Deh,
consulta per noi l'Eterno; poiché Nebucadnetsar, re di Babilonia, ci fa la
guerra; forse l'Eterno farà a pro nostro qualcuna delle sue maraviglie, in
guisa che quegli si ritragga da noi'.
3
Allora Geremia disse loro: Direte così a Sedechia:
4 -
Così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele: Ecco, io sto per far rientrare nella
città le armi di guerra che sono nelle vostre mani e con le quali voi
combattete, fuori delle mura, contro il re di Babilonia, e contro i Caldei che
vi assediano, e le raccoglierò in mezzo a questa città.
5 E io
stesso combatterò contro di voi con mano distesa e con braccio potente, con
ira, con furore, con grande indignazione.
6 E
colpirò gli abitanti di questa città, uomini e bestie; e morranno d'un'orrenda
peste.
7 Poi,
dice l'Eterno, io darò Sedechia, re di Giuda, e i suoi servi, il popolo, e
coloro che in questa città saranno scampati dalla peste, dalla spada e dalla
fame, in mano di Nebucadnetsar re di Babilonia, in mano dei loro nemici, in
mano di quelli che cercano la loro vita; e Nebucadnetsar li passerà a fil di
spada; non li risparmierà, e non ne avrà né pietà né compassione.
8 E a
questo popolo dirai: Così parla l'Eterno: Ecco, io pongo dinanzi a voi la via
della vita e la via della morte.
9 Colui
che rimarrà in questa città morrà per la spada, per la fame o per la peste; ma
chi ne uscirà per arrendersi ai Caldei che vi assediano vivrà, e avrà la vita
per suo bottino.
10 Poiché io
volgo la mia faccia contro questa città per farle del male e non del bene, dice
l'Eterno; essa sarà data in mano del re di Babilonia, ed egli la darà alle
fiamme.
11 E alla
casa dei re di Giuda di': Ascoltate la parola dell'Eterno:
12 O casa di
Davide, così dice l'Eterno: Amministrate la giustizia fin dal mattino, e
liberate dalla mano dell'oppressore, colui a cui è tolto il suo, affinché l'ira
mia non divampi a guisa di fuoco, e arda sì che nessuno la possa spengere, per
la malvagità delle vostre azioni.
13 Eccomi
contro te, o abitatrice della valle, roccia della pianura, dice l'Eterno. Voi
che dite: `Chi scenderà contro di noi? Chi entrerà nelle nostre dimore?'
14 io vi
punirò secondo il frutto delle vostre azioni, dice l'Eterno; e appiccherò il
fuoco a questa selva di Gerusalemme, ed esso divorerà tutto quello che la
circonda.
Capitolo 22
1 Così parla l'Eterno: Scendi nella casa del re di Giuda, e
pronunzia quivi questa parola, e di':
2
Ascolta la parola dell'Eterno, o re di Giuda, che siedi sul trono di Davide:
tu, i tuoi servitori e il tuo popolo, che entrate per queste porte!
3 Così
parla l'Eterno: Fate ragione e giustizia, liberate dalla mano dell'oppressore
colui al quale è tolto il suo, non fate torto né violenza allo straniero,
all'orfano e alla vedova, e non spargete sangue innocente, in questo luogo.
4
Poiché, se metterete realmente ad effetto questa parola, dei re assisi sul
trono di Davide entreranno per le porte di questa casa, montati su carri e su
cavalli: essi, i loro servitori e il loro popolo.
5 Ma,
se non date ascolto a queste parole, io giuro per me stesso, dice l'Eterno, che
questa casa sarà ridotta in una rovina.
6
Poiché così parla l'Eterno riguardo alla casa del re di Giuda: Tu eri per me
come Galaad, come la vetta del Libano. Ma, certo, io ti ridurrò simile a un
deserto, a delle città disabitate.
7
Preparo contro di te dei devastatori, armati ciascuno delle sue armi; essi
abbatteranno i cedri tuoi più belli, e li getteranno nel fuoco.
8 Molte
nazioni passeranno presso questa città, e ognuno dirà all'altro: `Perché
l'Eterno ha egli fatto così a questa grande città?'
9 E si
risponderà: `Perché hanno abbandonato il patto dell'Eterno, del loro Dio,
perché si son prostrati davanti ad altri dèi, e li hanno serviti'.
10 Non
piangete per il morto, non vi affliggete per lui; ma piangete, piangete per
colui che se ne va, perché non tornerà più, e non vedrà più il suo paese natìo.
11 Poiché
così parla l'Eterno, riguardo a Shallum, figliuolo di Giosia, re di Giuda, che
regnava in luogo di Giosia suo padre, e ch'è uscito da questo luogo: Egli non
vi ritornerà più;
12 ma morrà
nel luogo dove l'hanno menato in cattività, e non vedrà più questo paese.
13 Guai a
colui ch'edifica la sua casa senza giustizia, e le sue camere senza equità; che
fa lavorare il prossimo per nulla, e non gli paga il suo salario;
14 e dice:
`Mi edificherò una casa grande e delle camere spaziose', e vi fa eseguire delle
finestre, la riveste di legno di cedro e la dipinge di rosso!
15 Regni tu
forse perché hai la passione del cedro? Tuo padre non mangiava egli e non
beveva? Ma faceva ciò ch'è retto e giusto, e tutto gli andava bene.
16 Egli
giudicava la causa del povero e del bisognoso, e tutto gli andava bene. Questo
non è egli conoscermi? dice l'Eterno.
17 Ma tu non
hai occhi né cuore che per la tua cupidigia, per spargere sangue innocente, e
per fare oppressione e violenza.
18 Perciò,
così parla l'Eterno riguardo a Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda: Non
se ne farà cordoglio, dicendo: `Ahimè, fratel mio, ahimè sorella!' Non se ne
farà cordoglio, dicendo: `Ahimè, signore, ahimè sua maestà!'
19 Sarà
sepolto come si seppellisce un asino, trascinato e gettato fuori delle porte di
Gerusalemme.
20 Sali sul
Libano e grida, alza la voce in Basan, e grida dall'Abarim, perché tutti i tuoi
amanti sono distrutti.
21 Io t'ho
parlato al tempo della tua prosperità, ma tu dicevi: `Io non ascolterò'. Questo
è stato il tuo modo di fare fin dalla tua fanciullezza; tu non hai mai dato
ascolto alla mia voce.
22 Tutti i
tuoi pastori saranno pastura del vento, e i tuoi amanti andranno in cattività;
e allora sarai svergognata, confusa, per tutta la tua malvagità.
23 O tu che
dimori sul Libano, che t'annidi fra i cedri, come farai pietà quando ti
coglieranno i dolori, le doglie pari a quelle d'una donna di parto!
24 Com'è vero
ch'io vivo, dice l'Eterno, quand'anche Conia, figliuolo di Joiakim, re di
Giuda, fosse un sigillo nella mia destra, io ti strapperei di lì.
25 Io ti darò
in mano di quelli che cercan la tua vita, in mano di quelli de' quali hai
paura, in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, in mano de' Caldei.
26 E caccerò
te e tua madre che t'ha partorito, in un paese straniero dove non siete nati, e
quivi morrete.
27 Ma quanto
al paese al quale brameranno tornare, essi non vi torneranno.
28 Questo
Conia è egli dunque un vaso spezzato, infranto? È egli un oggetto che non fa
più alcun piacere? Perché son dunque cacciati, egli e la sua progenie, lanciati
in un paese che non conoscono?
29 O paese, o
paese, o paese, ascolta la parola dell'Eterno!
30 Così parla
l'Eterno: Inscrivete quest'uomo come privo di figliuoli, come un uomo che non
prospererà durante i suoi giorni; perché nessuno della sua progenie giungerà a
sedersi sul trono di Davide, ed a regnare ancora su Giuda.
Capitolo 23
1 Guai ai pastori che distruggono e disperdono il gregge del mio
pascolo! dice l'Eterno.
2
Perciò così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele, riguardo ai pastori che pascono
il mio popolo: Voi avete disperse le mie pecore, le avete scacciate, e non ne
avete avuto cura; ecco, io vi punirò, per la malvagità delle vostre azioni,
dice l'Eterno.
3 E
raccoglierò il rimanente delle mie pecore da tutti i paesi dove le ho cacciate,
e le ricondurrò ai loro pascoli, e saranno feconde, e moltiplicheranno.
4 E
costituirò su loro de' pastori che le pastureranno, ed esse non avranno più
paura né spavento, e non ne mancherà alcuna, dice l'Eterno.
5 Ecco,
i giorni vengono, dice l'Eterno, quand'io farò sorgere a Davide un germoglio
giusto, il quale regnerà da re e prospererà, e farà ragione e giustizia nel
paese.
6 Ai
giorni d'esso, Giuda sarà salvato, e Israele starà sicuro nella sua dimora: e
questo sarà il nome col quale sarà chiamato: `l'Eterno nostra giustizia'.
7
Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, che non si dirà più: `L'Eterno è
vivente, egli che ha tratto i figliuoli d'Israele fuori del paese d'Egitto',
8 ma:
`l'Eterno è vivente, egli che ha tratto fuori e ha ricondotto la progenie della
casa d'Israele dal paese del settentrione, e da tutti i paesi dove io li avevo
cacciati'; ed essi dimoreranno nel loro paese.
9
Contro i profeti. Il cuore mi si spezza in seno, tutte le mie ossa tremano; io
sono come un ubriaco, come un uomo sopraffatto dal vino, a cagione dell'Eterno
e a cagione delle sue parole sante.
10 Poiché il
paese è pieno di adulteri; poiché il paese fa cordoglio a motivo della
maledizione che lo colpisce; i pascoli del deserto sono inariditi. La corsa di
costoro è diretta al male, la loro forza non tende al bene.
11 Profeti e
sacerdoti sono empi, nella mia casa stessa ho trovato la loro malvagità, dice
l'Eterno.
12 Perciò la
loro via sarà per loro come luoghi lùbrici in mezzo alle tenebre; essi vi
saranno spinti, e cadranno; poiché io farò venir su loro la calamità, l'anno in
cui li visiterò, dice l'Eterno.
13 Avevo ben
visto cose insulse tra i profeti di Samaria; profetizzavano nel nome di Baal, e
traviavano il mio popolo d'Israele.
14 Ma fra i
profeti di Gerusalemme ho visto cose nefande: commettono adulterî, procedono
con falsità, fortificano le mani de' malfattori, talché nessuno si converte
dalla sua malvagità; tutti quanti sono per me come Sodoma, e gli abitanti di
Gerusalemme, come quei di Gomorra.
15 Perciò
così parla l'Eterno degli eserciti riguardo ai profeti: Ecco, io farò loro
mangiare dell'assenzio, e farò loro bere dell'acqua avvelenata; poiché dai
profeti di Gerusalemme l'empietà s'è sparsa per tutto il paese.
16 Così parla
l'Eterno degli eserciti: Non ascoltate le parole de' profeti che vi
profetizzano; essi vi pascono di cose vane; vi espongono le visioni del loro
proprio cuore, e non ciò che procede dalla bocca dell'Eterno.
17 Dicono del
continuo a quei che mi sprezzano: `L'Eterno ha detto: Avrete pace'; e a tutti
quelli che camminano seguendo la caparbietà del proprio cuore: `Nessun male
v'incoglierà';
18 poiché chi
ha assistito al consiglio dell'Eterno, chi ha veduto, chi ha udito la sua
parola? Chi ha prestato orecchio alla sua parola e l'ha udita?
19 Ecco, la
tempesta dell'Eterno, il furore scoppia, la tempesta scroscia, scroscia sul
capo degli empi.
20 L'ira dell'Eterno
non si acqueterà, finché non abbia eseguito, compiuto i disegni del suo cuore;
negli ultimi giorni, lo capirete appieno.
21 Io non ho
mandato que' profeti; ed essi son corsi; io non ho parlato loro, ed essi hanno
profetizzato.
22 Se
avessero assistito al mio consiglio, avrebbero fatto udire le mie parole al mio
popolo, e li avrebbero stornati dalla loro cattiva via e dalla malvagità delle
loro azioni.
23 Son io
soltanto un Dio da vicino, dice l'Eterno, e non un Dio da lungi?
24 Potrebbe
uno nascondersi in luogo occulto sì ch'io non lo vegga? dice l'Eterno. Non
riempio io il cielo e la terra? dice l'Eterno.
25 Io ho
udito quel che dicono i profeti che profetizzano menzogne nel mio nome,
dicendo: `Ho avuto un sogno! ho avuto un sogno!'
26 Fino a
quando durerà questo? Hanno essi in mente, questi profeti che profetizzan
menzogne, questi profeti dell'inganno del cuor loro,
27 pensan
essi di far dimenticare il mio nome al mio popolo coi loro sogni che si
raccontan l'un l'altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal?
28 Il profeta
che ha avuto un sogno, racconti il sogno, e colui che ha udito la mia parola
riferisca la mia parola fedelmente. Che ha da fare la paglia col frumento? dice
l'Eterno.
29 La mia
parola non è essa come il fuoco? dice l'Eterno; e come un martello che spezza
il sasso?
30 Perciò,
ecco, dice l'Eterno, io vengo contro i profeti che ruban gli uni agli altri le
mie parole.
31 Ecco, dice
l'Eterno, io vengo contro i profeti che fan parlar la loro propria lingua, eppure
dicono: `Egli dice'.
32 Ecco, dice
l'Eterno, io vengo contro quelli che profetizzano sogni falsi, che li
raccontano e traviano il mio popolo con le loro menzogne e con la loro
temerità, benché io non li abbia mandati e non abbia dato loro alcun ordine, ed
essi non possan recare alcun giovamento a questo popolo, dice l'Eterno.
33 Se questo
popolo o un profeta o un sacerdote ti domandano: `Qual è l'oracolo
dell'Eterno?' Tu risponderai loro: `Qual oracolo? Io vi rigetterò, dice
l'Eterno'.
34 E quanto
al profeta, al sacerdote o al popolo che dirà: `Oracolo dell'Eterno', io lo
punirò: lui, e la sua casa.
35 Direte
così, ognuno al suo vicino, ognuno al suo fratello: `Che ha risposto l'Eterno?'
e: `Che ha detto l'Eterno?'
36 Ma
l'oracolo dell'Eterno non lo mentoverete più; poiché la parola di ciascuno sarà
per lui il suo oracolo, giacché avete tòrte le parole dell'Iddio vivente,
dell'Eterno degli eserciti, dell'Iddio nostro.
37 Tu dirai
così al profeta: `Che t'ha risposto l'Eterno?' e: `Che ha detto l'Eterno?'
38 E se dite
ancora: `Oracolo dell'Eterno', allora l'Eterno parla così: `Siccome avete detto
questa parola `oracolo dell'Eterno', benché io v'avessi mandato a dire: `Non
dite più: - Oracolo dell'Eterno',
39 ecco, io
vi dimenticherò del tutto, e vi rigetterò lungi dalla mia faccia, voi e la
città che avevo data a voi e ai vostri padri,
40 e vi
coprirò d'un obbrobrio eterno e d'un'eterna vergogna, che non saran mai
dimenticati.
Capitolo 24
1 L'Eterno mi fece vedere due canestri di fichi, posti davanti al
tempio dell'Eterno, dopo che Nebucadnetsar, re di Babilonia, ebbe menato via da
Gerusalemme e trasportato in cattività a Babilonia Jeconia, figliuolo di
Joiakim, re di Giuda, i capi di Giuda, i falegnami e i fabbri.
2 Uno
de' canestri conteneva de' fichi molto buoni, come sono i fichi primaticci; e
l'altro canestro conteneva de' fichi molto cattivi, che non si potevano
mangiare, tanto eran cattivi.
3 E
l'Eterno mi disse: `Che vedi, Geremia?' Io risposi: `De' fichi; quelli buoni,
molto buoni, e quelli cattivi, molto cattivi, da non potersi mangiare, tanto
sono cattivi'.
4 E la
parola dell'Eterno mi fu rivolta in questi termini:
5 `Così
parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele: Quali sono questi fichi buoni, tali saranno
que' di Giuda che ho mandati da questo luogo in cattività nel paese de' Caldei;
io li riguarderò con favore;
6
l'occhio mio si poserà con favore su loro; e li ricondurrò in questo paese; li
stabilirò fermamente, e non li distruggerò più; li pianterò, e non li
sradicherò più.
7 E
darò loro un cuore, per conoscer me che sono l'Eterno; saranno mio popolo, e io
sarò loro Dio, perché si convertiranno a me con tutto il loro cuore.
8 E
come si trattano questi fichi cattivi che non si posson mangiare, tanto son
cattivi, così, dice l'Eterno, io tratterò Sedekia, re di Giuda, e i suoi
principi, e il residuo di que' di Gerusalemme, quelli che son rimasti in questo
paese e quelli che abitano nel paese d'Egitto;
9 e
farò sì che saranno agitati e maltrattati per tutti i regni della terra; che
diventeranno oggetto d'obbrobrio, di proverbio, di sarcasmo e di maledizione in
tutti i luoghi dove li caccerò.
10 E manderò
contro di loro la spada, la fame, la peste, finché siano scomparsi dal suolo
che avevo dato a loro e ai loro padri.
Capitolo 25
1 La parola che fu rivolta a Geremia riguardo a tutto il popolo di
Giuda, nel quarto anno di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda (era il
primo anno di Nebucadnetsar, re di Babilonia),
2 e che
Geremia pronunziò davanti a tutto il popolo di Giuda e a tutti gli abitanti di
Gerusalemme, dicendo:
3 Dal
tredicesimo anno di Giosia, figliuolo di Amon, re di Giuda, fino ad oggi, son
già ventitre anni che la parola dell'Eterno m'è stata rivolta, e che io v'ho
parlato del continuo, fin dal mattino, ma voi non avete dato ascolto.
4
L'Eterno vi ha pure mandato tutti i suoi servitori, i profeti; ve li ha mandati
del continuo fin dal mattino, ma voi non avete ubbidito, né avete pòrto
l'orecchio per ascoltare.
5 Essi
hanno detto: `Convertasi ciascun di voi dalla sua cattiva via e dalla malvagità
delle sue azioni, e voi abiterete di secolo in secolo sul suolo che l'Eterno ha
dato a voi e ai vostri padri;
6 e non
andate dietro ad altri dèi per servirli e per prostrarvi dinanzi a loro; non mi
provocate con l'opera delle vostre mani, e io non vi farò male alcuno'.
7 Ma
voi non mi avete dato ascolto, dice l'Eterno per provocarmi, a vostro danno,
con l'opera delle vostre mani.
8
Perciò, così dice l'Eterno degli eserciti: Giacché non avete dato ascolto alle
mie parole, ecco,
9 io
manderò a prendere tutte le nazioni del settentrione, dice l'Eterno, e manderò
a chiamare Nebucadnetsar re di Babilonia, mio servitore, e le farò venire
contro questo paese e contro i suoi abitanti, e contro tutte le nazioni che gli
stanno d'intorno, e li voterò allo sterminio e li abbandonerò alla desolazione,
alla derisione, a una solitudine perpetua.
10 E farò
cessare fra loro i gridi di gioia e i gridi d'esultanza, il canto dello sposo e
il canto della sposa, il rumore della macina, e la luce della lampada.
11 E tutto
questo paese sarà ridotto in una solitudine e in una desolazione, e queste
nazioni serviranno il re di Babilonia per settant'anni.
12 Ma quando
saran compiuti i settant'anni, io punirò il re di Babilonia e quella nazione,
dice l'Eterno, a motivo della loro iniquità, e punirò il paese de' Caldei, e lo
ridurrò in una desolazione perpetua.
13 E farò
venire su quel paese tutte le cose che ho annunziate contro di lui, tutto ciò
ch'è scritto in questo libro, ciò che Geremia ha profetizzato contro tutte le
nazioni.
14 Infatti,
nazioni numerose e re potenti ridurranno in servitù i Caldei stessi; io li
retribuirò secondo le loro azioni, secondo l'opera delle loro mani.
15 Poiché
così m'ha parlato l'Eterno, l'Iddio d'Israele: Prendi di mano mia questa coppa
del vino della mia ira, e danne a bere a tutte le nazioni alle quali ti
manderò.
16 Esse
berranno, barcolleranno, saran come pazze, a motivo della spada ch'io manderò
fra loro.
17 E io presi
la coppa di mano dell'Eterno, e ne diedi a bere a tutte le nazioni alle quali
l'Eterno mi mandava:
18 a
Gerusalemme e alle città di Giuda, ai suoi re ed ai suoi principi, per
abbandonarli alla rovina, alla desolazione, alla derisione, alla maledizione,
come oggi si vede;
19 a Faraone,
re d'Egitto, ai suoi servitori, ai suoi principi, a tutto il suo popolo;
20 a tutta la
mescolanza di popoli, a tutti i re del paese di Ur, a tutti i re del paese de'
Filistei, ad Askalon, a Gaza, a Ekron, e al residuo d'Asdod;
21 a Edom, a
Moab, e ai figliuoli d'Ammon;
22 a tutti i
re di Tiro, a tutti i re di Sidon, e ai re delle isole d'oltremare;
23 a Dedan, a
Tema, a Buz, e a tutti quelli che si radono i canti della barba;
24 tutti i re
d'Arabia, e a tutti i re della mescolanza di popoli che abita nel deserto;
25 a tutti i
re di Zimri, a tutti i re d'Elam,
26 e a tutti
i re di Media e a tutti i re del settentrione, vicini o lontani, agli uni e
agli altri, e a tutti i regni del mondo che sono sulla faccia della terra. E il
re di Sceshac ne berrà dopo di loro.
27 Tu dirai
loro: Così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Bevete,
ubriacatevi, vomitate, cadete senza rialzarvi più, dinanzi alla spada ch'io
mando fra voi.
28 E se
ricusano di prender dalla tua mano la coppa per bere, di' loro: Così dice
l'Eterno degli eserciti: Voi berrete in ogni modo!
29 Poiché,
ecco, io comincio a punire la città sulla quale è invocato il mio nome, e voi
rimarreste del tutto impuniti? Voi non rimarrete impuniti; poiché io chiamerò
la spada su tutti gli abitanti della terra, dice l'Eterno degli eserciti.
30 E tu,
profetizza loro tutte queste cose, e di' loro: L'Eterno rugge dall'alto, e fa
risonare la sua voce dalla sua santa dimora; egli rugge fieramente contro la
sua residenza; manda un grido, come quelli che calcan l'uva, contro tutti gli
abitanti della terra.
31 Il rumore
ne giunge fino all'estremità della terra; poiché l'Eterno ha una lite con le
nazioni, egli entra in giudizio contro ogni carne; gli empi, li dà in balìa
della spada, dice l'Eterno.
32 Così parla l'Eterno degli eserciti: Ecco, una calamità
passa di nazione in nazione, e un gran turbine si leva dalle estremità della
terra.
33 In quel giorno, gli uccisi dall'Eterno copriranno la
terra dall'una all'altra estremità di essa, e non saranno rimpianti, né
raccolti, né seppelliti; serviranno di letame sulla faccia del suolo.
34 Urlate, o pastori, gridate, voltolatevi nella polvere,
o guide del gregge! Poiché è giunto il tempo in cui dovete essere scannati; io
vi frantumerò, e cadrete come un vaso prezioso.
35 Ai pastori mancherà ogni rifugio, e le guide del
gregge non avranno via di scampo.
36 S'ode il grido de' pastori e l'urlo delle guide del
gregge; poiché l'Eterno devasta il loro pascolo;
37 e i tranquilli ovili son ridotti al silenzio, a motivo
dell'ardente ira dell'Eterno.
38 Egli ha abbandonato il suo ricetto, come un leoncello,
perché il loro paese è diventato una desolazione, a motivo del furor della
spada crudele, a motivo dell'ardente ira dell'Eterno.
Capitolo 26
1 Nel principio del regno di
Joiakim figliuolo di Giosia, re di Giuda, fu pronunziata questa parola da parte
dell'Eterno:
2 Così parla l'Eterno: `Preséntati nel cortile
della casa dell'Eterno, e di' a tutte le città di Giuda che vengono a
prostrarsi nella casa dell'Eterno, tutte le parole che io ti comando di dir
loro; non ne detrarre verbo.
3 Forse daranno ascolto, e si convertiranno
ciascuno dalla sua via malvagia; e io mi pentirò del male che penso di far loro
per la malvagità delle loro azioni.
4 Tu dirai loro: Così parla l'Eterno: Se non date
ascolto, se non camminate secondo la mia legge che vi ho posta dinanzi,
5 se non date ascolto alle parole de' miei
servitori, i profeti, i quali vi mando, che vi ho mandati fin dal mattino e non
li avete ascoltati,
6 io tratterò questa casa come Sciloh, e farò che
questa città serva di maledizione presso tutte le nazioni della terra'.
7 Or i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo
udirono Geremia che pronunziava queste parole nella casa dell'Eterno.
8 E avvenne che, come Geremia ebbe finito di
pronunziare tutto quello che l'Eterno gli aveva comandato di dire a tutto il
popolo, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo presero dicendo: - `Tu devi
morire! -
9 Perché hai profetizzato nel nome dell'Eterno
dicendo: - Questa casa sarà come Sciloh e questa città sarà devastata, e priva
d'abitanti?' - E tutto il popolo s'adunò contro Geremia nella casa dell'Eterno.
10 Quando i capi di Giuda ebbero udite queste cose,
salirono dalla casa del re alla casa dell'Eterno, e si sedettero all'ingresso
della porta nuova della casa dell'Eterno.
11 E i sacerdoti e i profeti parlarono ai capi e a tutto
il popolo, dicendo: `Quest'uomo merita la morte, perché ha profetizzato contro
questa città, nel modo che avete udito coi vostri propri orecchi'.
12 Allora Geremia parlò a tutti i capi e a tutto il
popolo, dicendo: `L'Eterno mi ha mandato a profetizzare contro questa casa e
contro questa città tutte le cose che avete udite.
13 Or dunque, emendate le vostre vie e le vostre azioni,
date ascolto alla voce dell'Eterno, del vostro Dio, e l'Eterno si pentirà del
male che ha pronunziato contro di voi.
14 Quanto a me, eccomi nelle vostre mani; fate di me
quello che vi parrà buono e giusto.
15 Soltanto sappiate per certo che, se mi fate morire,
mettete del sangue innocente addosso a voi, a questa città e ai suoi abitanti,
perché l'Eterno m'ha veramente mandato a voi per farvi udire tutte queste
parole'.
16 Allora i capi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e
ai profeti: `Quest'uomo non merita la morte, perché ci ha parlato nel nome
dell'Eterno, del nostro Dio'.
17 E alcuni degli anziani del paese si levarono e
parlaron così a tutta la raunanza del popolo:
18 `Michea, il Morashtita, profetizzò ai giorni
d'Ezechia, re di Giuda, e parlò a tutto il popolo di Giuda in questi termini:
Così dice l'Eterno degli eserciti: Sion sarà arata come un campo, Gerusalemme
diventerà un monte di ruine, e la montagna del tempio, un'altura boscosa.
19 Ezechia, re di Giuda, e tutto Giuda lo misero essi a
morte? Ezechia non temette egli l'Eterno, e non supplicò egli l'Eterno sì che
l'Eterno si pentì del male che aveva pronunziato contro di loro? E noi stiamo
per fare un gran male a danno delle anime nostre'.
20 Vi fu anche un altro uomo che profetizzò nel nome
dell'Eterno: Uria, figliuolo di Scemaia di Kiriath-Jearim, il quale profetizzò
contro questa città e contro questo paese, in tutto e per tutto come Geremia;
21 e quando il re Joiakim, tutti i suoi uomini prodi e
tutti i suoi capi ebbero udito le sue parole, il re cercò di farlo morire; ma
Uria lo seppe, ebbe paura, fuggì e andò in Egitto;
22 e il re Joiakim mandò degli uomini in Egitto, cioè
Elnathan, figliuolo di Acbor, e altra gente con lui.
23 Questi trassero Uria fuori d'Egitto, e lo menarono al
re Joiakim, il quale lo colpì con la spada e gettò il suo cadavere fra le
sepolture de' figliuoli del popolo.
24 Ma la mano di Ahikam, figliuolo di Shafan, fu con
Geremia, e impedì che fosse dato in man del popolo per esser messo a morte.
Capitolo 27
1 Nel principio del regno di
Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta dall'Eterno
a Geremia in questi termini:
2 `Così m'ha detto l'Eterno: Fatti de' legami e dei
gioghi, e mettiteli sul collo;
3 poi mandali al re di Edom, al re di Moab, al re
de' figliuoli di Ammon, al re di Tiro e al re di Sidone, mediante gli
ambasciatori che son venuti a Gerusalemme da Sedekia, re di Giuda;
4 e ordina loro che dicano ai loro signori: Così
parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Direte questo ai vostri
signori:
5 Io ho fatto la terra, gli uomini e gli animali
che sono sulla faccia della terra, con la mia gran potenza e col mio braccio
steso; e do la terra a chi mi par bene.
6 E ora do tutti questi paesi in mano di
Nebucadnetsar, re di Babilonia, mio servitore; e gli do pure gli animali della
campagna perché gli siano soggetti.
7 E tutte le nazioni saranno soggette a lui, al suo
figliuolo e al figliuolo del suo figliuolo, finché giunga il tempo anche pel
suo paese; e allora molte nazioni e grandi re lo ridurranno in servitù.
8 E avverrà che la nazione o il regno che non vorrà
sottomettersi a lui, a Nebucadnetsar re di Babilonia, e non vorrà piegare il
collo sotto il giogo del re di Babilonia, quella nazione io la punirò, dice
l'Eterno, con la spada, con la fame, con la peste, finché io non l'abbia
sterminata per mano di lui.
9 Voi dunque non ascoltate i vostri profeti, né i
vostri indovini, né i vostri sognatori, né i vostri pronosticatori, né vostri i
maghi che vi dicono: - Non sarete asserviti al re di Babilonia! -
10 Poiché essi vi profetizzano menzogna, per allontanarvi
dal vostro paese, perché io vi scacci e voi periate.
11 Ma la nazione che piegherà il suo collo sotto il giogo
del re di Babilonia e gli sarà soggetta, io la lascerò stare nel suo paese,
dice l'Eterno; ed essa lo coltiverà e vi dimorerà'.
12 Io parlai dunque a Sedekia, re di Giuda, in conformità
di tutte queste parole, e dissi: `Piegate il collo sotto il giogo del re di
Babilonia, sottomettetevi a lui e al suo popolo, e vivrete.
13 Perché morreste, tu e il tuo popolo, per la spada, per
la fame e per la peste, come l'Eterno ha detto della nazione che non si
assoggetterà al re di Babilonia?
14 E non date ascolto alle parole de' profeti che vi
dicono: - Non sarete asserviti al re di Babilonia! - perché vi profetizzano
menzogna.
15 Poiché io non li ho mandati, dice l'Eterno; ma
profetizzano falsamente nel mio nome, perché io vi scacci, e voi periate: voi e
i profeti che vi profetizzano'.
16 Parlai pure ai sacerdoti e a tutto questo popolo, e
dissi: `Così parla l'Eterno: Non date ascolto alle parole dei vostri profeti i
quali vi profetizzano, dicendo: - Ecco, gli arredi della casa dell'Eterno
saranno in breve riportati da Babilonia, - perché vi profetizzano menzogna.
17 Non date loro ascolto; sottomettetevi al re di
Babilonia, e vivrete. Perché questa città sarebb'ella ridotta una desolazione?
18 Se sono profeti, e se la parola dell'Eterno è con
loro, intercedano ora presso l'Eterno degli eserciti perché gli arredi che son
rimasti nella casa dell'Eterno, nella casa del re di Giuda e in Gerusalemme,
non vadano a Babilonia.
19 Perché così parla l'Eterno degli eserciti riguardo
alle colonne, al mare, alle basi e al resto degli arredi rimasti in questa
città,
20 e che non furon presi da Nebucadnetsar, re di
Babilonia, quando menò in cattività da Gerusalemme in Babilonia, Jeconia,
figliuolo di Joiakim, re di Giuda, e tutti i nobili di Giuda e di Gerusalemme;
21 così, dico, parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio
d'Israele, riguardo agli arredi che rimangono nella casa dell'Eterno, nella
casa del re di Giuda e in Gerusalemme:
22 saranno portati a Babilonia, e quivi resteranno,
finché io li cercherò, dice l'Eterno, e li farò risalire e ritornare in questo
luogo'.
Capitolo 28
1 In quello stesso anno, al
principio del regno di Sedekia, re di Giuda, l'anno quarto, il quinto mese,
Anania, figliuolo di Azzur, profeta, ch'era di Gabaon, mi parlò nella casa
dell'Eterno, in presenza dei sacerdoti e di tutto il popolo, dicendo:
2 `Così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio
d'Israele: Io spezzo il giogo del re di Babilonia.
3 Entro due anni, io farò tornare in questo luogo
tutti gli arredi della casa dell'Eterno, che Nebucadnetsar, re di Babilonia, ha
tolti da questo luogo e ha portati a Babilonia;
4 e ricondurrò in questo luogo, dice l'Eterno,
Jeconia, figliuolo di Joiakim, re di Giuda, e tutti que' di Giuda che sono
stati menati in cattività in Babilonia; perché spezzerò il giogo del re di
Babilonia'.
5 E il profeta Geremia rispose al profeta Anania in
presenza de' sacerdoti e in presenza di tutto il popolo che si trovava nella
casa dell'Eterno.
6 Il profeta Geremia disse: `Amen! Così faccia
l'Eterno! L'Eterno mandi ad effetto quel che tu hai profetizzato, e faccia
tornare da Babilonia in questo luogo gli arredi della casa dell'Eterno e tutti
quelli che sono stati menati in cattività!
7 Però, ascolta ora questa parola che io pronunzio
in presenza tua e in presenza di tutto il popolo.
8 I profeti che apparvero prima di me e prima di te
fin dai tempi antichi, profetarono contro molti paesi e contro grandi regni la
guerra, la fame, la peste.
9 Quanto al profeta che profetizza la pace,
allorché si sarà adempiuta la sua parola, egli sarà riconosciuto come un vero
mandato dall'Eterno'.
10 Allora il profeta Anania prese il giogo di sul collo
del profeta Geremia e lo spezzò.
11 E Anania parlò in presenza di tutto il popolo, e
disse: `Così parla l'Eterno: In questo modo io spezzerò il giogo di
Nebucadnetsar, re di Babilonia, di sul collo di tutte le nazioni, entro lo
spazio di due anni'. E il profeta Geremia se ne andò.
12 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia,
dopo che il profeta Anania ebbe spezzato il giogo di sul collo del profeta
Geremia, e disse:
13 `Va', e di' ad Anania: Così parla l'Eterno: Tu hai
spezzato un giogo di legno, ma hai fatto, invece di quello, un giogo di ferro.
14 Poiché così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio
d'Israele: Io metto un giogo di ferro sul collo di tutte queste nazioni perché
siano assoggettate a Nebucadnetsar, re di Babilonia; ed esse gli saranno
assoggettate; e gli do pure gli animali della campagna'.
15 E il profeta Geremia disse al profeta Anania:
`Ascolta, Anania! L'Eterno non t'ha mandato, e tu hai indotto questo popolo a
confidar nella menzogna.
16 Perciò, così parla l'Eterno: Ecco, io ti scaccio di
sulla faccia della terra; quest'anno morrai, perché hai parlato di ribellione
contro l'Eterno'.
17 E il profeta Anania morì quello stesso anno, nel
settimo mese.
Capitolo 29
1 Or queste son le parole della
lettera che il profeta Geremia mandò da Gerusalemme al residuo degli anziani in
cattività, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il popolo che Nebucadnetsar avea
menato in cattività da Gerusalemme in Babilonia,
2 dopo che il re Jeconia, la regina, gli eunuchi, i
principi di Giuda e di Gerusalemme, i falegnami e i fabbri furono usciti da
Gerusalemme.
3 La lettera fu portata per man di Elasa, figliuolo
di Shafan, e di Ghemaria, figliuolo di Hilkia, che Sedekia, re di Giuda, mandava
a Babilonia da Nebucadnetsar, re di Babilonia. Essa diceva:
4 Così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio
d'Israele, a tutti i deportati ch'egli ha fatto menare in cattività da
Gerusalemme in Babilonia:
5 Fabbricate delle case e abitatele; piantate de'
giardini e mangiatene il frutto;
6 prendete delle mogli e generate figliuoli e
figliuole; prendete delle mogli per i vostri figliuoli, date marito alle vostre
figliuole perché faccian figliuoli e figliuole; e moltiplicate là dove siete, e
non diminuite.
7 Cercate il bene della città dove io vi ho fatti
menare in cattività, e pregate l'Eterno per essa; poiché dal bene d'essa
dipende il vostro bene.
8 Poiché così dice l'Eterno degli eserciti, l'Iddio
d'Israele: I vostri profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini non
v'ingannino, e non date retta ai sogni che fate.
9 Giacché quelli vi profetano falsamente nel mio
nome; io non li ho mandati, dice l'Eterno.
10 Poiché così parla l'Eterno: Quando settant'anni
saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò ad effetto per voi la
mia buona parola, facendovi tornare in questo luogo.
11 Poiché io so i pensieri che medito per voi, dice
l'Eterno: pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.
12 Voi m'invocherete, verrete a pregarmi e io v'esaudirò.
13 Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete
con tutto il vostro cuore;
14 e io mi lascerò trovare da voi, dice l'Eterno, e vi
farò tornare dalla vostra cattività; vi raccoglierò di fra tutte le nazioni e
da tutti i luoghi dove vi ho cacciati, dice l'Eterno; e vi ricondurrò nel luogo
donde vi ho fatti andare in cattività.
15 Voi dite: `L'Eterno ci ha suscitato de' profeti in
Babilonia'.
16 Ebbene, così parla l'Eterno riguardo al re che siede
sul trono di Davide, riguardo a tutto il popolo che abita in questa città, ai
vostri fratelli che non sono andati con voi in cattività;
17 così parla l'Eterno degli eserciti: Ecco, io manderò
contro di loro la spada, la fame, la peste, e li renderò come quegli orribili fichi
che non si posson mangiare, tanto sono cattivi.
18 E li inseguirò con la spada, con la fame, con la
peste; farò sì che saranno agitati fra tutti i regni della terra, e li
abbandonerò alla esecrazione, allo stupore, alla derisione e al vituperio fra tutte
le nazioni dove li caccerò;
19 perché non han dato ascolto alle mie parole, dice
l'Eterno, che io ho mandate loro a dire dai miei servitori i profeti, del
continuo, fin dal mattino; ma essi non han dato ascolto, dice l'Eterno.
20 Ascoltate dunque la parola dell'Eterno, o voi tutti,
che io ho mandati in cattività da Gerusalemme in Babilonia!
21 Così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele,
riguardo ad Achab, figliuolo di Kolaia, e riguardo a Sedekia, figliuolo di
Maaseia, che vi profetizzano la menzogna nel mio nome: Ecco, io do costoro in
mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, ed ei li metterà a morte davanti agli
occhi vostri;
22 da essi si trarrà una formula di maledizione fra tutti
quei di Giuda che sono in cattività in Babilonia, e si dirà: `L'Eterno ti
tratti come Sedekia e come Achab, che il re di Babilonia ha fatti arrostire al
fuoco!'
23 Perché costoro han fatto delle cose nefande in
Israele, han commesso adulterio con le mogli del loro prossimo, e hanno
pronunziato in mio nome parole di menzogna; il che io non avevo loro comandato.
Io stesso lo so, e ne son testimone, dice l'Eterno.
24 E quanto a Scemaia il Nehelamita, gli parlerai in
questo modo:
25 Così dice l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele:
Tu hai mandato in tuo nome una lettera a tutto il popolo che è in Gerusalemme,
a Sofonia, figliuolo di Maaseia, il sacerdote, e a tutti i sacerdoti, per dire:
26 `L'Eterno ti ha costituito sacerdote in luogo del
sacerdote Jehoiada, perché vi siano nella casa dell'Eterno de' sovrintendenti
per sorvegliare ogni uomo che è pazzo e che fa il profeta, e perché tu lo metta
ne' ceppi e ai ferri.
27 E ora perché non reprimi tu Geremia d'Anatoth che fa
il profeta tra voi,
28 e ci ha perfino mandato a dire a Babilonia: La
cattività sarà lunga; fabbricate delle case e abitatele; piantate de' giardini
e mangiatene il frutto?'
29 - Or il sacerdote Sofonia lesse questa lettera in
presenza del profeta Geremia. -
30 E la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
31 Manda a dire a tutti quelli che sono in cattività:
Così parla l'Eterno riguardo a Scemaia il Nehelamita: Poiché Scemaia vi ha
profetato, benché io non l'abbia mandato, e vi ha fatto confidare nella
menzogna,
32 così parla l'Eterno: Ecco, io punirò Scemaia il
Nehelamita, e la sua progenie; non vi sarà alcuno de' suoi discendenti che
abiti in mezzo a questo popolo, ed egli non vedrà il bene che io farò al mio
popolo, dice l'Eterno; poich'egli ha parlato di ribellione contro l'Eterno.
Capitolo 30
1 La parola che fu rivolta a Geremia
dall'Eterno, in questi termini:
2 `Così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele: Scriviti
in un libro tutte le parole che t'ho dette;
3 poiché, ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno,
quando io ritrarrò dalla cattività il mio popolo d'Israele e di Giuda, dice
l'Eterno, e li ricondurrò nel paese che diedi ai loro padri, ed essi lo
possederanno'.
4 Queste sono le parole che l'Eterno ha pronunziate
riguardo ad Israele ed a Giuda.
5 Così parla l'Eterno: Noi udiamo un grido di
terrore, di spavento, e non di pace.
6 Informatevi e guardate se un maschio partorisce!
Perché dunque vedo io tutti gli uomini con le mani sui fianchi come donna
partoriente? Perché tutte le facce son diventate pallide?
7 Ahimè, perché quel giorno è grande; non ve ne fu
mai altro di simile; è un tempo di distretta per Giacobbe; ma pure ei ne sarà
salvato.
8 In quel giorno, dice l'Eterno degli eserciti, io
spezzerò il suo giogo di sul tuo collo, e romperò i tuoi legami; e gli
stranieri non ti faran più loro schiavo;
9 ma quei d'Israele serviranno l'Eterno, il loro
Dio, e Davide lor re, che io susciterò loro.
10 Tu dunque, o Giacobbe, mio servitore, non temere, dice
l'Eterno; non ti sgomentare, o Israele; poiché, ecco, io ti salverò dal lontano
paese, salverò la tua progenie dalla terra della sua cattività; Giacobbe
ritornerà, sarà in riposo, sarà tranquillo, e nessuno più lo spaventerà.
11 Poiché io son teco, dice l'Eterno, per salvarti; io
annienterò tutte le nazioni fra le quali t'ho disperso, ma non annienterò te;
però, ti castigherò con giusta misura, e non ti lascerò del tutto impunito.
12 Così parla l'Eterno: La tua ferita è incurabile, la
tua piaga è grave.
13 Nessuno prende in mano la tua causa per fasciar la tua
piaga; tu non hai medicamenti atti a guarirla.
14 Tutti i tuoi amanti t'hanno dimenticata, non si curano
più di te; poiché io t'ho percossa come si percuote un nemico, t'ho inflitto la
correzione d'un uomo crudele, per la grandezza della tua iniquità, perché i
tuoi peccati sono andati aumentando.
15 Perché gridi a causa della tua ferita? Il tuo dolore è
insanabile. Io ti ho fatto queste cose per la grandezza della tua iniquità,
perché i tuoi peccati sono andati aumentando.
16 Nondimeno, tutti quelli che ti divorano saran
divorati, tutti i tuoi nemici, tutti quanti, andranno in cattività; quelli che
ti spogliano saranno spogliati, quelli che ti saccheggiano li abbandonerò al
saccheggio.
17 Ma io medicherò le tue ferite, ti guarirò delle tue
piaghe, dice l'Eterno, poiché ti chiaman `la scacciata', `la Sion di cui
nessuno si cura'.
18 Così parla l'Eterno: Ecco, io traggo dalla cattività
le tende di Giacobbe, ed ho pietà delle sue dimore; le città saranno
riedificate sulle loro rovine, e i palazzi saranno abitati come di consueto.
19 E ne usciranno azioni di grazie, voci di gente
festeggiante. Io li moltiplicherò e non saranno più ridotti a pochi; li renderò
onorati e non saran più avviliti.
20 I suoi figliuoli saranno come furono un tempo, la sua
raunanza sarà stabilita dinanzi a me, e io punirò tutti i loro oppressori.
21 Il loro principe sarà uno d'essi, e chi li
signoreggerà uscirà di mezzo a loro; io lo farò avvicinare, ed egli verrà a me;
poiché chi disporrebbe il suo cuore ad accostarsi a me? dice l'Eterno.
22 Voi sarete mio popolo, e io sarò vostro Dio.
23 Ecco la tempesta dell'Eterno; il furore scoppia; la
tempesta imperversa; scroscia sul capo degli empi.
24 L'ardente ira dell'Eterno non s'acqueterà, finché non
abbia eseguiti, compiuti i disegni del suo cuore; negli ultimi giorni, lo
capirete.
Capitolo 31
1 In quel tempo, dice l'Eterno,
io sarò l'Iddio di tutte le famiglie d'Israele, ed esse saranno il mio popolo.
2 Così parla l'Eterno: Il popolo scampato dalla
spada ha trovato grazia nel deserto; io sto per dar riposo a Israele.
3 Da tempi lontani l'Eterno m'è apparso. `Sì, io
t'amo d'un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà.
4 Io ti riedificherò, e tu sarai riedificata, o
vergine d'Israele! Tu sarai di nuovo adorna de' tuoi tamburelli, e uscirai in
mezzo alle danze di quei che si rallegrano.
5 Pianterai ancora delle vigne sui monti di
Samaria; i piantatori pianteranno e raccoglieranno il frutto.
6 Poiché il giorno verrà, quando le guardie
grideranno sul monte d'Efraim: Levatevi, saliamo a Sion, all'Eterno, ch'è il
nostro Dio'.
7 Poiché così parla l'Eterno: Levate canti di gioia
per Giacobbe, date in gridi, per il capo delle nazioni; fate udire delle laudi,
e dite: `O Eterno, salva il tuo popolo, il residuo d'Israele!'
8 Ecco, io li riconduco dal paese del settentrione,
e li raccolgo dalle estremità della terra; fra loro sono il cieco e lo zoppo,
la donna incinta e quella in doglie di parto: una gran moltitudine, che ritorna
qua.
9 Vengono piangenti; li conduco supplichevoli; li
meno ai torrenti d'acqua, per una via diritta dove non inciamperanno; perché
son diventato un padre per Israele, ed Efraim è il mio primogenito.
10 O nazioni, ascoltate la parola dell'Eterno, e
proclamatela alle isole lontane, e dite: `Colui che ha disperso Israele lo
raccoglie, e lo custodisce come un pastore il suo gregge'.
11 Poiché l'Eterno ha riscattato Giacobbe, l'ha redento
dalla mano d'uno più forte di lui.
12 E quelli verranno e canteranno di gioia sulle alture
di Sion, e affluiranno verso i beni dell'Eterno: al frumento, al vino,
all'olio, al frutto de' greggi e degli armenti; e l'anima loro sarà come un
giardino annaffiato, e non continueranno più a languire.
13 Allora la vergine si rallegrerà nella danza, i giovani
gioiranno insieme ai vecchi; io muterò il loro lutto in gioia, li consolerò, li
rallegrerò liberandoli del loro dolore.
14 Satollerò di grasso l'anima de' sacerdoti, ed il mio
popolo sarà saziato dei miei beni, dice l'Eterno.
15 Così parla l'Eterno: S'è udita una voce in Rama, un
lamento, un pianto amaro; Rachele piange i suoi figliuoli; ella rifiuta d'esser
consolata de' suoi figliuoli, perché non sono più.
16 Così parla l'Eterno: Trattieni la tua voce dal
piangere, i tuoi occhi dal versar lagrime; poiché l'opera tua sarà
ricompensata, dice l'Eterno: essi ritorneranno dal paese del nemico;
17 e v'è speranza per il tuo avvenire, dice l'Eterno; i
tuoi figliuoli ritorneranno nelle loro frontiere.
18 Io odo, odo Efraim che si rammarica: `Tu m'hai
castigato, e io sono stato castigato, come un giovenco non domato; convertimi,
e io mi convertirò, giacché tu sei l'Eterno, il mio Dio.
19 Dopo che mi sono sviato, io mi son pentito; e dopo che
ho riconosciuto il mio stato, mi son battuto l'anca; io son coperto di
vergogna, confuso, perché porto l'obbrobrio della mia giovanezza'.
20 - Efraim è egli dunque per me un figliuolo sì caro? un
figliuolo prediletto? Dacché io parlo contro di lui, è più vivo e continuo il
ricordo che ho di esso; perciò le mie viscere si commuovono per lui, ed io
certo ne avrò pietà, dice l'Eterno.
21 Rizza delle pietre miliari, fatti de' pali indicatori,
poni ben mente alla strada, alla via che hai seguita. Ritorna, o vergine
d'Israele, torna a queste città che son tue!
22 Fino a quando n'andrai tu vagabonda, o figliuola
infedele? Poiché l'Eterno crea una cosa nuova sulla terra: la donna che
corteggia l'uomo.
23 Così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele:
Ancor si dirà questa parola nel paese di Giuda e nelle sue città, quando li
avrò fatti tornare dalla cattività: `L'Eterno ti benedica, o dimora di giustizia,
o monte di santità!'
24 Là si stabiliranno assieme Giuda e tutte le sue città:
gli agricoltori e quei che menano i greggi.
25 Poiché io ristorerò l'anima stanca, e sazierò ogni
anima languente.
26 A questo punto mi sono svegliato e ho guardato; e il
mio sonno m'è stato dolce.
27 Ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, ch'io seminerò
la casa d'Israele e la casa di Giuda di semenza d'uomini e di semenza
d'animali.
28 E avverrà che, come ho vegliato su loro per svellere e
per demolire, per rovesciare, per distruggere e per nuocere, così veglierò su
loro per edificare e per piantare, dice l'Eterno.
29 In quei giorni non si dirà più: `I padri han mangiato
l'agresto, e i denti de' figliuoli si sono allegati',
30 ma ognuno morrà per la propria iniquità; chiunque
mangerà l'agresto ne avrà i denti allegati.
31 Ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, che io farò un
nuovo patto con la casa d'Israele e con la casa di Giuda;
32 non come il patto che fermai coi loro padri il giorno
che li presi per mano per trarli fuori dal paese d'Egitto: patto ch'essi
violarono, benché io fossi loro signore, dice l'Eterno;
33 ma questo è il patto che farò con la casa d'Israele,
dopo quei giorni, dice l'Eterno: io metterò la mia legge nell'intimo loro, la
scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo.
34 E non insegneranno più ciascuno il suo compagno e
ciascuno il suo fratello, dicendo: `Conoscete l'Eterno!' poiché tutti mi
conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice l'Eterno. Poiché io perdonerò
la loro iniquità, e non mi ricorderò più del loro peccato.
35 Così parla l'Eterno, che ha dato il sole come luce del
giorno, e le leggi alla luna e alle stelle perché sian luce alla notte; che
solleva il mare sì che ne muggon le onde; colui che ha nome: l'Eterno degli
eserciti.
36 Se quelle leggi vengono a mancare dinanzi a me, dice
l'Eterno, allora anche la progenie d'Israele cesserà d'essere in perpetuo una
nazione nel mio cospetto.
37 Così parla l'Eterno: Se i cieli di sopra possono esser
misurati, e le fondamenta della terra di sotto, scandagliate, allora anch'io
rigetterò tutta la progenie d'Israele per tutto quello ch'essi hanno fatto,
dice l'Eterno.
38 Ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, che questa
città sarà riedificata in onore dell'Eterno, dalla torre di Hananeel alla porta
dell'angolo.
39 E di là la corda per misurare sarà tirata in linea
retta fino al colle di Gareb, e girerà dal lato di Goah.
40 E tutta la valle de' cadaveri e delle ceneri e tutti i
campi fino al torrente di Kidron, fino all'angolo della porta de' cavalli verso
oriente, saranno consacrati all'Eterno, e non saranno più sconvolti né
distrutti in perpetuo.
Capitolo 32
1 La parola che fu rivolta a
Geremia dall'Eterno nel decimo anno di Sedekia, re di Giuda, che fu l'anno
diciottesimo di Nebucadnetsar.
2 L'esercito del re di Babilonia assediava allora
Gerusalemme, e il profeta Geremia era rinchiuso nel cortile della prigione
ch'era nella casa del re di Giuda.
3 Ve l'aveva fatto rinchiudere Sedekia, re di
Giuda, col dirgli: `Perché vai tu profetizzando dicendo: - Così parla l'Eterno:
Ecco, io do questa città in man del re di Babilonia, ed ei la prenderà;
4 e Sedekia, re di Giuda, non scamperà dalle mani
de' Caldei, ma sarà per certo dato in man del re di Babilonia, e parlerà con
lui bocca a bocca, e lo vedrà faccia a faccia;
5 e Nebucadnetsar menerà Sedekia a Babilonia, ed
egli resterà quivi finch'io lo visiti, dice l'Eterno; se combattete contro i
Caldei voi non riuscirete a nulla'.
6 E Geremia disse: `La parola dell'Eterno m'è stata
rivolta in questi termini:
7 Ecco, Hanameel, figliuolo di Shallum, tuo zio,
viene da te per dirti: Còmprati il mio campo ch'è ad Anatoth, poiché tu hai
diritto di riscatto per comprarlo'.
8 E Hanameel, figliuolo del mio zio, venne da me,
secondo la parola dell'Eterno, nel cortile della prigione, e mi disse: Ti
prego, compra il mio campo ch'è ad Anatoth, nel territorio di Beniamino;
giacché tu hai il diritto di successione e il diritto di riscatto, còmpratelo!'
Allora riconobbi che questa era parola dell'Eterno.
9 E io comprai da Hanameel, figliuolo del mio zio,
il campo ch'era ad Anatoth, gli pesai il danaro, diciassette sicli d'argento.
10 Scrissi tutto questo in un atto, lo sigillai, chiamai
i testimoni, e pesai il danaro nella bilancia.
11 Poi presi l'atto di compra, quello sigillato
contenente i termini e le condizioni, e quello aperto,
12 e consegnai l'atto di compra a Baruc, figliuolo di
Neria, figliuolo di Mahseia, in presenza di Hanameel mio cugino, in presenza
dei testimoni che avevano sottoscritto l'atto di compra, e in presenza di tutti
i Giudei che sedevano nel cortile della prigione.
13 Poi, davanti a loro, diedi quest'ordine a Baruc:
14 `Così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio
d'Israele: Prendi questi atti, l'atto di compra, tanto quello ch'è sigillato,
quanto quello ch'è aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino
lungo tempo.
15 Poiché così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio
d'Israele: Si compreranno ancora delle case, de' campi e delle vigne, in questo
paese'.
16 E dopo ch'io ebbi consegnato l'atto di compra a Baruc,
figliuolo di Neria, pregai l'Eterno, dicendo:
17 `Ah, Signore, Eterno! Ecco, tu hai fatto il cielo e la
terra con la tua gran potenza e col tuo braccio disteso; non v'è nulla di
troppo difficile per te;
18 tu usi benignità verso mille generazioni, e
retribuisci l'iniquità dei padri in seno ai figliuoli, dopo di loro; tu sei
l'Iddio grande, potente, il cui nome è l'Eterno degli eserciti;
19 tu sei grande in consiglio e potente in opere; e hai
gli occhi aperti su tutte le vie de' figliuoli degli uomini, per rendere a
ciascuno secondo le sue opere e secondo il frutto delle sue azioni;
20 tu hai fatto nel paese d'Egitto, in Israele e fra gli
altri uomini, fino a questo giorno, miracoli e prodigi, e ti sei acquistato un
nome qual è oggi;
21 tu traesti il tuo popolo fuori dal paese d'Egitto con
miracoli e prodigi, con mano potente e braccio steso, con gran terrore;
22 e desti loro questo paese che avevi giurato ai loro
padri di dar loro: un paese dove scorre il latte e il miele.
23 Ed essi v'entrarono e ne presero possesso, ma non
hanno ubbidito alla tua voce e non han camminato secondo la tua legge; tutto
quello che avevi loro comandato di fare essi non l'hanno fatto; perciò tu hai
fatto venir su di essi tutti questi mali.
24 Ecco, le opere d'assedio giungono fino alla città per
prenderla; e la città, vinta dalla spada, dalla fame e dalla peste, è data in
man de' Caldei che combattono contro di lei. Quello che tu hai detto è avvenuto,
ed ecco, tu lo vedi.
25 Eppure, o Signore, o Eterno, tu m'hai detto: Còmprati
con danaro il campo, e chiama de' testimoni... e la città è data in man de'
Caldei'.
26 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia in
questi termini:
27 `Ecco, io sono l'Eterno, l'Iddio d'ogni carne; v'ha
egli qualcosa di troppo difficile per me?
28 Perciò, così parla l'Eterno: Ecco, io do questa città
in man de' Caldei, in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, il quale la
prenderà;
29 e i Caldei che combattono contro questa città
v'entreranno, v'appiccheranno il fuoco e la incendieranno, con le case sui
tetti delle quali hanno offerto profumi a Baal e fatto libazioni ad altri dèi,
per provocarmi ad ira.
30 Poiché i figliuoli d'Israele e i figliuoli di Giuda,
non hanno fatto altro, fin dalla loro fanciullezza, che quel ch'è male agli
occhi miei; giacché i figliuoli d'Israele non hanno fatto che provocarmi ad ira
con l'opera delle loro mani, dice l'Eterno.
31 Poiché questa città, dal giorno che fu edificata fino
ad oggi, è stata una continua provocazione alla mia ira e al mio furore, sicché
la voglio toglier via dalla mia presenza,
32 a motivo di tutto il male che i figliuoli d'Israele e
i figliuoli di Giuda hanno fatto per provocarmi ad ira: essi, i loro re, i loro
principi, i loro sacerdoti, i loro profeti, gli uomini di Giuda, e gli abitanti
di Gerusalemme.
33 E m'hanno voltato non la faccia, ma le spalle; e
sebbene io li abbia ammaestrati del continuo fin dalla mattina, essi non han
dato ascolto per ricevere la correzione.
34 Ma hanno messo le loro abominazioni nella casa sulla
quale è invocato il mio nome, per contaminarla.
35 E hanno edificato gli alti luoghi di Baal che sono
nella valle de' figliuoli d'Hinnom, per far passare per il fuoco i loro figliuoli
e le loro figliuole offrendoli a Moloc; una cosa siffatta io non l'ho comandata
loro; e non m'è venuto mai in mente che si dovesse commettere una tale
abominazione, facendo peccare Giuda.
36 Ma ora, in seguito a tutto questo, così parla
l'Eterno, l'Iddio d'Israele, riguardo a questa città, della quale voi dite:
Ella è data in mano del re di Babilonia, per la spada, per la fame e per la
peste:
37 Ecco, li raccoglierò da tutti i paesi dove li ho
cacciati nella mia ira, nel mio furore, nella mia grande indignazione; e li
farò tornare in questo luogo, e ve li farò dimorare al sicuro;
38 ed essi saranno mio popolo, e io sarò loro Dio;
39 e darò loro uno stesso cuore, una stessa via, perché
mi temano in perpetuo per il loro bene e per quello dei loro figliuoli dopo di
loro.
40 E farò con loro un patto eterno, che non mi ritrarrò
più da loro per cessare di far loro del bene; e metterò il mio timore nel loro
cuore, perché non si dipartano da me.
41 E metterò la mia gioia nel far loro del bene e li
pianterò in questo paese con fedeltà, con tutto il mio cuore, con tutta l'anima
mia.
42 Poiché così parla l'Eterno: Come ho fatto venire su
questo popolo tutto questo gran male, così farò venire su lui tutto il bene che
gli prometto.
43 Si compreranno de' campi in questo paese, del quale
voi dite: È desolato; non v'è più né uomo né bestia; è dato in man de' Caldei.
44 Si compreranno de' campi con danaro, se ne scriveranno
gli atti, si sigilleranno, si chiameranno testimoni, nel paese di Beniamino e
ne' luoghi intorno a Gerusalemme, nelle città di Giuda, nelle città della
contrada montuosa, nelle città della pianura, nelle città del mezzogiorno;
poiché io farò tornare quelli che sono in cattività, dice l'Eterno'.
Capitolo 33
1 La parola dell'Eterno fu
rivolta per la seconda volta a Geremia in questi termini, mentr'egli era ancora
rinchiuso nel cortile della prigione:
2 Così parla l'Eterno, che sta per far questo,
l'Eterno che lo concepisce per mandarlo ad effetto, colui che ha nome l'Eterno:
3 Invocami, e io ti risponderò, e t'annunzierò cose
grandi e impenetrabili, che tu non conosci.
4 Poiché così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele,
riguardo alle case di questa città, e riguardo alle case dei re di Giuda che
saran diroccate per far fronte ai terrapieni ed alla spada del nemico
5 quando si verrà a combattere contro i Caldei, e a
riempire quelle case di cadaveri d'uomini, che io percuoterò nella mia ira e
nel mio furore, e per le cui malvagità io nasconderò la mia faccia a questa
città:
6 Ecco, io recherò ad essa medicazione e rimedi, e
guarirò i suoi abitanti, e aprirò loro un tesoro di pace e di verità.
7 E farò tornare dalla cattività Giuda e Israele, e
li ristabilirò com'erano prima;
8 e li purificherò di tutta l'iniquità, colla quale
hanno peccato contro di me; e perdonerò loro tutte le iniquità colle quali
hanno peccato contro di me, e si sono ribellati a me.
9 E questa città sarà per me un palese argomento di
gioia, di lode e di gloria fra tutte le nazioni della terra, che udranno tutto
il bene ch'io sto per far loro, e temeranno e tremeranno a motivo di tutto il
bene e di tutta la pace ch'io procurerò a Gerusalemme.
10 Così parla l'Eterno: In questo luogo, del quale voi
dite: `È un deserto, non v'è più uomo né bestia', nelle città di Giuda, e per
le strade di Gerusalemme che son desolate e dove non è più né uomo, né
abitante, né bestia,
11 s'udranno ancora i gridi di gioia, i gridi
d'esultanza, la voce dello sposo e la voce della sposa, la voce di quelli che
dicono: `Celebrate l'Eterno degli eserciti, poiché l'Eterno è buono, poiché la
sua benignità dura in perpetuo', e che portano offerte di azioni di grazie
nella casa dell'Eterno. Poiché io farò tornare i deportati del paese, e lo
ristabilirò com'era prima, dice l'Eterno.
12 Così parla l'Eterno degli eserciti: In questo luogo
ch'è deserto, dove non v'è più né uomo né bestia, e in tutte le sue città vi
saranno ancora delle dimore di pastori, che faranno riposare i loro greggi.
13 Nelle città della contrada montuosa, nelle città della
pianura, nelle città del mezzogiorno, nel paese di Beniamino, nei dintorni di
Gerusalemme e nelle città di Giuda le pecore passeranno ancora sotto la mano di
colui che le conta, dice l'Eterno.
14 Ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, che io manderò
ad effetto la buona parola che ho pronunziata riguardo alla casa d'Israele e
riguardo alla casa di Giuda.
15 In que' giorni e in quel tempo, io farò germogliare a
Davide un germe di giustizia, ed esso farà ragione e giustizia nel paese.
16 In que' giorni, Giuda sarà salvato, e Gerusalemme
abiterà al sicuro, e questo è il nome onde sarà chiamato: `l'Eterno, nostra
giustizia'.
17 Poiché così parla l'Eterno: Non verrà mai meno a
Davide chi segga sul trono della casa d'Israele,
18 e ai sacerdoti levitici non verrà mai meno nel mio
cospetto chi offra olocausti, chi faccia fumare le offerte, e chi faccia tutti
i giorni i sacrifizi.
19 E la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia in questi
termini:
20 Così parla l'Eterno: Se voi potete annullare il mio
patto col giorno e il mio patto con la notte, sì che il giorno e la notte non
vengano al tempo loro,
21 allora si potrà anche annullare il mio patto con
Davide mio servitore, sì ch'egli non abbia più figliuolo che regni sul suo
trono, e coi sacerdoti levitici miei ministri.
22 Come non si può contare l'esercito del cielo né
misurare la rena del mare, così io moltiplicherò la progenie di Davide, mio
servitore, e i Leviti che fanno il mio servizio.
23 La parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia in questi
termini:
24 Non hai tu posto mente alle parole di questo popolo
quando va dicendo: `Le due famiglie che l'Eterno aveva scelte, le ha
rigettate?' Così disprezzano il mio popolo, che agli occhi loro non è più una
nazione.
25 Così parla l'Eterno: Se io non ho stabilito il mio patto
col giorno e con la notte, e se non ho fissato le leggi del cielo e della
terra,
26 allora rigetterò anche la progenie di Giacobbe e di
Davide mio servitore, e non prenderò più dal suo legnaggio i reggitori della
progenie d'Abrahamo, d'Isacco e di Giacobbe! poiché io farò tornare i loro
esuli, e avrò pietà di loro.
Capitolo 34
1 La parola che fu rivolta
dall'Eterno in questi termini a Geremia, quando Nebucadnetsar, re di Babilonia,
e tutto il suo esercito, e tutti i regni della terra sottoposti al suo dominio,
e tutti i popoli combattevano contro Gerusalemme e contro tutte le sue città:
2 Così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele: Va',
parla a Sedekia, re di Giuda, e digli: Così parla l'Eterno: Ecco, io do questa
città in mano del re di Babilonia, il quale la darà alle fiamme;
3 e tu non scamperai dalla sua mano, ma sarai
certamente preso, e sarai dato in sua mano; i tuoi occhi vedranno gli occhi del
re di Babilonia; egli ti parlerà da bocca a bocca, e tu andrai a Babilonia.
4 Nondimeno, o Sedekia, re di Giuda, ascolta la
parola dell'Eterno: Così parla l'Eterno riguardo a te: Tu non morrai per la
spada;
5 tu morrai in pace; e come si arsero aromi per i
tuoi padri, gli antichi re tuoi predecessori, così se ne arderanno per te; e si
farà cordoglio per te, dicendo: `Ahimè, signore!...' poiché son io quegli che
pronunzia questa parola, dice l'Eterno.
6 E il profeta Geremia disse tutte queste parole a
Sedekia, re di Giuda, a Gerusalemme,
7 mentre l'esercito del re di Babilonia combatteva
contro Gerusalemme e contro tutte le città di Giuda che resistevano ancora,
cioè contro Lachis e Azeka, ch'eran tutto quello che rimaneva, in fatto di
città fortificate, fra le città di Giuda.
8 La parola che fu rivolta dall'Eterno a Geremia,
dopo che il re Sedekia ebbe fatto un patto con tutto il popolo di Gerusalemme
di proclamare l'emancipazione,
9 per la quale ognuno doveva rimandare in libertà
il suo schiavo e la sua schiava, ebreo ed ebrea, e nessuno doveva tener più in
ischiavitù alcun suo fratello giudeo.
10 E tutti i capi e tutto il popolo ch'erano entrati nel
patto di rimandare in libertà ciascuno il proprio servo e la propria serva e di
non tenerli più in ischiavitù ubbidirono, e li rimandarono;
11 ma poi mutarono, e fecero ritornare gli schiavi e le
schiave che avevano affrancati, e li riassoggettarono ad essere loro schiavi e
schiave.
12 La parola dell'Eterno fu dunque rivolta dall'Eterno a
Geremia, in questi termini:
13 Così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele: Io fermai un
patto coi vostri padri il giorno che li trassi fuori dal paese d'Egitto, dalla
casa di servitù, e dissi loro:
14 `Al termine di sette anni, ciascuno di voi rimandi
libero il suo fratello ebreo, che si sarà venduto a lui; ti serva sei anni, poi
rimandalo da casa tua libero'; ma i vostri padri non ubbidirono e non
prestarono orecchio.
15 E voi eravate oggi tornati a fare ciò ch'è retto agli
occhi miei, proclamando l'emancipazione ciascuno al suo prossimo, e avevate
fermato un patto nel mio cospetto, nella casa sulla quale è invocato il mio
nome;
16 ma siete tornati indietro, e avete profanato il mio
nome; ciascun di voi ha fatto ritornare il suo schiavo e la sua schiava che
avevate rimandati in libertà a loro piacere, e li avete assoggettati ad essere
vostri schiavi e schiave.
17 Perciò, così parla l'Eterno: Voi non mi avete ubbidito
proclamando l'emancipazione ciascuno al suo fratello e ciascuno al suo
prossimo; ecco: io proclamo la vostra emancipazione, dice l'Eterno, per andare
incontro alla spada, alla peste e alla fame, e farò che sarete agitati per
tutti i regni della terra.
18 E darò gli uomini che hanno trasgredito il mio patto e
non hanno messo ad effetto le parole del patto che aveano fermato nel mio
cospetto, passando in mezzo alle parti del vitello che aveano tagliato in due;
19 darò, dico, i capi di Giuda e i capi di Gerusalemme,
gli eunuchi, i sacerdoti e tutto il popolo del paese che passarono in mezzo
alle parti del vitello,
20 in mano dei loro nemici, e in mano di quelli che
cercano la loro vita; e i loro cadaveri serviranno di pasto agli uccelli del
cielo e alle bestie della terra.
21 E darò Sedekia, re di Giuda, e i suoi capi in mano dei
loro nemici, e in mano di quelli che cercano la loro vita, e in mano
dell'esercito del re di Babilonia, che s'è allontanato da voi.
22 Ecco, io darò l'ordine, dice l'Eterno, e li farò
ritornare contro questa città; essi combatteranno contro di lei, la
prenderanno, la daranno alle fiamme; e io farò delle città di Giuda una
desolazione senz'abitanti.
Capitolo 35
1 La parola che fu rivolta a
Geremia dall'Eterno, al tempo di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda, in
questi termini:
2 `Va' alla casa dei Recabiti, e parla loro; ménali
nella casa dell'Eterno, in una delle camere, e offri loro del vino da bere'.
3 Allora io presi Jaazania, figliuolo di Geremia,
figliuolo di Habazzinia, i suoi fratelli, tutti i suoi figliuoli e tutta la
casa dei Recabiti,
4 e li menai nella casa dell'Eterno, nella camera
de' figliuoli di Hanan, figliuolo d'Igdalia, uomo di Dio, la quale era presso alla
camera de' capi, sopra la camera di Maaseia, figliuolo di Shallum, guardiano
della soglia;
5 e misi davanti ai figliuoli della casa dei
Recabiti dei vasi pieni di vino e delle coppe, e dissi loro: `Bevete del vino'.
6 Ma quelli risposero: `Noi non beviamo vino;
perché Gionadab, figliuolo di Recab, nostro padre, ce l'ha proibito, dicendo: -
Non berrete mai in perpetuo vino, né voi né i vostri figliuoli;
7 e non edificherete case, non seminerete alcuna
semenza, non pianterete vigne, e non ne possederete alcuna, ma abiterete in
tende tutti i giorni della vostra vita, affinché viviate lungamente nel paese
dove state come forestieri.
8 E noi abbiamo ubbidito alla voce di Gionadab,
figliuolo di Recab, nostro padre, in tutto quello che ci ha comandato: non
beviamo vino durante tutti i nostri giorni, tanto noi, che le nostre mogli, i
nostri figliuoli e le nostre figliuole;
9 non edifichiamo case per abitarvi, non abbiamo
vigna, campo, né sementa;
10 abitiamo in tende, e abbiamo ubbidito e fatto tutto quello
che Gionadab, nostro padre, ci ha comandato.
11 Ma quando Nebucadnetsar, re di Babilonia, è salito
contro il paese, abbiam detto: - Venite, ritiriamoci a Gerusalemme, per paura
dell'esercito dei Caldei e dell'esercito di Siria. E così ci siamo stabiliti a
Gerusalemme'.
12 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia in
questi termini:
13 `Così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio
d'Israele: Va' e di' agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: - Non
riceverete voi dunque la lezione, imparando ad ubbidire alle mie parole? dice
l'Eterno.
14 Le parole di Gionadab, figliuolo di Recab, che comandò
ai suoi figliuoli di non bever vino, sono state messe ad effetto, ed essi fino
al dì d'oggi non hanno bevuto vino, in ubbidienza all'ordine del padre loro; e
io v'ho parlato, parlato fin dal mattino, e voi non m'avete dato ascolto;
15 ho continuato a mandarvi ogni mattina tutti i miei
servitori i profeti per dirvi: - Convertitevi dunque ciascuno dalla sua via
malvagia, emendate le vostre azioni, non andate dietro ad altri dèi per
servirli, e abiterete nel paese che ho dato a voi ed ai vostri padri; ma voi
non avete prestato orecchio, e non m'avete ubbidito.
16 Sì, i figliuoli di Gionadab, figliuolo di Recab, hanno
messo ad effetto l'ordine dato dal padre loro, ma questo popolo non mi ha
ubbidito!
17 Perciò, così parla l'Eterno, l'Iddio degli eserciti,
l'Iddio d'Israele: Ecco, io faccio venire su Giuda e su tutti gli abitanti di
Gerusalemme tutto il male che ho pronunziato contro di loro, perché ho parlato
loro, ed essi non hanno ascoltato; perché li ho chiamati, ed essi non hanno
risposto'.
18 E alla casa dei Recabiti Geremia disse: `Così parla
l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Poiché avete ubbidito all'ordine di
Gionadab, vostro padre, e avete osservato tutti i suoi precetti, e avete fatto
tutto quello ch'egli vi avea prescritto,
19 così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele:
A Gionadab, figliuolo di Recab, non verranno mai meno in perpetuo discendenti,
che stiano davanti alla mia faccia'.
Capitolo 36
1 Or avvenne, l'anno quarto di
Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda, che questa parola fu rivolta
dall'Eterno a Geremia, in questi termini:
2 `Prenditi un rotolo da scrivere e scrivici tutte
le parole che t'ho dette contro Israele, contro Giuda e contro tutte le
nazioni, dal giorno che cominciai a parlarti, cioè dal tempo di Giosia, fino a
quest'oggi.
3 Forse quei della casa di Giuda, udendo tutto il
male ch'io penso di far loro, si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia,
e io perdonerò la loro iniquità e il loro peccato'.
4 Allora Geremia chiamò Baruc, figliuolo di Neria;
e Baruc scrisse in un rotolo da scrivere, a dettatura di Geremia, tutte le
parole che l'Eterno avea dette a Geremia.
5 Poi Geremia diede quest'ordine a Baruc: `Io sono
impedito, e non posso entrare nella casa dell'Eterno;
6 perciò, va' tu, e leggi dal libro che hai scritto
a mia dettatura, le parole dell'Eterno, in presenza del popolo, nella casa
dell'Eterno, il giorno del digiuno; e leggile anche in presenza di tutti quei
di Giuda, che saran venuti dalle loro città.
7 Forse presenteranno le loro supplicazioni
all'Eterno, e si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia; perché l'ira e
il furore che l'Eterno ha espresso contro questo popolo, sono grandi'.
8 E Baruc, figliuolo di Neria, fece tutto quello
che gli aveva ordinato il profeta Geremia, e lesse dal libro le parole
dell'Eterno.
9 Or l'anno quinto di Joiakim, figliuolo di Giosia,
re di Giuda, il nono mese, fu pubblicato un digiuno nel cospetto dell'Eterno,
per tutto il popolo di Gerusalemme e per tutto il popolo venuto dalle città di
Giuda a Gerusalemme.
10 E Baruc lesse dal libro le parole di Geremia in
presenza di tutto il popolo, nella casa dell'Eterno, nella camera di Ghemaria,
figliuolo di Shafan, segretario, nel cortile superiore, all'ingresso della
porta nuova della casa dell'Eterno.
11 Or Micaia, figliuolo di Ghemaria, figliuolo di Shafan,
udì tutte le parole dell'Eterno, lette dal libro;
12 scese nella casa del re, nella camera del segretario,
ed ecco che quivi stavan seduti tutti i capi: Elishama il segretario, Delaia
figliuolo di Scemaia, Elnathan figliuolo di Acbor, Ghemaria figliuolo di
Shafan, Sedekia figliuolo di Hanania, e tutti gli altri capi.
13 E Micaia riferì loro tutte le parole che aveva udite
mentre Baruc leggeva il libro in presenza del popolo.
14 Allora tutti i capi mandarono Jehudi, figliuolo di
Nethania, figliuolo di Scelemia, figliuolo di Cusci, a Baruc per dirgli:
`Prendi in mano il rotolo dal quale tu hai letto in presenza del popolo, e
vieni'. E Baruc, figliuolo di Neria, prese in mano il rotolo, e venne a loro.
15 Ed essi gli dissero: `Siediti, e leggilo qui a noi'. E
Baruc lo lesse in loro presenza.
16 E quand'essi ebbero udito tutte quelle parole, si
volsero spaventati gli uni agli altri, e dissero a Baruc: `Non mancheremo di
riferire tutte queste parole al re'.
17 Poi chiesero a Baruc: `Dicci ora come hai scritto
tutte queste parole uscite dalla sua bocca'.
18 E Baruc rispose loro: `Egli m'ha dettato di bocca sua
tutte queste parole, e io le ho scritte con inchiostro nel libro'.
19 Allora i capi dissero a Baruc: `Vatti a nascondere,
tanto tu quanto Geremia; e nessuno sappia dove siete'.
20 Poi andarono dal re, nel cortile, riposero il rotolo
nella camera di Elishama, segretario, e riferirono al re tutte quelle parole.
21 E il re mandò Jehudi a prendere il rotolo; ed egli lo
prese dalla camera di Elishama, segretario. E Jehudi lo lesse in presenza del
re, e in presenza di tutti i capi che stavano in pie' allato al re.
22 Or il re stava seduto nel suo palazzo d'inverno - era
il nono mese, - e il braciere ardeva davanti a lui.
23 E quando Jehudi ebbe letto tre o quattro colonne, il
re tagliò il libro col temperino, e lo gettò nel fuoco del braciere, dove il
rotolo fu interamente consumato dal fuoco del braciere.
24 Né il re né alcuno dei suoi servitori che udirono
tutte quelle parole, rimasero spaventati o si stracciarono le vesti.
25 E benché Elnathan, Delaia e Ghemaria supplicassero il re
perché non bruciasse il rotolo, egli non volle dar loro ascolto.
26 E il re ordinò a Jerahmeel, figliuolo del re, a Sesaia
figliuolo di Azriel, e a Scelemia figliuolo di Abdeel, di pigliare Baruc,
segretario, e il profeta Geremia. Ma l'Eterno li nascose.
27 E dopo che il re ebbe bruciato il rotolo e le parole
che Baruc aveva scritte a dettatura di Geremia, la parola dell'Eterno fu
rivolta a Geremia in questi termini:
28 `Prenditi di nuovo un altro rotolo, e scrivici tutte
le parole di prima ch'erano nel primo rotolo, che Joiakim re di Giuda ha
bruciato.
29 E riguardo a Joiakim, re di Giuda, tu dirai: Così
parla l'Eterno: Tu hai bruciato quel rotolo, dicendo: - Perché hai scritto in
esso che il re di Babilonia verrà certamente e distruggerà questo paese e farà
sì che non vi sarà più né uomo né bestia? -
30 Perciò così parla l'Eterno riguardo a Joiakim re di
Giuda: Egli non avrà alcuno che segga sul trono di Davide, e il suo cadavere
sarà gettato fuori, esposto al caldo del giorno e al gelo della notte.
31 E io punirò lui, la sua progenie e i suoi servitori
della loro iniquità, e farò venire su loro, sugli abitanti di Gerusalemme e
sugli uomini di Giuda tutto il male che ho pronunziato contro di loro, senza
ch'essi abbian dato ascolto'.
32 E Geremia prese un altro rotolo e lo diede a Baruc,
figliuolo di Neria, segretario, il quale vi scrisse, a dettatura di Geremia,
tutte le parole del libro che Joiakim, re di Giuda, avea bruciato nel fuoco; e
vi furono aggiunte molte altre parole simili a quelle.
Capitolo 37
1 Or il re Sedekia, figliuolo di
Giosia, regnò in luogo di Conia, figliuolo di Joiakim, e fu costituito re nel
paese di Giuda da Nebucadnetsar, re di Babilonia.
2 Ma né egli, né i suoi servitori, né il popolo del
paese dettero ascolto alle parole che l'Eterno avea pronunziate per mezzo del
profeta Geremia.
3 Il re Sedekia mandò Jehucal, figliuolo di
Scelemia, e Sofonia, figliuolo di Maaseia, il sacerdote, dal profeta Geremia,
per dirgli: `Deh, prega per noi l'Eterno, l'Iddio nostro'.
4 Or Geremia andava e veniva fra il popolo, e non
era ancora stato messo in prigione.
5 L'esercito di Faraone era uscito d'Egitto; e come
i Caldei che assediavano Gerusalemme n'ebbero ricevuto la notizia, tolsero
l'assedio a Gerusalemme.
6 Allora la parola dell'Eterno fu rivolta al
profeta Geremia, in questi termini:
7 `Così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele: Dite
così al re di Giuda che vi ha mandati da me per consultarmi: Ecco, l'esercito
di Faraone ch'era uscito in vostro soccorso, è tornato nel suo paese, in
Egitto;
8 e i Caldei torneranno, e combatteranno contro
questa città, la prenderanno, e la daranno alle fiamme.
9 Così parla l'Eterno: Non ingannate voi stessi
dicendo: - Certo, i Caldei se n'andranno da noi, - perché non se n'andranno.
10 Anzi, quand'anche voi sconfiggeste tutto l'esercito
de' Caldei che combatte contro di voi, e non ne rimanesse che degli uomini
feriti, questi si leverebbero, ciascuno nella sua tenda, e darebbero questa
città alle fiamme'.
11 Or quando l'esercito de' Caldei si fu ritirato
d'innanzi a Gerusalemme a motivo dell'esercito di Faraone,
12 Geremia uscì da Gerusalemme per andare nel paese di
Beniamino, per ricever quivi la sua porzione in mezzo al popolo.
13 Ma quando fu alla porta di Beniamino, c'era quivi un
capitano della guardia, per nome Ireia, figliuolo di Scelemia, figliuolo di
Hanania, il quale arrestò il profeta Geremia, dicendo: `Tu vai ad arrenderti ai
Caldei'.
14 E Geremia rispose: `È falso; io non vado ad arrendermi
ai Caldei'; ma l'altro non gli diede ascolto; arrestò Geremia, e lo menò dai
capi.
15 E i capi s'adirarono contro Geremia, lo percossero, e
lo misero in prigione nella casa di Gionathan, il segretario; perché di quella
avean fatto un carcere.
16 Quando Geremia fu entrato nella prigione sotterranea
fra le segrete, e vi fu rimasto molti giorni,
17 il re Sedekia lo mandò a prendere, lo interrogò in
casa sua, di nascosto, e gli disse: `C'è egli qualche parola da parte
dell'Eterno?' E Geremia rispose: `Sì, c'è'. E aggiunse: `Tu sarai dato in mano
del re di Babilonia'.
18 Geremia disse inoltre al re Sedekia: `Che peccato ho
io commesso contro di te o contro i tuoi servitori o contro questo popolo, che
m'avete messo in prigione?
19 E dove sono ora i vostri profeti che vi profetavano
dicendo: - Il re di Babilonia non verrà contro di voi né contro questo paese? -
20 Ora ascolta, ti prego, o re, mio signore; e la mia
supplicazione giunga bene accolta nel tuo cospetto; non mi far tornare nella
casa di Gionathan lo scriba, sì ch'io vi muoia'.
21 Allora il re Sedekia ordinò che Geremia fosse
custodito nel cortile della prigione, e gli fosse dato tutti i giorni un pane
dalla via de' fornai, finché tutto il pane della città fosse consumato. Così
Geremia rimase nel cortile della prigione.
Capitolo 38
1 Scefatia figliuolo di Mattan,
Ghedalia figliuolo di Pashur, Jucal figliuolo di Scelamia, e Pashur figliuolo
di Malkia, udirono le parole che Geremia rivolgeva a tutto il popolo, dicendo:
2 `Così parla l'Eterno: Chi rimarrà in questa città
morrà di spada, di fame, o di peste; ma chi andrà ad arrendersi ai Caldei avrà
salva la vita, la vita sarà il suo bottino, e vivrà.
3 Così parla l'Eterno: Questa città sarà certamente
data in mano dell'esercito del re di Babilonia, che la prenderà'.
4 E i capi dissero al re: `Deh, sia quest'uomo
messo a morte! poich'egli rende fiacche le mani degli uomini di guerra che
rimangono in questa città, e le mani di tutto il popolo, tenendo loro cotali
discorsi; quest'uomo non cerca il bene, ma il male di questo popolo'.
5 Allora il re Sedekia disse: `Ecco, egli è in mano
vostra; poiché il re non può nulla contro di voi'.
6 Allora essi presero Geremia e lo gettarono nella
cisterna di Malkia, figliuolo del re, ch'era nel cortile della prigione; vi
calarono Geremia con delle funi. Nella cisterna non c'era acqua ma solo fango e
Geremia affondò nel fango.
7 Or Ebed-melec, etiopo, eunuco che stava nella
casa del re, udì che aveano messo Geremia nella cisterna. - Il re stava allora
seduto alla porta di Beniamino. -
8 Ebed-melec uscì dalla casa del re, e parlò al re
dicendo:
9 `O re, mio signore, quegli uomini hanno male
agito in tutto quello che hanno fatto al profeta Geremia, che hanno gettato
nella cisterna; egli morrà di fame là dov'è, giacché non v'è più pane in
città'.
10 E il re diede quest'ordine ad Ebed-melec, l'etiopo:
`Prendi teco di qui trenta uomini, e tira su il profeta Geremia dalla cisterna
prima che muoia'.
11 Ebed-melec prese seco quegli uomini, entrò nella casa
del re, sotto il Tesoro; prese di lì dei pezzi di stoffa logora e de' vecchi
stracci, e li calò a Geremia, nella cisterna, con delle funi.
12 Ed Ebed-melec, l'etiopo, disse a Geremia: `Mettiti ora
questi pezzi di stoffa logora e questi stracci sotto le ascelle, sotto le
funi'. E Geremia fece così.
13 E quelli trassero su Geremia con quelle funi, e lo
fecero salir fuori dalla cisterna. E Geremia rimase nel cortile della prigione.
14 Allora il re Sedekia mandò a prendere il profeta
Geremia, e se lo fece condurre al terzo ingresso della casa dell'Eterno; e il
re disse a Geremia: `Io ti domando una cosa; non mi celar nulla'.
15 E Geremia rispose a Sedekia: `Se te la dico, non è
egli certo che mi farai morire? E se ti do qualche consiglio, non mi darai
ascolto'.
16 E il re Sedekia giurò in segreto a Geremia, dicendo:
`Com'è vero che l'Eterno, il quale ci ha dato questa vita, vive, io non ti farò
morire, e non ti darò in mano di questi uomini che cercan la tua vita'.
17 Allora Geremia disse a Sedekia: `Così parla l'Eterno,
l'Iddio degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Se tu ti vai ad arrendere ai capi
del re di Babilonia, avrai salva la vita; questa città non sarà data alle
fiamme, e vivrai tu con la tua casa;
18 ma se non vai ad arrenderti ai capi del re di
Babilonia, questa città sarà data in mano de' Caldei che la daranno alle
fiamme, e tu non scamperai dalle loro mani'.
19 E il re Sedekia disse a Geremia: `Io temo que' Giudei
che si sono arresi ai Caldei, ch'io non abbia ad esser dato nelle loro mani, e
ch'essi non mi scherniscano'.
20 Ma Geremia rispose: `Tu non sarai dato nelle loro
mani. Deh! ascolta la voce dell'Eterno in questo che ti dico: tutto andrà bene
per te, e tu vivrai.
21 Ma se rifiuti d'uscire, ecco quello che l'Eterno m'ha
fatto vedere:
22 Tutte le donne rimaste nella casa del re di Giuda saranno
menate fuori ai capi del re di Babilonia; e queste donne diranno: - `I tuoi
familiari amici t'hanno incitato, t'hanno vinto; i tuoi piedi sono affondati
nel fango, e quelli si son ritirati'. -
23 E tutte le tue mogli coi tuoi figliuoli saranno menate
ai Caldei; e tu non scamperai dalle loro mani, ma sarai preso e dato in mano
del re di Babilonia, e questa città sarà data alle fiamme'.
24 E Sedekia disse a Geremia: `Nessuno sappia nulla di
queste parole, e tu non morrai.
25 E se i capi odono che io ho parlato teco e vengono da
te a dirti: - Dichiaraci quello che tu hai detto al re; non ce lo celare, e non
ti faremo morire; e il re che t'ha detto?... -
26 rispondi loro: Io ho presentato al re la mia
supplicazione, ch'egli non mi facesse ritornare nella casa di Gionathan, per
morirvi'.
27 E tutti i capi vennero a Geremia, e lo interrogarono;
ma egli rispose loro secondo tutte le parole che il re gli aveva comandate, e
quelli lo lasciarono in pace, perché la cosa non s'era divulgata.
28 E Geremia rimase nel cortile della prigione fino al
giorno che Gerusalemme fu presa.
Capitolo 39
1 Quando Gerusalemme fu presa -
il nono anno di Sedekia, re di Giuda, il decimo mese, Nebucadnetsar, re di
Babilonia venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme e la cinse
d'assedio;
2 l'undecimo anno di Sedekia, il quarto mese, il
nono giorno, una breccia fu fatta nella città
3 - tutti i capi del re di Babilonia entrarono, e
si stabilirono alla porta di mezzo: Nergal-saretser, Samgar-nebu, Sarsekim,
capo degli eunuchi, Nergalsaretser, capo dei magi, e tutti gli altri capi del
re di Babilonia.
4 E quando Sedekia, re di Giuda, e tutta la gente
di guerra li ebbero veduti, fuggirono, uscirono di notte dalla città per la via
del giardino reale, per la porta fra le due mura, e presero la via della
pianura.
5 Ma l'esercito de' Caldei li inseguì, e raggiunse
Sedekia nelle campagne di Gerico. Lo presero, lo menaron su da Nebucadnetsar,
re di Babilonia, a Ribla, nel paese di Hamath, dove il re pronunziò la sua
sentenza su di lui.
6 E il re di Babilonia fece scannare i figliuoli di
Sedekia, a Ribla, sotto gli occhi di lui; il re di Babilonia fece pure scannare
tutti i notabili di Giuda;
7 poi fece cavar gli occhi a Sedekia, e lo fe'
legare con una doppia catena di rame per menarlo in Babilonia.
8 I Caldei incendiarono la casa del re e le case
del popolo, e abbatterono le mura di Gerusalemme;
9 e Nebuzaradan, capo delle guardie, menò in
cattività a Babilonia il residuo della gente ch'era ancora nella città, quelli ch'erano
andati ad arrendersi a lui, e il resto del popolo.
10 Ma Nebuzaradan, capo delle guardie, lasciò nel paese
di Giuda alcuni de' più poveri fra il popolo i quali non avevano nulla, e diede
loro in quel giorno vigne e campi.
11 Or Nebucadnetsar, re di Babilonia, avea dato a
Nebuzaradan, capo delle guardie, quest'ordine riguardo a Geremia:
12 `Prendilo, veglia su lui, e non gli fare alcun male ma
compòrtati verso di lui com'egli ti dirà'.
13 Così Nebuzaradan, capo delle guardie, Nebushazban,
capo degli eunuchi, Nergal-saretser, capo de' magi, e tutti i capi del re di
Babilonia
14 mandarono a far trarre Geremia fuori dal cortile della
prigione, e lo consegnarono a Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di
Shafan, perché fosse menato a casa; e così egli abitò fra il popolo.
15 Or la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia in
questi termini, mentr'egli era rinchiuso nel cortile della prigione:
16 `Va' e parla ad Ebed-melec, l'etiopo e digli: Così
parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Ecco, io sto per adempiere su
questa città, per il suo male e non per il suo bene, le parole che ho
pronunziate, ed in quel giorno esse si avvereranno in tua presenza.
17 Ma in quel giorno io ti libererò, dice l'Eterno; e tu
non sarai dato in mano degli uomini che temi;
18 poiché, certo, io ti farò scampare, e tu non cadrai
per la spada; la tua vita sarà il tuo bottino, giacché hai posto la tua fiducia
in me, dice l'Eterno'.
Capitolo 40
1 La parola che fu rivolta
dall'Eterno a Geremia, dopo che Nebuzaradan, capo delle guardie, l'ebbe
rimandato da Rama. Quando questi lo fece prendere, Geremia era incatenato in
mezzo a tutti quelli di Gerusalemme e di Giuda, che dovevano esser menati in
cattività a Babilonia.
2 Il capo delle guardie prese dunque Geremia, e gli
disse: `L'Eterno, il tuo Dio, aveva pronunziato questo male contro questo
luogo;
3 e l'Eterno l'ha fatto venire e ha fatto come
aveva detto, perché voi avete peccato contro l'Eterno, e non avete dato ascolto
alla sua voce; perciò questo v'è avvenuto.
4 Ora ecco, io ti sciolgo oggi dalle catene che hai
alle mani; se ti piace di venire con me a Babilonia, vieni; e io avrò cura di
te; ma se non t'aggrada di venir con me a Babilonia, rimantene; ecco, tutto il
paese ti sta dinanzi; va' dove ti piacerà e ti converrà d'andare'.
5 E come Geremia non si decideva a tornare con lui,
l'altro aggiunse: `Torna da Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan,
che il re di Babilonia ha stabilito sulle città di Giuda, e dimora con lui in
mezzo al popolo; ovvero va' dovunque ti piacerà'. E il capo delle guardie gli
diede delle provviste e un regalo, e l'accomiatò.
6 E Geremia andò da Ghedalia, figliuolo di Ahikam,
a Mitspa, e dimorò con lui in mezzo al popolo che era rimasto nel paese.
7 Or quando tutti i capi delle forze che erano per
le campagne ebbero inteso, essi e la loro gente, che il re di Babilonia aveva
stabilito Ghedalia, figliuolo di Ahikam, sul paese, e che gli aveva affidato
gli uomini, le donne, i bambini, e quelli tra i poveri del paese che non erano
stati menati in cattività a Babilonia,
8 si recarono da Ghedalia a Mitspa: erano Ismael,
figliuolo di Nethania, Johanan e Gionathan, figliuoli di Kareah, Seraia,
figliuolo di Tanhumeth, i figliuoli di Efai di Netofa, e Jezania, figliuolo del
Maacatita: essi e i loro uomini.
9 E Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di
Shafan, giurò loro e alla lor gente, dicendo: `Non temete di servire i Caldei;
abitate nel paese, servite il re di Babilonia, e tutto andrà bene per voi.
10 Quanto a me, ecco, io risiederò a Mitspa per tenermi
agli ordini dei Caldei, che verranno da noi; e voi raccogliete il vino, le
frutta d'estate e l'olio; metteteli nei vostri vasi, e dimorate nelle città di
cui avete preso possesso'.
11 Anche tutti i Giudei ch'erano in Moab, fra gli
Ammoniti, nel paese d'Edom e in tutti i paesi, quand'udirono che il re di
Babilonia aveva lasciato un residuo in Giuda e che avea stabilito su di loro
Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan,
12 se ne tornarono da tutti i luoghi dov'erano stati
dispersi, e si recarono nel paese di Giuda, da Ghedalia, a Mitspa; e raccolsero
vino e frutta d'estate in grande abbondanza.
13 Or Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti i capi delle
forze che erano per la campagna, vennero da Ghedalia a Mitspa, e gli dissero:
14 `Sai tu che Baalis, re degli Ammoniti, ha mandato
Ismael, figliuolo di Nethania, per toglierti la vita?' Ma Ghedalia, figliuolo
di Ahikam, non credette loro.
15 Allora Johanan, figliuolo di Kareah, disse
segretamente a Ghedalia, a Mitspa: `Lasciami andare a uccidere Ismael,
figliuolo di Nethania; nessuno lo risaprà; e perché ti toglierebbe egli la
vita, e tutti i Giudei che si son raccolti presso di te andrebbero essi
dispersi, e il residuo di Giuda perirebb'egli?'
16 Ma Ghedalia, figliuolo di Ahikam, disse a Johanan,
figliuolo di Kareah: `Non lo fare perché quello che tu dici d'Ismael è falso'.
Capitolo 41
1 E il settimo mese, Ismael,
figliuolo di Nethania, figliuolo di Elishama, della stirpe reale e uno dei
grandi del re, venne con dieci uomini, da Ghedalia, figliuolo di Ahikam, a
Mitspa; e quivi, a Mitspa, mangiarono assieme.
2 Poi Ismael, figliuolo di Nethania, si levò coi
dieci uomini ch'eran con lui, e colpirono con la spada Ghedalia, figliuolo di
Ahikam, figliuolo di Shafan. Così fecero morire colui che il re di Babilonia
aveva stabilito sul paese.
3 Ismael uccise pure tutti i Giudei ch'erano con
Ghedalia a Mitspa, e i Caldei, uomini di guerra, che si trovavan quivi.
4 Il giorno dopo ch'egli ebbe ucciso Ghedalia,
prima che alcuno ne sapesse nulla,
5 giunsero da Sichem, da Sciloh e da Samaria,
ottanta uomini che avevano la barba rasa, le vesti stracciate e delle incisioni
sul corpo; e avevano in mano delle offerte e dell'incenso per presentarli nella
casa dell'Eterno.
6 E Ismael, figliuolo di Nethania, uscì loro
incontro da Mitspa; e, camminando, piangeva; e come li ebbe incontrati, disse
loro: `Venite da Ghedalia, figliuolo di Ahikam'.
7 E quando furono entrati in mezzo alla città,
Ismael, figliuolo di Nethania, assieme agli uomini che aveva seco, li scannò e
li gettò nella cisterna.
8 Or fra quelli, ci furon dieci uomini, che dissero
a Ismael: `Non ci uccidere, perché abbiamo nei campi delle provviste nascoste
di grano, d'orzo, d'olio e di miele'. Allora egli si trattenne, e non li mise a
morte coi loro fratelli.
9 Or la cisterna nella quale Ismael gettò tutti i
cadaveri degli uomini ch'egli uccise con Ghedalia, è quella che il re Asa aveva
fatta fare per tema di Baasa, re d'Israele; e Ismael, figliuolo di Nethania, la
riempì di uccisi.
10 Poi Ismael menò via prigionieri tutto il rimanente del
popolo che si trovava a Mitspa: le figliuole del re, e tutto il popolo ch'era
rimasto a Mitspa, e sul quale Nebuzaradan, capo delle guardie, aveva stabilito
Ghedalia, figliuolo di Ahikam; Ismael, figliuolo di Nethania, li menò via
prigionieri, e partì per recarsi dagli Ammoniti.
11 Ma quando Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti i capi
delle forze ch'eran con lui furono informati di tutto il male che Ismael,
figliuolo di Nethania, aveva fatto,
12 presero tutti gli uomini, e andarono a combattere
contro Ismael, figliuolo di Nethania; e lo trovarono presso le grandi acque che
sono a Gabaon.
13 E quando tutto il popolo ch'era con Ismael vide
Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti i capi delle forze ch'erano con lui, si
rallegrò;
14 e tutto il popolo che Ismael aveva menato prigioniero
da Mitspa fece voltafaccia, e andò a unirsi a Johanan, figliuolo di Kareah.
15 Ma Ismael, figliuolo di Nethania, scampò con otto
uomini d'innanzi a Johanan, e se ne andò fra gli Ammoniti.
16 E Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti i capi delle
forze ch'erano con lui, presero tutto il rimanente del popolo, che Ismael,
figliuolo di Nethania, aveva menati via da Mitspa, dopo ch'egli ebbe ucciso
Ghedalia, figliuolo d'Ahikam: uomini, gente di guerra, donne, fanciulli,
eunuchi; e li ricondussero da Gabaon;
17 e partirono, e si fermarono a Geruth-Kimham presso
Bethlehem, per poi continuare e recarsi in Egitto,
18 a motivo de' Caldei; dei quali avevano paura, perché
Ismael, figliuolo di Nethania, aveva ucciso Ghedalia, figliuolo di Ahikam, che
il re di Babilonia aveva stabilito sul paese.
Capitolo 42
1 Tutti i capi delle forze,
Johanan, figliuolo di Kareah, Jezania, figliuolo di Hosaia, e tutto il popolo,
dal più piccolo al più grande, s'accostarono,
2 e dissero al profeta Geremia: `Deh, siati accetta
la nostra supplicazione, e prega l'Eterno, il tuo Dio, per noi, per tutto
questo residuo (poiché, di molti che eravamo, siamo rimasti pochi, come lo
vedono gli occhi tuoi);
3 affinché l'Eterno, il tuo Dio, ci mostri la via
per la quale dobbiamo camminare, e che cosa dobbiam fare'.
4 E il profeta Geremia disse loro: `Ho inteso;
ecco, io pregherò l'Eterno, il vostro Dio, come avete detto; e tutto quello che
l'Eterno vi risponderà ve lo farò conoscere; e nulla ve ne celerò'.
5 E quelli dissero a Geremia: `L'Eterno sia un
testimonio verace e fedele contro di noi, se non facciamo tutto quello che
l'Eterno, il tuo Dio, ti manderà a dirci.
6 Sia la sua risposta gradevole o sgradevole, noi
ubbidiremo alla voce dell'Eterno, del nostro Dio, al quale ti mandiamo,
affinché bene ce ne venga, per aver ubbidito alla voce dell'Eterno, del nostro
Dio'.
7 Dopo dieci giorni, la parola dell'Eterno fu
rivolta a Geremia.
8 E Geremia chiamò Johanan, figliuolo di Kareah;
tutti i capi delle forze ch'erano con lui, e tutto il popolo, dal più piccolo
al più grande, e disse loro:
9 `Così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele, al quale
m'avete mandato perché io gli presentassi la vostra supplicazione:
10 Se continuate a dimorare in questo paese, io vi ci
stabilirò, e non vi distruggerò; vi pianterò, e non vi sradicherò; perché mi
pento del male che v'ho fatto.
11 Non temete il re di Babilonia, del quale avete paura;
non lo temete, dice l'Eterno, perché io sono con voi per salvarvi e per
liberarvi dalla sua mano;
12 io vi farò trovar compassione dinanzi a lui; egli avrà
compassione di voi, e vi farà tornare nel vostro paese.
13 Ma se dite: - Noi non rimarremo in questo paese, - se
non ubbidite alla voce dell'Eterno, del vostro Dio, e dite:
14 - No, andremo nel paese d'Egitto, dove non vedremo la
guerra, non udremo suon di tromba, e dove non avrem più fame di pane, e quivi
dimoreremo, -
15 ebbene, ascoltate allora la parola dell'Eterno, o
superstiti di Giuda! Così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Se
siete decisi a recarvi in Egitto, e se andate a dimorarvi,
16 la spada che temete vi raggiungerà là, nel paese
d'Egitto, e la fame che paventate vi starà alle calcagna là in Egitto, e quivi
morrete.
17 Tutti quelli che avranno deciso di andare in Egitto
per dimorarvi, vi morranno di spada, di fame o di peste; nessun di loro
scamperà, sfuggirà al male ch'io farò venire su loro.
18 Poiché così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio
d'Israele: Come la mia ira e il mio furore si son riversati sugli abitanti di
Gerusalemme, così il mio furore si riverserà su voi, quando sarete entrati in
Egitto; e sarete abbandonati alla esecrazione, alla desolazione, alla
maledizione e all'obbrobrio, e non vedrete mai più questo luogo.
19 O superstiti di Giuda! l'Eterno parla a voi: Non
andate in Egitto! Sappiate bene che quest'oggi io v'ho premuniti.
20 Voi ingannate voi stessi, a rischio della vostra vita;
poiché m'avete mandato dall'Eterno, dal vostro Dio, dicendo: - Prega l'Eterno,
il nostro Dio, per noi; e tutto quello che l'Eterno, il nostro Dio, dirà,
faccelo sapere esattamente, e noi lo faremo. -
21 E io ve l'ho fatto sapere quest'oggi; ma voi non
ubbidite alla voce dell'Eterno, del vostro Dio, né a nulla di quanto egli m'ha
mandato a dirvi.
22 Or dunque sappiate bene che voi morrete di spada, di
fame e di peste, nel luogo dove desiderate andare per dimorarvi.
Capitolo 43
1 Or quando Geremia ebbe finito
di dire al popolo tutte le parole dell'Eterno, del loro Dio, tutte le parole
che l'Eterno, il loro Dio, l'aveva incaricato di dir loro,
2 Azaria, figliuolo di Hosaia, e Johanan, figliuolo
di Kareah, e tutti gli uomini superbi dissero a Geremia: `Tu dici il falso;
l'Eterno, il nostro Dio, non t'ha mandato a dire: - Non entrate in Egitto per
dimorarvi, -
3 ma Baruc, figliuolo di Neria, t'incita contro di
noi per darci in man de' Caldei, per farci morire o per farci menare in
cattività a Babilonia'.
4 Così Johanan, figliuolo di Kareah, tutti i capi
delle forze e tutto il popolo non ubbidirono alla voce dell'Eterno, che
ordinava loro di dimorare nel paese di Giuda.
5 E Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti i capi
delle forze presero tutti i superstiti di Giuda i quali, di fra tutte le
nazioni dov'erano stati dispersi, erano ritornati per dimorare nel paese di
Giuda:
6 gli uomini, le donne, i fanciulli, le figliuole
del re e tutte le persone che Nebuzaradan, capo delle guardie, aveva lasciate
con Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan, come pure il profeta
Geremia, e Baruc, figliuolo di Neria,
7 ed entrarono nel paese d'Egitto, perché non
ubbidirono alla voce dell'Eterno; e giunsero a Tahpanes.
8 E la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia a
Tahpanes in questi termini:
9 `Prendi nelle tue mani delle grosse pietre, e
nascondile nell'argilla della fornace da mattoni ch'è all'ingresso della casa
di Faraone a Tahpanes, in presenza degli uomini di Giuda.
10 E di' loro: Così parla l'Eterno degli eserciti,
l'Iddio d'Israele: Ecco, io manderò a prendere Nebucadnetsar, re di Babilonia,
mio servitore, e porrò il suo trono su queste pietre che io ho nascoste, ed
egli stenderà su d'esse il suo padiglione reale,
11 e verrà e colpirà il paese d'Egitto: chi deve andare
alla morte, andrà alla morte; chi in cattività, andrà in cattività; chi deve
cader di spada, cadrà per la spada.
12 Ed io appiccherò il fuoco alle case degli dèi
d'Egitto. Nebucadnetsar brucerà le case e menerà in cattività gl'idoli, e
s'avvolgerà del paese d'Egitto come il pastore s'avvolge nella sua veste; e ne
uscirà in pace.
13 Frantumerà pure le statue del tempio del sole, che è
nel paese d'Egitto, e darà alle fiamme le case degli dèi d'Egitto'.
Capitolo 44
1 La parola che fu rivolta a
Geremia in questi termini, riguardo a tutti i Giudei che dimoravano nel paese
di Egitto, che dimoravano a Migdol, a Tahpanes, a Nof e nel paese di Pathros:
2 Così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio
d'Israele: Voi avete veduto tutto il male che io ho fatto venire sopra Gerusalemme
e sopra tutte le città di Giuda; ed ecco, oggi sono una desolazione e non v'è
chi abiti in esse,
3 a motivo della malvagità che hanno commessa per
provocarmi ad ira, andando a far profumi e a servire altri dèi, i quali né
essi, né voi, né i vostri padri avevate mai conosciuti.
4 E io vi ho mandato tutti i miei servitori, i
profeti; ve li ho mandati del continuo, fin dal mattino, a dirvi: - Deh, non
fate questa cosa abominevole che io odio; -
5 ma essi non hanno ubbidito, non han prestato orecchio,
non si sono stornati dalla loro malvagità, non han cessato d'offrir profumi ad
altri dèi;
6 perciò il mio furore, la mia ira si son
riversati, e han divampato nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme, che
son ridotte deserte e desolate, come oggi si vede.
7 E ora così parla l'Eterno, l'Iddio degli
eserciti, l'Iddio d'Israele: Perché commettete questo gran male contro voi
stessi, tanto da farvi sterminare dal mezzo di Giuda, uomini e donne, bambini e
lattanti, sì che non rimanga di voi alcun residuo?
8 Perché provocarmi ad ira con l'opera delle vostre
mani, facendo profumi ad altri dèi nel paese d'Egitto dove siete venuti a
dimorare? Così vi farete sterminare e sarete abbandonati alla maledizione e
all'obbrobrio fra tutte le nazioni della terra.
9 Avete voi dimenticato le malvagità dei vostri
padri, le malvagità dei re di Giuda, le malvagità delle loro mogli, le
malvagità vostre e le malvagità commesse dalle vostre mogli nel paese di Giuda
e per le vie di Gerusalemme?
10 Fino ad oggi, non v'è stata contrizione da parte loro,
non hanno avuto timore, non hanno camminato secondo la mia legge e secondo i
miei statuti, che io avevo messo dinanzi a voi e dinanzi ai vostri padri.
11 Perciò così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio
d'Israele: Ecco, io volgo la mia faccia contro di voi per il vostro male, e per
distruggere tutto Giuda.
12 E prenderò i superstiti di Giuda che si sono ostinati
a venire nel paese d'Egitto per dimorarvi, e saranno tutti consumati; cadranno
nel paese d'Egitto; saranno consumati dalla spada e dalla fame, dal più piccolo
al più grande; periranno per la spada e per la fame, e saranno abbandonati alla
esecrazione, alla desolazione, alla maledizione e all'obbrobrio.
13 E punirò quelli che dimorano nel paese d'Egitto, come
ho punito Gerusalemme con la spada, con la fame e con la peste;
14 e nessuno si salverà o scamperà dei superstiti di
Giuda che son venuti a stare nel paese d'Egitto colla speranza di tornare poi
nel paese di Giuda, ove desiderano rientrare per dimorarvi; essi, ad eccezione
di alcuni fuggiaschi, non vi ritorneranno.
15 Allora tutti gli uomini i quali sapevano che le loro
mogli offrivan profumi ad altri dèi, tutte le donne che si trovavan quivi,
riunite in gran numero, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto a
Pathros, risposero a Geremia, dicendo:
16 `Quanto alla parola che ci hai detta nel nome
dell'Eterno, noi non ti ubbidiremo,
17 ma vogliamo mettere interamente ad effetto tutto
quello che la nostra bocca ha espresso: offrir profumi alla regina del cielo,
farle delle libazioni, come già abbiam fatto noi, i nostri padri, i nostri re,
i nostri capi, nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme; e avevamo
allora abbondanza di pane, stavamo bene e non sentivamo alcun male;
18 ma da che abbiam cessato d'offrir profumi alla regina
del cielo e di farle delle libazioni, abbiamo avuto mancanza d'ogni cosa, e
siamo stati consumati dalla spada e dalla fame.
19 E quando offriamo profumi alla regina del cielo e le
facciamo delle libazioni, è egli senza il consenso dei nostri mariti che le
facciamo delle focacce a sua immagine e le offriamo delle libazioni?'
20 E Geremia parlò a tutto il popolo, agli uomini, alle
donne e a tutto il popolo che gli aveva risposto a quel modo, e disse:
21 `Non sono forse i profumi che avete offerti nelle
città di Giuda e per le vie di Gerusalemme, voi, i vostri padri, i vostri re, i
vostri capi e il popolo del paese, quelli che l'Eterno ha ricordato e che gli
son tornati in mente?
22 L'Eterno non l'ha più potuto sopportare, a motivo
della malvagità delle vostre azioni, e a motivo delle abominazioni che avete
commesse; perciò il vostro paese è stato abbandonato alla devastazione, alla
desolazione e alla maledizione, senza che vi sia più chi l'abiti, come si vede
al dì d'oggi.
23 Perché voi avete offerto que' profumi e avete peccato
contro l'Eterno e non avete ubbidito alla voce dell'Eterno e non avete
camminato secondo la sua legge, i suoi statuti e le sue testimonianze, perciò
v'è avvenuto questo male che oggi si vede'.
24 Poi Geremia disse a tutto il popolo e a tutte le
donne: `Ascoltate la parola dell'Eterno, o voi tutti di Giuda, che siete nel
paese d'Egitto!
25 Così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele:
Voi e le vostre mogli lo dite con la vostra bocca e lo mettete ad effetto con
le vostre mani; voi dite: - Vogliamo adempiere i voti che abbiamo fatti,
offrendo profumi alla regina del cielo e facendole delle libazioni. - Sì, voi
adempite i vostri voti; sì, voi mandate ad effetto i vostri voti;
26 perciò ascoltate la parola dell'Eterno, o voi tutti di
Giuda, che dimorate nel paese d'Egitto! Ecco, io lo giuro per il mio gran nome,
dice l'Eterno; in tutto il paese d'Egitto il mio nome non sarà più invocato
dalla bocca d'alcun uomo di Giuda che dica: - Il Signore, l'Eterno, vive! -
27 Ecco, io vigilo su loro per il loro male, e non per il
loro bene; e tutti gli uomini di Giuda che sono nel paese d'Egitto saranno
consumati dalla spada e dalla fame, finché non siano interamente scomparsi.
28 E quelli che saranno scampati dalla spada ritorneranno
dal paese d'Egitto nel paese di Giuda in ben piccolo numero; e tutto il
rimanente di Giuda, quelli che son venuti nel paese d'Egitto per dimorarvi,
riconosceranno qual è la parola che sussiste, la mia o la loro.
29 E questo vi sarà per segno, dice l'Eterno, che io vi
punirò in questo luogo, affinché riconosciate che le mie parole contro di voi
saranno del tutto messe ad effetto, per il vostro male:
30 così parla l'Eterno: - Ecco, io darò Faraone Hofra, re
d'Egitto, in mano de' suoi nemici, in mano di quelli che cercano la sua vita,
come ho dato Sedekia, re di Giuda, in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia,
suo nemico, che cercava la vita di lui'.
Capitolo 45
1 La parola che il profeta
Geremia rivolse a Baruc, figliuolo di Neria, quando questi scrisse queste
parole in un libro, a dettatura di Geremia, l'anno quarto di Joiakim, figliuolo
di Giosia, re di Giuda. Egli disse:
2 `Così parla l'Eterno, l'Iddio d'Israele, riguardo
a te, Baruc:
3 Tu dici: Guai a me! poiché l'Eterno aggiunge
tristezza al mio dolore; io m'affanno a gemere, e non trovo requie.
4 Digli così: Così parla l'Eterno: Ecco, ciò che ho
edificato, io lo distruggerò; ciò che ho piantato, io lo sradicherò; e questo
farò in tutto il paese.
5 E tu cercheresti grandi cose per te? Non le
cercare! poiché, ecco, io farò venir del male sopra ogni carne, dice l'Eterno,
ma a te darò la vita come bottino, in tutti i luoghi dove tu andrai'.
Capitolo 46
1 Parola dell'Eterno che fu
rivolta a Geremia riguardo alle nazioni.
2 Riguardo all'Egitto. Circa l'esercito di Faraone
Neco, re d'Egitto, che era presso al fiume Eufrate a Carkemish, e che
Nebucadnetsar, re di Babilonia, sconfisse il quarto anno di Joiakim, figliuolo
di Giosia, re di Giuda.
3 Preparate lo scudo e la targa, e avvicinatevi per
la battaglia.
4 Attaccate i cavalli, e voi, cavalieri, montate, e
presentatevi con gli elmi in capo; forbite le lance, indossate le corazze!
5 Perché li veggo io sbigottiti, vòlti in rotta? I
loro prodi sono sconfitti, si danno alla fuga senza volgersi indietro;
d'ogn'intorno è terrore, dice l'Eterno.
6 Il veloce non fugga, il prode non scampi! Al
settentrione, presso il fiume Eufrate vacillano e cadono.
7 Chi è colui che sale come il Nilo, e le cui acque
s'agitano come quelle de' fiumi?
8 È l'Egitto, che sale come il Nilo, e le cui acque
s'agitano come quelle de' fiumi. Egli dice: `Io salirò, ricoprirò la terra,
distruggerò le città e i loro abitanti'.
9 All'assalto! cavalli; al galoppo! carri; si
facciano avanti i prodi, quei d'Etiopia e di Put che portan lo scudo e que' di
Lud che maneggiano e tendono l'arco.
10 Questo giorno, per il Signore, per l'Eterno degli
eserciti, è giorno di vendetta, in cui si vendica de' suoi nemici. La spada
divorerà, si sazierà, s'inebrierà del loro sangue; poiché il Signore, l'Eterno
degli eserciti, immola le vittime nel paese del settentrione, presso il fiume
Eufrate.
11 Sali a Galaad, prendi del balsamo, o vergine,
figliuola d'Egitto! Invano moltiplichi i rimedi; non v'è medicatura che valga
per te.
12 Le nazioni odono la tua ignominia, e la terra è piena
del tuo grido; poiché il prode vacilla appoggiandosi al prode, ambedue cadono
assieme.
13 Parola che l'Eterno rivolse al profeta Geremia sulla
venuta di Nebucadnetsar, re di Babilonia, per colpire il paese d'Egitto.
14 Annunziatelo in Egitto, banditelo a Migdol, banditelo
a Nof e Tahpanes! Dite: `Lèvati, preparati, poiché la spada divora tutto ciò
che ti circonda'.
15 Perché i tuoi prodi son essi atterrati? Non posson
resistere perché l'Eterno li abbatte.
16 Egli ne fa vacillar molti; essi cadono l'un sopra
l'altro, e dicono: `Andiamo, torniamo al nostro popolo e al nostro paese natìo,
sottraendoci alla spada micidiale'.
17 Là essi gridano: `Faraone, re d'Egitto, non è che un
vano rumore, ha lasciato passare il tempo fissato'.
18 Com'è vero ch'io vivo, dice il re che ha nome l'Eterno
degli eserciti, il nemico verrà come un Tabor fra le montagne, come un Carmel
che s'avanza sul mare.
19 O figliuola che abiti l'Egitto, fa' il tuo bagaglio
per la cattività! poiché Nof diventerà una desolazione sarà devastata, nessuno
v'abiterà più.
20 L'Egitto è una giovenca bellissima, ma viene un
tafano, viene dal settentrione.
21 Anche i mercenari che sono in mezzo all'Egitto son
come vitelli da ingrasso; anch'essi volgono il dorso, fuggon tutti assieme, non
resistono; poiché piomba su loro il giorno della loro calamità, il tempo della
loro visitazione.
22 La sua voce giunge come quella d'un serpente; poiché
s'avanzano con un esercito, marcian contro a lui con scuri, come tanti
tagliaboschi.
23 Essi abbattono la sua foresta, dice l'Eterno, benché
sia impenetrabile, perché quelli son più numerosi delle locuste, non si posson
contare.
24 La figliuola dell'Egitto è coperta d'onta, è data in mano
del popolo del settentrione.
25 L'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele, dice:
Ecco, io punirò Amon di No, Faraone, l'Egitto, i suoi dèi, i suoi re, Faraone e
quelli che confidano in lui;
26 li darò in mano di quei che cercano la loro vita, in
mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, e in mano de' suoi servitori; ma, dopo
questo, l'Egitto sarà abitato come ai giorni di prima, dice l'Eterno.
27 Tu dunque non temere, o Giacobbe, mio servitore, non
ti sgomentare, o Israele! poiché, ecco, io ti salverò dal lontano paese,
salverò la tua progenie dalla terra della sua cattività; Giacobbe ritornerà,
sarà in riposo, sarà tranquillo, e nessuno più lo spaventerà.
28 Tu non temere, o Giacobbe, mio servitore, dice
l'Eterno; poiché io son teco, io annienterò tutte le nazioni fra le quali t'ho
disperso, ma non annienterò te; però ti castigherò con giusta misura, e non ti
lascerò del tutto impunito.
Capitolo 47
1 La parola dell'Eterno che fu
rivolta al profeta Geremia riguardo ai Filistei prima che Faraone colpisse
Gaza.
2 Così parla l'Eterno: Ecco, delle acque salgono
dal settentrione; formano un torrente che straripa; esse inondano il paese e
tutto ciò che contiene, le città e i loro abitanti; gli uomini mandano grida,
tutti gli abitanti del paese urlano.
3 Per lo strepito dell'unghie de' suoi potenti
destrieri, per il rumore de' suoi carri e il fracasso delle ruote, i padri non
si voltan verso i figliuoli, tanto le lor mani son divenute fiacche,
4 perché giunge il giorno in cui tutti i Filistei
saranno devastati, in cui saran soppressi i restanti ausiliari di Tiro e di
Sidone, poiché l'Eterno devasterà i Filistei, ciò che resta dell'isola di
Caftor.
5 Gaza è divenuta calva, Askalon è ridotta al
silenzio. Resti degli Anakim, fino a quando vi farete delle incisioni?
6 O spada dell'Eterno, quando sarà che ti
riposerai? Rientra nel tuo fodero, fermati e rimani tranquilla!
7 Come ti potresti tu riposare? L'Eterno le dà i
suoi ordini, le addita Askalon e il lido del mare.
Capitolo 48
1 Riguardo a Moab. Così parla
l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Guai a Nebo! poiché è devastata;
Kiriathaim è coperta d'onta, è presa; Misgab è coperta d'onta e sbigottita.
2 Il vanto di Moab non è più; in Heshbon macchinan
del male contro di lui: `Venite, distruggiamolo, e non sia più nazione'. Tu
pure, o Madmen, sarai ridotta al silenzio; la spada t'inseguirà.
3 Delle grida vengon da Horonaim: Devastazione e
gran rovina!
4 Moab è infranto, i suoi piccini fanno udire i lor
gridi.
5 Poiché su per la salita di Luhith si piange, si
sale piangendo perché giù per la discesa di Horonaim s'ode il grido angoscioso
della rotta.
6 Fuggite, salvate le vostre persone, siano esse
come una tamerice nel deserto!
7 Poiché, siccome ti sei confidato nelle tue opere
e nei tuoi tesori, anche tu sarai preso; e Kemosh andrà in cattività, coi suoi
sacerdoti e coi suoi capi.
8 Il devastatore verrà contro tutte le città, e
nessuna città scamperà; la valle perirà e la pianura sarà distrutta, come
l'Eterno ha detto.
9 Date delle ali a Moab, poiché bisogna che voli
via; le sue città diventeranno una desolazione, senza che più v'abiti alcuno.
10 Maledetto colui che fa l'opera dell'Eterno
fiaccamente, maledetto colui che trattiene la spada dallo spargere il sangue!
11 Moab era tranquillo fin dalla sua giovinezza, riposava
sulle sue fecce, non è stato travasato da vaso a vaso, non è andato in
cattività; per questo ha conservato il suo sapore, e il suo profumo non s'è
alterato.
12 Perciò ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, ch'io gli
manderò de' travasatori, che lo travaseranno; vuoteranno i suoi vasi,
frantumeranno le sue ànfore.
13 E Moab avrà vergogna di Kemosh, come la casa d'Israele
ha avuto vergogna di Bethel, in cui avea riposto la sua fiducia.
14 Come potete dire: `Noi siam uomini prodi, uomini
valorosi per la battaglia?'
15 Moab è devastato; le sue città salgono in fumo, il
fiore de' suoi giovani scende al macello, dice il re, che ha nome l'Eterno
degli eserciti.
16 La calamità di Moab sta per giungere, la sua sciagura
viene a gran passi.
17 Compiangetelo voi tutti che lo circondate, e voi tutti
che conoscete il suo nome, dite: `Come s'è spezzato quel forte scettro, quel
magnifico bastone?'
18 O figliuola che abiti in Dibon, scendi dalla tua
gloria, siedi sul suolo riarso, poiché il devastatore di Moab sale contro di
te, distrugge le tue fortezze.
19 O tu che abiti in Aroer, fermati per la strada, e
guarda; interroga il fuggiasco e colei che scampa, e di': `Che è successo?'
20 Moab è coperto d'onta, perché è infranto; mandate
urli! gridate! annunziate sull'Arnon che Moab è devastato!
21 Un castigo è venuto sul paese della pianura, sopra
Holon, sopra Jahats, su Mefaath,
22 su Dibon, su Nebo, su Beth-Diblathaim,
23 su Kiriathaim, su Beth-Gamul, su Beth-Meon,
24 su Kerioth, su Botsra, su tutte le città del paese di
Moab, lontane e vicine.
25 Il corno di Moab è tagliato, il suo braccio è
spezzato, dice l'Eterno.
26 Inebriatelo, poich'egli s'è innalzato contro l'Eterno,
e si rotoli Moab nel suo vomito, e diventi anch'egli un oggetto di scherno!
27 Israel non è egli stato per te un oggetto di scherno?
Era egli forse stato trovato fra i ladri, che ogni volta che parli di lui tu
scuoti il capo?
28 Abbandonate le città e andate a stare nelle rocce, o
abitanti di Moab! Siate come le colombe che fanno il lor nido sull'orlo de'
precipizi.
29 Noi abbiamo udito l'orgoglio di Moab,
l'orgogliosissimo popolo, la sua arroganza, la sua superbia, la sua fierezza,
l'alterigia del suo cuore.
30 Io conosco la sua tracotanza, dice l'Eterno, ch'è mal
fondata; le sue vanterie non hanno approdato a nulla di stabile.
31 Perciò, io alzo un lamento su Moab, io dò in gridi per
tutto Moab; perciò si geme per quei di Kir-Heres.
32 O vigna di Sibma, io piango per te più ancora che per
Jazer; i tuoi rami andavan oltre il mare, arrivavano fino al mare di Jazer; il
devastatore è piombato sui tuoi frutti d'estate e sulla tua vendemmia.
33 La gioia e l'allegrezza sono scomparse dalla fertile
campagna e dal paese di Moab; io ho fatto venir meno il vino negli strettoi;
non si pigia più l'uva con gridi di gioia; il grido che s'ode non è più il
grido di gioia.
34 Gli alti lamenti di Heshbon giungon fino a Elealeh; si
fanno udire fin verso Jahats; da Tsoar fino a Horonaim, fino a
Eglath-Sceliscia; perfino le acque di Nimrim son prosciugate.
35 E io farò venir meno in Moab, dice l'Eterno, chi salga
sull'alto luogo, e chi offra profumi ai suoi dèi.
36 Perciò il mio cuore geme per Moab come gemono i
flauti, il mio cuore geme come gemono i flauti per quei di Kir-Heres, perché
tutto quello che aveano ammassato è perduto.
37 Poiché tutte le teste sono rasate, tutte le barbe sono
tagliate, su tutte le mani ci son delle incisioni, e sui fianchi, dei sacchi.
38 Su tutti i tetti di Moab e nelle sue piazze, da per tutto,
è lamento; poiché io ho frantumato Moab, come un vaso di cui non si fa stima di
sorta, dice l'Eterno.
39 Com'è stato infranto! Urlate! Come Moab ha vòlto
vergognosamente le spalle! Come Moab è diventato lo scherno e lo spavento di
tutti quelli che gli stanno dintorno!
40 Poiché così parla l'Eterno: Ecco, il nemico fende
l'aria come l'aquila, spiega le sue ali verso Moab.
41 Kerioth è presa, le fortezze sono occupate, e il cuore
dei prodi di Moab, in quel giorno, è come il cuore d'una donna in doglie di
parto.
42 Moab sarà distrutto, non sarà più popolo, perché s'è
innalzato contro l'Eterno.
43 Spavento, fossa, laccio ti soprastanno, o abitante di
Moab! dice l'Eterno.
44 Chi fugge dinanzi allo spavento, cade nella fossa; chi
risale dalla fossa, riman preso al laccio; perché io fo venire su lui, su Moab,
l'anno in cui dovrà render conto, dice l'Eterno.
45 All'ombra di Heshbon i fuggiaschi si fermano,
spossati; ma un fuoco esce da Heshbon, una fiamma di mezzo a Sihon, che divora
i fianchi di Moab, il sommo del capo dei figli del tumulto.
46 Guai a te, o Moab! Il popolo di Kemosh è perduto!
poiché i tuoi figliuoli son portati via in cattività, e in cattività son menate
le tue figliuole.
47 Ma io farò tornar Moab dalla cattività negli ultimi
giorni, dice l'Eterno. Fin qui il giudizio su Moab.
Capitolo 49
1 Riguardo ai figliuoli di
Ammon. Così parla l'Eterno: Israele non ha egli figliuoli? Non ha egli erede?
Perché dunque Malcom prend'egli possesso di Gad, e il suo popolo abita nelle
città d'esso?
2 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno,
ch'io farò udire il grido di guerra contro Rabbah de' figliuoli d'Ammon; essa
diventerà un mucchio di ruine, le sue città saranno consumate dal fuoco; allora
Israele spodesterà quelli che l'aveano spodestato, dice l'Eterno.
3 Urla, o Heshbon, poiché Ai è devastata; gridate,
o città di Rabbah, cingetevi di sacchi, date in lamenti, correte qua e là lungo
le chiusure, poiché Malcom va in cattività insieme coi suoi sacerdoti e coi
suoi capi.
4 Perché ti glorî tu delle tue valli, della tua
fertile valle, o figliuola infedele, che confidavi nei tuoi tesori e dicevi:
`Chi verrà contro di me?'
5 Ecco, io ti fo venire addosso da tutti i tuoi
dintorni il terrore, dice il Signore, l'Eterno degli eserciti; e voi sarete
scacciati, in tutte le direzioni, e non vi sarà chi raduni i fuggiaschi.
6 Ma, dopo questo, io trarrò dalla cattività i
figliuoli di Ammon, dice l'Eterno.
7 Riguardo a Edom. Così parla l'Eterno degli
eserciti: Non v'è egli più saviezza in Teman? Gl'intelligenti non sanno essi
più consigliare? La loro saviezza è dessa svanita?
8 Fuggite, voltate le spalle, nascondetevi
profondamente, o abitanti di Dedan! Poiché io fo venire la calamità sopra Esaù,
il tempo della sua punizione.
9 Se de' vendemmiatori venissero a te non
lascerebbero essi dei racimoli? Se de' ladri venissero a te di notte non
guasterebbero più di quanto a loro bastasse.
10 Ma io nuderò Esaù, scoprirò i suoi nascondigli, ed ei
non si potrà nascondere; la sua prole, i suoi fratelli, i suoi vicini saran
distrutti, ed ei non sarà più.
11 Lascia i tuoi orfani, io li farò vivere, e le tue
vedove confidino in me!
12 Poiché così parla l'Eterno: Ecco, quelli che non eran
destinati a bere la coppa, la dovranno bere; e tu andresti del tutto impunito?
Non andrai impunito, tu la berrai certamente.
13 Poiché io lo giuro per me stesso, dice l'Eterno,
Botsra diverrà una desolazione, un obbrobrio, un deserto, una maledizione, e
tutte le sue città saranno delle solitudini eterne.
14 Io ho ricevuto un messaggio dall'Eterno, e un
messaggero è stato inviato fra le nazioni: `Adunatevi, venite contro di lei,
levatevi per la battaglia!'
15 Poiché, ecco, io ti rendo piccolo fra le nazioni, e
sprezzato fra gli uomini.
16 Lo spavento che ispiravi, l'orgoglio del tuo cuore
t'han sedotto, o tu che abiti nelle fessure delle rocce, che occupi il sommo
delle colline; ma quand'anche tu facessi il tuo nido tant'alto quanto quello
dell'aquila, io ti farò precipitar di lassù, dice l'Eterno.
17 E Edom diventerà una desolazione; chiunque passerà
presso di lui rimarrà stupito, e si darà a fischiare a motivo di tutte le sue
piaghe.
18 Come avvenne al sovvertimento di Sodoma, di Gomorra e
di tutte le città a loro vicine, dice l'Eterno, nessuno più abiterà quivi, non
vi dimorerà più alcun figliuol d'uomo.
19 Ecco, egli sale come un leone dalle rive
lussureggianti del Giordano contro la forte dimora; io ne farò fuggire a un
tratto Edom, e stabilirò su di essa colui che io ho scelto. Poiché chi è simile
a me? Chi m'ordinerà di comparire in giudizio? Qual è il pastore che possa
starmi a fronte?
20 Perciò, ascoltate il disegno che l'Eterno ha concepito
contro Edom, e i pensieri che medita contro gli abitanti di Teman! Certo, saran
trascinati via come i più piccoli del gregge, certo, la loro dimora sarà
devastata.
21 Al rumore della loro caduta trema la terra; s'ode il
loro grido fino al mar Rosso.
22 Ecco, il nemico sale, fende l'aria, come l'aquila,
spiega le sue ali verso Botsra; e il cuore dei prodi d'Edom, in quel giorno, è
come il cuore d'una donna in doglie di parto.
23 Riguardo a Damasco. Hamath e Arpad sono confuse,
poiché hanno udito una cattiva notizia; vengon meno; è un'agitazione come
quella del mare, che non può calmarsi.
24 Damasco divien fiacca, si volta per fuggire, un
tremito l'ha còlta; angoscia e dolori si sono impadroniti di lei, come di donna
che partorisce.
25 `Come mai non è stata risparmiata la città famosa, la
città della mia gioia?'
26 Così i suoi giovani cadranno nelle sue piazze, e tutti
i suoi uomini di guerra periranno in quel giorno, dice l'Eterno degli eserciti.
27 Ed io appiccherò il fuoco alle mura di Damasco, ed
esso divorerà i palazzi di Ben-Hadad.
28 Riguardo a Kedar e ai regni di Hatsor, che
Nebucadnetsar, re di Babilonia, sconfisse. Così parla l'Eterno: Levatevi,
salite contro Kedar, distruggete i figliuoli dell'oriente!
29 Le lor tende, i loro greggi saranno presi; saranno
portati via i loro padiglioni, tutti i loro bagagli, i loro cammelli; si
griderà loro: `Spavento da tutte le parti!'
30 Fuggite, dileguatevi ben lungi, nascondetevi
profondamente, o abitanti di Hatsor, dice l'Eterno; poiché Nebucadnetsar, re di
Babilonia, ha formato un disegno contro di voi, ha concepito un piano contro di
voi.
31 Levatevi, salite contro una nazione che gode pace ed
abita in sicurtà, dice l'Eterno; che non ha né porte né sbarre, e dimora
solitaria.
32 Siano i loro cammelli dati in preda, e la moltitudine
del loro bestiame diventi bottino! Io disperderò a tutti i venti quelli che si
tagliano i canti della barba, e farò venire la loro calamità da tutte le parti,
dice l'Eterno.
33 Hatsor diventerà un ricetto di sciacalli, una
desolazione in perpetuo; nessuno più abiterà quivi, non vi dimorerà più alcun
figliuol d'uomo.
34 La parola dell'Eterno che fu rivolta in questi termini
al profeta Geremia riguardo ad Elam, al principio del regno di Sedekia, re di
Giuda:
35 Così parla l'Eterno degli eserciti: Ecco, io spezzo
l'arco di Elam, la sua principal forza.
36 Io farò venire contro Elam i quattro venti dalle
quattro estremità del cielo; li disperderò a tutti quei venti, e non ci sarà
nazione, dove non arrivino de' fuggiaschi d'Elam.
37 Renderò gli Elamiti spaventati dinanzi ai loro nemici,
e dinanzi a quelli che cercan la loro vita; farò piombare su loro la calamità,
la mia ira ardente, dice l'Eterno; manderò la spada ad inseguirli, finch'io non
li abbia consumati.
38 E metterò il mio trono in Elam, e ne farò perire i re
ed i capi, dice l'Eterno.
39 Ma negli ultimi giorni avverrà ch'io trarrò Elam dalla
cattività, dice l'Eterno.
Capitolo 50
1 Parola che l'Eterno pronunziò
riguardo a Babilonia, riguardo al paese de' Caldei, per mezzo del profeta
Geremia:
2 Annunziatelo fra le nazioni, proclamatelo, issate
una bandiera, proclamatelo, non lo celate! Dite: `Babilonia è presa! Bel è
coperto d'onta, Merodac è infranto! le sue immagini son coperte d'onta; i suoi
idoli, infranti!'
3 Poiché dal settentrione sale contro di lei una
nazione che ne ridurrà il paese in un deserto, e non vi sarà più alcuno che abiti
in lei; uomini e bestie fuggiranno, se n'andranno.
4 In que' giorni, in quel tempo, dice l'Eterno, i
figliuoli d'Israele e i figliuoli di Giuda torneranno assieme; cammineranno
piangendo, e cercheranno l'Eterno, il loro Dio.
5 Domanderanno qual è la via di Sion, volgeranno le
loro facce in direzione d'essa, e diranno: `Venite, unitevi all'Eterno con un
patto eterno, che non si dimentichi più!'
6 Il mio popolo era un gregge di pecore smarrite; i
loro pastori le aveano sviate, sui monti dell'infedeltà; esse andavano di monte
in colle, avean dimenticato il luogo del loro riposo.
7 Tutti quelli che le trovavano, le divoravano; e i
loro nemici dicevano: `Noi non siamo colpevoli poich'essi han peccato contro
l'Eterno, dimora della giustizia, contro l'Eterno, speranza de' loro padri'.
8 Fuggite di mezzo a Babilonia, uscite dal paese
de' Caldei, e siate come de' capri davanti al gregge!
9 Poiché, ecco, io suscito e fo salire contro
Babilonia un'adunata di grandi nazioni dal paese del settentrione, ed esse si
schiereranno contro di lei; e da quel lato sarà presa. Le loro frecce son come
quelle d'un valente arciere; nessuna d'esse ritorna a vuoto.
10 E la Caldea sarà depredata; tutti quelli che la
prederanno saranno saziati, dice l'Eterno.
11 Sì, gioite, sì, rallegratevi, o voi che avete
saccheggiato la mia eredità, sì, saltate come una giovenca che trebbia il
grano, nitrite come forti destrieri!
12 La madre vostra è tutta coperta d'onta, colei che v'ha
partoriti, arrossisce; ecco, essa è l'ultima delle nazioni, un deserto, una
terra arida, una solitudine.
13 A motivo dell'ira dell'Eterno non sarà più abitata,
sarà una completa solitudine; chiunque passerà presso a Babilonia rimarrà
stupito, e fischierà per tutte le sue piaghe.
14 Schieratevi contro Babilonia d'ogn'intorno, o voi
tutti che tirate d'arco! Tirate contro di lei, non risparmiate le frecce!
poich'essa ha peccato contro l'Eterno.
15 Levate contro di lei il grido di guerra,
d'ogn'intorno; ella si arrende; le sue colonne cadono, le sue mura crollano,
perché questa è la vendetta dell'Eterno! Vendicatevi di lei! Fate a lei
com'essa ha fatto!
16 Sterminate da Babilonia colui che semina, e colui che
maneggia la falce al tempo della mèsse. Per scampare alla spada micidiale
ritorni ciascuno al suo popolo, fugga ciascuno verso il proprio paese!
17 Israele è una pecora smarrita, a cui de' leoni han
dato la caccia; il re d'Assiria, pel primo, l'ha divorata; e quest'ultimo,
Nebucadnetsar, re di Babilonia, le ha frantumate le ossa.
18 Perciò così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio
d'Israele: Ecco, io punirò il re di Babilonia e il suo paese, come ho punito il
re d'Assiria.
19 E ricondurrò Israele ai suoi pascoli; egli pasturerà
al Carmel e in Basan, e l'anima sua si sazierà sui colli d'Efraim e in Galaad.
20 In quei giorni, in quel tempo, dice l'Eterno, si
cercherà l'iniquità d'Israele, ma essa non sarà più, e i peccati di Giuda, ma
non si troveranno; poiché io perdonerò a quelli che avrò lasciati di resto.
21 Sali contro il paese di Merathaim e contro gli
abitanti di Pekod! Inseguili colla spada, votali allo sterminio, dice l'Eterno,
e fa' esattamente come io t'ho comandato!
22 S'ode nel paese un grido di guerra, e grande è il
disastro.
23 Come mai s'è rotto, s'è spezzato il martello di tutta
la terra? Come mai Babilonia è divenuta una desolazione fra le nazioni?
24 Io t'ho teso un laccio, e tu, o Babilonia, vi sei
stata presa, senza che te n'accorgessi; sei stata trovata, ed arrestata, perché
ti sei messa in guerra contro l'Eterno.
25 L'Eterno ha aperto la sua armeria, e ha tratto fuori
le armi della sua indignazione; poiché questa è un'opera che il Signore,
l'Eterno degli eserciti, ha da compiere nel paese de' Caldei.
26 Venite contro a lei da tutte le parti, aprite i suoi
granai, ammucchiatela come tante mannelle, votatela allo sterminio, che nulla
ne resti!
27 Uccidete tutti i suoi tori, fateli scendere al
macello! Guai a loro! poiché il loro giorno è giunto, il giorno della loro
visitazione.
28 S'ode la voce di quelli che fuggono, che scampano dal
paese di Babilonia per annunziare in Sion la vendetta dell'Eterno, del nostro
Dio, la vendetta del suo tempio.
29 Convocate contro Babilonia gli arcieri, tutti quelli
che tirano d'arco; accampatevi contro a lei d'ogn'intorno, nessuno ne scampi;
rendetele secondo le sue opere, fate interamente a lei com'ella ha fatto;
poich'ella è stata arrogante contro l'Eterno, contro il Santo d'Israele.
30 Perciò i suoi giovani cadranno nelle sue piazze, e
tutti i suoi uomini di guerra periranno in quel giorno, dice l'Eterno.
31 Eccomi a te, o arrogante, dice il Signore, l'Eterno
degli eserciti; poiché il tuo giorno è giunto, il tempo ch'io ti visiterò.
32 L'arrogante vacillerà, cadrà, e non vi sarà chi la
rialzi; e io appiccherò il fuoco alle sue città, ed esso divorerà tutti i suoi
dintorni.
33 Così parla l'Eterno degli eserciti: I figliuoli
d'Israele e i figliuoli di Giuda sono oppressi insieme; tutti quelli che li han
menati in cattività li tengono, e rifiutano di lasciarli andare.
34 Il loro vindice è forte; ha nome l'Eterno degli
eserciti; certo egli difenderà la loro causa, dando requie alla terra e
gettando lo scompiglio fra gli abitanti di Babilonia.
35 La spada sovrasta ai Caldei, dice l'Eterno, agli
abitanti di Babilonia, ai suoi capi, ai suoi savi.
36 La spada sovrasta ai millantatori, che risulteranno
insensati; la spada sovrasta ai suoi prodi, che saranno atterriti;
37 la spada sovrasta ai suoi cavalli, ai suoi carri, a
tutta l'accozzaglia di gente ch'è in mezzo a lei, la quale diventerà come tante
donne; la spada sovrasta ai suoi tesori, che saran saccheggiati.
38 La siccità sovrasta alle sue acque, che saran
prosciugate; poiché è un paese d'immagini scolpite, vanno in delirio per quegli
spauracchi dei loro idoli.
39 Perciò gli animali del deserto con gli sciacalli si
stabiliranno quivi, e vi si stabiliranno gli struzzi; nessuno vi dimorerà più
in perpetuo, non sarà più abitata d'età in età.
40 Come avvenne quando Dio sovvertì Sodoma, Gomorra, e le
città loro vicine, dice l'Eterno, nessuno più abiterà quivi, non vi dimorerà
più alcun figliuol d'uomo.
41 Ecco, un popolo viene dal settentrione; una grande
nazione e molti re sorgono dalle estremità della terra.
42 Essi impugnano l'arco ed il dardo; son crudeli, non
hanno pietà; la loro voce è come il muggito del mare; montan cavalli; son
pronti a combattere come un solo guerriero, contro di te, o figliuola di
Babilonia!
43 Il re di Babilonia n'ode la fama, e le sue mani
s'illanguidiscono; l'angoscia lo coglie, un dolore come di donna che partorisce.
44 Ecco, egli sale come un leone dalle rive
lussureggianti del Giordano contro la forte dimora; io ne farò fuggire ad un
tratto gli abitanti e stabilirò su di essa colui che io ho scelto. Poiché chi è
simile a me? chi m'ordinerà di comparire in giudizio? Qual è il pastore che
possa starmi a fronte?
45 Perciò, ascoltate il disegno che l'Eterno ha concepito
contro Babilonia, e i pensieri che medita contro il paese de' Caldei! Certo,
saran trascinati via come i più piccoli del gregge, certo, la loro dimora sarà
devastata.
46 Al rumore della presa di Babilonia trema la terra, e
se n'ode il grido fra le nazioni.
Capitolo 51
1 Così parla l'Eterno: Ecco, io
faccio levare contro Babilonia e contro gli abitanti di questo paese, ch'è il
cuore de' miei nemici, un vento distruttore.
2 E mando contro Babilonia degli stranieri che la
ventoleranno, e vuoteranno il suo paese; poiché, nel giorno della calamità,
piomberanno su di lei da tutte le parti.
3 Tenda l'arciere il suo arco contro chi tende
l'arco, e contro chi s'erge fieramente nella sua corazza! Non risparmiate i
suoi giovani, votate allo sterminio tutto il suo esercito!
4 Cadano uccisi nel paese de' Caldei, crivellati di
ferite per le vie di Babilonia!
5 Poiché Israele e Giuda non son vedovati del loro
Dio, dell'Eterno degli eserciti; e il paese de' Caldei è pieno di colpe contro
il Santo d'Israele.
6 Fuggite di mezzo a Babilonia, e salvi ognuno la
sua vita, guardate di non perire per l'iniquità di lei! Poiché questo è il
tempo della vendetta dell'Eterno; egli le dà la sua retribuzione.
7 Babilonia era nelle mani dell'Eterno una coppa
d'oro, che inebriava tutta la terra; le nazioni han bevuto del suo vino, perciò
le nazioni son divenute deliranti.
8 A un tratto Babilonia è caduta, è frantumata.
Mandate su di lei alti lamenti, prendete del balsamo pel suo dolore; forse
guarirà!
9 Noi abbiam voluto guarire Babilonia, ma essa non
è guarita; abbandonatela, e andiamocene ognuno al nostro paese; poiché la sua
punizione arriva sino al cielo, s'innalza fino alle nuvole.
10 L'Eterno ha prodotto in luce la giustizia della nostra
causa; venite, raccontiamo in Sion l'opera dell'Eterno, del nostro Dio.
11 Forbite le saette, imbracciate gli scudi! L'Eterno ha
eccitato lo spirito dei re dei Medi, perché il suo disegno contro Babilonia è
di distruggerla; poiché questa è la vendetta dell'Eterno, la vendetta del suo
tempio.
12 Alzate la bandiera contro le mura di Babilonia!
Rinforzate le guardie, ponete le sentinelle, preparate gli agguati! Poiché
l'Eterno ha divisato e già mette ad effetto ciò che ha detto contro gli
abitanti di Babilonia.
13 O tu che abiti in riva alle grandi acque, tu che
abbondi di tesori, la tua fine è giunta, il termine delle tue rapine!
14 L'Eterno degli eserciti l'ha giurato per se stesso:
Sì, certo, io t'empirò d'uomini come di locuste ed essi leveranno contro di te
gridi di trionfo.
15 Egli, con la sua potenza, ha fatto la terra, con la
sua sapienza ha stabilito fermamente il mondo; con la sua intelligenza ha
disteso i cieli.
16 Quando fa udire la sua voce, v'è un rumor d'acque nel
cielo, ei fa salire i vapori dalle estremità della terra, fa guizzare i lampi
per la pioggia e trae il vento dai suoi serbatoi;
17 ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza,
ogni orafo ha vergogna delle sue immagini scolpite; perché le sue immagini fuse
sono una menzogna, e non v'è soffio vitale in loro.
18 Sono vanità, lavoro d'inganno; nel giorno del castigo,
periranno.
19 A loro non somiglia Colui ch'è la parte di Giacobbe;
perché Egli è quel che ha formato tutte le cose, e Israele è la tribù della sua
eredità. Il suo nome è l'Eterno degli eserciti.
20 O Babilonia, tu sei stata per me un martello, uno
strumento di guerra; con te ho schiacciato le nazioni, con te ho distrutto i
regni;
21 con te ho schiacciato cavalli e cavalieri, con te ho
schiacciato i carri e chi vi stava sopra;
22 con te ho schiacciato uomini e donne, con te ho
schiacciato vecchi e bambini, con te ho schiacciato giovani e fanciulle;
23 con te ho schiacciato i pastori e i lor greggi, con te
ho schiacciato i lavoratori e i lor buoi aggiogati; con te ho schiacciato
governatori e magistrati.
24 Ma, sotto gli occhi vostri, io renderò a Babilonia e a
tutti gli abitanti della Caldea tutto il male che han fatto a Sion, dice l'Eterno.
25 Eccomi a te, o montagna di distruzione, dice l'Eterno;
a te che distruggi tutta la terra! Io stenderò la mia mano su di te, ti
rotolerò giù dalle rocce, e farò di te una montagna bruciata.
26 E da te non si trarrà più pietra angolare, né pietre
da fondamenta; ma tu sarai una desolazione perpetua, dice l'Eterno.
27 Issate una bandiera sulla terra! Sonate la tromba fra
le nazioni! Preparate le nazioni contro di lei, chiamate a raccolta contro di
lei i regni d'Ararat, di Minni e d'Ashkenaz! Costituite contro di lei de'
generali! Fate avanzare i cavalli come locuste dalle ali ritte.
28 Preparate contro di lei le nazioni, i re di Media, i
suoi governatori, tutti i suoi magistrati, e tutti i paesi de' suoi dominî.
29 La terra trema, è in doglia, perché i disegni
dell'Eterno contro Babilonia s'effettuano: di ridurre il paese di Babilonia in
un deserto senz'abitanti.
30 I prodi di Babilonia cessan di combattere; se ne
stanno nelle loro fortezze; la loro bravura è venuta meno, son come donne; le
sue abitazioni sono in fiamme, le sbarre delle sue porte sono spezzate.
31 Un corriere incrocia l'altro, un messaggero incrocia
l'altro, per annunziare al re di Babilonia che la sua città è presa da ogni
lato,
32 che i guadi son occupati, che le paludi sono in preda
alle fiamme, che gli uomini di guerra sono allibiti.
33 Poiché così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio
d'Israele: La figliuola di Babilonia è come un'aia al tempo in cui la si
trebbia; ancora un poco, e verrà per lei il tempo della mietitura.
34 Nebucadnetsar, re di Babilonia, ci ha divorati, ci ha
schiacciati, ci ha posti là come un vaso vuoto; ci ha inghiottiti come un
dragone; ha empito il suo ventre con le nostre delizie, ci ha cacciati via.
35 `La violenza che m'è fatta e la mia carne ricadano su
Babilonia', dirà l'abitante di Sion; `Il mio sangue ricada sugli abitanti di
Caldea', dirà Gerusalemme.
36 Perciò, così parla l'Eterno: Ecco, io difenderò la tua
causa, e farò la tua vendetta! io prosciugherò il suo mare, disseccherò la sua
sorgente,
37 e Babilonia diventerà un monte di ruine, un ricetto di
sciacalli, un oggetto di stupore e di scherno, un luogo senz'abitanti.
38 Essi ruggiranno assieme come leoni, grideranno come
piccini di leonesse.
39 Quando saranno riscaldati, darò loro da bere, li
inebrierò perché stiano allegri, e poi s'addormentino d'un sonno perpetuo, e
non si risveglino più, dice l'Eterno.
40 Io li farò scendere al macello come agnelli, come
montoni, come capri.
41 Come mai è stata presa Sceshac, ed è stata conquistata
colei ch'era il vanto di tutta la terra? Come mai Babilonia è ella diventata
una desolazione fra le nazioni?
42 Il mare è salito su Babilonia; essa è stata coperta
dal tumulto de' suoi flutti.
43 Le sue città son diventate una desolazione, una terra
arida, un deserto, un paese dove non abita alcuno, per dove non passa alcun
figliuol d'uomo.
44 Io punirò Bel in Babilonia, e gli trarrò di gola ciò
che ha trangugiato, e le nazioni non affluiranno più a lui; perfin le mura di
Babilonia son cadute.
45 O popolo mio, uscite di mezzo a lei, e salvi ciascuno
la sua vita d'innanzi all'ardente ira dell'Eterno!
46 Il vostro cuore non s'avvilisca, e non vi spaventate
delle voci che s'udranno nel paese; poiché un anno correrà una voce, e l'anno
seguente correrà un'altra voce; vi sarà nel paese violenza, dominatore contro
dominatore.
47 Perciò, ecco, i giorni vengono ch'io farò giustizia
delle immagini scolpite di Babilonia, e tutto il suo paese sarà coperto d'onta,
e tutti i suoi feriti a morte cadranno in mezzo a lei.
48 E i cieli, la terra, e tutto ciò ch'è in essi,
giubileranno su Babilonia, perché i devastatori piomberanno su lei dal
settentrione, dice l'Eterno.
49 Come Babilonia ha fatto cadere i feriti a morte
d'Israele, così in Babilonia cadranno i feriti a morte di tutto il paese.
50 O voi che siete scampati dalla spada, partite, non vi
fermate, ricordatevi da lungi dell'Eterno, e Gerusalemme vi ritorni in cuore!
51 Noi eravamo coperti d'onta all'udire gli oltraggi, la
vergogna ci copriva la faccia, perché gli stranieri eran venuti nel santuario
della casa dell'Eterno.
52 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, ch'io
farò giustizia delle sue immagini scolpite, e in tutto il suo paese gemeranno i
feriti a morte.
53 Quand'anche Babilonia s'elevasse fino al cielo,
quand'anche rendesse inaccessibili i suoi alti baluardi, le verranno da parte
mia dei devastatori, dice l'Eterno.
54 Giunge da Babilonia un grido, la notizia d'un gran
disastro dalla terra de' Caldei.
55 Poiché l'Eterno devasta Babilonia, e fa cessare il suo
grande rumore; le onde dei devastatori muggono come grandi acque, se ne ode il
fracasso;
56 poiché il devastatore piomba su lei, su Babilonia, i
suoi prodi son presi, i loro archi spezzati, giacché l'Eterno è l'Iddio delle
retribuzioni, non manca di rendere ciò ch'è dovuto.
57 Io inebrierò i suoi capi e i suoi savi, i suoi
governatori, i suoi magistrati, i suoi prodi, ed essi s'addormenteranno d'un
sonno eterno, e non si risveglieranno più, dice il Re, che ha nome l'Eterno
degli eserciti.
58 Così parla l'Eterno degli eserciti: Le larghe mura di
Babilonia saranno spianate al suolo, le sue alte porte saranno incendiate,
sicché i popoli avran lavorato per nulla, le nazioni si saranno stancate per il
fuoco.
59 Ordine dato dal profeta Geremia a Seraia, figliuolo di
Neria, figliuolo di Mahaseia, quando si recò a Babilonia con Sedekia, re di
Giuda, il quarto anno del regno di Sedekia. Seraia era capo dei ciambellani.
60 Geremia scrisse in un libro tutto il male che doveva
accadere a Babilonia, cioè tutte queste parole che sono scritte riguardo a
Babilonia.
61 E Geremia disse a Seraia: `Quando sarai arrivato a
Babilonia, avrai cura di leggere tutte queste parole,
62 e dirai: - O Eterno, tu hai detto di questo luogo che
lo avresti distrutto, sì che non sarebbe più abitato né da uomo, né da bestia,
e che sarebbe ridotto in una desolazione perpetua. -
63 E quando avrai finito di leggere questo libro, tu vi
legherai una pietra, lo getterai in mezzo all'Eufrate,
64 e dirai: - Così affonderà Babilonia, e non si rialzerà
più, a motivo del male ch'io faccio venire su di lei; cadrà esausta'. Fin qui,
le parole di Geremia.
Capitolo 52
1 Sedekia avea ventun anni
quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. Sua madre si
chiamava Hamutal, figliuola di Geremia da Libna.
2 Egli fece ciò ch'è male agli occhi dell'Eterno,
in tutto e per tutto come avea fatto Joiakim.
3 E a causa dell'ira dell'Eterno contro Gerusalemme
e Giuda, le cose arrivarono al punto che l'Eterno li cacciò dalla sua presenza.
E Sedekia si ribellò al re di Babilonia.
4 L'anno nono del regno di Sedekia, il decimo
giorno del decimo mese, Nebucadnetsar, re di Babilonia, venne con tutto il suo
esercito contro Gerusalemme; s'accampò contro di lei, e la circondò di posti
fortificati.
5 E la città fu assediata fino all'undecimo anno
del re Sedekia.
6 Il nono giorno del quarto mese, la carestia era
grave nella città; e non c'era più pane per il popolo del paese.
7 Allora fu fatta una breccia alla città, e tutta
la gente di guerra fuggì uscendo di notte dalla città, per la via della porta
fra le due mura, in prossimità del giardino del re, mentre i Caldei stringevano
la città da ogni parte; e i fuggiaschi presero la via della pianura;
8 ma l'esercito dei Caldei inseguì il re, raggiunse
Sedekia nelle pianure di Gerico, e tutto l'esercito di lui si disperse e
l'abbandonò.
9 Allora i Caldei presero il re, e lo condussero al
re di Babilonia a Ribla nel paese di Hamath; ed egli pronunziò la sua sentenza
contro di lui.
10 Il re di Babilonia fece scannare i figliuoli di
Sedekia in presenza di lui; fece pure scannare tutti i capi di Giuda a Ribla.
11 Poi fece cavar gli occhi a Sedekia; e il re di
Babilonia lo fece incatenare con una doppia catena di rame e lo menò a Babilonia,
e lo mise in prigione, dove rimase fino al giorno della sua morte.
12 Or il decimo giorno del quinto mese - era il
diciannovesimo anno di Nebucadnetsar, re di Babilonia - Nebuzaradan, capitano
della guardia del corpo, al servizio del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme,
13 e arse la casa dell'Eterno e la casa del re, diede
alle fiamme tutte le case di Gerusalemme, e arse tutte le case ragguardevoli.
14 E tutto l'esercito dei Caldei ch'era col capitano
della guardia atterrò da tutte le parti le mura di Gerusalemme.
15 Nebuzaradan, capitano della guardia, menò in cattività
una parte de' più poveri del popolo, i superstiti ch'erano rimasti nella città,
i fuggiaschi che s'erano arresi al re di Babilonia, e il resto della
popolazione.
16 Ma Nebuzaradan, capitano della guardia, lasciò alcuni
dei più poveri del paese a coltivar le vigne ed i campi.
17 I Caldei spezzarono le colonne di rame ch'erano nella
casa dell'Eterno, le basi, il mar di rame ch'era nella casa dell'Eterno, e ne
portaron via il rame a Babilonia.
18 Presero le pignatte, le palette, i coltelli, i bacini,
le coppe, e tutti gli utensili di rame coi quali si faceva il servizio.
19 Il capo della guardia prese pure le coppe, i bracieri,
i bacini, le pignatte, i candelabri, le tazze e i calici, l'oro di ciò ch'era
d'oro e l'argento di ciò ch'era d'argento.
20 Quanto alle due colonne, al mare e ai dodici buoi di
rame che servivano di base e che Salomone avea fatti per la casa dell'Eterno,
il rame di tutti questi oggetti aveva un peso incalcolabile.
21 L'altezza di una di queste colonne era di diciotto
cubiti, e a misurarla in giro ci voleva un filo di dodici cubiti; aveva uno
spessore di quattro dita, ed era vuota;
22 e v'era su un capitello di rame; e l'altezza d'ogni
capitello era di cinque cubiti; attorno al capitello v'erano un reticolato e
delle melagrane, ogni cosa di rame; lo stesso era della seconda colonna, adorna
pure di melagrane.
23 V'erano novantasei melagrane da ogni lato, e tutte le
melagrane attorno al reticolato ammontavano a cento.
24 Il capitano della guardia prese Seraia, il sommo
sacerdote, Sofonia, il secondo sacerdote, e i tre custodi della soglia,
25 e prese nella città un eunuco che comandava la gente
di guerra, sette uomini di fra i consiglieri intimi del re che furon trovati
nella città, il segretario del capo dell'esercito che arruolava il popolo del
paese, e sessanta privati che furono anch'essi trovati nella città.
26 Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li
condusse al re di Babilonia a Ribla,
27 e il re di
Babilonia li fece colpire e mettere a morte a Ribla, nel paese di Hamath.
28 Così Giuda
fu menato in cattività lungi dal suo paese. Questo è il popolo che
Nebucadnetsar menò in cattività: il settimo anno, tremila ventitre Giudei;
29 il
diciottesimo anno del suo regno, menò in cattività da Gerusalemme ottocento
trentadue persone;
30 il
ventitreesimo anno di Nebucadnetsar, Nebuzaradan, capitano della guardia, menò
in cattività settecento quarantacinque Giudei: in tutto, quattromila seicento
persone.
31 Il
trentasettesimo anno della cattività di Joiakin, re di Giuda, il
venticinquesimo giorno del dodicesimo mese, Evil-Merodac, re di Babilonia,
l'anno stesso che cominciò a regnare, fece grazia a Joiakin, re di Giuda, e lo
trasse di prigione;
32 gli parlò
benignamente, e mise il trono d'esso più in alto di quello degli altri re
ch'eran con lui a Babilonia.
33 Gli fece
mutare i suoi vestiti di prigione; e Joiakin mangiò sempre a tavola con lui per
tutto il tempo ch'ei visse.
34 E quanto
al suo mantenimento, durante tutto il tempo che visse, esso gli fu dato del
continuo da parte del re di Babilonia, giorno per giorno, fino al giorno della
sua morte.